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Il salario minimo deve essere sostenibile e ancorato a parametri oggettivi - L’intervista di Maurizio Stirpe per Formiche | Confindustria

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Il salario minimo deve essere sostenibile e ancorato a parametri oggettivi - L’intervista di Maurizio Stirpe per Formiche

09 settembre 2019 | Vice Presidente, Lavoro e Relazioni Industriali

Noi imprenditori non giudichiamo i governi per la loro composizione ma guardiamo ai loro provvedimenti. C’è molta attesa, questo sì, per dei sacrosanti provvedimenti di governo per la crescita, l’occupazione e la riduzione del debito pubblico, che sono le nostre priorità assolute, oggi come lo sono state ieri.

Così il Vice Presidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali Maurizio Stirpe ha commentato il Governo Conte 2 appena incaricato nella sua intervista di oggi per Formiche.

Abbiamo già perso troppo tempo, lasciando sul terreno preziose opportunità. E per questo abbiamo bisogno adesso, subito, di segnali positivi che vadano in questa direzione. Abbiamo delle prerogative per il rilancio della nostra economia, che non possono più aspettare.

Dal punto di vista di Confindustria, l’aver ribadito la nostra vicinanza all’Unione europea e al mondo Atlantico è un segnale positivo.

Per quanto riguarda una nuova legge sulla rappresentanza sindacale di cui si parla nel programma del governo, questa diventa necessaria allorché per via negoziale non riesca ad ottenere lo stesso risultato.

Noi stiamo aspettando la risoluzione di problemi riguardanti la rappresentanza fin dal 2014 (il 10 gennaio 2014 è stato siglato  l’Accordo Interconfederale tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria in merito al Testo Unico sulla rappresentanza) ma che per il momento non siamo riusciti a risolvere.

La via per misurare la rappresentanza sindacale è ormai tracciata, l’iter è in dirittura di arrivo se il Ministero del Lavoro sbloccherà le convenzioni in essere. Ma lo stesso non si può dire per le associazioni datoriali, dove siamo ancora in alto mare. Per questo se la via negoziale fallisse, sarebbe giusto l’intervento di una legge che misuri la rappresentatività delle associazioni datoriali con parametri oggettivi. Si tratta dell’unica via alternativa al salario minimo e l’unico modo per abbattere il dumping salariale.

A livello europeo, il salario minimo è nel programma della presidente Ursula von der Leyen. È evidente che un’operazione di questo tipo deve essere sostenibile e ancorata a parametri oggettivi e non manipolabili dalla politica.

 

 

 

 


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