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Non basta coltivare il consenso, al Paese servono sviluppo e un’altra idea di futuro.
Bisogna recuperare il primato della politica - ha proseguito - che deve offrire una visione del futuro.
Basta presentismo. Serve un salto culturale. Non si deve cavalcare l’ansia, ma costruire un clima di fiducia.
Sui temi economici, ha ricordato quanto sia urgente ridurre il debito e non fare deficit. E riavviare un grande piano infrastrutturale: avere infrastrutture moderne non è una questione dei costruttori o una moda degli industriali. Rappresentano un'idea di società: collegano periferie e centri, includono e fanno crescere i territori.
Abbiamo tante risorse stanziate per cantieri già realizzabili, usandole non si ricorre al deficit. E c'è un'urgenza di tempi certi, perché il quadro economico ha una dimensione quasi emergenziale. Allora dico che potremmo replicare la logica usata per avviare le ricostruzione del ponte Morandi e dare il là a un percorso di crescita e occupazione, che sono le grandi priorità dell'Italia.
Infine, sul confronto con il governo ha ricordato che ci sono segnali che è possibile un approccio diverso, che sviluppo e questione sociale vanno perseguiti insieme e anzi la crescita è lo strumento per eliminare i divari nel Paese.