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Autonomia differenziata: può essere fattore di efficienza e competitività per i territori | Confindustria

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Autonomia differenziata: può essere fattore di efficienza e competitività per i territori

22 luglio 2019 | Coesione Territoriale, Presidente

L’autonomia differenziata può rappresentare un fattore di efficienza e competitività per i territori interessati e per l’intero Paese, nel rispetto dell’unità nazionale. Il dibattito parlamentare garantisca il bilanciamento dei diversi interessi

Dal punto di vista delle imprese, può contribuire a migliorare le condizioni di contesto se agirà su questioni come la semplificazione dei procedimenti e l'efficienza dell'amministrazione, assicurando però allo Stato la regia su materie fondamentali per l'economia nazionale, come l’energia e le infrastrutture strategiche.

Confindustria ha condiviso una linea comune, nell’ambito del Consiglio delle rappresentanze regionali - composto da tutti i presidenti delle Confindustrie regionali - articolata in una serie di proposte per rendere il percorso di trasferimento delle funzioni coerente con i valori costituzionali e le esigenze del mondo produttivo.

Sul piano delle risorse, Confindustria ritiene che il trasferimento delle funzioni dovrà seguire:

  • l’efficienza, attraverso l'adozione dei fabbisogni standard per tutte le Regioni;
  • la solidarietà, mediante la conferma dei meccanismi di perequazione tra le diverse aree del Paese;
  • l’equità, con un meccanismo di premialità per i territori che avranno conseguito risparmi di spesa rispetto al fabbisogno finanziato e, viceversa, di responsabilizzazione verso chi avrà ecceduto tali limiti.

Il processo di approvazione delle Intese tra Stato e Regioni dovrà essere trasparente e partecipato valorizzando il ruolo del Parlamento che è il luogo naturale del dibattito e del bilanciamento tra i diversi interessi in gioco.

Il Presidente Vincenzo Boccia ha poi aggiunto da Bari, in cui si trovava oggi per degli incontri, che le misure del Governo sull'autonomia non devono andare contro il Sud e neanche contro la politica di coesione. Occorre una dimensione equilibrata.

A breve faremo emergere i punti per noi essenziali, come le clausole di supremazia: per alcuni argomenti delicati, cioè, deve prevalere lo Stato. Pensiamo ad esempio alla questione energetica, che non può essere bloccata da una regione a danno dell’interesse nazionale.

Occorrono infatti due aspetti: l'equilibrio fra le Regioni nella logica di coesione nazionale e una attenzione a una questione nazionale che va chiaramente salvaguardata per alcuni argomenti particolarmente sensibili. 

A breve lanceremo un nostro documento che è frutto di un confronto armonico fra tutti i presidenti delle Confindustrie regionali. Speriamo di dare con questo documento un contributo a una vicenda che deve rafforzare la competitività del Paese e non indebolirla, risolvendo questioni da una latitudine a danno dell'altra.

Le operazioni si fanno nell'interesse di tutti e non contro qualcuno.


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