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Vaccini, Stirpe al Corriere: imprese pronte, sui protocolli prova di responsabilità delle parti sociali

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Vaccini, Stirpe al Corriere: imprese pronte, sui protocolli prova di responsabilità delle parti sociali

08 aprile 2021 | Vice Presidente, Lavoro e Relazioni Industriali


 

“Con il protocollo che abbiamo firmato martedì sera siamo nelle condizioni di partire non appena l'autorità commissariale per l'emergenza Covid ci darà il via” - così il Vice Presidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali Maurizio Stirpe commenta in un un’intervista al Corriere della Sera l’accordo sulle vaccinazioni in azienda e l’aggiornamento del Protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. “Le aziende sono pronte. In questa fase il vero problema è la scarsità dei vaccini , ma noi andiamo orgogliosi di queste linee guida e Confindustria si è spesa da mesi e con forza per arrivare al risultato - ha aggiunto Stirpe. Dopo il protocollo del 24 aprile 2020 su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, quello firmato l'altro ieri sui vaccini in azienda è un'importante prova di maturità e responsabilità delle parti sociali. Inoltre ci sono 400 imprese che stanno mettendo a disposizione i loro siti produttivi per le vaccinazioni di massa gestite dall'autorità sanitaria. Molte di più si erano candidate, l'autorità ha scelto le aree dove mancavano punti di riferimento logistici”.

 

Nel corso dell’intervista Stirpe ha precisato che comunque: “sarà l'autorità commissariale a dire quando sarà il momento di partire. Poi non dimentichiamo che lo sforzo delle imprese aiuta anche il resto della comunità: le vaccinazioni in azienda alleggeriranno il peso sui centri vaccinali pubblici. Sottolineo inoltre che l'operazione per le imprese ha un costo visto che riceveremo i vaccini dalle Asl ma tutto il resto è a carico nostro”.

 

E sui timori dei sindacati che si possano creare fabbriche di seria A e serie B ha sottolineato: “più le aziende vaccinano, più si riduce il carico di lavoro sui centri pubblici, prima tutti saranno chiamati. E comunque non si creeranno lavoratori di serie A e di serie B per due motivi. Primo, le grandi aziende potranno vaccinare anche i dipendenti delle imprese che lavorano al loro interno, dalle imprese di pulizie alle mense. Secondo, le imprese sotto i 50 dipendenti possono aggregarsi e Confindustria sosterrà le aggregazioni anche sul piano pratico, cercando di individuare i siti adatti”.

 

E sull’importanza della campagna vaccinale per la ripresa economica Stirpe ha ricordato: “il vaccino è un fattore abilitante della ripresa. In generale, non ci sarà vera ripresa finché non avremo raggiunto come Paese un tasso di vaccinazione tale da bloccare la diffusione del virus”, mentre, sulla possibilità di corridoi preferenziali per aiutare il turismo ha osservato: “in questi giorni di confronto non se ne è parlato. Ma si potrebbe valutare la possibilità di stabilire priorità che agevolino chi deve riaprire o chi è più esposto. Certo, se i vaccini arrivassero copiosi non ci sarebbe bisogno di porsi la domanda perché tutti si potrebbero vaccinare anche contemporaneamente”.

 

Nel corso del colloquio il Vice Presidente ha espresso soddisfazione per il lavoro del Ministro Orlando in questa trattativa: “ho apprezzato la decisione e la capacità di mediazione del Ministro. E anche il fatto che ci abbia convocato con i sindacati, evitando i tavoli separati”.

 

Infine, in merito all’aggiornamento del protocollo di sicurezza del 2020 e alla richiesta dei sindacati di aumentare a due metri la distanza tra un lavoratore e l'altro, Stirpe ha chiosato: “il punto è che le fabbriche non si possono allargare. Ma soprattutto i numeri ci dicono che i nostri luoghi di lavoro sono già sicuri: su 157 mila denunce di infortuni solo il 2,8% sono riferibili all'industria manifatturiera”.


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