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Robiglio ad Avvenire: Piena sintonia con Draghi, serve rafforzare le PMI

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Robiglio ad Avvenire: Piena sintonia con Draghi, serve rafforzare le PMI

20 febbraio 2021 | Vice Presidente, Piccola Industria


Se dovessi riassumere in una parola la mia reazione ai primi interventi del premier direi: entusiasmo” così è intervenuto il presidente di Piccola Industria Carlo Robiglio intervistato da Avvenire. “Le parole di Draghi sono in totale sintonia con quello che diciamo da tempo. I temi della formazione continua, dell’innovazione, del ruolo sociale dell’impresa sono nel nostro DNA, fanno parte del nostro patrimonio. E, dopo la pandemia, uno dei temi decisivi sarà il rafforzamento del capitale e la capacità di investimento”.

 

Quello che chiedono le piccole e medie imprese secondo Robiglio sono “strumenti che facilitino il rafforzamento del patrimonio, incentivando l’accesso a strumenti finanziari diversi dal credito bancario, la quotazione in Borsa, favorendo aggregazioni e fusioni. C’è una necessità assoluta di crescita dimensionale delle PMI e gli in­cen­ti­vi fi­sca­li pos­so­no so­ste­ne­re pro­ces­si ag­gre­ga­ti­vi.

 

Mentre sullo stop dei sussidi a pioggia auspicato dal premier ha detto: “Siamo assolutamente d’accordo. Siamo totalmente contrari ai sussidi a pioggia, come alle difese corporative di determinati comparti. Così si irrigidisce il mercato e si finisce per frenare gli investimenti. Tempo fa fui criticato perché dissi che un Paese che butta nella fornace Alitalia il doppio di quanto investe nella scuola non ha futuro. Ne resto convinto, e non solo per Alitalia.

 

Robiglio poi si è soffermato ad analizzare la situazione critica in cui si trovano molte PMI: “Sono in difficoltà soprattutto le imprese che erano già in sofferenza prima del Covid. Non dimentichiamo che l’economia era già in forte trasformazione. Dunque il tema non è tanto quello dei settori ma dei fattori: chi innova e ha capacità di investire sul digitale, sulla formazione, sulla managerializzazione e sulla responsabilità sociale riuscirà a superare la crisi in maniera virtuosa. Le imprese che non sono pronte al cambiamento invece sono a rischio. La trasformazione non è solo digitale ma è innanzitutto un cambiamento mentale. Mi riferisco ad esempio all’apertura del capitale: alcuni imprenditori fanno ancora fatica a capire che è opportuno farlo, accettare nuovi soci, cedere governance. Invece si troveranno in difficoltà proprio andando in una direzione diversa.

 

Infine, sul blocco dei licenziamenti il presidente della Piccola Industria ha spiegato: “E' un tema difficile per tutti, a maggior ragione per chi fa impresa, che ha ben presente il valore delle persone all'interno di un'azienda. Però occorre affrontare questo discorso con pragmatismo. Per le attività ferme per decreto, è corretto che prosegua il blocco dei licenziamenti, con l’accesso alla cassa Covid gratuita e il differimento degli oneri fiscali e contributivi. Per le imprese che invece hanno ripreso, pur con fatica, a guardare al futuro in una prospettiva di crescita, occorre dare la possibilità di riorganizzarsi e rafforzarsi con piani di investimento. Proprio per questo dobbiamo lavorare alla riforma degli ammortizzatori sociali e alle politiche attive, con l’obiettivo di tutelare le persone attraverso un percorso di formazione e anche di transizione verso altre opportunità lavorative. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno, ma un’ulteriore proroga generalizzata del blocco dei licenziamenti non è la soluzione perché sposta solo più avanti il problema e ingessa le scelte dell'imprenditore. Oggi, con una figura autorevole come quella del Presidente Draghi e con i fondi europei del Recovery fund, si sta aprendo una stagione di opportunità per il Paese. Non dobbiamo sprecarla.



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