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Panucci al Corriere: combattere l’evasione premiando le imprese oneste | Confindustria

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Panucci al Corriere: combattere l’evasione premiando le imprese oneste

03 dicembre 2019 | Politiche Fiscali, Direttore Generale

Cronaca di una morte annunciata. In audizione avevamo esposto le nostre perplessità e, soprattutto, le ragioni per cui riteniamo che combattere l'evasione puntando quasi del tutto sul penale non porta ad alcun risultato efficace.

Così la DG Marcella Panucci in un’intervista al Corriere della Sera all'indomani del via libera al decreto fiscale con il corredo di misure che prevedono il carcere per gli evasori, inasprendo le pene.

Contestiamo al governo un approccio repressivo e una serie di interventi che criminalizzano le imprese: l'approvazione del decreto fiscale è una conferma. Le prime bozze di modifiche all'articolo 39 in materia di repressione penale puntavano a riequilibrare alcuni punti critici, introducendo, per esempio, dei limiti alla confisca.

Poi, però, sabato sera è stato presentato un emendamento per estendere il campo di applicazione del decreto 231 a quattro nuovi reati tributari, con un pesante corredo di misure interdittive. Una norma con forte impatto sull'operatività delle imprese. 

Panucci ricorda come abbiamo un sistema già molto pervasivo. Eppure l'evasione resta su livelli elevati, malgrado questo continuo inasprimento sul piano penale. Crediamo che il problema non si risolva raddoppiando l'entità delle pene, ma piuttosto incentivando le condotte virtuose.

Poi, per quanto riguarda l’idea delle manette agli evasori, il timore non è per le sanzioni più o meno dure, una volta accertata una responsabilità. A preoccupare è tutto ciò che precede il giudizio.

Gli effetti della sospensione della prescrizione sono destinati, tra l'altro, a combinarsi con l'introduzione delle nuove fattispecie di reato, aggravando l'attività dei tribunali. Il rischio è di ritrovarsi con le imprese sospese nell'ambito di un giudizio penale dai tempi infiniti con un danno, una volta accertata la loro non colpevolezza, non più riparabile.


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