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Orsini al Sole24ORE: Nel Dl Agosto servono misure urgenti per far ripartire le imprese e il paese

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Orsini al Sole24ORE: Nel Dl Agosto servono misure urgenti per far ripartire le imprese e il paese

06 agosto 2020 | Politiche Fiscali, Vice Presidente, Credito e Finanza

 

“Moltissime imprese lottano con un calo della domanda e con una produzione che non riprende. I prossimi bilanci saranno in rosso. Ci sono questioni urgenti da affrontare, legate alla patrimonializzazione, alla liquidità e al rilancio degli investimenti. Non siamo usciti dall’emergenza”.

 

Così Emanuele Orsini, Vice Presidente di Confindustria per il Credito, il Fisco e la Finanza, in un’intervista al Sole 24ORE, ha sottolineato la necessità “di mettere in campo misure immediate, altre a medio termine e altre ancora con una visione ai prossimi dieci anni o più”.

 

Ascoltando gli imprenditori sul territorio, Orsini ha messo a fuoco una serie di misure urgenti necessarie per far ripartire le imprese e il paese. “Per noi le priorità sono: la rivalutazione gratuita dei beni di impresa; la sospensione dell’imputazione in bilancio della quota di ammortamento dei beni materiali e immateriali per il 2020 e il 2021; l’allungamento della restituzione dei debiti delle imprese; la spinta agli investimenti e garantire liquidità”. 

 

“Dovremmo metterci attorno ad un tavolo con il governo – ha continuato Orsini - e individuare le misure congrue da inserire già ora, nel Decreto Agosto: aspettando la legge di bilancio, diventerebbero operative a gennaio. Bisogna invece stringere i tempi, vista la situazione economica”.  

 

“Quindi occorre intervenire subito: non si può chiedere alle aziende di indebitarsi per fronteggiare bilanci in perdita” – ha sottolineato il Vice Presidente. “Una misura che il governo dovrebbe introdurre è la rivalutazione gratuita, al massimo con una aliquota del 2%, dei beni di impresa, agendo sui singoli cespiti, dai capannoni/uffici ai marchi. Un altro intervento necessario riguarda gli ammortamenti: bisogna consentire alle aziende, per i bilanci 2020 e 2021, di sospendere l’imputazione nel conto economico delle quote di ammortamento, in deroga al codice civile. Non intervenendo sul piano fiscale questa misura non andrebbe coperta finanziariamente”.

 

Un altro problema da affrontare è la restituzione dei debiti da parte delle aziende nei tempi previsti. Secondo il Vice Presidente “bisogna prolungare di 12 mesi la moratoria decisa dal governo, che sta funzionando benissimo ma scade a settembre. Le aziende si stanno ulteriormente indebitando per esigenze di liquidità e per non comprometterne l’equilibrio finanziario, è necessario posticipare il rientro a 10 anni, anche per consentire un cash flow sufficiente per finanziare nuovi investimenti. Non possiamo ritrovarci nei prossimi anni con un sistema industriale vecchio e non competitivo” - ha osservato Emanuele Orsini.

 

E sulla liquidità servono altre misure. “Bisognerebbe consentire alle imprese di poter recuperare l’IVA sui crediti commerciali non riscossi in tempi più rapidi rispetto a quanto prevede l’attuale disciplina IVA” – ha proseguito il vice presidente. “Poi, come abbiamo chiesto molte volte, andrebbe valutato se sospendere lo split payment perché con la fatturazione elettronica non sarebbe più nemmeno necessario. E occorre rifinanziare il fondo di garanzia: si arriverà a settembre a un milione di domande ricevute. Servono più risorse e l’importo massimo garantito a 5 milioni e l’estensione alle midcap dovrebbero essere resi strutturali”.

 

Sugli investimenti Orsini ha affermato che ”senza, non ci può essere una vera ripartenza delle imprese e dell’economia. Si può agire su diverse direttrici: prorogare almeno fino al 2023 le misure del piano transizione 4.0; potenziare il credito di imposta per ricerca, sviluppo e innovazione (per la ricerca il massimale va alzato da 3 a 5 milioni, per l’innovazione tecnologica da 1,4 a 4,5 e per industria 4.0 transizione ecologica, che oggi non c’è, va previsto per 1,5 milioni)”. E “sarebbe efficace prevedere anche per questi crediti di imposta uno sconto in fattura e la cedibilità bancaria”. “Perché si avrebbe un effetto immediato e non ci sarebbero costi aggiuntivi” – ha concluso Orsini.


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