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Infrastrutture per crescere, blocchi e lentezze da superare: l’intervista a Stefan Pan sul Sole 24 Ore | Confindustria

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Infrastrutture per crescere, blocchi e lentezze da superare: l’intervista a Stefan Pan sul Sole 24 Ore

21 dicembre 2019 | Coesione Territoriale, Vice Presidente, Politiche Industriali, Consiglio delle Rappresentanze Regionali

In un momento di crescita piatta accelerare l'apertura dei cantieri, superando i blocchi e le lentezze della burocrazia, è più importante che mai. 

Così sul Sole 24 Ore Stefan Pan, Vice presidente di Confindustria e Presidente del Consiglio delle Rappresentanze regionali e per le politiche di coesione territoriale. Dall'inizio del suo mandato coordina anche il tavolo infrastrutture che si riunisce periodicamente in Confindustria, al quale partecipano le grandi stazioni appaltanti, le imprese, le associazioni, e il Ministro delle Infrastrutture.

C'è stata una riunione la scorsa settimana, alla quale il Ministro Paola De Micheli è stata presente, e a gennaio ne è già stata programmata un'altra. Cerchiamo di elaborare soluzioni a livello strategico e operativo, con una collaborazione molto attiva e proficua con il Ministro De Micheli - ha aggiunto Pan.

Accelerare la realizzazione delle infrastrutture è una questione fondamentale per il rilancio della nostra economia, genera crescita e occupazione. Una buona politica infrastrutturale è un'ottima politica sociale. Per includere, superare i divari, dare lavoro ai giovani e per rendere il Paese più competitivo.

Bisogna intervenire opera per opera, capire cosa frena la realizzazione, accelerare le procedure di spesa. I commissari sono una soluzione che può funzionare bene, ma bisogna distinguere caso per caso. Ci sono tipologie di blocco dove il commissario può servire ma non sempre basta. 

Il dialogo con il Ministro sta procedendo in modo positivo, apprezziamo il lavoro che sta facendo, cioè un approfondimento certosino e costante sul territorio progetto per progetto, per capire quali sono le cause del blocco.

Sul sito del Ministero c'è l'aggiornamento dell'avanzamento di questo lavoro. Da quando è entrata in carica sono stati sbloccati 3,7 miliardi di opere e si sta andando avanti.

Ci sono disponibili da spendere 33 miliardi per le infrastrutture, se si intervenisse sbloccandone 6-8 miliardi all'anno peri prossimi 4-5 anni si creerebbe una crescita di mezzo punto di PIL all'anno, con effetti positivi sull'occupazione e su tutto il Paese. L'Italia aumenterebbe efficienza e competitività.

Dobbiamo fare molti passi avanti: in base all'Indice di competitività regionale europea emerge che tutte le nostre regioni sono migliorate, ma meno delle altre regioni europee. Non siamo abbastanza competitivi e le infrastrutture, materiali e immateriali, sono un elemento determinante. Perla crescita, ma non solo: sono un fattore inclusivo, collegano territori e persone.

La manovra ha attivato fondi per le regioni e gli enti locali, prevede un piano di rinascita urbana. Contenuti positivi ci sono, ma sono scarse le risorse, appena 1,5 miliardi, troppo poco se si considerano le necessità del Paese.

Ci auguriamo che il resto del Governo possa dare sostegno al Ministro De Micheli nella sfida di ridare al Paese infrastrutture adeguate alle seconda manifattura europea. Dobbiamo recuperare molti anni di scarsa spesa.

La situazione italiana è tale che per realizzare un'opera da oltre 100 milioni di euro occorrono 16 anni. In 16 anni cambia il mondo. Ci sono aziende che rischiano di chiudere perché non riescono a trasportare i propri prodotti, i costi del trasporto pesano sulla competitività, a volte non ci sono proprio percorsi abilitati al trasporto, per non parlare anche del turismo e della qualità della vita delle persone.

L'impegno di tutti, quindi, deve essere mettere al centro la questione temporale e sbloccare i cantieri, per crescere, creare ricchezza e occupazione.


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