Boccia al Corriere della Sera: Garantire beni e servizi essenziali, assicurare liquidità a tutte le imprese

23 marzo 2020 | Presidente


Le strumentalizzazioni stanno superando il livello di guardia. Qui si vuole cercare il capro espiatorio. E Confindustria non ci sta. 

Così il Presidente Boccia in un’intervista di oggi sul Corriere della Sera.

L’obiettivo è far arrivare i prodotti nei supermercati e nelle farmacie. Per far questo qualcuno deve continuare a produrli. Garantire la filiera delle attività essenziali significa che per un’azienda farmaceutica ad esempio con un guasto ad un impianto, per cui si rendono necessari i bulloni o altre parti per ripararlo, anche quest’azienda di bulloni deve essere aperta. Altrimenti il meccanismo viene interrotto.

Attenzione quindi alle rigidità, è necessario usare il buon senso.

E per questo crediamo giusto lo strumento indicato dal decreto di affidare ai prefetti il controllo delle aziende che devono garantire beni e servizi per le filiere essenziali e non permettere l'apertura di aziende fuori dal perimetro. 
Il decreto tra l'altro riduce i codici, non li amplia. Occorre rispettare il fine che ci si è dati, ossia far arrivare in farmacie e negozi farmaci e alimenti. 

Occorre salvaguardare però tutte quelle aziende che avranno fatturato prossimo allo zero : c’è bisogno di liquidità. Serve un Fondo di garanzia nazionale, ampliato anche a livello europeo, che “copra” le imprese per il credito a breve in questa fase di transizione, da economia di guerra, con la possibilità di rendere questo debito di guerra in tempi lunghi, ossia 30 anni. È l'unico modo per evitare che alla fine di questa crisi le imprese non possano più aprire. E ci riferiamo a tutte le imprese italiane - grandi medie e piccole - e di tutti i settori.

Occorre innanzitutto allargare a tutte le aziende la possibilità di dilazionare il pagamento di tasse e contributi nonché affrontare il nodo risorse della cassa integrazione da anticipare alle imprese. I pochi giorni di dilazione contenuti nel decreto, a maggior ragione legati al blocco dell'industria italiana, sono inadeguati.

Anche Ue e Bce hanno cominciato a prendere consapevolezza della situazione emergenziale e sono intervenute. Occorre garantire la liquidità di breve e poi un grande piano post transizione di opere pubbliche finanziato con eurobond o altri strumenti.


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