Crescita senza fare deficit: usiamo i 70 miliardi di euro stanziati per infrastrutture - L’intervista del Presidente Boccia a La Stampa

14 ottobre 2019 | Presidente


Il Presidente Boccia è stato intervistato da La Stampa, in occasione del Forum Coldiretti a Cernobbio che lo ha visto tra i protagonisti dell’evento conclusivo di sabato.

Temi del Forum: un’economia più sostenibile e più a misura d’uomo contro la crisi climatica. Questo è il modello di sviluppo sostenibile proposto dal Manifesto siglato a Cernobbio e che, oltre ai promotori Fondazione Symbola e Coldiretti, vede tra i firmatari Confindustria, Gruppo Enel, Novamont e molte altre firme di esponenti del mondo economico, sociale e culturale, allo scopo di affrontare una sfida che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali e soprattutto la partecipazione dei cittadini.

È finita infatti l'epoca dell'autosufficienza. Questo vale per noi, imprese, attori sociali e governi. Vale in chiave italiana ed europea. Così il Presidente Boccia nell’intervista al quotidiano torinese.

Occorre ridurre i divari in Italia ed Europa tra persone, territori e imprese.

Occorrono realismo e pragmatismo.

Serve una riforma fiscale che agevoli i fattori di produzione a partire dalle imprese e dal lavoro. Bene l'intervento sul cuneo fiscale, è un primo passo e va inserito in un percorso di medio termine. Noi abbiamo indicato anche la detassazione e decontribuzione dei premi di produzione di secondo livello. Aiuterebbe lo scambio salario produttività.

In questo periodo tutti ci siamo concentrati su un dibattito corretto sui contenuti della manovra, ma noi crediamo che si debba andare oltre per dare una scossa vera. È possibile realizzare una politica anti-ciclica attivando i 70 miliardi già stanziati per infrastrutture, che non farebbero aumentare il deficit ma farebbero partire cantieri e occupazione.

Serve un chiaro quadro temporale e delle responsabilità.

È auspicabile la costruzione di una stagione di investimenti considerevoli in infrastrutture transnazionali in chiave europea. Una stagione da mille miliardi, di cui 100 in dotazione all'Italia, eventualmente finanziabili con eurobond.

E questa via verso una stagione di investimenti non esclude assolutamente la parte green e di sostenibilità. Gli investimenti infrastrutturali, infatti, possono essere sostenibili in termini di effetti ambientali, economici e sociali.


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