Confindustria-SRM: Motori al minimo al Sud, mettere l'impresa al centro delle politiche pubbliche

17 luglio 2019 | Coesione Territoriale, Vice Presidente, Presidente


Motori al minimo per l’economia meridionale. Secondo la tradizionale analisi di mezza estate condotta da Confindustria e SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Centro studi del Gruppo Intesa Sanpaolo) il Sud, nei primi mesi del 2019, vede affievolire la sua capacità di spinta, e i segnali di frenata, già ampiamente visibili a fine 2018, rischiano di diventare veri e propri arretramenti.

L’Indice sintetico dell’economia meridionale, elaborato da Confindustria e SRM, continua la sua risalita, ma con sempre maggiore lentezza. Tutti e 5 gli indicatori che compongono l’Indice fanno segnare un piccolo miglioramento, che si fa tuttavia sempre più lieve, in particolare con riferimento al PIL, all’occupazione e alle imprese, mentre continua la crescita dell’export. 

Nel breve periodo si registrano alcuni ulteriori campanelli di allarme: una quota più ampia di PMI di capitali vede peggiorare il proprio merito di credito. Tornano ad aumentare, nel primo trimestre 2019, i giorni di ritardo dei pagamenti tra imprese e tornano a crescere, nel 2018 i fallimenti, così come le liquidazioni volontarie, possibile sintomo del peggioramento della percezione sulle aspettative future degli imprenditori meridionali.

Pesa il contributo limitato degli investimenti pubblici, che accentuano il proprio calo proprio nelle regioni meridionali. La spesa pubblica in conto capitale pro capite del Centro-Nord torna ad essere, nel 2017, di quasi 500 euro più elevata di quella del Mezzogiorno.


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