Position Paper e Studi

GRANDI IMPRESE ESTERE IN ITALIA - UN VALORE STRATEGICO

23 gennaio 2020

Affari Internazionali

Affari Internazionali

L'aggiornamento del Vol. I “Grandi Imprese Estere in Italia: Un valore strategico” realizzato dall'Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) in collaborazione con il Centro Studi Confindustria e l’Istat, presenta un quadro generale della rilevanza delle imprese a capitale estero per l’economia italiana. Le imprese estere, infatti, pur rappresentando soltanto lo 0,3% del totale delle imprese residenti in Italia:

  • occupano l’8% dei lavoratori del settore privato;
  • contribuiscono al 15,3% del valore aggiunto;
  • generano il 18,5% del fatturato e il 17,5% degli investimenti;
  • finanziano il 22,4% della spesa privata in R&S. 

Per attrarre progetti d'impresa innovativi dall’estero è fondamentale migliorare la recettività a livello regionale e locale, agendo soprattutto sul rapporto tra le imprese estere e le istituzioni territoriali. Per questo occorre sviluppare un canale di comunicazione efficace che consenta rapporti continuativi e strutturati tra le imprese e chi è più prossimo a loro. Tale approccio è alla base del Progetto Retention promosso dall'ABIE che prevede la realizzazione di un processo di fidelizzazione degli investitori esteri


E-COMMERCE E SHOPPING ONLINE - Guida sull'autenticazione forte nei pagamenti ...

09 gennaio 2020

Credito e Finanza

Credito e Finanza

Confindustria, insieme all’ABI e ad altre associazioni di rappresentanza delle imprese, ha predisposto una guida semplice sulle nuove regole in tema di autenticazione dei clienti un caso di pagamenti a distanza, la cosiddetta Strong Customer Authentication (SCA).

Le nuove regole sono state introdotte dalla Direttiva europea sui servizi di pagamento (PSD2) e definiscono i criteri che i prestatori di servizi di pagamento e le imprese che operano online dovranno osservare per autenticare i clienti che effettuano trasferimenti di denaro e pagamenti a distanza. 

La SCA è in vigore dal 14 settembre 2019, ma l'Autorità di supervisione bancaria europea (EBA) - dopo le sollecitazioni delle associazioni di rappresentanza delle imprese, tra cui Confindustria - ha ritenuto opportuno prevedere, con esclusivo riferimento ai pagamenti online con carta, un periodo di flessibilità durante il quale le Autorità di vigilanza nazionali possono consentire ai prestatori dei servizi di pagamento e alle imprese che vendono online ulteriore tempo per adeguarsi alla normativa. La Banca d'Italia ha comunicato di volersi avvalere di tale possibilità.

La scadenza del periodo di flessibilità - durante il quale le regole sono in vigore ma i soggetti saranno ritenuti responsabili del mancato adeguamento alle stesse solo nel caso si verifichino frodi a danno dei consumatori - è fissata al 31 dicembre 2020. 

In questo periodo, si raccomanda le imprese che operano online di mettersi in contatto con il proprio fornitore di servizi di pagamento per adeguare tempestivamente i propri processi di vendita a distanza.


CHECK UP MEZZOGIORNO - DICEMBRE 2019

27 dicembre 2019

Coesione Territoriale

Coesione Territoriale

Il Check up Mezzogiorno di Confindustria dipinge un'economia meridionale ferma alla fine del 2019:

  • l'Indice Sintetico dell’Economia Meridionale torna a calare, attestandosi 30 punti al di sotto dei livelli pre-crisi;
  • l’andamento del PIL evidenza un indebolimento più intenso proprio al Sud;
  • il clima di fiducia delle imprese, specie manifatturiere, torna a calare;
  • si ferma la nascita di nuove imprese;
  • gli investimenti si attestano ad un -32,3% dal picco del 2008;
  • positivo il trend del Credito d’imposta Sud, che ha però solo contribuito a limitare i danni;
  • l’emergenza occupazione giovanile non accenna a ridursi, lavora meno di 1 giovane su 4;
  • l’export, che negli anni scorsi era l’indicatore che aveva sostenuto l’economia meridionale, mostra un andamento altalenante (-2,8% nei primi nove mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018).

Secondo Confindustria, le misure dedicate al Mezzogiorno contenute nella Legge di Bilancio costituiscono una prima importante risposta ma, il rafforzamento strutturale della capacità competitiva dei territori, resta un obiettivo imprescindibile che va perseguito mediante:

  1. l’irrobustimento del tessuto produttivo;
  2. il rilancio degli investimenti pubblici e privati;
  3. un potenziamento della PA a supporto delle imprese.



LEGGE DI BILANCIO 2020 - NOTA COMPLESSIVA E APPROFONDIMENTO FISCALE

23 dicembre 2019

Politiche Fiscali, Affari ...

Politiche Fiscali, Affari Legislativi, Direttore Generale

La Legge di Bilancio 2020, oggi, è stata approvata definitivamente dalla Camera dei Deputati.

Nel corso dell'esame parlamentare del Disegno di Legge, Confindustria ha espresso con forza la contrarietà a tutte quelle misure che penalizzano l'attività d'impresa in Italia, come la plastic e la sugar tax, la tassa sulle auto aziendali e le norme sui concessionari.

Nei documenti allegati (nota complessiva e approfondimento sulle misure fiscali) viene evidenziato che, sebbene la Manovra contenga anche alcune misure positive (come le novità in materia di Industria 4.0, il Piano per il Sud, misure per gli investimenti e per le Fiere internazionali) e qualche miglioramento sulle criticità sopra esposte, Confindustria ritiene che la Legge di Bilancio resti nel complesso insufficiente rispetto alle esigenze del Paese e non in grado di incidere con efficacia sulla situazione di sostanziale stagnazione dell’economia.



DL FISCALE - PRIME OSSERVAZIONI

13 dicembre 2019

Politiche Fiscali

Politiche Fiscali

Il 6 dicembre scorso, la Camera dei Deputati ha approvato, con voto di fiducia, il Disegno di legge di conversione del Decreto Legge 26 ottobre 2019, n. 124 (A.C. n. 2220-A/R), recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze differibili”, che ora è al Senato per la seconda lettura, ove non si attendono modifiche. 

Al provvedimento è stato affidato il compito di reperire parte delle risorse da mettere al servizio degli interventi della Manovra di Bilancio. 

Tale obiettivo è stato perseguito, prevalentemente, attraverso misure di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, dettate con particolare riguardo ad alcuni settori, nonché con il ricorso a nuove misure di contrasto alle indebite compensazioni.

Il provvedimento comprende, inoltre, un articolato intervento sulla risposta sanzionatoria a fronte di violazioni tributarie, con interventi di aumento delle pene detentive, riduzione delle soglie di rilevanza penale e aggravio delle misure di aggressione patrimoniale (con una inedita estensione della confisca per sproporzione alla materia tributaria); a questi ultimi interventi si affianca l’estensione ai reati tributari della disciplina di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

Sono, inoltre, presenti alcuni attesi interventi di semplificazione, accanto a norme che ritoccano alcune discipline fiscali vigenti: il riferimento è, in particolare, agli interventi su esterometro, ravvedimento operoso, lavoratori impatriati, memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, IVA su prodotti igienico-sanitari, trattamento fiscale degli utili distribuiti a società semplici.

Con il position paper allegato, Confindustria intende fornire una prima descrizione e analisi delle principali misure fiscali contenute nel provvedimento, come risultanti dal testo approvato dalla Camera del Deputati, riservandosi di fornire ulteriori aggiornamenti alla luce di eventuali modifiche ad opera del Senato. 


CONSULTAZIONE CONSOB - RECEPIMENTO DIRETTIVA SHRD II

06 dicembre 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

In attuazione della delega contenuta nel decreto di recepimento (d.lgs. n. 49/2019) della direttiva cd. SHRD II in materia di diritti degli azionisti delle società quotate, lo scorso 31 ottobre, la CONSOB ha posto in consultazione le modifiche al Regolamento sulle operazioni con parti correlate, al Regolamento Mercati e al Regolamento Emittenti.

Confindustria ha risposto alla consultazione congiuntamente con Assonime, concentrando i propri commenti sui temi delle operazioni con parti correlate e remunerazioni.

In linea generale, con riferimento alla disciplina delle OPC, è stato osservato che le proposte della CONSOB:

  • definiscono un ambito soggettivo e oggettivo molto più esteso di quello delineato dalla Direttiva;
  • introducono un’interpretazione estesa del regime procedurale previsto dalla Direttiva, creando una sovrapposizione con i presidi di tutela già esistenti nel nostro ordinamento;
  • prevedono misure nuove che non trovano fondamento nella Direttiva ma che derivano dall’esperienza di vigilanza e sono motivate dalla patologia.

In proposito, si ritiene che occorrerebbe sfruttare la flessibilità del quadro delineato dalla Direttiva al fine di una trasposizione graduata che consentirebbe di valorizzare il quadro esistente ed evitare il fenomeno del goldplating.

Con riferimento alla disciplina delle remunerazioni, è stato osservato che la CONSOB, oltre ad allineare le previsioni regolamentari e gli schemi della politica e della relazione sulla remunerazione alla disciplina comunitaria, propone tuttavia modifiche sulla base dell’esperienza applicativa nonché alla luce delle emanande linee guida della Commissione europea.

Riguardo a tali modifiche, si ritiene di non introdurre elementi ulteriori rispetto a quelli ora previsti stante l’esistenza di una disciplina regolamentare e di autodisciplina già molto avanzata in termini di trasparenza. 

Per le osservazioni più specifiche e le proposte emendative all’articolato proposto, sono disponibili nell'allegato tecnico al documento.


DICHIARAZIONE CONGIUNTA - TRILATERALE - CONFINDUSTRIA BDI MEDEF

05 dicembre 2019

Presidente

Presidente

La  edizione del Forum Trilaterale tra Confindustria, BDI e MEDEF si è concentrata su due tematiche principali:

  • le sfide esterne e le azioni da mettere in campo per salvaguardare la competitività del nostro tessuto economico su scala mondiale;
  • le sfide interne e le misure attese per sostenere la trasformazione industriale e per affermare la leadership europea in ambito di innovazione, sostenibilità, digitalizzazione.

La dichiarazione congiunta, firmata a Roma, si articola su 5 proposte comuni:

  • realizzare massicci investimenti per la crescita e la competitività dell’Europa;
  • finanziare in modo incisivo la green economy;
  • sostenere la leadership digitale europea;
  • sfruttare il potenziale del mercato unico e definire una ambiziosa strategia di politica industriale europea;
  • promuovere scambi e investimenti internazionali aperti ed equi.



SISTEMA GAS NATURALE - TRANSIZIONE E COMPETITIVITA'

11 novembre 2019

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Il rapporto di Confindustria "Sistema gas naturale — transizione e competitività", realizzato con Nomisma Energia, ha lo scopo di analizzare il ruolo del gas naturale nel futuro contesto energetico, sostenendone la centralità nelle politiche di sostenibilità nazionali, europee e globali.

Il lavoro, partendo da una analisi strutturale del contesto globale ed europeo, approfondisce le opportunità ed i rischi per il nostro Paese, secondo tre direttrici: 

  • gli scenari previsti di domanda, in relazione alle politiche per la lotta ai cambiamenti climatici;

  • le dinamiche di offerta, in relazione allo sviluppo delle infrastrutture per assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti;

  • la dimensione competitiva del mercato gas, con riferimento ai possibili miglioramenti del posizionamento dell’Italia attraverso una nuova visione strategica delle infrastrutture.

Il primato che l’Italia ha nell’uso del gas è un patrimonio da valorizzare proprio per il raggiungimento degli obiettivi di  decarbonizzazione attraverso le seguenti linee strategiche:

  1. rafforzare l’integrazione con il sistema elettrico, dagli accumuli delle fonti rinnovabili, fino alla micro generazione/cogenerazione nelle abitazioni;

  2. accompagnare la crescita dei consumi di gas nei trasporti, sia in forma compressa (CNG) che liquida (GNL), liberando anche le potenzialità del biometano, attraverso la realizzazione delle necessarie infrastrutture;

  3. proseguire nello sfruttamento efficiente delle infrastrutture esistenti e nel loro eventuale potenziamento, e diversificare fonti e rotte di approvvigionamento, in particolare quelle del Corridoio Sud;

  4. favorire lo sfruttamento della produzione nazionale di gas;

  5. migliorare la regolazione dei transiti all’interno dell’Europa, per incrementare l’utilizzo efficiente della capacità esistente e per sviluppare un mercato competitivo altrettanto liquido quanto quello del Nord Europa, dove il dominio della Germania, con prezzi più bassi, è destinato a rafforzarsi con il raddoppio del Nord Stream.

DICHIARAZIONE CONGIUNTA CONFINDUSTRIA-BDI BUSINESS FORUM ITALO-TEDESCO

06 novembre 2019

Europa, Presidente

Europa, Presidente

La IX edizione del Business Forum tra Confindustria e BDI è stata dedicata ai temi digitali (intelligenza artificiale, infrastrutture digitali) e al negoziato sul Quadro finanziario pluriennale post 2020 come strumento per supportare la digitalizzazione dell’economia.

La dichiarazione congiunta firmata a Bolzano riafferma la solidità dei rapporti fra le due organizzazioni e indica ai rispettivi Governi e alle Istituzioni europee le priorità strategiche da perseguire per puntare alla sovranità tecnologica e digitale nell’UE.

In particolare, la dichiarazione indica la necessità di:

  • un quadro regolamentare europeo armonizzato e al servizio dell’innovazione;
  • un aumento degli investimenti per lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia – tra cui l’intelligenza artificiale e il calcolo computazionale avanzato – e di competenze digitali;
  • un maggiore accesso, uso e circolazione dei big data, includendo nel processo in particolare le PMI.

BDI e Confindustria hanno sostenuto anche l’importanza di un approccio europeo in materia di 5G e di cyber-sicurezza e di raggiungere un’indipendenza tecnologica necessaria alla sicurezza digitale europea.



GREEN PUBLIC PROCUREMENT: UNA DOMANDA GIUSTA PER UNA ECONOMIA CIRCOLARE ...

21 ottobre 2019

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Il position paper "Green Public Procurement: Una domanda giusta per una economia circolare e sostenibile" — presentato il 18 ottobre in occasione della XIII edizione del Forum Compraverde Buygreen — si pone l'obiettivo di analizzare, da un lato, lo stato dell’arte dell’implementazione dello strumento nel nostro Paese e, dall’altro, di fornire possibili linee d’intervento e azioni per superare le criticità identificate, al fine di porre in essere un vero e proprio piano d’azione volto rendere il GPP un concreto strumento di politica ambientale e industriale.

I contenuti del position paper, che vogliono essere un contributo alla transizione verso il modello di economica circolare, si fondano sulla vision della Commissione Europea secondo cui “il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto più a lungo possibile e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo”, perché ritiene tale nuovo modello di crescita “una componente indispensabile degli sforzi messi in campo per sviluppare un’economia che sia sostenibile, rilasci poche emissioni di biossido di carbonio, utilizzi le risorse in modo efficiente e resti competitiva”.

La redazione del documento è stata possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Ecosistemi e delle imprese e Associazioni di Confindustria, nell'ambito delle attività del Gruppo Tecnico Industria e Ambiente



POLITICHE DI SEMPLIFICAZIONE ED EFFICIENZA DELL'AZIONE PUBBLICA

17 ottobre 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Lo scorso 15 ottobre Confindustria ha partecipato, con le altre principali associazioni di categoria, a un primo confronto con la Ministra Dadone sulle priorità in materia di semplificazione.

A tal fine, Confindustria ha elaborato e presentato un documento sviluppato lungo quattro direttrici: 

  1. il rafforzamento di una regia unica a livello centrale, imperniata sul Dipartimento della funzione pubblica, per un piano complessivo di riduzione degli oneri amministrativi e l’implementazione delle misure di semplificazione già previste, a partire dal coordinamento multilivello di queste politiche;

  2. la costituzione di team specializzati, nell’ambito di ciascuna amministrazione o tra amministrazioni diverse, per offrire supporto qualificato alle stesse nelle valutazioni più complesse dal punto di vista tecnico;

  3. gli interventi di semplificazione in ambiti particolarmente rilevanti per le imprese, a partire da: accelerazione per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche (es. meccanismo presso Presidenza del Consiglio per individuare e superare le cause di blocco, anche attraverso l’esercizio dei poteri sostitutivi); adempimenti connessi alla gestione dell’IVA (es. trasmissione annuale dei dati relativi all’esterometro); interventi in materia di economia circolare (es. abbattimento dei costi di bonifica e reindustrializzazione dei siti contaminati);

  4. la valorizzazione del merito nel pubblico impiego e assunzione di giovani specializzati.




CONFINDUSTRIA-CNDCEC: IMPRESE E COMMERCIALISTI PER UN FISCO PIU' SEMPLICE

15 ottobre 2019

Politiche Fiscali

Politiche Fiscali

Confindustria e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili -  recependo le istanze provenienti dalle associazioni sul territorio e dagli ordini professionali - hanno raccolto, in un documento congiunto, oltre 50 proposte di semplificazione nei vari ambiti della normativa fiscale.

Le proposte sono corredate dagli articolati normativi e da prime quantificazioni e si muovono lungo tre direttrici fondamentali:

  1. la semplificazione normativa;
  2. la razionalizzazione degli adempimenti;
  3. la garanzia di un rapporto equilibrato tra Fisco e contribuenti.  

In tale contesto, le proposte normative dettagliate nel documento sono classificate in base al carattere di priorità e distinte per ambito o tributo di applicazione. 

Tra gli interventi prioritari, Confindustria segnala l’urgenza di intervenire nell’ambito dell’IVA, al fine di ridurre e semplificare la mole di adempimenti e oneri connessi a questo tributo. A quasi un anno dall’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica possiamo dire che, nonostante il percorso di preparazione a questa rivoluzione sia stato complesso e oneroso, le imprese hanno affrontato la sfida e ne sono uscite vincenti. 

Altre proposte mirano a semplificare adempimenti e doppi binari che sottraggono tempo e risorse alle imprese e che potrebbero essere gestiti con maggiore coerenza. 

Non mancano, infine, proposte di intervento che mirano a superare alcune interpretazioni di prassi in contrasto con principi di logica giuridica e a valorizzare gli istituti di collaborazione tra Fisco e contribuenti, garantendo proporzionalità alla reazione sanzionatoria.



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