Position Paper e Studi

LA GUIDA SULLE NUOVE REGOLE EUROPEE IN MATERIA DI DEFAULT

13 maggio 2019

Credito e Finanza

Credito e Finanza

Confindustria, ABI e le altre principali Associazioni di rappresentanza delle imprese firmatarie dell'Accordo per il credito 2019 hanno definito una guida sulle nuove regole europee in materia di definizione di default, che le banche potranno iniziare ad applicare a partire dal prossimo mese di giugno e comunque entro il termine del 1 gennaio 2021.

Fino a oggi era previsto che la banca dovesse classificare in default l’impresa che, per oltre 90 giorni consecutivi, è in arretrato di pagamento “rilevante” sulle scadenze di pagamento previste nel finanziamento bancario.

Le nuove regole europee quantificano il concetto di “rilevanza”, fissando la soglia oltre la quale l’impresa debba essere obbligatoriamente classificata in default.

In particolare, la banca sarà tenuta a determinare l’inadempienza dell’impresa se la stessa è in arretrato di pagamento, per oltre 90 giorni, su importi di ammontare superiore a 500 euro (complessivamente riferiti a uno o più finanziamenti) e che rappresentino più dell’1% del totale delle esposizioni dell’impresa verso la banca.

Per le piccole e medie imprese, esposte nei confronti di una banca per finanziamenti inferiori a 1 milione di euro, l’importo dei 500 euro è ridotto a 100 euro.

RIFORMA DEL MERCATO INFRAGIORNALIERO DELL'ENERGIA ELETTRICA

08 maggio 2019

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Nell'ambito dell’indagine conoscitiva della 10° Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica, Confindustria ha espresso la propria posizione sulla revisione di un segmento del mercato elettrico all’ingrosso che si inserisce all’interno del più ampio percorso di riforma organica del mercato elettrico contenuta nel Clean Energy Package.

Nell’attuale assetto organizzativo del mercato, la distanza temporale tra la fase di programmazione sul Mercato Infragiornaliero (MI) e la consegna/prelievo fisico, non agevola l’ottimizzazione e l’affidabilità dei profili di produzione (in particolare delle fonti rinnovabili non programmabili — FRNP) e consumo.

L’avvicinamento della chiusura del mercato al tempo reale (1 ora prima della consegna, rispetto alle 4 ore e 15 minuti attualmente previste) e la negoziazione continua permettono di promuovere la responsabilizzazione degli operatori in fase di programmazione, fornendo loro gli strumenti necessari a migliorare l’affidabilità dei profili di produzione (in particolare delle FRNP) e consumo riducendo quindi l’insorgere di sbilanciamenti fisici e quindi dei volumi movimentati sul mercato di bilanciamento e dei relativi costi.

Per Confindustria, tale risultato è perseguibile solo attraverso una revisione organica del mercato del servizio di dispacciamento, con azioni necessarie alla riforma del mercato dei servizi, alla gestione degli sbilanciamenti per tutte le classi dei produttori e ad una corretta integrazione delle diverse fasi di mercato. Una modifica non integrata, dedicata esclusivamente delle tempistiche del MI, porterebbe, come evidenziato dall'operatore dei sistemi di trasmissione (TSO), ad un aumento dei costi del Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD).


ITALIA, EUROPA E CINA: ANALISI E PROPOSTE PER UN RINNOVATO ...

12 aprile 2019

Affari Internazionali

Affari Internazionali

Il Position Paper di Confindustria sui rapporti tra Italia, Europa e Cina analizza quelle che sono le caratteristiche peculiari del modello di sviluppo economico cinese, a partire dal ruolo del Partito nell’economia e dal peso delle State Owned Entreprises, che distorcono la concorrenza influenzando interi settori manifatturieri, al mercato degli appalti pubblici e alla tutela della proprietà intellettuale, che spiccano per la loro difformità con le norme internazionali, fino al fatto che nonostante l’adesione al WTO la Cina è ancora un mercato efficacemente protetto.

Il documento non discute l’importanza della Cina come partner per l’Italia e l’Europa, ma sottolinea piuttosto come le nostre imprese debbano poter competere con le controparti cinesi in maniera più equa e regolamentata. A tale riguardo è necessaria una strategia unitaria dell’Europa per le relazioni con la Cina e per preservare la propria centralità nell’economia globale.

Tale strategia deve contemplare un deciso orientamento delle risorse verso i principali fattori di competitività, modifiche ed innovazioni all’ordinamento domestico e l’assunzione della leadership per la riforma di quello multilaterale. 


RAPPORTO PMI CENTRO NORD - 2019

12 aprile 2019

Coesione Territoriale

Coesione Territoriale

La quarta edizione del Rapporto PMI Centro-Nord 2019 a cura di Confindustria e Cerved mostra un quadro incerto sullo stato di salute e le prospettive a breve e medio termine delle PMI di capitali che operano nelle regioni più sviluppate del Paese.

Un gruppo molto rappresentativo, che supera le 122 mila imprese (l’80% del totale delle imprese di capitali italiane):

  • 51 mila imprese si trovano nel Nord-Ovest;
  • oltre 39 mila nel Nord-Est;
  • circa 32 mila al Centro.

Con oltre 750 miliardi di euro di fatturato, circa 3milioni e 300 mila occupati, e 180 miliardi di euro di valore aggiunto, le PMI del Centro-Nord valgono oltre il 10% del PIL italiano.




RAPPORTO PMI MEZZOGIORNO - 2019

29 marzo 2019

Coesione Territoriale

Coesione Territoriale

Il Rapporto PMI Mezzogiorno 2019, a cura di Confindustria e Cerved, con la collaborazione di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno – restituisce una fotografia in chiaroscuro delle quasi 30mila PMI di capitali del Mezzogiorno comprese tra 10 e 250 addetti, che da sole vantano oltre 136 miliardi di euro di fatturato e un valore aggiunto di quasi 32 miliardi di euro, pari a circa il 10% del PIL meridionale.

Le PMI meridionali sono ad un punto di svolta. Il trend di crescita riscontrato per tutto il 2017 inizia a mostrare segnali di rallentamento e i risultati delle imprese evidenziano prospettive incerte per i prossimi mesi: i pezzi di tessuto imprenditoriale andati perduti con la crisi faticano a ricomporsi.

Per tornare a correre, ed arginare il peggioramento in vista, le sfide decisive per le piccole e medie imprese sono l’apertura del capitale, della governance e l’internazionalizzazione, e il conseguente salto dimensionale.


TUTELA DEI MARCHI STORICI NAZIONALI

21 marzo 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

La Proposta di Legge "Disposizioni concernenti la tutela dei marchi storici nazionali di alto valore territoriale" (A.C. 1631), assegnata alla Commissione Attività Produttive della Camera, prevede la decadenza del marchio storico nazionale di alto valore territoriale, qualora il titolare cessi la  produzione nel Comune in cui lo stabilimento produttivo principale era situato alla data di registrazione del marchio, ovvero quando diminuisca la produzione nello stabilimento principale a seguito dell'apertura di nuovi siti produttivi. 

Il documento di osservazioni di Confindustria evidenzia i molteplici elementi di criticità, sia sotto il profilo giuridico che di impatto sulla competitività della imprese, relativi all'introduzione di un nuovo regime di eccezione alla cause di decadenza del marchio. 

In particolare, la Proposta Di Legge presenta dei profili di incostituzionalità poiché si prevede una vera azione di espropriazione del marchio che non risponde al requisito di "preminente interesse generale" previsto nell'articolo 43 della Costituzione italiana.



TAVOLO DI LAVORO SULLE UNITA' VIRTUALI ABILITATE MISTE (UVAM)

15 marzo 2019

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Al tavolo di lavoro sulle Unità virtuali abilitate miste (UVAM) convocato dal Senatore Gianni Pietro Girotto - Presidente della 10a Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica - Confindustria ha espresso le seguenti considerazioni:

  • la regolazione del servizio di trasmissione e dispacciamento elettrico è una prerogativa dell’attività del regolatore indipendente ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente);
  • è necessario garantire la massima disponibilità di risorse per la sicurezza e l’economicità del servizio di dispacciamento. Tuttavia, l’incremento delle riserve deve essere effettuato garantendo l’economicità del costo complessivo del sistema di dispacciamento, considerando che:
    • tutte le risorse possano partecipare a tutti i mercati a condizioni paritetiche sul piano tecnico;
    • i criteri di remunerazione devono essere efficienti e non discriminatori rispetto alle caratteristiche delle tecnologie impiegate.

Confindustria ritiene necessario richiamare l’attenzione sull’esigenza di adottare un approccio organico per la riforma del mercato del dispacciamento elettrico. A tal proposito, è necessario tenere in considerazione sia il quadro degli obiettivi e principi fissati a livello comunitario sia gli sviluppi nazionali di maggior rilievo assicurando la coerenza complessiva delle iniziative poste in essere in modo da traguardare gli obiettivi di tutela dell’ambiente e sicurezza delle forniture in un quadro di efficienza economica.


LEGGE SPAZZACORROTTI

11 marzo 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

La nota di Confindustria commenta la legge 9 gennaio 2019 n. 3, cd. legge Spazzacorrotti, che rafforza l’azione di contrasto ai reati contro la PA, con interventi che si muovono sul profilo del diritto sostanziale e su quello investigativo-processuale. 

La seconda parte del provvedimento reca, inoltre, disposizioni volte a rafforzare la trasparenza dei partiti e dei movimenti politici. 

Confindustria, anche in Audizione presso le competenti Commissioni parlamentari, ha evidenziato alcune criticità del provvedimento, derivanti dall'approccio repressivo. Il riferimento è, in particolare, a: 

  •  interruzione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado;
  • "Daspo" a vita per condanne superiori a due anni; 
  •  inasprimento sanzioni interdittive ai sensi del D.lgs. n. 231/2001.

Quanto alle disposizioni in tema di trasparenza, la legge, tra le altre cose, sembra prefigurare un'equiparazione delle associazioni, fondazioni e comitati che rispettino determinati requisiti ai partiti e movimenti politici. 

Su questo punto, la nota formula alcuni orientamenti a beneficio delle associazioni del Sistema in questa fase di prima applicazione delle nuove norme.



RIFORMA FALLIMENTARE

19 febbraio 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Le osservazioni di Confindustria sul “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” (Decreto Legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019 in attuazione della Legge n. 155 del 2017) recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, evidenziano le previsioni definitive relative ad alcuni temi di interesse prioritario: 

  • procedure d’allerta e composizione assistita della crisi;
  • concordato preventivo con continuità aziendale e accordi di ristrutturazione dei debiti;
  • coordinamento tra legge fallimentare e codice appalti;
  • nomina obbligatoria degli organi di controllo interno nelle Srl.

Per ulteriori approfondimenti leggi le osservazioni di Confindustria allo Schema di Decreto.



DECRETO LEGGE SEMPLIFICAZIONI

15 febbraio 2019

Affari Legislativi

Affari Legislativi

La nota di Confindustria commenta la legge di conversione al Decreto Legge Semplificazioni (n. 135/2018). Nonostante alcune misure positive, tra cui l’abolizione del SISTRI e l’introduzione di una sezione speciale del Fondo di Garanzia in favore di PMI creditrici della PA, il provvedimento non esprime un chiaro disegno di politica legislativa a sostegno della sburocratizzazione e della crescita economica, intervenendo anzi in modo peggiorativo su alcuni settori, con effetti negativi sugli investimenti già programmati e sui livelli occupazionali. Emblematiche in questo senso le misure sulle trivelle.


IL DEPOSITO NAZIONALE: UN PROGETTO PAESE

08 febbraio 2019

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Con la pubblicazione dello studio sul Deposito Nazionale, Confindustria chiede il rapido avvio di un dibattito pubblico chiaro e trasparente sullo sviluppo di una infrastruttura necessaria per chiudere il ciclo del nucleare italiano, fornendo una prima valutazione degli impatti economici e sociali relativi alla realizzazione e all’esercizio dell’infrastruttura stessa.

L'impatto stimato in termini di produzione sul sistema economico italiano nei 10 anni necessari alla costruzione del Deposito, è pari a quasi il doppio dell’investimento iniziale (1,5 miliardi di euro), circa 3 miliardi di euro. Gli esiti occupazionali della nuova infrastruttura potrebbero, inoltre, generare un effetto positivo sul mercato del lavoro stimabile in 23 mila unità aggiuntive di occupati a tempo pieno.

ll Deposito Nazionale non solo consentirà all’Italia di allinearsi a quei Paesi che da tempo hanno in esercizio sul proprio territorio depositi analoghi, o che li stanno costruendo, ma anche di valorizzare a livello internazionale il know how acquisito. Il progetto, infatti, comprende anche la realizzazione di un Parco Tecnologico, le cui attività stimoleranno la ricerca e innovazione nei settori dello smantellamento di impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, creando nuove opportunità per professionalità di eccellenza.


GRANDI IMPRESE ESTERE IN ITALIA: UN VALORE STRATEGICO

23 gennaio 2019

Affari Internazionali

Affari Internazionali

L'aggiornamento del Vol. I “Grandi Imprese Estere in Italia: Un valore strategico” realizzato dall'Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) in collaborazione con il Centro Studi Confindustria e l’Istat, presenta un quadro generale della rilevanza delle imprese a capitale estero per l’economia italiana. Le imprese estere, infatti, pur rappresentando soltanto lo 0,3% del totale delle imprese residenti in Italia:

  • occupano l’8% dei lavoratori del settore privato;
  • contribuiscono al 15,3% del valore aggiunto;
  • generano il 18,5% del fatturato e il 17,5% degli investimenti;
  • finanziano il 22,4% della spesa privata in R&S. 

Il contributo delle imprese estere è da considerarsi strategico in un’ottica di sviluppo del Paese per 4 motivi:

  1. hanno una maggiore dimensione rispetto alle altre imprese residenti, contribuendo a ridurre il gap dimensionale della struttura produttiva italiana rispetto ai competitors;
  2. generano un importante effetto volano nell'economia: per ogni euro di valore aggiunto prodotto in forma diretta ne producono 3,2 nell'indotto;
  3. operano prevalentemente nei settori con tecnologia più elevata, sono più innovative e investono in R&S molto più delle altre imprese residenti;
  4. prestano una grande attenzione nell'integrazione della sostenibilità economica, sociale ed ambientale nelle loro strategie di business considerandole come impegni condivisi all'interno delle funzioni aziendali. 

Per attrarre progetti d'impresa innovativi dall’estero è fondamentale migliorare la recettività a livello regionale e locale, agendo soprattutto sul rapporto tra le imprese estere e le istituzioni territoriali. Per questo occorre sviluppare un canale di comunicazione efficace che consenta rapporti continuativi e strutturati tra le imprese e chi è più prossimo a loro. Tale approccio è alla base del Progetto Retention promosso dall'ABIE che prevede la realizzazione di un processo di fidelizzazione degli investitori esteri. 




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