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Confindustria | Audizione sul disegno di legge per il contrasto dell’obsolescenza programmata dei beni di consumo

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DdL Obsolescenza programmata

04 luglio 2019 | Affari Legislativi

Confindustria ha posto l'attenzione su alcune misure contenute nel DDL che rischiano di creare incertezze, compromettere l’armonizzazione del diritto consumeristico e disincentivare l’innovazione. 

In particolare, il riferimento è: 

  • alla definizione di obsolescenza programmata, che si fonda su concetti, come quello di vita potenziale del bene, generici e non ancora definiti a livello europeo; 
  • alle misure in tema di difetto di conformità, che si discostano dai criteri previsti dalla recente Direttiva UE n. 771/2019 sulle vendite e che sarebbe opportuno trattare in sede di recepimento della stessa; 
  • alle misure sui beni aventi una componente software, che risultano gravose e rischiano di frenare l’innovazione e lo sviluppo. 

Inoltre, appaiono problematiche le norme in tema di parti di ricambio e quelle che introducono sanzioni penali per gli operatori che ricorrono a pratiche di obsolescenza programmata, nonché le nuove attribuzioni in termini di vigilanza e controllo al Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti

Confindustria suggerisce di attendere gli sviluppi del dibattito europeo sull’obsolescenza programmata prima di introdurre una disciplina nazionale sul tema. A livello UE, infatti, i confronti sul tema sono in corso e mancano ancora indirizzi consolidati al riguardo. 

Infine, si segnala che sia sul fronte consumeristico, sia su quello ambientale, i concetti di durabilità e riparabilità dei beni hanno già assunto una rilevanza strategica in termini di qualità e sostenibilità. Pertanto, appare opportuno promuoverne la più ampia diffusione anche al fine di favorire un consumo responsabile e disincentivare fenomeni di obsolescenza programmata


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