DL Reddito di Cittadinanza e Quota 100

06 febbraio 2019 | Lavoro e Relazioni Industriali

La valutazione di Confindustria espressa sul Reddito di Cittadinanza (RdC) è sostanzialmente negativa: si ritiene, infatti, che tematiche come la povertà e le politiche attive non possano essere affrontate in maniera efficace attraverso questo strumento ma che, piuttosto, sarebbe stato preferibile potenziare il REI per la povertà e affidare al RdC il compito di avviare misure per l’occupazione.


Inoltre, pur valutando utile l’adozione di interventi orientati alla solidarietà e alla coesione sociale per ridurre i divari, riteniamo che la formulazione del RdC contenuta nel DL anziché incentivare l'offerta di lavoro attraverso una maggiore mobilitazione degli individui nella ricerca dell'occupazione, possa determinare un effetto di scoraggiamento principalmente a causa:

  • del livello troppo elevato del beneficio economico previsto (in Italia lo stipendio medio dei giovani under 30 si attesta a 830 netti al mese); 

  • del meccanismo di scelta per disciplinare il cuneo tra il beneficio che percepisce il nucleo familiare nel suo insieme e i redditi di lavoro.

E' altresì importante che il potenziamento dei Centri per l’Impiego sia accompagnato da un rafforzamento del ruolo delle Agenzie per il Lavoro private ripensando anche la scelta di superare l’assegno di ricollocazione, rafforzandone i meccanismi di condizionalità.

Per quanto riguarda la misura denominata "Quota 100", nonostante la valutazione positiva circa l’obiettivo di introdurre un meccanismo di flessibilità delle uscite, occorre considerare con attenzione gli equilibri complessivi del sistema pensionistico e anziché operare un'eccezione temporanea, sarebbe opportuno mettere in cantiere la definizione di uno strumento solido che consenta la flessibilità di pensionamento. 


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