AUDIZIONI PARLAMENTARI

Dlgs. rifiuti e imballaggi

01 dicembre 2022

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Lo schema di decreto legislativo che reca disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 116 del 2020 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio si propone di garantire un coordinamento e una coerenza normativa in relazione alle modifiche e alle abrogazioni che nel corso degli ultimi due anni hanno interessato il Codice dell'ambiente.

Il provvedimento fornisce elementi che vanno nella giusta direzione per allineare il nostro ordinamento a quello europeo, tuttavia sono presenti due aspetti critici che riguardano la modifica della disciplina della classificazione dei rifiuti e gli effetti di questa sul perimetro applicativo della TARI e le modifiche in materia di cauzionamento e riutilizzo degli imballaggi.

Con riferimento alle modifiche sulla TARI, Confindustria ha evidenziato l’esigenza di mantenere la disciplina vigente, senza apportare alcuna modifica per non gravare ingiustamente sulle imprese.

Rispetto al tema del cauzionamento degli imballaggi, Confindustria ha evidenziato come sia opportuno concentrare l’attenzione sul nuovo piano d’azione per l’economia circolare UE, prima di modificare il nostro ordinamento. È importante quindi non esporre il nostro Paese a fughe in avanti che sembrano non tener conto dei principi che regolano il mercato unico europeo.


DL Aiuti quater

01 dicembre 2022

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Il DL Aiuti quater contiene una serie di misure urgenti in tema di contrasto al caro bollette, efficienza e sicurezza negli approvvigionamenti e produzione nazionale di gas naturale, nonché in materia di superbonus e mezzi di pagamento.

Gli interventi sono nel complesso condivisibili, al netto di alcuni punti, ampiamente analizzati nella memoria, su cui occorrerebbe un supplemento di riflessione. Positive e in linea con le istanze di Confindustria, le misure a supporto delle imprese per fronteggiare il caro energia, benché con un orizzonte temporale limitato, e quelle riguardanti il gas release a favore della produzione nazionale di gas.

Anche alla luce delle misure elaborate dal Governo per la Manovra di bilancio, appare carente il capitolo dedicato al lavoro e al sostegno al reddito di imprese e famiglie, che necessiterebbe di interventi più incisivi e strutturali.


DL Semplificazioni fiscali

28 giugno 2022

Politiche Fiscali

Politiche Fiscali

Confindustria ha rimarcato come la semplificazione resti l’ingrediente fondamentale per garantire certezza e coerenza nel sistema fiscale, osservando al contempo che il decreto, nell’attuale formulazione, non sembra prestare sufficiente attenzione alle necessità delle imprese e dovrebbe dunque essere rafforzato.

Evidente l’assenza di alcuni correttivi, pur necessari, al meccanismo di calcolo del contributo sugli extra-profitti del settore energetico, così come di interventi che chiariscano l’inquadramento ai fini IVA dei derivati.

Potenzialmente utile l’introduzione di una procedura di certificazione degli investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica, design e altre attività innovative, che potrebbe costituire un presidio a tutela della certezza per le imprese nell’accesso alle misure agevolative, soprattutto se verrà rafforzata ed estesa.

Parallelamente, è stata sottolineata la necessità di rivedere il regime sanzionatorio amministrativo per l’indebita compensazione dei crediti d’imposta.


Prezzi dell'energia e sicurezza

21 giugno 2022

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Confindustria, sin dal mese di marzo 2022, ha pienamente condiviso la richiesta del Governo italiano di adottare un’azione coordinata a livello comunitario per mitigare il prezzo del gas.

Riteniamo, tuttavia, che un intervento efficace debba essere effettuato sia sul piano congiunturale sia su quello strutturale:

  • sul piano congiunturale va perseguita la richiesta di un’azione coordinata sul prezzo del gas;
  • sul piano strutturale è necessario che, in tempi rapidi, si arrivi al completamento del mercato europeo del gas, sviluppando un mercato regolamentato con prodotti fisici e finanziari a termine in sostituzione degli attuali prodotti di riferimento del prezzo gas.


DL Aiuti

10 giugno 2022

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Lo shock dei prezzi energetici mina le prospettive di crescita, i rincari di materie prime ed energia gravano sui costi delle imprese. Il centro studi stima che i costi energetici dell’industria italiana sono cresciuti di 27 miliardi di euro rispetto alla fase pre-crisi. Sono necessarie risposte lungimiranti ed una visione complessiva italiana ed europea su almeno 4 focus:

  • garanzia approvvigionamenti energetici e fonti rinnovabili
  • misure di compensazione shock prezzi energetici
  • realizzazione riforme PNRR
  • riduzione costo del lavoro

Positivi gli interventi previsti dal DL Aiuti sulle rinnovabili, importante anche il potenziamento dei crediti d’imposta per le energivore e gasivore, mentre sul capitolo lavoro gli interventi non sono in linea con le esigenze del taglio strutturale del cuneo contributivo concentrato sulle fasce a basso reddito.


Modifiche al Codice della crisi e dell’insolvenza

25 maggio 2022

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Il documento si snoda lungo due direttrici.

In termini di metodo, abbiamo rilevato un difetto di coinvolgimento degli stakeholder nella gestazione delle norme ed evidenti mancanze sul fronte della chiarezza degli obiettivi e della certezza normativa.

In termini di merito, ci siamo concentrati su alcuni temi prioritari toccati dallo Schema e che sono stati interessati anche dal parere del Consiglio di Stato. In particolare, abbiamo:

  • apprezzato il passaggio dalle procedure di allerta e composizione assistita della crisi alla composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa, pur rilevando alcune criticità;
  • rilevato il livello eccessivamente basso delle esposizioni debitorie nei confronti dei creditori pubblici qualificati, che rientrano tra i c.d. segnali di allarme, proponendo correttivi puntuali;
  • espresso perplessità per alcuni profili attinenti alla tutela del ceto creditorio: l’esclusione della misura volta ad assicurare il pagamento di almeno il 20% dei crediti chirografari nel concordato liquidatorio a esito della composizione negoziata; la rimodulazione dei criteri di calcolo della maggioranza prevista per l’approvazione della proposta di concordato con continuità aziendale;
  • rilevato il livello anch’esso basso della soglia, parametrata sul numero di dipendenti, rilevante per il coinvolgimento dei sindacati nell’ambito della composizione negoziata e dei quadri di ristrutturazione preventiva;
  • espresso dubbi circa la scelta di recepire alcune previsioni della Direttiva Insolvency introducendo il nuovo piano di ristrutturazione soggetto a omologazione (PRO), anziché modificare gli strumenti già esistenti.

A latere, infine, abbiamo sottolineato la necessità di allineare le norme penali fallimentari agli interventi civilistici prospettati dallo Schema, contenendo l’incertezza riguardo la sindacabilità ex post, in sede giurisdizionale, circa le scelte operate nel caso in cui queste ultime non si siano rivelate sufficienti al superamento della crisi.



PdL PFAS

18 maggio 2022

Politiche Industriali

Politiche Industriali

Allo stato attuale, introdurre in maniera generalizzata limiti allo scarico di PFAS, senza una chiara definizione di queste sostanze, rappresenta una scelta che rischia di mettere in seria difficoltà diversi settori industriali nazionali, oltre a rappresentare un grave peso per la competitività delle imprese del nostro Paese, considerato che negli altri Stati europei non risulta siano previsti limiti allo scarico di tali composti.

Appare infatti indispensabile, oltre che dal punto di vista tecnico, effettuare le opportune valutazioni riguardo alla fattibilità socio-economica delle misure proposte.

Questa valutazione di impatto è essenziale per verificare quali siano i reali benefici ambientali e quali siano, allo stesso tempo, gli impatti sul sistema produttivo, che a causa di cambiamenti così importanti, potrebbe subire contraccolpi in ordine alla competitività e alla capacità di permanere nei mercati.


PdL Apprendistato

13 maggio 2022

Lavoro e Relazioni ...

Lavoro e Relazioni Industriali

Il contratto di apprendistato, nelle sue tre articolazioni, rappresenta, secondo Confindustria, uno strumento che va senz’altro valorizzato come forma di ingresso prioritaria nel mercato del lavoro per i giovani.

E ciò proprio perché è caratterizzato da una virtuosa complementarietà tra lavoro e formazione, al punto che quest’ultima viene considerata parte della controprestazione dovuta dal datore al lavoratore, a fronte della sua prestazione.

Nell’audizione, Confindustria approfondisce le peculiarità e le caratteristiche delle forme di apprendistato professionalizzante e duale, evidenziando come il quadro normativo, relativo nello specifico alla tipologia duale, possa essere migliorato per garantirne un maggior utilizzo, soprattutto da parte delle PMI.

Confindustria si sofferma, infine, sulle possibili criticità di alcune proposte presenti nel testo in discussione, che potrebbero disincentivare il ricorso all’apprendistato, oltre a produrre un eccessivo appesantimento burocratico, che scoraggerebbe le imprese dall’utilizzare queste forme di ingresso nel mondo del lavoro.


Dlgs Codice crisi di impresa

02 maggio 2022

Affari Legislativi

Affari Legislativi

Il documento di Confindustria, condiviso anche con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, evidenzia la necessità di garantire un maggiore ordine e chiarezza degli interventi, al fine di rendere il contesto di riferimento più intellegibile per tutti i soggetti a vario titolo coinvolti: debitori, creditori, professionisti e magistrati.

Infatti, il succedersi di provvedimenti, cambiamenti e integrazioni del quadro normativo, senza una meditata visione di insieme, sta generando un diffuso disorientamento e rischia di non centrare gli obiettivi di semplificazione degli istituti e di valorizzazione dell’autonomia privata a cui la Direttiva mira.





DL Energia 2

14 aprile 2022



La crisi dovuta al conflitto in Ucraina incide su un quadro già in peggioramento per il perdurare della pandemia, per le pressioni al rialzo sui prezzi e per la scarsità di varie commodity, con conseguenti rallentamenti su alcune catene di fornitura.

In questo contesto, il decreto-legge interviene varando misure volte a contenere i prezzi dell’energia e a fronteggiare la situazione di eccezionale instabilità nel sistema nazionale del gas naturale. Confindustria ha tuttavia segnalato nell’audizione la necessità di interventi più strutturali e ambiziosi, avanzando una serie di proposte atte a rafforzare la portata e gli effetti del provvedimento.


DEF 2022

13 aprile 2022



Lo scenario economico appare in netto peggioramento. La guerra in Ucraina aumenta l’incertezza in un contesto già reso difficile dal perdurare della pandemia, delle pressioni al rialzo sui prezzi dell’energia e di varie commodity e dai colli di bottiglia in alcune catene di fornitura globali.

La manifattura del nostro Paese va considerata una leva essenziale della sicurezza nazionale. Occorrono misure strutturali per sostenere l’industria, analoghe a quelle assunte in altri Paesi UE.

In questa situazione è importante compiere in sede europea e nazionale scelte decise a tutela delle imprese, dalla sterilizzazione dei rincari dei prezzi energetici alla riduzione del costo del lavoro. Tutti ambiti in cui Confindustria ha già da tempo avanzato proposte risolutive, che appaiono oggi sempre più pressanti.


PdL Tirocinio curricolare

14 marzo 2022

Formazione

Formazione

In Italia, così come nella maggior parte dei paesi europei, il tirocinio è presente come strumento di formazione sul lavoro, rigorosamente distinto da un rapporto di lavoro e sussiste una distinzione tra tirocini curriculari (previsti o riconoscibili dai piani formativi di un’istituzione formativa) e tirocini extra-curriculari.

Confindustria intende sottoporre all’attenzione del Legislatore tre questioni fondamentali:

1. Quadro complessivo degli strumenti di formazione sul lavoro in Italia. La riflessione sul tirocinio curriculare potrebbe rappresentare l’occasione per dare avvio ad una più generale riflessione su come inserire questo e altri strumenti in un quadro più ampio, entro il quale imprese e istituzioni formative collaborano per la crescita formativa e professionale delle nuove generazioni.

2. Partnership impresa-istituzione formativa. Un progetto di riforma del tirocinio dovrebbe partire dalla necessità che in Italia nascano reti strutturate tra imprese e istituzioni formative per costruire un campo di azione entro il quale inserire tutte le attività di collaborazione tra imprese e istituzioni formative, dalla semplice testimonianza aziendale fino all’apprendistato.

3. Indennità e liberalità dei tirocini curriculari. La gratuità del tirocinio curriculare è una realtà in tutta Europa, in alcuni casi è previsto un rimborso spese per il tirocinante. Tuttavia, bisognerebbe far salva l’ipotesi della “liberalità” da parte delle imprese, incentivando tale possibilità attraverso appositi sgravi fiscali.


Dove siamo
Complementary Content
${loading}