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18 dicembre 2018
Affari Legislativi, Politiche ...
Affari Legislativi, Politiche Industriali
Confindustria ha sottolineato come l'impostazione delle due proposte di legge metta l'impresa in contrapposizione, o addirittura in concorrenza, con l'uso della risorsa idrica per il consumo umano.
Bisognerebbe valorizzare l'aspetto per cui la qualità dell'acqua richiesta dal comparto industriale, non richiedendo gli stessi standard di quella dedicata al consumo umano, ne facilita e promuove l'utilizzo anche in un'ottica di economia circolare. Inoltre, non convince il ritorno della regolazione al Ministero dell'Ambiente, a scapito dell'operato finora portato avanti dall'ARERA nel promuovere gli investimenti.
Confindustria ha anche mostrato preoccupazione per la nascita di un Fondo nazionale per la ri-publicizzazione che non solo non considera le implicazioni giuridiche relative ai legittimi affidamenti sui contratti di concessione, ma rischia altresì di frenare gli investimenti virtuosi nel settore.
Infine, è stata espressa perplessità in relazione al meccanismo di recupero dei costi, che si teme possa aprire lo spazio ad un incremento ingiustificato della pressione fiscale.
13 dicembre 2018
Lavoro e Relazioni ...
Lavoro e Relazioni Industriali
Confindustria rileva che l’impostazione dei principi fondamentali della L. n.88/1989, seppur confermata nei suoi tratti essenziali, è stata modificata da interventi normativi successivi che si sono stratificati introducendo notevoli elementi di incertezza..
La revisione del modello organizzativo di INPS e INAIL dovrebbe prevedere la reintroduzione del Consiglio di amministrazione, una chiara definizione dei ruoli dei vari organi e l'attribuzione al Consiglio di strategia e vigilanza di strumenti a garanzia della concreta esigibilità delle linee politiche e dell'azione di vigilanza. A questa reimpostazione potrebbe essere affiancata una riduzione del numero dei componenti del Consiglio di strategia e del Collegio dei sindaci, sia pure assicurando la rappresentanza e la funzionalità di ciascun organo.
21 novembre 2018
Affari Legislativi
Affari Legislativi
Confindustria esprime una valutazione nel complesso positiva, in quanto la riforma punta a modernizzare e razionalizzare la disciplina delle procedure concorsuali, ormai datata e disorganica, e a perseguire un necessario migliore bilanciamento tra i valori della continuità delle imprese in crisi e della tutela dei creditori.
In particolare, l’attenzione è stata concentrata su alcuni temi delicati:
• procedure d’allerta e composizione assistita della crisi
• nomina obbligatoria degli organi di controllo interno nelle Srl
• concordato preventivo con continuità aziendale
• vacatio legis
13 novembre 2018
Politiche Industriali
Politiche Industriali
12 novembre 2018
Centro Studi
Centro Studi
Per Confindustria la Manovra è insufficiente a realizzare gli obiettivi di crescita indicati dal Governo.
Manca una visione chiara di politica economica, perché le misure previste sono troppo orientate alla spesa corrente, a discapito di quella per investimenti. Del tutto marginali o assenti, poi, gli interventi per ridurre il cuneo fiscale e contributivo.
Non si intravede una strategia di sostegno finanziario alle imprese, come pure mancano interventi sui pagamenti della PA. Gli interventi sulla tassazione d'impresa appaiono contraddittori e addirittura il combinato delle misure produrrà un’ulteriore penalizzazione per le imprese pari a 1,6 miliardi per il 2020. Non si dà infine avvio a un processo di vera analisi e revisione della spesa.
Su ciascuno di questi capitoli, come su altri temi (tra cui il rilancio della politica infrastrutturale), abbiamo formulato una serie di proposte concrete che, a nostro giudizio, rafforzerebbero la componente della Manovra dedicata alla crescita.
06 novembre 2018
Affari Internazionali
Affari Internazionali
La Russia continua a essere un mercato strategico per le imprese italiane e le relazioni tra le due comunità imprenditoriali sono intense e profonde, anche grazie anche al ruolo di Confindustria Russia.
Eppure negli ultimi anni la collaborazione economica tra i due Paesi si è ridotta in maniera significativa. In questo quadro il principale rischio del prolungarsi delle sanzioni, tanto quelle UE, quanto le contromisure russe, non è soltanto quello misurabile con la riduzione del nostro export, per quanto già grave, ma che la perdita di quote di mercato spiazzi le nostre imprese in maniera permanente.
Pur comprendendo la gravità della crisi in atto, l’auspicio che Confindustria ha sempre espresso, in accordo con il sistema delle imprese europee, è che le parti in causa perseguano un’azione diplomatica più incisiva che porti a una inversione dell’escalation degli ultimi anni.
25 ottobre 2018
Politiche Fiscali
Politiche Fiscali
Confindustria ha rimarcato la necessità di una profonda semplificazione del sistema fiscale al fine di facilitare la vita delle imprese nel corretto assolvimento degli obblighi tributari.
Il giudizio complessivo sulla proposta di legge è positivo, anche se non mancano ulteriori ambiti di intervento rispetto ai quali l'Audizione formula proposte concrete. In particolare l'avvento della fatturazione elettronica obbligatoria potrebbe consentire l'abolizione di meccanismi quali lo split payment. Altro passaggio obbligato è la valorizzazione delle forme di confronto preventivo e degli istituti premiali in favore dei contribuenti con una comprovata affidabilità fiscale. Tra le altre proposte formulate, ampia risonanza è stata data a quelle che incidono sui tributi locali, all'innalzamento delle soglie di compensazione dei crediti fiscali, ad una revisione delle modalità di recupero dell’IVA relativa ai crediti non riscossi, all'affinamento degli strumenti di contrasto all'evasione anche con idonee valutazioni di impatto e al rispetto pedissequo dello Statuto dei Diritti del Contribuente.
10 ottobre 2018
Affari Legislativi
Affari Legislativi
Confindustria esprime una generale condivisione su finalità e impostazione del provvedimento. Nel merito del DDL abbiamo manifestato apprezzamento, seppur con alcuni caveat, per le misure orientate al rafforzamento degli strumenti di prevenzione e di indagine.
Negativa invece la valutazione sulle disposizioni del DDL più marcatamente repressive: l’inasprimento delle pene accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici e dell’incapacità di contrattare con la PA e l’intervento in materia di responsabilità amministrativa degli enti. Si tratta di misure che non tengono conto del pregiudizio che l’impresa può subire dall’applicazione prolungata di questo tipo di sanzioni e delle ricadute negative, anche in termini occupazionali e sociali. Su questo abbiamo anche segnalato che il sistema della responsabilità 231 meriterebbe un profondo ripensamento, al quale dedicare una “sede” legislativa propria.
25 settembre 2018
Centro Studi
Centro Studi
Confindustria ha rappresentato alla Commissione una serie di questioni di natura economica e giuridica che dovrebbero essere valutate con attenzione. Il rischio è che mentre l’Europa lavora per un’ampia armonizzazione del quadro normativo e una maggiore integrazione del mercato interno, il legislatore italiano si mostri poco attento ai nuovi modelli di business e alla competizione tra canali di vendita.
In particolare, dovrebbero essere oggetto di valutazione la possibile contrazione del livello dell’occupazione e la diminuzione del volumi dei consumi, che acquisiscono una connotazione ancora più marcata nell’attuale contesto macro-economico. Ulteriori punti su cui Confindustria sollecita una riflessione sono il complesso delle deroghe al divieto di apertura festiva e domenicale; la proporzionalità dell’obbligo di chiusura rispetto alla tutela dei piccoli esercizi; il possibile contenzioso giudiziario da parte dei grandi operatori economici, anche attraverso rilievi di carattere costituzionale.
18 settembre 2018
Affari Legislativi
Affari Legislativi
Confindustria ha espresso sul provvedimento una posizione negativa, poiché esso stravolge il vigente modello di class action (disciplinato dall’art. 140-bis del Codice del consumo), introducendo diversi elementi di criticità, che renderebbero il giudizio di classe particolarmente gravoso per le imprese e incentiverebbero la litigiosità.
Tra i punti più problematici: l’ampliamento dell’ambito di applicazione, soggettivo e oggettivo, dell’azione di classe; la scomposizione in due fasi della procedura di adesione all’azione; l’introduzione di una serie di incentivi alla litigiosità; la previsione di deroghe ingiustificate alla ordinaria disciplina processuale e la mancata previsione di importanti presidi previsti dalla vigente disciplina sulla azione di classe.
In conclusione, Confindustria ha invitato la Commissione Giustizia a un’approfondita riflessione, al fine di ovviare alle numerose criticità della Proposta evidenziate nel corso dell’Audizione.
12 settembre 2018
Politiche Industriali
Politiche Industriali
Lo sviluppo dei sistemi di generazione distribuita costituisce un modello organizzativo con il quale si fondono le figure di consumatore e produttore in un unico nuovo soggetto all’interno del mercato elettrico. Per questo è necessaria una politica che definisca la loro efficienza economica per il sistema, la sostenibilità ambientale, la definizione di accesso alla rete e/o di gestione virtuale o fisica della rete, i criteri di partecipazione al dispacciamento e al bilanciamento, sistemi di incentivo espliciti ed impliciti non distorsivi ed una chiara definizione della normativa sulla fiscalità energetica.
E’ essenziale una politica che disciplini lo sviluppo dell’autoproduzione, che si inserisce a pieno titolo all’interno degli obiettivi di sviluppo di fonti rinnovabili per il nostro Paese nel quale una parte significativa delle nuove installazioni dovrà essere effettuata attraverso un sistema di generazione diffuso e correlato a logiche di autoconsumo e gestione efficiente dell’energia.
18 luglio 2018
Lavoro e Relazioni ...
Lavoro e Relazioni Industriali
Nel corso dell'audizione sono state svolte alcune considerazioni sugli indirizzi di politica economica del nuovo Governo, evidenziando la necessità di evitare brusche retromarce sui processi di riforma avviati e, al contempo, di assicurare stabilità e certezza al quadro regolatorio.
In merito agli specifici contenuti del Decreto Confindustria ha sottolineato l'inefficacia delle nuove misure in materia di contratti a termine rispetto al condivisibile obiettivo di lotta alla precarietà e il rischio di un eccessivo ingessamento del mercato del lavoro, suggerendo una serie di correttivi.
In relazione alle misure sulle delocalizzazioni si è evidenziata la necessità di distinguere i processi di internazionalizzazione dell’attività d’impresa dalle delocalizzazioni selvagge.
Infine, tra gli altri temi, si è proposto di superare il divieto assoluto di pubblicità dei giochi introdotto dal Decreto, indicando ulteriori strumenti volti a rendere più severa l’attuale disciplina e a qualificare ulteriormente la pubblicità.