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ENERGIA,
CONFINDUSTRIA PRESENTA LA PROPOSTA DI RIFORMA DEL MERCATO ELETTRICO
Costo
dell’energia rinnovabile sganciato dalle fonti fossili. Necessario un dibattito
Europeo sul Mercato Unico
Roma 12
Dicembre 2022 -
Confindustria ha presentato oggi la sua Proposta di riforma del mercato
elettrico italiano, nell’ambito di un seminario che ha visto la
partecipazione del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza Energetica Gilberto
Pichetto Fratin e del Presidente di ARERA Stefano Besseghini e, tra gli altri,
di Aziende e Associazioni coinvolte nella proposta, che già lo scorso 25
ottobre insieme al Presidente Carlo Bonomi era stata presentata alle Commissioni
del Parlamento europeo.
Nei prossimi anni dovremmo gestire un’accelerazione senza precedenti degli investimenti in energia rinnovabile. Questo sviluppo richiede un cambio radicale di paradigma nel mercato elettrico: in tutti i Paesi europei, sul piano strutturale, passeremo da un modello di generazione centralizzata a un modello di generazione diffusa sul territorio.
In questo contesto, Confindustria ha ritenuto necessario anticipare e proporre la riforma del mercato elettrico, ormai datato (D. Lgs. Bersani 79/99), vista la forte necessità di individuare un nuovo modello adatto alla trasformazione ecologica. La sfida più difficile dei prossimi anni sarà il percorso di transizione dalle vecchie alle nuove regole di mercato garantendo il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione senza inefficienza sul piano tecnico ed economico e garantendo al contempo la tutela della concorrenza.
La Proposta che Confindustria presenta vuole superare questi problemi: favorire lo sviluppo delle rinnovabili e il loro potenziale sul piano della competitività costruendo un modello di mercato in grado di separare la loro valorizzazione dal costo del gas.
Per realizzare tali obiettivi, è necessario:
- costruire una nuova piattaforma di mercato per lo sviluppo della produzione rinnovabile in grado di “separare” il valore della tecnologia rinnovabile dai costi opportunità della produzione di elettricità da fonte fossile
- creare un mercato dell'energia rinnovabile in grado di valorizzare tutti gli elementi di costo ancillare per rendere compatibile i profili di domanda con i profili di produzione.
“In una fase in cui, durante l’estate, il prezzo del gas ha raggiunto picchi di aumento di oltre 12 volte il prezzo del gennaio 2021 e di circa 10 per il settore elettrico, invece che solidarietà e approccio comune In Europa abbiamo assistito a una concorrenza spietata per l’acquisto autonomo di rigassificatori e soluzioni autonome per l’approvvigionamento.” - Ha commentato Aurelio Regina Presidente del Gruppo tecnico Energia di Confindustria- “In definitiva esattamente l’opposto del progetto iniziale europeo per il mercato dell’energia. La Proposta Di Confindustria – ha aggiunto- non è solo un contributo tecnico ma vuole essere soprattutto una linea di intervento strutturale per la soluzione di questa drammatica congiuntura che non possiamo demandare alla sola fiscalità generale. Riteniamo infatti che serva più Europa e un mercato unico dell’energia per garantire ai cittadini e alle imprese europee maggiore efficienza e sicurezza sul piano geopolitico.”
La Proposta di Confindustria ha anche la finalità di fornire un contributo al dibattito europeo che porterà alla proposta del nuovo Regolamento per la riforma dei mercati elettrici attraverso le consultazioni e le proposte della Commissione. Questo lavoro di approfondimento sul tema è stato coordinato dagli uffici tecnici di Confindustria con i rappresentanti di Elettricità Futura, dei Consumatori Industriali - Assocarta, Assofond, Assomet, Assovetro, Confindustria Ceramica, Consorzi Energia, Federacciai, Federbeton, Federchimica - e della Federazione ANIE) avvalendosi della società di consulenza - scelta dalle parti - AFRY. Allo studio ha preso parte anche Terna.
Leggi il rapporto sul sito di Confindustria: https://bit.ly/3WcOEJI
CONFINDUSTRIA
– MEDEF – BDI: L’EUROPA SIA UNITA E LAVORI A SOLUZIONI CONDIVISE
“Anticipare
le crisi future diventi uno degli assi portanti dell’azione europea”
Roma, 1°
dicembre 2022 –
Introdurre nuovi strumenti finanziari comuni per anticipare le crisi future,
istituire misure a breve termine e a basso costo per contenere i prezzi di gas
ed elettricità per le imprese, ridurre la dipendenza dell’Europa dall’import di
“materie prime critiche” ed evitarne carenze di approvvigionamento, avviare una
tregua normativa per rilanciare la competitività dell'Europa e disegnare una
politica fiscale che dia impulso agli investimenti pubblici. Queste sono le
direttrici principali su cui si articola la Dichiarazione congiunta siglata
oggi da Confindustria, Medef e Bdi, in occasione del quarto Business Forum
Trilaterale.
Le Confindustrie
di Italia, Francia e Germania, principali paesi manifatturieri d’Europa,
riunite oggi e domani a Roma, invitano i relativi governi e tutte le
istituzioni competenti a livello europeo, a porre la massima attenzione alle
criticità che sta affrontando l'industria europea, soprattutto quella di
piccola e media dimensione. Le previsioni per il 2023 indicano crescita bassa o
negativa e l'elevato tasso di inflazione fa sentire i suoi effetti. Per questo
occorre agire con grande senso di responsabilità, in modo graduale e
proporzionato, evitando approcci ideologici che rischiano di minare la
competitività di intere filiere industriali.
La transizione
verde è un processo ineludibile a cui l’industria partecipa attivamente ma
occorre procedere nei tempi e nei modi corretti o si corre il rischio di
perdere capacità produttiva. Gli obiettivi già concordati non possono essere
costantemente modificati, come sta accadendo con la revisione della direttiva
sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.
Anticipare le
crisi future deve essere uno degli assi portanti dell’azione europea. Per
questo, è fondamentale introdurre strumenti di finanziamento dedicati
esclusivamente ad affrontare eventuali nuove emergenze.
L’Unione Europea
deve adottare soluzioni immediate e condivise per contenere l'aumento
vertiginoso dei prezzi dell'energia, assicurando al contempo che le politiche
europee sul clima non pregiudichino il tessuto produttivo e l’occupazione.
Inoltre, è
determinante ridurre la nostra dipendenza dall’importazione di materie prime.
Per questo, auspichiamo che la prossima proposta dell’Ue relativa alle “materie
prime critiche” sia basata su un'analisi approfondita dei fabbisogni presenti e
futuri di tali materie e del loro impatto sul settore industriale, al fine di
evitare eventuali carenze e minimizzare gli effetti negativi dovuti ai loro
costi crescenti.
Infine,
sosteniamo una riforma della governance economica europea che incoraggi gli
investimenti pubblici.
Vogliamo
un’Europa unita e solidale, capace di lavorare a soluzioni condivise
nell'interesse di tutti i suoi Stati membri.
Roma, 25 novembre 2022 – Misure emergenziali rivoluzionarie sull’energia e politiche efficaci mirate a rafforzare la competitività, la crescita e l’occupazione. Questi i principali obiettivi della dichiarazione finale siglata oggi a Stoccolma dai Presidenti delle 40 Federazioni che fanno parte di BusinessEurope, in occasione del Consiglio di Presidenza dell’Associazione. Le imprese esortano l’Europa a focalizzare urgentemente la propria azione sull’attuale crisi energetica, che sta seriamente aggravando il rischio di una deindustrializzazione a livello europeo. Secondo gli imprenditori, in prima battuta, serve evitare che forze divisive ed individualismi minino la solidarietà, uno dei valori fondanti dell’Unione Europea.
Nel corso del Consiglio di Presidenza di Business Europe sono state presentate al Primo Ministro svedese, Ulf Kristersson e al Ministro degli Affari Europei, Jessika Rosswall, le priorità che, secondo le imprese, dovranno essere in cima all’agenda politica della futura Presidenza dell’Unione Europea, che a breve sarà assunta dalla Svezia. Inoltre, insieme al Commissario Thierry Breton, i rappresentanti delle imprese europee hanno svolto alcune riflessioni sulla necessità di sostenere l’industria durante la crisi energetica salvaguardando, al contempo, il Mercato Unico.
Su impulso di Confindustria, nella dichiarazione finale è stato inserito un riferimento esplicito alla direttiva sugli imballaggi, che pregiudica il riciclo e i prodotti sostenibili su cui le imprese hanno investito miliardi di euro e rischia di scardinare i modelli di economia circolare virtuosi, come ad esempio quello italiano, che rappresenta un’eccellenza da valorizzare.
Baroni:
“Ascoltiamo i giovani per disegnare insieme il futuro”.
Roma, 18
novembre 2022 – Numeri in netta crescita per il PMI day 2022. Giunta alla tredicesima
edizione, la Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, organizzata da Piccola Industria Confindustria insieme alle associazioni del Sistema, oggi prende il via con una serie di iniziative in simultanea in tutte le regioni.
Oltre 1000 le imprese coinvolte, un’adesione record che rispetto all’edizione
dello scorso anno segna un raddoppio netto, 600 le scuole medie e superiori
coinvolte e circa 48mila partecipanti. Altissima la partecipazione del Sistema Confindustria, con più del 97% delle Associazioni territoriali che hanno aderito all’iniziativa insieme ad Acimit, Assosistema,
Confindustria Moda, Federchimica e Federmeccanica.
Una testimonianza chiara del grande interesse da parte degli imprenditori ad avvicinare i giovani al mondo dell’impresa, attraverso incontri e visite guidate nelle aziende. Oltre agli studenti, la manifestazione coinvolge anche i loro insegnanti, le famiglie, le istituzioni locali e la stampa, per avviare momenti di confronto volti a raccontare l’impresa e il suo ruolo di attore sociale sul territorio.
Dal 2010, anno di nascita della manifestazione, le Pmi di Confindustria hanno aperto le loro porte
complessivamente ad oltre 472mila ragazzi che hanno avuto la possibilità di vedere da vicino i processi produttivi delle imprese, molte delle quali protagoniste del successo del Made in Italy. Un’iniziativa che non si è interrotta neanche durante la pandemia quando il racconto dell’impresa è stato trasmesso ai ragazzi attraverso una serie di iniziative digitali, con testimonianze video e incontri virtuali.
L’edizione 2022 ha come focus la “bellezza del saper fare italiano”, un asset e un fattore competitivo che nasce dall’attitudine alla cura delle produzioni, esprime la capacità di innovazione e la creatività ed è anche un vero e proprio patrimonio di saperi e tradizioni ispirate dalla storia e dalla cultura delle comunità e dei territori di cui le Pmi sono parte integrante.
Il presidente di Piccola Industria, Giovanni Baroni, partecipa quest’anno all’evento organizzato da Confindustria Campania presso il Centro Produzione Rai di Napoli, dove insieme agli imprenditori campani di Piccola Industria incontra gli alunni dell’ultimo anno di cinque Istituti Superiori provenienti da tutte le province campane.
A partire dal 2021 la manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Ministero
dell’Istruzione e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Una conferma dell’importanza cruciale di informare e formare allo stesso tempo i giovani, aggiornare il corpo docente - con particolare attenzione alle scuole medie – orientare i ragazzi verso percorsi scolastici idonei ad intraprendere nuove professioni e favorire un più ampio coinvolgimento delle istituzioni locali sul progetto.
Da anni,
inoltre, prosegue
la partnership in alcuni territori con Confagricoltura – Alessandria,
Bergamo, Brescia e Taranto -, per raccontare la realtà dell’impresa anche nel settore agricolo.
La
manifestazione ha anche un’impronta internazionale con la conferma, per il
quinto anno consecutivo, del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale. Dal 2015, infatti, il PMI day si svolge anche all’estero e quest’anno, con la collaborazione delle rappresentanze
internazionali di Confindustria Albania, Bulgaria e Serbia, ha l’obiettivo di far conoscere agli studenti locali le imprese italiane presenti sul loro territorio. Negli Usa il PMI Day è realizzato insieme alla Miami Scientific
Italian Community che organizza una serie di eventi in collaborazione con l’
Ambasciata d’Italia a Washington e la sua rete Diplomatica Consolare, ABROAD TO - the Community of Italian Companies, la California Scientific Italian Community, ODLI - The Organization for the Development of Italian Studies, RetImpresa e la Texas Scientific Italian Community. In questo modo, da diversi anni gli studenti americani hanno l’opportunità di entrare in contatto con le imprese italiane che operano negli Stati Uniti.
“Il PMI Day è una grande festa in cui gli imprenditori ascoltano i giovani. Un confronto in cui si disegna insieme il futuro” afferma Giovanni Baroni, presidente Piccola
Industria di Confindustria. “Un imprenditore rimane studente per tutta la vita, con la propensione al cambiamento, l’entusiasmo, la curiosità e l’energia che contraddistinguono i ragazzi. Sono proprio questi i fattori chiave che ogni giorno portano sui mercati globali la bellezza del Made in Italy, il tema che abbiamo scelto come focus di questa giornata. Vogliamo raccontare ai ragazzi il valore economico e sociale delle nostre imprese per le comunità e la bellezza delle nostre produzioni, perché fare impresa significa poter tracciare la propria strada. Per questo è importante che i giovani conoscano le realtà aziendali e inquadrino le nuove opportunità professionali, anche in modo da orientare il proprio percorso formativo”.
L’iniziativa, curata da Claudia Sartirani, coordinatore nazionale del Pmi Day
Piccola Industria, con il supporto di un gruppo di lavoro dedicato, è inserita nella XXI Settimana della Cultura d’impresa, organizzata da Confindustria e nella Settimana Europea delle Pmi promossa dalla Commissione Europea. “PMI DAY 2022 è un’edizione speciale, gli studenti tornano fisicamente dentro le aziende. L’esperienza che deriva dall’ascoltare i racconti dalla voce di chi li vive è fondamentale per trasmettere ai giovani i valori più profondi della cultura d’impresa, per permettere loro di conoscere le figure professionali che vi operano e quelle che il mercato richiede” commenta Claudia
Sartirani. “Scuola e impresa sono due mondi che devono correre parallelamente ed alimentarsi reciprocamente, magari proprio attraverso la bellezza. Vogliamo raccontare agli studenti quanta ce n’è nel fare ricerca, produrre con qualità, innovare, fare formazione, nell’essere comunità che lavora su visioni condivise, che crede nei giovani”.
“Individuare subito
soluzione nell’interesse di lavoratori e imprese fornitrici”
Roma, 14 novembre 2022 -
“L’improvvisa sospensione dell’operatività di 145 imprese appaltatrici da parte di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, desta molta preoccupazione e, nel totale rispetto dell’autonomia d’impresa, Confindustria, Confindustria Puglia e Confindustria Taranto auspicano che venga individuata al più presto una soluzione nell’interesse dei lavoratori e della vasta filiera di imprese fornitrici, scongiurando gravi ripercussioni sul tessuto sociale di Taranto e della Puglia. Acciaierie d’Italia è una priorità nazionale per l’intera manifattura del Paese ed è strategico accelerare la piena difesa del ciclo integrale a caldo per l’Italia intera e per la sua bilancia commerciale. Da anni è evidente l’effetto di freno sulle scelte di Acciaierie d’Italia determinato dal percorso dilazionato e incerto del ventilato ritorno al controllo pubblico. Per questo il Sistema Confindustria si rende disponibile a contribuire alla ricerca di soluzioni da avviare in tempi rapidi, in linea con l’importanza strategica che rappresentano le produzioni, gli occupati e la filiera di Acciaierie d’Italia”.
Siglato un Memorandum of Understanding che amplia la cooperazione e la
sinergia fra le due istituzioni a sostegno dell’internazionalizzazione delle
aziende italiane
Obiettivo
dell’accordo è promuovere la piattaforma di matching di CDP attraverso
l’organizzazione congiunta di eventi digitali internazionali e incontri
business to business
Roma, 20
ottobre 2022 – Sostenere lo sviluppo delle relazioni commerciali tra imprese italiane ed estere, rafforzare il numero di PMI esportatrici, favorire una maggiore partecipazione dell’Italia alle catene globali del valore, avviare una sinergia sugli strumenti digitali a favore dell’export e dell’internazionalizzazione, a partire dall’utilizzo della piattaforma CDP Business Matching nata a novembre 2021 per mettere in contatto le aziende italiane con i potenziali partner internazionali. Questi gli obiettivi principali del Memorandum of Understanding (MoU) siglato oggi a Milano da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Confindustria.
L’accordo, firmato da Pasquale Salzano, Direttore Affari Europei e Internazionali di CDP e Presidente di Simest (Gruppo CDP), e da Barbara Beltrame Giacomello, Vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, consolida la collaborazione tra le due istituzioni nello sviluppo delle connessioni tra aziende italiane e nuovi potenziali partner esteri per facilitare lo sviluppo di relazioni economiche e accordi commerciali.
Il Memorandum, della durata complessiva di due anni, prevede fra l’altro la promozione della piattaforma CDP Business Matching presso il network associativo e imprenditoriale di Confindustria, l’organizzazione congiunta di una serie di eventi digitali, nonché il coinvolgimento delle Associazioni di Confindustria nelle iniziative e nelle attività previste già a partire dalle prossime settimane. Alle imprese associate a Confindustria che si registreranno sulla Piattaforma sarà inoltre garantito da CDP un servizio premium di assistenza gratuito a cui sarà possibile accedere tramite e-mail ([email protected]) e call center (800.020.030).
Pasquale
Salzano, Direttore Affari Europei e Internazionali di CDP, ha dichiarato: “Dal lancio avvenuto nel novembre 2021, la piattaforma Business
Matching di CDP ha sensibilmente superato gli obiettivi che erano stati
prefissati raggiungendo oltre 3.000 imprese registrate e più di 15.000 proposte
di abbinamento tra aziende italiane ed estere. La collaborazione con
Confindustria, rafforzata dall’accordo firmato oggi, permetterà di far crescere
ulteriormente la piattaforma grazie all’ampiamento delle partnership,
all’aumento degli eventi internazionali organizzati e, di conseguenza, degli
incontri b2b generati. Il tutto con una missione prioritaria: sostenere
l’export e l’internazionalizzazione delle PMI italiane garantendo al tessuto
economico nazionale nuove prospettive di sviluppo e competitività”.
Barbara Beltrame
Giacomello, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, ha
dichiarato: “Facilitare
la crescita e ampliare i margini di cooperazione commerciale ed economica tra
le nostre imprese e nuovi partner esteri è il nostro compito principale nella
realizzazione delle iniziative di promozione internazionale. In un contesto
internazionale mutevole e che genera incertezze, perseguire tale obiettivo
richiede il pieno sfruttamento di tutti gli strumenti utili che possono
supportare la proiezione e la vocazione estera del nostro tessuto
imprenditoriale: la piattaforma Business Matching di CDP è sicuramente uno di
questi. La Partnership siglata oggi con un partner da sempre strategico come
CDP è frutto della volontà di condividere l’impegno a rafforzare la presenza
delle imprese sui mercati internazionali con il supporto delle Associazioni
territoriali e di settore, il cui contributo è punto fondamentale dell'azione
estera di Confindustria.”
**
CDP Business Matching è il nuovo strumento
digitale e gratuito sviluppato da CDP in collaborazione con il Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e SIMEST, e dedicato
alle imprese italiane e straniere che vogliono crescere sui mercati esteri.
Lanciata a novembre 2021, la piattaforma ha raggiunto nei primi sei mesi gli
obiettivi che erano stati prefissati per un anno. Ad oggi il numero complessivo
delle imprese registrate è di oltre 3.000, delle quali 1.780 italiane e circa
1.250 estere. Dall’avvio della funzionalità di matching per le imprese (aprile
2021), sono stati proposti oltre 15.000 match fra imprese italiane e straniere
e oltre 250 sono quelli già realizzati. Dopo aver avviato la sua operatività in
India, Cina, Giappone, Marocco e Messico, la piattaforma ha ampliato il suo
raggio in Indonesia lo scorso 19 settembre. Fra dicembre 2022 e gennaio
2023 la piattaforma sarà aperta anche alla Corea del Sud e agli Stati Uniti.
Come funziona.
Dopo essersi registrata gratuitamente, l’impresa italiana è invitata a indicare
le proprie intenzioni e la propria strategia di business verso i mercati esteri
e il profilo delle controparti straniere che desidera incontrare. A questo
punto, l’azienda riceverà la notifica di possibili abbinamenti con le
controparti e la relativa percentuale di affinità sulla base del proprio
profilo e degli obiettivi inseriti in sede di profilazione. È possibile,
inoltre, visionare le informazioni sull’impresa estera e scegliere se accettare
o meno il contatto proposto dall’algoritmo. In caso di esito positivo, si può
fissare un incontro virtuale in uno spazio dedicato (virtual room) all’interno
della piattaforma con disponibilità, se necessario, di attivare un servizio di
interpretariato esterno. Per facilitare l’accesso e permettere alle imprese di
fruire della piattaforma in mobilità, restando connessi e ricevendo notifiche
push, CDP ha creato una APP dedicata, già disponibile sui principali store.
Inoltre, sul portale online sono state anche pubblicate schede focus con
informazioni e approfondimenti su ogni Paese in cui è operativo il servizio.
“Allarme per escalation crisi energetica, serve intervento Ue deciso e immediato”
Roma, 20
ottobre 2022 - Le imprese italiane e francesi lanciano l’allarme sull’escalation della crisi energetica e sottolineano l'urgenza di intervenire a livello europeo con effetto immediato per frenare i prezzi e per evitare ulteriori danni all’economia.
Tra agosto 2021 e agosto 2022 i costi di produzione nell’industria sono aumentati del 28% in Francia, del 40% in Italia e del 33% nell'UE. In particolare, i produttori europei di fertilizzanti e alluminio hanno ridotto la loro produzione rispettivamente del 70% e del 50%. Un segnale che testimonia come nel prossimo inverno sia molto alto il rischio di perdere capacità produttiva con la chiusura di migliaia di aziende, competitività e posti di lavoro, oltre a quello di delocalizzazioni da parte di realtà industriali ad alta intensità energetica.
Per questo Confindustria e Medef ritengono urgente un rapido e deciso intervento europeo attraverso misure di carattere temporaneo che stabiliscano un tetto al prezzo del gas. Questa misura avrà un impatto diretto sui prezzi per tutti i consumatori finali, comprese le imprese, come dimostrano gli effetti sul mercato elettrico rilevati in Spagna e Portogallo all'inizio di quest'anno. Infatti, questa è l'unica risposta che può dare un effetto reale e immediato sui prezzi dell'energia elettrica, oltre a costituire una prova tangibile della solidarietà europea poiché il costo può essere condiviso tra tutti gli Stati membri.
Inoltre, anche se alcuni segnali in relazione all'acquisto comune di gas a livello europeo vanno nella giusta direzione, per realizzare un mercato integrato e rafforzare la liquidità e la sicurezza dell'approvvigionamento, dovrebbe essere adottata una soluzione strutturale con la creazione di una nuova piattaforma europea del mercato del gas.
Non c’è tempo da perdere, in gioco c'è la sopravvivenza dell’industria europea.
CONFINDUSTRIA, AGENZIA PER LA CYBERSICUREZZA NAZIONALE (ACN) E GENERALI: AL VIA PROTOCOLLO D’INTESA PER DIFFONDERE LA CULTURA DELLA PROTEZIONE DIGITALE TRA LE IMPRESE
• Il Protocollo d’intesa, siglato con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, mira a rafforzare la promozione, la valorizzazione e la diffusione tra le imprese della cultura della protezione digitale, obiettivi al centro della partnership già avviata da Confindustria e Generali
• L’accordo prevede inoltre la realizzazione del “Cyber Index Pmi”, il rapporto che fotografa lo stato di consapevolezza sulla cyber security tra le piccole e medie imprese italiane, con il contributo scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano
• L’iniziativa entra oggi nel vivo con l’avvio delle attività di analisi, ricerca e workshop formativi
Roma, 19 ottobre 2022 –Confindustria e Generali, insieme all’ Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), hanno firmato oggi un protocollo d’intesa triennale con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e diffondere tra le Pmi una maggiore consapevolezza dei rischi cyber e del loro impatto sul loro business. La partecipazione di ACN imprimerà un impulso decisivo alla diffusione tra le imprese della cultura della protezione cibernetica, obiettivo al centro della partnership già avviata tra Generali e Confindustria.
Il contesto Covid-19 ha infatti accelerato i processi di trasformazione digitale nelle aziende di piccole e medie dimensioni, avviati per garantire la continuità produttiva e agevolare il lavoro da remoto. Un processo che ha aumentato la domanda di tutti i servizi digitali e ha reso conseguentemente necessaria una rapida implementazione nella protezione dai rischi di cyber security.
In questo contesto, è sempre più importante acquisire un’adeguata conoscenza dei possibili rischi per le Pmi e, allo stesso tempo, aumentare il livello di protezione del patrimonio digitale, dei dati e della cultura d’impresa.
Nasce “Cyber Index Pmi”
Il Protocollo prevede, inoltre, la creazione del “Cyber Index Pmi”, un vero e proprio rapporto che fotografa lo stato di consapevolezza in materia di cyber security all’interno delle organizzazioni aziendali di piccole e medie dimensioni. Tale rapporto rappresenta, anche a livello metodologico, il primo tassello del futuro Cyber Index italiano, così come previsto dalla Strategia Nazionale di Cybersicurezza, l’indice nazionale che andrà ad alimentare il Cyber Index europeo. “Cyber Index Pmi” sarà sviluppato con il contributo dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano, partner scientifico dell’iniziativa.
Inoltre, nell’ottica di implementare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi legati alle minacce cyber, sono previsti incontri di formazione e workshop su base territoriale destinati alle imprese associate di Confindustria con il coinvolgimento di esperti ACN ed esperti Generali, oltre alla Rete agenziale.
“Assicurare lo sviluppo delle nostre aziende in un contesto di trasformazione digitale vuol dire anche metterle in condizione di saper gestire il rischio di attacchi cyber. Il Protocollo va proprio in questa direzione: promuovere la crescita sicura nel digitale delle piccole e medie imprese attraverso un percorso di consapevolezza e prevenzione rispetto agli attacchi cibernetici che stanno affliggendo i paesi più industrializzati, inclusa l’Italia”, ha dichiarato il Direttore Generale di ACN, Roberto Baldoni. “L’adozione di strumenti di autovalutazione standard come il “Cyber Index Pmi” consente alle aziende di capire il loro grado di maturità nell’affrontare la minaccia cyber all’interno del loro settore e predisporre quindi opportune misure tecnologiche e organizzative per alzare il livello di protezione e stimare il cosiddetto rischio residuo. Ai partner tecnologici e assicurativi permetterà di proporre soluzioni adeguate alle esigenze di ogni azienda consentendo al mercato di rispondere in maniera efficace alla domanda. Il “Cyber Index Pmi” si inserisce, tra l’altro, nel più ampio framework metodologico di costruzione dell’indice italiano che andrà ad alimentare il Cyber index europeo in modo da assicurare la più ampia coerenza con quest’ultimo”.
“La cyber security è un tema fondamentale per assicurare la piena attuazione del processo di digitalizzazione e per tutelare gli asset produttivi e informativi delle aziende”, ha commentato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “Tuttavia, la tecnologia da sola non è sufficiente e per questo è importante che le imprese siano consapevoli dei vantaggi, ma anche dei rischi inerenti l’utilizzo delle tecnologie digitali. Confindustria è in prima fila per supportare il tessuto industriale nella formazione su questi temi, anche per garantire il proseguimento in sicurezza delle numerose iniziative progettuali avviate nel Paese e legate al processo di digitalizzazione”.
Giancarlo Fancel, Country Manager & CEO di
Generali Italia ha dichiarato: “Consapevoli
della nostra responsabilità sociale in qualità di primo assicuratore in Italia,
vogliamo contribuire in maniera concreta a diffondere tra le imprese la cultura
della cyber sicurezza, ad accrescere la consapevolezza della vulnerabilità
rispetto al rischio informatico e l’importanza dell’adozione di adeguate
soluzioni assicurative. Oggi, con la sigla del Protocollo d’intesa con
Confindustria e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, miriamo a rafforzare
questi obiettivi, mettendo a disposizione delle organizzazioni aziendali le
nostre competenze e la nostra esperienza in tema di identificazione dei rischi
cyber, oltre a strumenti assicurativi innovativi.”
Remo Marini, Group Head of IT & Operations Risk & Security di Assicurazioni Generali e CEO di CyberSecurTech – azienda del Gruppo Generali che offre soluzioni innovative per valutare il rischio cyber – ha dichiarato: “Gli attacchi informatici rappresentano, sempre di più, una minaccia concreta. Sempre più spesso, oggi, le aziende devono essere capaci di individuare le possibili fonti di rischio, stimarne l’entità e, infine, lavorare alla loro mitigazione, in modo che questi siano sostenibili. Proprio per venire incontro a questa esigenza, il Gruppo Generali già da tempo ha sviluppato metodi e piattaforme innovative per effettuare una valutazione concreta del rischio cyber al quale le imprese sono potenzialmente esposte, competenze che metteremo a disposizione delle imprese con la sigla del Protocollo d’intesa di oggi con Confindustria e Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale”.