COMUNICATI STAMPA

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ABI, ANIA, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop

Appalti: le associazioni datoriali scrivono una lettera congiunta alle Commissioni Ambiente e Lavoro di Camera e Senato sui criteri della rappresentanza

Quattro i correttivi proposti da Abi, Ania, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop

Roma, 30 novembre 2024 – Abi, Ania, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop hanno sottoscritto una lettera congiunta indirizzata alle Commissioni Ambiente e Lavoro di Camera e Senato, per proporre quattro criteri condivisi da applicare al D.Lgs correttivo del “Codice degli appalti pubblici”, volti ad individuare in maniera adeguata ed oggettiva le associazioni datoriali più rappresentative.

Secondo le realtà firmatarie, andrebbero tenuti in considerazione i seguenti aspetti:

1. la “seniority” dell’associazione, sia in termini di presenza storica nel panorama delle relazioni industriali che in tema di contrattazione collettiva riconosciuta anche dalle Istituzioni;

 

2. il numero dei rapporti di lavoro regolati, nell’ambito di ciascun settore produttivo o per forma di impresa, da un determinato CCNL di categoria. Questo dato risulta particolarmente importante ai fini della rappresentatività, in quanto non è fondato soltanto sull’eventuale vincolo associativo dell’impresa;

 

3. l’appartenenza/partecipazione dell’associazione ad organismi di rappresentanza europea e/o internazionali. Un aspetto che qualifica l’associazione poiché l’ordinamento lavoristico trova nella disciplina eurounitaria gran parte delle sue fonti;

 

4. la presenza congiunta, negli accordi/contratti sottoscritti dalle associazioni datoriali, di forme di previdenza complementare, di assistenza sanitaria integrativa e di fondi di formazione professionale che danno luogo ad uno strutturato sistema di welfare contrattuale, con una rete di protezione del lavoratore che va oltre il mero aspetto retributivo.

Le proposte di intervento al decreto correttivo hanno l’obiettivo di “individuare la contrattazione collettiva di qualità, che può essere assunta come riferimento negli specifici contesti produttivi in quanto disciplina, per forma di impresa – oltre al tradizionale aspetto retributivo – anche un più completo ambito di tematiche come la tutela della salute, la formazione e la previdenza”, si legge in uno dei passaggi della lettera.


CONFINDUSTRIA: MARIA ANGHILERI È LA NUOVA PRESIDENTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI
Eletta con oltre il 95% dei voti, diventa vicepresidente nella squadra senior
 
Roma, 29 novembre 2024 – Maria Anghileri, lecchese, classe 1987, è stata eletta oggi con oltre il 95% dei voti dal Consiglio Nazionale. Entra di diritto nella squadra senior di Emanuele Orsini come vicepresidente di Confindustria.
 
Laurea in Giurisprudenza alla Bocconi, abilitata alla professione forense. Ha completato la sua formazione all’estero, alla Columbia University, e ha concluso presso la Harvard Bussiness School il programma Owner President Management. In ambito associativo è stata vicepresidente nazionale nella squadra uscente dei Giovani Imprenditori con delega alla cultura d’impresa e politica industriale dove si è occupata del progetto GenerAzioni, dedicato al passaggio generazionale nelle aziende familiari. Dall’ingresso nel movimento nel 2015, ha ricoperto gli incarichi di vicepresidente dei gruppi giovani di Confindustria Lecco Sondrio, Confindustria Lombardia e Assolombarda.
Adesso nel ruolo di Direttore Operativo, è entrata nel 2016 nel Gruppo Eusider, azienda di famiglia da quattro generazioni attiva nel mondo della siderurgia. Il Gruppo opera in Italia con 18 sedi su tutto il territorio, con 900 addetti e 1,5 milioni di tonnellate lavorate l’anno.

Anghileri, nel suo discorso di insediamento, ha tracciato le linee strategiche del programma del Movimento per il quadriennio 2024-2028: “In questi anni stiamo imparando a convivere con un cambiamento sempre più rapido e pervasivo. Una qualità che ci contraddistingue come imprenditori giovani è proprio riuscire a scorgere opportunità nel cambiamento e di assumerci il rischio di percorrere nuove strade. Noi ci siamo e la nostra azione si concentrerà su tre parole chiave: imprese, persone, Europa. C’è bisogno di noi, delle nostre imprese, delle nostre idee”. Tra i progetti della neopresidente c’è il “Cantiere delle policy”, che, insieme ai più qualificati think tank e centri di ricerca svilupperà analisi e proposte su questioni decisive nell’agenda politico-economica nazionale ed europea; il “Business friendly index”, per misurare gli impatti dei provvedimenti europei sulla competitività delle imprese; una nuova collaborazione tra industria e i protagonisti del terzo settore.
 
Nove vicepresidenti, rappresentativi dei territori e dei settori industriali, completano la squadra di presidenza: Lorenzo Bagnoli (Confindustria Toscana Centro e Costa), Mirko Basilisco (Confindustria Abruzzo Medio Adriatico), Gianluca Costanzo (Confindustria Catania), Andrea Notari (Confindustria Novara Vercelli Valsesia), Annalisa Po (Confindustria Emilia Centro), Alice Pretto (Confindustria Veneto Est), Maria Sabia (Confindustria Basilicata), Natale Santacroce (Unindustria Calabria), Alessandra Sensi (Unindustria Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo).


PMI DAY 2024: IN OLTRE 50.000 ALL'APPUNTAMENTO ANNUALE TRA GIOVANI E IMPRESE

Coinvolte 1250 imprese e circa 700 scuole medie e superiori
Baroni: dobbiamo colmare il gap digitale e potenziare la formazione tecnica. L’iniziativa è un’occasione unica per rendere i ragazzi protagonisti del futuro della nostra industria

Roma, 22 novembre 2024 – L’iniziativa, giunta alla quindicesima edizione, prosegue con numeri sempre in crescita. Al via oggi la Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, organizzata da Piccola Industria Confindustria insieme alle associazioni del Sistema, con una serie di iniziative messe in campo in tutte le regioni, programmate anche in altre date. 1250 le imprese coinvolte, circa 700 le scuole medie e superiori e oltre 50mila i partecipanti. In campo tutte le Associazioni territoriali del Sistema che hanno aderito all’iniziativa insieme a Federchimica e Assosistema.  

L’attenzione rimane puntata sull’impegno delle imprese nel raccontarsi ai giovani attraverso incontri e visite guidate in azienda che coinvolgono, oltre agli studenti, anche insegnanti, famiglie, istituzioni locali e stampa. Un appuntamento fisso in cui le imprese riaffermano il loro ruolo di attore sociale sul territorio e lanciano ancora una volta l’allarme sull’enorme gap di competenze e figure professionali tecnico-scientifiche che affligge il Paese. Dal 2010, anno di nascita della manifestazione, le Pmi di Confindustria hanno aperto le loro porte complessivamente a più di 550mila ragazzi.
 
L’ edizione 2024 ha come focus “Costruire”. Costruire consapevolezza delle proprie aspirazioni e delle opportunità per realizzarle. Costruire sapere per affrontare con le giuste competenze e con fiducia il lavoro di oggi e quello di domani. Costruire innovazione ponendo i nuovi strumenti digitali e l’intelligenza artificiale al servizio di creatività, immaginazione e conoscenza. Costruire il dialogo e lo scambio tra culture e popoli diversi e relazioni positive nella scuola, nella professione e nella società. Costruire nuove opportunità di business per crescere come impresa e per contribuire sempre di più allo sviluppo economico e sociale dei territori e del Paese. Costruire sostenibilità pensando al benessere delle generazioni future e nuove competenze per gestire il cambiamento, valorizzando capacità innovativa e punti di forza del saper fare italiano.
 
A partire dal 2021 la manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Da anni, inoltre, prosegue la partnership con Confagricoltura in alcuni territori - Alessandria, Asti, Bergamo, Brescia, Latina e Taranto - per raccontare la realtà dell’impresa anche nel settore agricolo.
 
L’impronta internazionale della manifestazione è confermata, per il settimo anno consecutivo, dal patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 2015, infatti, il PMI day si svolge anche all’estero, per il secondo anno in Brasile in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a San Paolo, e in particolare negli USA dove la Miami Scientific Italian Community ha organizzato una serie di iniziative in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Washington D.C. e la sua rete Diplomatica Consolare, ABROAD TO - The Community of Italian Companies, la California Scientific Italian Community, ODLI -  Organization for the Development of Italian Studies e la Texas Scientific Italian Community. Confermata anche per questa edizione la collaborazione con le rappresentanze internazionali di Confindustria Albania, Bulgaria e Serbia.
 
La novità di questa edizione è l’evento organizzato oggi da Piccola Industria Confindustria, Unione Industriali di Torino e Anitec-Assinform nel capoluogo piemontese in collaborazione con Rete Nazionale Licei Economici Sociali d’Italia. Qui il tema della formazione e della cultura d’impresa si intreccia a una delle grandi sfide che le PMI italiane stanno affrontando, insieme all’intera industria europea: la transizione digitale. Cos’è un’impresa e come sta cambiando, come si usa l’IA e come il lavoro in aziende si sta trasformando con l’intelligenza artificiale, quali competenze cercano le imprese e come si risponde alle aspirazioni e alle esigenze di chi è nato nel nuovo millennio. Questi i temi al centro della mattinata di riflessione e confronto su impresa, competenze e intelligenza artificiale rivolta a una platea di studenti dei licei economico sociali. Alcuni di loro saranno sul palco a dialogare direttamente con gli imprenditori e con il presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni, il presidente Unione Industriali di Torino Marco Gay, e il presidente di Anitec-Assinform Massimo Dal Checco.
 
Continuiamo da mesi a perdere produzione industriale. E’ arrivato il momento di agire: accelerare sull’innovazione e rinnovare il modello manifatturiero italiano ed europeo – spiega Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria. “In questa partita il ruolo delle giovani generazioni è centrale. E il PMI DAY è sempre più un’occasione unica per rendere i ragazzi protagonisti del futuro della nostra industria. Dobbiamo colmare il gap digitale e potenziare la formazione tecnica, gli Its, favorire il rapporto scuola, imprese, università. Occorre anche spingere sulla riforma 4+2, e rafforzare la formazione professionale che invece è stata definanziata nella legge di bilancio, parliamo di circa 50-55 milioni, che andrebbero ripristinati. Solo così potremo favorire davvero l’incontro tra domanda e offerta di lavoro cambiando il paradigma culturale che penalizza il nostro sistema”.
 
" Il PMI DAY rappresenta un importante momento per diffondere la cultura d’impresa alle nuove generazioni e far comprendere il ruolo sociale giocato dalle imprese – mette in evidenza Filippo Sertorio Presidente Piccola Industria Unione Industriali Torino. “Per fare questo sempre più aziende torinesi sono attive nel progetto: quest'anno sono oltre 70 e ospiteranno circa 2800 ragazzi. Così riusciamo a ‘Costruire’ la consapevolezza delle loro aspirazioni e delle opportunità disponibili, e lo facciamo mostrando impianti, prodotti e tecnologie. Il PMI DAY permette di raccontare la nostra esperienza, mostra le difficoltà di essere imprenditori, e stimola gli studenti ad ampliare la loro visione, li mette in contatto con il mondo delle pmi e li fa riflettere su come immaginare il proprio futuro".

"La transizione digitale rappresenta una sfida ma soprattutto un'opportunità senza precedenti per le pmi italiane. Il PMI DAY 2024 è l'occasione per mostrare come l'intelligenza artificiale e le tecnologie digitali possono sostenere la crescita, stimolare la creatività e potenziare know-how e competenze industriali delle nostre imprese. I giovani sono e saranno protagonisti del mondo del lavoro e dobbiamo impegnarci affinché guardino alle imprese come luoghi dove realizzare i propri sogni puntando sull’innovazione digitale ”, afferma il presidente di Anitec-Assinform, Massimo Dal Checco.

L’iniziativa, curata da Claudia Sartirani, coordinatore nazionale del Pmi Day Piccola Industria, con il supporto di un gruppo di lavoro dedicato, è inserita nella XXIII Settimana della Cultura d’impresa, organizzata da Confindustria e nella Settimana Europea delle Pmi promossa dalla Commissione Europea. “Sono particolarmente felice di vedere crescere in numeri e in qualità il PMI DAY, anno dopo anno, così come per il favore con il quale è stato accolto da tutti il tema guida di questa edizione. ‘Costruire’ significa dare vita, dare forma. Un messaggio edificante e trasversale fuori e dentro la scuola, nella famiglia e nel mondo del lavoro. Con il PMI DAY ci mettiamo in dialogo con gli studenti, per far comprendere loro che le nostre imprese sono accoglienti, innovative, appassionate e  pronte a stringere un patto di fiducia per un futuro da costruire insieme sottolinea Sartirani.  


PIANO CASA, ORSINI: E’ UN’URGENZA, FACCIAMO SQUADRA
Il Piano di Confindustria in 6 punti
 
Roma, 18 novembre 2024 - Confindustria ha presentato un grande piano di politica economica per rilanciare lo sviluppo del paese e superare da una parte il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e dall’altra la “trappola della mobilità” che impedisce di abbattere la disoccupazione strutturale che soffoca la nostra economia.
 
Un Piano che ha come obiettivo quello di coinvolgere soggetti pubblici e privati per mettere in campo gli strumenti necessari ad attivare capitali pazienti, rimuovere gli ostacoli di natura urbanistica e amministrativa per la costruzione e riqualificazione di nuovi edifici e introdurre specifiche misure fiscali. Per realizzarlo Confindustria sollecita un tavolo di confronto allargato, che veda insieme le imprese, il governo, l'Anci, la Conferenza delle Regioni, l'Agenzia del Demanio, oltre a Cdp, Invimit, e le società partecipate pubbliche proprietarie di immobili e aree utilizzabili. Il presupposto da cui si parte è il forte disallineamento, in numerose aree del territorio, tra i costi di affitto o di acquisto delle abitazioni e il livello di produttività del lavoro e dunque di salari medi. Un freno alla mobilità territoriale che, invece, è un processo fondamentale per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
 
“Le nostre imprese registrano ormai da tempo un record nella carenza di personale, sono difficili da reperire quasi il 50% dei profili ricercati – sottolinea il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. “Abbiamo un enorme problema di lavoratori che non riusciamo ad assumere perché mancano abitazioni a canoni compatibili con gli stipendi. È prioritario, quindi, creare le condizioni affinché le classi più fragili della nostra società possano avere accesso ad abitazioni di qualità a un prezzo sostenibile. Non si tratta solo di una misura sociale è anche e soprattutto un grande Piano di politica economica per accelerare lo sviluppo del paese. Di qui nasce il nostro progetto. È un piano essenziale per garantire la mobilità territoriale e l’inclusione lavorativa”.
 
“Adesso serve fare squadra. Per questo, Confindustria ha indicato la necessità di prevedere – già nella Manovra di Bilancio in discussione – misure di garanzia, sia per l’accesso al credito, anche attraverso SACE, sia per favorire l’investimento dei risparmiatori in iniziative finalizzate a offrire alloggi ai lavoratori a un canone sostenibile – ribadisce il vice presidente Confindustria per il Credito la Finanza e il Fisco Angelo Camilli. "La nostra attenzione è puntata anche sul ‘Piano Europeo per gli alloggi a prezzi sostenibili’, annunciato dalla Commissione europea, che grazie alla creazione di una piattaforma di finanziamento presso la BEI e al raddoppio dei fondi di coesione destinati all’edilizia abitativa, è determinante per imprimere una forte accelerazione al Piano di Confindustria. Altrettanto importanti saranno misure fiscali che puntino a favorire l'investimento nelle iniziative del Piano e la loro realizzazione”.
 
“Il Piano di Confindustria è di straordinaria importanza per la competitività del sistema produttivo italiano. Perché funzioni - sottolinea Gabriele Buia, delegato di Confindustria per il Piano Casa - sono essenziali semplificazioni urbanistiche che consentano di realizzare velocemente iniziative a beneficio dei lavoratori e delle loro famiglie. Una modalità efficace per attuarlo in tutti i territori nazionali, favorendo la realizzazione di iniziative anche di dimensione medio-piccole, è quello di realizzare operazioni di cartolarizzazione immobiliare, anche promosse da imprese industriali, di costruzione e SGR, che intendono così soddisfare le esigenze abitative dei loro lavoratori e delle loro famiglie - e che coinvolgano, oltre a investitori istituzionali, anche i risparmiatori.Questo sarebbe possibile grazie alla garanzia statale proposta da Confindustria, che servirebbe esclusivamente per operazioni di housing sociale e studentati”.
 
Il Piano di Confindustria si articola in sei punti: 1) individuare e rimuovere gli ostacoli di natura urbanistica e amministrativa che frenano la costruzione e riqualificazione di nuovi edifici (tra cui procedure flessibili speciali per le varianti urbanistiche e i cambi di destinazione d'uso e la riduzione degli oneri di urbanizzazione); 2) stimolare soggetti pubblici affinché mettano a disposizione aree disponibili in zone urbanizzate, sia immobili sfitti; 3) introdurre strumenti di garanzia per favorire investimenti di sviluppatori immobiliari, imprese di costruzione, fondi immobiliari, risparmiatori; 4) attrarre risorse di investitori istituzionali, quali fondi pensione, casse di previdenza, banche etc, valorizzando l'esperienza di Invimit e Cdp Real Asset Sgr; 5) introdurre specifiche misure fiscali, (tra cui riduzioni Imu per le imprese che realizzano alloggi per i lavoratori, detassazione integrale dei rendimenti per risparmiatori e investitori) oltre alla detassazione delle somme erogate dai datori di lavoro ai dipendenti, già prevista nel DDL Bilancio e che potrà essere ulteriormente rafforzata estendendola ai lavoratori stagionali; 6) rafforzare le misure a tutela della proprietà privata.


AL VIA LA XXIII SETTIMANA DELLA CULTURA D’IMPRESA
Dal 14 al 28 novembre in programma oltre 100 eventi in tutta Italia

 

Si apre oggi la Settimana della Cultura d’Impresa, la rassegna di eventi promossa da Confindustria e Museimpresa. Un ricco e articolato programma di iniziative per scoprire l’immenso patrimonio culturale custodito all’interno di grandi, medie e piccole imprese italiane.
Il tema di quest’anno “Mani che pensano. Intelligenza artificiale, arte e cultura per il rilancio dell’impresa” mette in evidenza il ruolo delle imprese italiane, non solo motori economici, ma anche soggetti sociali e culturali, protagonisti delle trasformazioni dettate dalla digital economy e dall’Intelligenza Artificiale. Con una capacità, tutta italiana, di tenere insieme la consapevolezza delle proprie radici storiche con una forte inclinazione all’innovazione, nel senso più ampio del termine. Una vera e propria originale cultura politecnica.  

“La cultura d’impresa è un valore fondamentale per il tessuto economico e sociale di un Paese. Un "motore immateriale" che genera innovazione, crescita e sviluppo, che per noi significa anche progresso e responsabilità verso gli stakeholder. È un capitolo del mio programma che mi sta a cuore – ha detto il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini -. Il tema di quest’anno della XXIII Settimana della Cultura d’Impresa - con un focus sull'Intelligenza artificiale - è un’esortazione a valorizzare a 360° l'inventiva italiana insieme all'innovazione tecnologica, un binomio che può dare una spinta propulsiva anche ai settori dell’arte e della cultura, con l'obiettivo di una diffusione sempre più capillare".

Per il Presidente di Museimpresa, Antonio Calabrò: “Le imprese, nel corso del tempo, si sono radicalmente trasformate ed è proprio questa trasformazione a sollecitare un nuovo racconto, una diversa e più pertinente rappresentazione dell’impresa stessa.
Le imprese devono imparare ad aprirsi e a essere trasparenti. A caratterizzarsi, nelle neofabbriche ad alta tecnologia, come “mani che pensano”. A vivere una nuova stagione produttiva con evidenti connotazioni culturali e a costruire virtuose ipotesi di crescita che leghino la memoria con il futuro, la consapevolezza della propria storia con i valori dell’innovazione continua. L’innovazione, così, si caratterizza come un percorso a tutto tondo, soprattutto adesso che si entra nel vivo delle nuove sfide”.

Saranno più di 100 le iniziative organizzate dagli archivi e nei musei d’impresa italiani diffusi in tutto il territorio nazionale (è possibile consultare il palinsesto sul sito di Museimpresa https://museimpresa.com/settimana-cultura/). Tra questi:

•        RO.ME Museum Exibition - “INCLUDERE, VALORIZZARE, CONOSCERE. IL FUTURO ATTRAVERSO IL NETWORK”
venerdì 15/11 ore 11.15 - 12.15
presso Wegil - Sala Vasari (Largo Ascianghi, 5 Roma, RM)

Nel panel che Museimpresa organizza in occasione dell’edizione 2024 di RO.ME – Museum Exhibition ci saranno rappresentanti dei musei e archivi d’impresa della rete, del Portale Archivi d’impresa del MIC, del portale Europeo degli Archivi e di CAMERA per parlare delle connessioni a livello nazionale e internazionale per i musei e gli archivi aziendali. Intervengono: Marta Musso, Archive Portal Europe; Barbara Bergaglio, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia; Sabrina Mingarelli, Servizio II Patrimonio archivistico – Direzione Generale Archivi – Ministero della cultura. Modera Lucia Nardi, Museimpresa
Per maggiori informazioni: https://museimpresa.com/eventi/includere-valorizzare-conoscere-il-futuro-attraverso-il-network/

•        “A scuola d'impresa. L'Italia nei nostri musei e archivi d'impresa” - inaugurazione edizione 2024/2025
mercoledì 20/11 ore 14.30 - 17.00
LIUC Università Cattaneo – LIUC Villa Jucker
(Corso Matteotti, 22 Castellanza, VA)

Rientra nel palinsesto l’evento di presentazione dell’edizione 2024 -2025 di “ A scuola d’impresa”, il progetto promosso da Museimpresa e LIUC Heritage Hub, dedicato alle scuole superiori che ha lo scopo di creare uno scambio tra le nuove generazioni e le eccellenze storiche della manifattura italiana.
Alla prima edizione, svoltasi durante lo scorso anno scolastico, hanno partecipato 928 studenti, 40 scuole in 12 regioni, 47 docenti e 31 musei e archivi di impresa in tutta Italia.  Alla presentazione, che si terrà il 20 novembre alle ore 14 presso Villa Jucker (a Castellanza, VA) parteciperanno anche il Rettore LIUC Anna Gervasoni, il Presidente di Museimpresa Antonio Calabrò e Federico Visconti, Presidente Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa, LIUC.
Per maggiori informazioni:
https://www.liuc.it/orientamento/presentazione-progetto-a-scuola-dimpresa-litalia-nei-nostri-musei-e-archivi-dimpresa/

•  Cerimonia di proclamazione Capitale della cultura d’impresa 2025
22 novembre ore 20:15
evento a porte chiuse presso le Officine Grandi Riparazioni, Torino

Il 22 novembre, Torino e la sua programmazione speciale dedicata a “Spazio al futuro”, cederà il testimone alla prossima Capitale della cultura d’impresa di Confindustria.
Una nuova città vivrà un'esperienza straordinaria e per un intero anno, con un palinsesto ricco di eventi e iniziative, si renderanno protagoniste le culture delle imprese che animano il territorio e la loro relazione con la comunità.
Per maggiori informazioni: https://museimpresa.com/eventi/cerimonia-di-proclamazione-capitale-della-cultura-dimpresa-2025/

•        Corporate Heritage Award 2024
venerdì 22/11 ore 10.00 - 13.00
Confindustria Centro Congressi (viale Dell’Astronomia, 30 Roma, RM)

La cerimonia di premiazione dei Corporate Heritage Awards 2024 si terrà il prossimo 22 novembre presso il Centro Congressi di Confindustria a Roma. La kermesse, organizzata e promossa da Leaving Footprints, sarà un’occasione unica non solo per celebrare l’eccellenza delle imprese storiche, ma anche un momento di incontro e confronto con i rappresentati delle migliori aziende italiane. Durante la cerimonia di premiazione si animerà il dibattito sul tema, sempre più attuale, del turismo industriale e saranno finalmente svelati i vincitori di questa quarta edizione.
Per maggiori informazioni: https://museimpresa.com/eventi/corporate-heritage-award-2024/

•        Seminario Intelligenza Artificiale e Data Analysis per la digitalizzazione degli archivi
giovedì 28/11 ore 10.00 - 17.00
presso Fondazione Dalmine (Piazzale Leonardo Da Vinci, 3 Dalmine, BG)

ANAI e Museimpresa, in collaborazione con Fondazione Dalmine, hanno organizzato il Seminario “Intelligenza Artificiale e Data Analysis per la digitalizzazione degli archivi” il 28 novembre dalle ore 10:00 alle ore 17:00 presso la Fondazione Dalmine. La giornata sarà divisa in due momenti, alla mattina interverranno professionisti ed esperti del settore, al pomeriggio si svolgeranno i workshop con casi studio pratici. Durante la pausa pranzo, dopo il light lunch, è prevista la visita guidata alla nuova sede della Fondazione Dalmine.
Per maggiori informazioni:
https://museimpresa.com/eventi/intelligenza-artificiale-e-data-analysis-per-la-digitalizzazione-degli-archivi/

•  Conferenza internazionale sul turismo industriale
venerdì 29/11 e sabato 30/11 ore 10.30 - 17.30
presso Palazzo Uffici Olivetti (Via Guglielmo Jervis, 77 Ivrea, TO)

Confindustria Canavese, con il suo Gruppo Turismo Cultura e Sport, promuove la Terza edizione della Conferenza Internazionale sul Turismo Industriale. L’evento, che vede la collaborazione di Confindustria Piemonte, Unione Industriali di Torino, Archivio Storico Olivetti e Tower RE/Palazzo Uffici, il supporto di Intesa Sanpaolo e il patrocinio di Museimpresa, è inserito nel programma di “Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024”.
In particolare, la conferenza avrà luogo venerdì 29 novembre dalle 10,30 alle 17,30 presso la nuova location della Sala convegni di Palazzo Uffici Olivetti a Ivrea. Nella giornata successiva, sabato 30, seguirà una sessione di lavori più tecnico-operativa presso Confindustria Canavese con tavoli di lavoro dedicati agli operatori della cultura industriale (musei d’impresa, archivi, centri studi, ecc.), imprese del turismo e tour operator.  Inoltre, per tutto il weekend, fino a domenica 1 dicembre, saranno previste visite ai musei e siti di turismo industriale di Ivrea, in Canavese e in altri territori del Piemonte.
Per maggiori informazioni: https://museimpresa.com/eventi/conferenza-internazionale-sul-turismo-industriale/


CCNL DIRIGENTI INDUSTRIA: CONFINDUSTRIA E FEDERMANAGER FIRMANO IL RINNOVO 2025-2027
Aumentano le retribuzioni e si rafforza il welfare
 
Roma, 13 novembre 2024 – È stato rinnovato oggi il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi con decorrenza 1° gennaio 2025 - 31 dicembre 2027.
Il rinnovo del contratto prevede interventi su molte tematiche, tra cui l’ampliamento della definizione di dirigente, il miglioramento degli aspetti retributivi, il rafforzamento del sistema di welfare bilaterale con particolare attenzione alla parità di genere.
 
“Firmiamo oggi il contratto dei dirigenti nella convinzione che le imprese debbano crescere dimensionalmente e culturalmente avvalendosi dell’apporto fondamentale del management”. Così Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali. “Questo contratto compie un deciso passo avanti per accompagnare le imprese verso le transizioni: abbiamo aggiornato la figura del dirigente e consolidato il sistema di welfare. Il contratto rafforza la competitività dell’impresa attraverso temi importanti come la parità di genere e normalizzando l’idea che la retribuzione del dirigente debba essere commisurata ai risultati”.
 
“Da oggi la categoria manageriale può fare affidamento su un contratto nuovo, moderno, adeguato all’evoluzione della figura manageriale, in modo da ricomprendervi le professionalità di più alta qualificazione. Un contratto più forte, con maggiori tutele, con un crescente riconoscimento economico che, in definitiva, stringe il patto tra manager e imprese come elemento essenziale per la crescita del Paese” dichiara il Presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla.
 
La definizione di dirigente è stata ampliata al fine di recepire quanto già accade nelle imprese e comprendere anche le figure professionali di più elevata qualificazione e di esperienza tecnico professionale che realizzano in piena autonomia gli obiettivi dell’impresa.
 
Per gli aspetti retributivi, sono stati elevati i valori del trattamento minimo complessivo di garanzia (TMCG) a 80 mila euro per l’anno 2025 e a 85 mila euro dal 2026. A copertura dell’anno 2024 è stato previsto un importo “una tantum” pari al 6% del trattamento economico annuo lordo per i dirigenti che non abbiano percepito aumenti retributivi o compensi di altra natura dal gennaio 2019 (entro il limite di reddito di 100 mila euro).
 
Inoltre, è stata resa obbligatoria per tutti l’adozione di sistemi di retribuzione variabile collegati ad indici o risultati, il cosiddetto MBO, nell’ottica di orientare sempre più la prestazione dei dirigenti verso il raggiungimento di specifici obiettivi dell’impresa.
Il sistema di welfare bilaterale è stato valorizzato: in materia di previdenza complementare, il contratto è intervenuto sulla distribuzione delle quote di contribuzione al fondo Previndai con un aumento della quota minima a carico dell’impresa e un conseguente alleggerimento di quella a carico del dirigente. È stato riconfermato il ruolo determinante del FASI e della sanità integrativa.
 
Infine, sono state definite le funzioni di Fondirigenti a cui vengono attribuite anche le politiche attive del lavoro, mentre a 4.Manager viene affidata la promozione della cultura di impresa.
 
In materia di parità di genere, il contratto ha riservato una particolare attenzione al tema delle pari opportunità e dell’equità retributiva; un apposito articolo è dedicato alla tutela e al sostegno della maternità, della paternità e della genitorialità condivisa, consapevoli della valenza strategica per le imprese di operare secondo modelli organizzativi inclusivi.


300 GIOVANI IN CONFINDUSTRIA PER PARLARE DI CULTURA D’IMPRESA

Presentato il portale Archivio Storico-Biblioteca, 114 anni di storia d’industria


Roma, 6 novembre 2024 – Connessioni tra cultura ed etica d’impresa, identità aziendale a supporto dell’impegno sociale e relativo impatto sulla comunità, sfide e opportunità strategiche per le organizzazioni sostenibili che vogliano curare la propria reputazione. Questi i temi della prima Conferenza Internazionale “Corporate Heritage Communication & Social Impact” che si è tenuta oggi a Roma presso la sede di Confindustria e che ha registrato la presenza di oltre 300 partecipanti, più di 20 Istituti accademici tra nazionali e internazionali e 40 relatori intervenuti con l’obiettivo di promuovere la cooperazione internazionale tra ricercatori e stimolare uno scambio reciproco di conoscenze e sperimentazioni tra mondo aziendale e mondo accademico.


In questo contesto, gli archivi storici e i musei aziendali rappresentano un patrimonio culturale materiale e immateriale che può divenire strategico per comunicare valori e comportamenti organizzativi, rafforzare l’identità e la sostenibilità aziendale, con effetti positivi sulle organizzazioni stesse, sugli stakeholder, sul territorio e la società.

 
L’iniziativa, promossa dall’Archivio Storico-Biblioteca di Confindustria, dall’Università La Sapienza col Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale e dall’Università di Castilla-La Mancha (UCLM) con la Facoltà di Comunicazione e realizzata anche grazie al supporto istituzionale di Museimpresa, Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), Associazione Italiana di Sociologia, LID Editorial, e Premio Film Impresa, si colloca nell’ambito della XXIII Settimana della Cultura d’Impresa al via il prossimo 14 novembre.
 
L’evento è stato anche l’occasione per presentare in anteprima, ad una platea internazionale, il Portale Archivio Storico-Biblioteca - accessibile all’indirizzo http://archiviostorico.confindustria.it/ - che raccoglie il patrimonio culturale della Confederazione prodotto in oltre 114 anni di presenza al fianco delle imprese. Con documenti, foto e filmati, vengono raccontate le radici e lo sviluppo dell’industria italiana, il senso dell’essere imprenditore, l’impatto delle imprese sulla comunità e la società civile.


MADE IN ITALY, CONFINDUSTRIA PRESENTA ESPORTARE LA DOLCE VITA NEL TOUR VESPUCCI: BBF VALE IL 26,2% DELL’EXPORT

Cimmino: Singapore hub strategico, primo mercato per potenziale nell’ASEAN con 1 miliardo di euro

Roma, 28 ottobre 2024 – È stata presentata oggi a Singapore, durante il Tour Mondiale della Nave Amerigo Vespucci, la XII edizione di “Esportare la Dolce Vita”, il Rapporto del Centro Studi di Confindustria, realizzato con il sostegno di UniCredit e in collaborazione con SACE, che analizza il potenziale del bello e ben fatto nei mercati mondiali. Si tratta del terzo evento di presentazione all’estero, dopo Washington e Dubai, e Confindustria ha scelto Singapore per valorizzare oltre confine il potenziale dell’export italiano nei settori iconici del Made in Italy e rafforzare le relazioni economico-commerciali con i principali partner dell’industria italiana. Hub economico del crescente sud-est asiatico, Singapore spicca quale principale destinazione del “bello e ben fatto” nella Regione ASEAN.

Dai dati aggiornati in occasione della presentazione a Singapore, emerge che il BBF include 711 categorie di prodotto e vale 161,3 miliardi di euro, rappresentando il 26,2% dell’export italiano. Inoltre, il BBF ha un potenziale di crescita notevole: le quote di mercato che possiamo sottrarre ai concorrenti con una struttura produttiva simile valgono 174,5 miliardi di euro. Se l'Italia migliorasse la propria capacità produttiva, questo si potrebbe tradurre in un incremento delle esportazioni del BBF pari a 53,9 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. Questo potenziale è particolarmente rilevante nei mercati avanzati, dove i 20 principali Paesi offrono opportunità per 26,8 miliardi di euro, con Stati Uniti, Francia e Germania in testa. Nei mercati emergenti, i 20 Paesi principali rappresentano un potenziale di 18,1 miliardi di euro, con Cina, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita ai primi posti.

"Singapore, hub strategico per il Sud-Est asiatico e primo mercato per potenziale nell’ASEAN, è un partner chiave per l'Italia. L'80% dell'interscambio è rappresentato dal nostro export che ha raggiunto quasi 3 miliardi di euro (+17% nel 2023), indice del forte apprezzamento riservato alle produzioni italiane. Sussistono ampi margini di crescita per aumentare le quote di mercato del made in Italy nell'area, con un potenziale di incremento per il BBF stimato a 1 miliardo di euro. Guardiamo con fiducia al rafforzamento delle relazioni bilaterali, sostenute dall'accordo di libero scambio con l'UE, per promuovere uno sviluppo economico aperto e inclusivo”, ha commentato Barbara Cimmino, Vice Presidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti di Confindustria.

Lo studio si concentra su due temi principali: le opportunità nei Paesi ASEAN e il ruolo crescente della sostenibilità aziendale.

L’Asia non è solo Cina: anche i Paesi ASEAN offrono un potenziale significativo, con Singapore in testa. L’export italiano verso questa regione ammonta a 9,6 miliardi di euro, di cui 2,1 miliardi legati al BBF, pari al 21,6% del totale. Tra i Paesi ASEAN, Singapore è il partner più rilevante per l’Italia, con un export complessivo di 2,8 miliardi, di cui 750 milioni riconducibili al BBF, rappresentando il 36,2% dell’intero export verso il Paese.

Il secondo tema chiave è la sostenibilità, che sta assumendo un ruolo centrale per sfruttare il potenziale di crescita. L'integrazione dello sviluppo sostenibile nelle strategie aziendali apre la strada a un nuovo modo di fare impresa, che tiene conto dell'impatto delle scelte sull'ambiente. Il crescente interesse dei consumatori per la sostenibilità è ormai un fattore cruciale: per conquistare nuove quote di mercato e mantenere la fedeltà dei clienti attuali, non si può più ignorare il livello di sostenibilità dei prodotti venduti.

I beni BBF (Bello e Ben Fatto) includono prodotti nei settori alimentare, moda e arredamento, che rappresentano l’eccellenza del made in Italy, distinguendosi per design, qualità e cura nei dettagli. Questi prodotti ottengono un prezzo superiore di almeno il 20% rispetto ai concorrenti grazie alla capacità di trasmettere l’italianità, caratteristica molto apprezzata dai consumatori globali.

Il BBF non solo costituisce una parte rilevante dell’export italiano, ma rafforza anche l’immagine del Paese nel mondo, combinando valore economico e immateriale. L’Italia è seconda solo alla Cina per varietà di prodotti esportati in questo settore, esportando il 99% dei beni scambiati a livello globale. Per sviluppare il potenziale di crescita, lo studio suggerisce di puntare su sostenibilità, canali digitali, relazioni internazionali e riconoscibilità del made in Italy.

La missione a Singapore per presentare "Esportare la Dolce Vita" ha coinvolto i rappresentanti delle associazioni che hanno contribuito al rapporto per i loro settori e partecipato alla discussione successiva: Federlegno Arredo, Sistema Moda Italia, Confindustria Accessori Moda, Confindustria Federorafi, Confindustria Nautica e Federalimentare.


LAVORO: CONFINDUSTRIA, ORSINI FIRMA LA ‘CARTA DI LORENZO’ PER LA SICUREZZA
Impegno delle imprese nella prevenzione degli infortuni

Roma, 24 ottobre 2024 - Il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in occasione del Consiglio Generale che si è tenuto oggi a Roma, ha sottoscritto la "Carta di Lorenzo", il documento dedicato alla memoria di Lorenzo Parelli, studente al 4° anno dell’Istituto professionale "Bearzi" di Udine, vittima nel 2022 di un incidente durante il periodo di alternanza scuola lavoro.

Con la firma della “Carta di Lorenzo”, manifesto siglato nel 2023 dalla famiglia di Lorenzo e dall’Amministrazione regionale, avvenuta alla presenza dei genitori del giovane, Elena e Dino Parelli, Confindustria si impegna a promuovere la sicurezza sul lavoro nei contesti scolastici e formativi attraverso azioni mirate a prevenire gli incidenti e ad implementare la tutela della salute e della sicurezza dei giovani coinvolti in esperienze professionali.

Il manifesto prevede, ad integrazione e sostegno degli interventi previsti dalla normativa in materia di sicurezza sul lavoro, il coinvolgimento degli studenti nella progettazione dei percorsi formativi con una loro rappresentanza nei tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Amministrazione regionale; l’inserimento degli studenti in ambienti adeguati e coerenti con l’esperienza scolastica; il collegamento costante tra studente, tutor scolastico e tutor aziendale, con un percorso di formazione dedicato; un sistema per il riconoscimento di requisiti preferenziali per le imprese che ospitano studenti, basati sulla presenza di un sistema strutturato e consolidato per la tutela della sicurezza.

Il manifesto che abbiamo firmato oggi rappresenta la volontà delle imprese di rafforzare ulteriormente l’impegno per la sicurezza, attraverso lo sviluppo di una cultura organizzativa orientata alla prevenzione e alla formazione”, ha affermato il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini. “Ringrazio il Capo dello Stato Sergio Mattarella per le sue parole e confermo il nostro massimo impegno verso un obiettivo comune e condiviso: azzerare le morti sul lavoro. Siamo convinti che la strada corretta sia intervenire ex ante e abbiamo già avviato un dialogo con i sindacati in questa direzione. Tragedie come quella accaduta a Lorenzo non devono ripetersi mai più e per questo occorre agire sulla prevenzione, implementando procedure di sicurezza efficaci, aggiornando costantemente i macchinari e formando adeguatamente il personale”.




CONFINDUSTRIA E CEOE: FONDO UE PER LA COMPETITIVITÀ PER GRANDI PROGETTI DI INVESTIMENTO E REVISIONE SCADENZA PNRR  
Semplificazione, housing, energia e politiche di coesione al centro del 2° bilaterale tra l’industria italiana e spagnola


Roma, 18 ottobre 2024 – Definire un ambizioso quadro finanziario pluriennale che, insieme ad una politica di coesione più snella e flessibile, valorizzi gli investimenti nell’edilizia abitativa e nella ricerca e innovazione; stanziare nuovi fondi comuni europei per grandi progetti congiunti di investimento tra gli Stati membri; ridurre la complessità normativa per le imprese europee, con particolare attenzione agli appalti pubblici; intervenire con misure più decise per ridurre il prezzo dell’energia, favorendo l'integrazione del mercato europeo. Sono questi gli assi portanti della prima Dichiarazione congiunta siglata oggi da Confindustria e CEOE, la Confindustria spagnola, in occasione del secondo Bilaterale tra gli industriali italiani e iberici.

Una due giorni di lavori che per le Confindustrie italiana e spagnola è stata l’occasione per riaffermare la visione comune sul futuro economico e sociale dell’Unione europea, sottolineando l’urgente necessità di adottare rapidamente il nuovo piano per il rilancio della competitività europea annunciato dalla Presidente eletta Ursula von der Leyen, insieme al “Clean Industrial Deal”, che dovrà essere coerente con gli investimenti necessari allo sviluppo ed al progresso dell’Europa.

A tal fine, occorre mettere in campo misure più incisive per mitigare i costi dell'energia, promuovere l'integrazione e le interconnessioni del mercato energetico e accelerare le procedure di autorizzazione. Il divario di competitività tra l’Europa e il resto del mondo va colmato anche in relazione al costo della CO2, garantendo regole di concorrenza eque anche sui mercati internazionali.

Ma una nuova strategia industriale così ambiziosa non può che passare attraverso il rafforzamento del Mercato Unico, con un piano efficace di “Better Regulation” che riduca la complessità del fare impresa in Europa, eliminando le barriere attuali e implementando l'applicazione delle norme esistenti. Gli appalti pubblici, in questo contesto, dovrebbero diventare uno strumento efficace per promuovere l'innovazione, la sostenibilità e la competitività europea, evitando le corse al ribasso e le procedure di assegnazione degli appalti in-house.
Tutto ciò richiede un bilancio europeo che promuova gli investimenti pubblici e privati. L'Unione europea deve adottare un ambizioso Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) che rafforzi gli investimenti, includendo risorse adeguate per Ricerca e l'Innovazione e per una politica di coesione che attualmente necessita di un quadro normativo più snello e flessibile per raggiungere i suoi obiettivi a lungo termine. Il nuovo Piano europeo per l'edilizia abitativa dovrà essere integrato in questi obiettivi, sostenendo i settori coinvolti nei loro processi di transizione e colmando al tempo stesso il fabbisogno abitativo di famiglie e lavoratori in tutta Europa.

Come evidenziato da Mario Draghi nel suo Rapporto, l'Unione europea ha bisogno di 800 miliardi di euro all'anno di finanziamenti per affrontare le sfide della competitività. Sono necessarie risorse europee comuni, come un nuovo asset di debito comune europeo, per consentire grandi progetti di investimento congiunti tra gli Stati membri. In questo contesto, sosteniamo la richiesta di un Fondo per la Competitività che supporti gli sforzi del settore privato nelle transizioni, garantendo al contempo condizioni di parità all'interno del Mercato Unico.
Gli obiettivi di investimento saranno raggiunti solo rafforzando l'Unione Bancaria e approfondendo l'Unione dei Mercati dei Capitali, costruendo la cd. “Savings and Investments Union” proposta da Enrico Letta nel suo Rapporto. Inoltre, serve garantire l’utilizzo efficiente dei fondi del “NextGenerationEU” nell'ultima fase della sua implementazione e considerare l’estensione della scadenza di agosto 2026.

La nuova strategia per rilanciare la competitività europea deve includere una politica commerciale ambiziosa, che trovi il giusto equilibrio tra apertura e garantire un level playing field per le aziende europee. Sosteniamo fermamente la finalizzazione dell'Accordo di Libero Scambio con il Mercosur e degli altri negoziati bilaterali in corso.
La cooperazione pubblico-privata sarà fondamentale per guidare questo percorso strategico e le imprese italiane e spagnole sono pronte a svolgere il loro ruolo come partner sociali, impegnandosi ad essere parte della soluzione alle attuali sfide. Un dialogo più approfondito con il settore privato è imprescindibile sia per la progettazione che per l'attuazione di queste politiche e il rafforzamento di questo quadro collaborativo contribuirà a garantire il successo dell'integrazione europea.

La sfida più grande che abbiamo davanti è quella di colmare il gap di competitività dell'Unione europea. Serve recuperare attrattività e fiducia che è precondizione necessaria per gli investimenti” - ha affermato il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. “Con la firma di oggi, pur consapevoli che l’Italia è più avanti di tutti nell’attuazione del piano – ha aggiunto Orsini - chiediamo insieme alle imprese spagnole un utilizzo più efficace dei fondi e l’allungamento della scadenza del PNRR, attualmente prevista ad agosto 2026. La politica ha bisogno di un messaggio chiaro. Non possiamo aspettare troppo tempo. Bisogna mettere l'industria nelle condizioni di potersi strutturare”.

Durante l'incontro , il presidente del CEOE, Antonio Garamendi, ha sottolineato: “ Entrambe le organizzazioni hanno la necessità e l'opportunità di andare di pari passo nella costruzione della futura UE, per renderla un ambiente economico competitivo, con una leadership in questioni come l'innovazione o la sostenibilità. Rimaniamo fortemente impegnati nell’agenda green, motivo per cui è giunto il momento di farla funzionare. È essenziale un dialogo permanente con le imprese per sostenere una transizione che non riduca la loro competitività e per approfondire la collaborazione pubblico-privato. Questo incontro – ha spiegato Garamendi - è servito a CEOE e a Confindustria per compiere un ulteriore passo avanti nel lavoro di cooperazione e promozione degli interessi imprenditoriali in entrambi i paesi che già stavamo sviluppando. Auspico di continuare a rafforzare queste relazioni nel terzo incontro bilaterale che si terrà a Madrid nel 2025”.

CEOE e Confindustria continueranno a lavorare insieme, e con BusinessEurope, sulle questioni discusse nella Dichiarazione Congiunta.


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