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CONFINDUSTRIA
APRE LA SEDE DI RAPPRESENTANZA A WASHINGTON DC
L’Ambasciatrice italiana in USA Mariangela Zappia e il Presidente di
Confindustria Carlo Bonomi inaugurano i nuovi uffici
Washington, 22
giugno 2023
– Nell’ambito del progetto “Confindustria nel mondo”, che ha l’obiettivo di consolidare e potenziare la presenza delle imprese italiane all’estero, Confindustria ha inaugurato la sede di rappresentanza a Washington, per imprimere ulteriore impulso alle relazioni transatlantiche e creare un ponte tra le imprese italiane e il mercato americano.
“La scelta di aprire un ufficio di rappresentanza negli Stati Uniti è opportuna e tempestiva in questa fase in cui emerge più che mai la necessità di investire nel rapporto tra alleati e partner fidati e di consolidare le catene del valore, a partire dai settori strategici”, ha commentato l’Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, all’inaugurazione dell’ufficio di Confindustria a Washington DC, alla presenza del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, della Vice Presidente Barbara Beltrame Giacomello, dei componenti del Consiglio di Presidenza di Confindustria presenti a Washington, delle imprese italiane partner della Mostra monografica dedicata a Leonardo Da Vinci “Imagining the future. In the mind of an italian genius” e della stampa. L’Ambasciatrice ha sottolineato, inoltre, che l’apertura della sede avviene in un momento in cui anche la partnership economica tra Stati Uniti e Italia è particolarmente forte, come dimostrano i dati dell’interscambio bilaterale e gli investimenti italiani negli Usa.
“L’ufficio di Confindustria potrà assicurare un raccordo costante con le controparti americane a livello istituzionale e associativo - ha rilevato l’Ambasciatrice - e sarà un punto di riferimento per le oltre 3.500 le imprese a capitale italiano presenti su tutto il territorio degli Stati Uniti”. “Nella land of opportunities che rappresentano gli USA, la sede potrà contribuire ad accelerare processi innovativi che vedano protagoniste le imprese italiane e potrà aiutarle anche a cogliere le opportunità derivanti dal raccordo con le importanti Istituzioni finanziarie internazionali qui presenti: Banca Mondiale, Fondo Monetario e Banca Interamericana di Sviluppo” ha chiosato.
“Dopo l’apertura delle sedi di Confindustria a Kiev e a Singapore, con quella di Washington, rafforziamo la nostra rappresentanza e capacità di penetrazione negli Stati Uniti, primo mercato di destinazione extra-europeo dell’export nazionale e snodo nevralgico delle più importanti scelte a livello geoeconomico”, ha affermato il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’ufficio di rappresentanza dell’Associazione nel cuore finanziario della capitale statunitense. “La nostra scelta giunge in un momento decisivo per gli equilibri transatlantici: nel 2024, infatti, sia in Europa sia negli Stati Uniti si terranno le elezioni politiche, due appuntamenti cruciali in cui l’Italia avrà un ruolo determinante nel connettere le nuove leadership. Confindustria intende contribuire attivamente a questo processo stabilendo un dialogo costante con la business community e le Istituzioni politiche americane. Per noi è fondamentale promuovere al meglio il valore delle nostre imprese e cogliere appieno le opportunità offerte dagli USA” ha aggiunto il leader degli industriali italiani.
Secondo un recente studio commissionato dall’Ambasciata d’Italia, l’ecosistema economico italiano in America dà lavoro a oltre 260 mila dipendenti, con un fatturato annuale complessivo pari ad oltre $140 miliardi. Gli Stati Uniti sono diventati di recente il secondo mercato globale per l’export italiano, mentre lo scambio commerciale e’ cresciuto di oltre il 23% nel 2022, superando i $117 miliardi. Lo scorso anno, l’export italiano di prodotti e servizi verso gli USA e’ stato pari a $80 miliardi. Ammontano inoltre a oltre $30 miliardi gli investimenti in ciascuna delle due direzioni.
L’apertura degli uffici di Confindustria nella capitale USA, è avvenuta nell’ambito di una serie di importanti appuntamenti che hanno coinvolto la Delegazione italiana, guidata dal Presidente Carlo Bonomi. Primo fra tutti l’inaugurazione della mostra “Imagining the future. Leonardo da Vinci:
l’anima del genio italiano”, allestita presso la Martin Luther King Jr. Memorial Library e realizzata insieme alle aziende Partner (IntesaSanpaolo main partner; ITA Airways official carrier; 24ORE Cultura; Dolce&Gabbana; Dompè; Pirelli; Trenitalia), con la curatela della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Washington e dell’Istituto Italiano di Cultura. La Delegazione poi, sempre con il supporto dell’Ambasciata d’Italia, ha avuto incontri con funzionari dello U.S. Trade Representative, del Dipartimento del Commercio, di Select USA, US Chamber of Commerce, Banca Mondiale e dell’Agenzia governativa per la Piccola Industria.
Roma, 12 giugno 2023 – “Silvio Berlusconi è stato un imprenditore che lascia nella storia italiana un segno profondo e duraturo. La tenacia visionaria con cui riuscì ad affermare il proprio gruppo televisivo e multimediale, lo ha reso meritoriamente un protagonista della vita italiana. Ha fatto dell’innovazione il proprio tratto distintivo dando voce a profondi cambiamenti del costume e delle passioni degli italiani. Con il suo impegno in politica, nel 1994 scompaginò gli equilibri precedenti interpretando la voglia di cambiamento nel Paese. Confindustria esprime il cordoglio più profondo ai suoi familiari, a tutti coloro che operano nelle imprese di famiglia e alla vasta comunità di italiani per cui ha continuato ad essere un punto di riferimento. Con la sua capacità di leadership, il suo carisma e il suo entusiasmo lascia un’eredità che continuerà a segnare anche il futuro del Paese”. Così Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, commenta a nome dell’Associazione la scomparsa di Silvio Berlusconi.
EXPORT: ITALIA LEADER MONDIALE NEI MACCHINARI, 16 MLD DI POTENZIALE
Beltrame: necessaria una politica di sistema che accompagni le imprese sui mercati esteri
Roma, 31 maggio 2023 - Ci sono 16 miliardi di export potenziale per i beni strumentali caratterizzati da automazione, creatività e tecnologia. La possibilità di ampliare le esportazioni di questi macchinari a elevata sofisticazione è equamente distribuita tra paesi avanzati ed emergenti, per circa 8 miliardi ciascuno, suggerendo quindi alle imprese di accrescere le loro quote di mercato in entrambe le aree. Sono i dati della prima edizione di Ingenium, il Rapporto del Centro Studi Confindustria dal titolo “Il potenziale dei beni strumentali italiani nel panorama internazionale”, presentato oggi presso l’Unicredit Tower Hall e realizzato con il sostegno finanziario di Federmacchine e il contribuito, tra gli altri, di SACE per il focus nei Paesi dell’ASEAN e in particolare in Vietnam, Filippine e Thailandia, il cui mercato rappresenta un grande orizzonte di opportunità per il Made in Italy.
I macchinari che rientrano nell’analisi sono definiti grazie a tre elementi caratteristici che li contraddistinguono: automazione, creatività e tecnologia. Di qui l’acronimo ACT, che raggruppa 202 categorie di prodotto su cui l’Italia può far leva per affrontare lo scenario internazionale. Si tratta di macchinari dall’elevato grado di precisione, da una presenza dell’elettronica sempre più pervasiva rispetto alla parte meccanica, dall’agilità nell’adottare soluzioni su misura e da un crescente contenuto di servizi nell’offerta di vendita. Per molte categorie di beni l’Italia esprime un vantaggio competitivo sia in termini di prezzo applicato per la vendita, sia, a parità di prezzo, per le più elevate quantità di macchinari vendute, e non sorprende risulti leader mondiale nella produzione di molte categorie di macchinari.
“Nel quadro di un ruolo di assoluto rilievo che assume il Made in Italy nell'economia globale e nazionale quale asset fondamentale di crescita, i beni strumentali sono la robusta spina dorsale delle eccellenze italiane esportate all'estero. Senza di loro molti dei beni di consumo, che nel nostro immaginario rappresentano l'Italia nel mondo come moda, arredo e alimentare, non sarebbero realizzabili”, ha detto Barbara Beltrame Giacomello, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria. “I macchinari costituiscono sempre una delle prime voci tra i prodotti venduti all'estero e rappresentano una parte significativa del nostro export. Un export che dagli ultimi dati vede dei segnali di rallentamento dopo i livelli record registrati negli ultimi anni e che ha sostenuto la competitività dell'industria italiana in un contesto internazionale reso estremamente sfidante e incerto. Un motivo in più per continuare a scommettere sul nostro Made in Italy e impegnarci a rafforzarlo senza farci spaventare. Anche perché come si vede da questi dati ci sono grandi potenzialità che dobbiamo essere in grado di mettere a terra con una vera politica di sistema che accompagni le imprese, in particolare le piccole e medie, nei mercati esteri”.
“Riconosciuto per le ottime performance, il made in Italy settoriale assicura da sempre un contributo decisivo al saldo della bilancia commerciale del paese. È infatti l’industria meccanica, nella quale rientra quella rappresentata da FEDERMACCHINE, a registrare il surplus commerciale maggiore. Ora, con il Rapporto Ingenium, le imprese del settore hanno a disposizione uno strumento in più per comprendere come e ove orientare la propria offerta, considerando i mercati a maggior potenziale, e alcune indicazioni strategiche per meglio presidiare le aree di sbocco”. Ha affermato Alfredo Mariotti, segretario generale Federmacchine.
Dal Rapporto emerge che tra i mercati avanzati, quelli che offrono un maggiore potenziale sfruttabile sono gli USA (con un potenziale di export aggiuntivo stimato in circa 1,7 mld di euro), Francia e Germania a pari merito (600mln di potenziale), poi Austria e Canada. Il potenziale aggiuntivo negli emergenti è guidato dal mercato cinese, dove è ancora sfruttabile il 52% del potenziale di export totale per un ammontare pari a circa 2 miliardi di euro. Questo potenziale in Cina è dovuto in larga parte alla dimensione del mercato. Seguono Turchia (potenziale di 700milioni) e India (600milioni), poi Messico e Brasile.
L’Italia risulta inoltre tra i primi esportatori sia per quota di mercato sia per competitività tra i fornitori internazionali di prodotti ACT. Nel 2020 l’Italia si è qualificata quinta, dietro Cina, Regno Unito, Germania e Austria. I principali importatori di macchinari ACT provenienti dall’Italia rimangono gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania e dalla Cina.
L’export ACT vale quasi 28 miliardi di euro. Il valore delle esportazioni di macchinari italiani ACT nel mondo può essere diviso per mercati di destinazione. Quelli ad avere maggior peso sono i mercati avanzati, che insieme assorbono più di 18 miliardi di euro. Il valore delle esportazioni nei mercati emergenti è invece più limitato e registra poco più di 9 miliardi di euro. L’export di ACT è cresciuto in particolar modo nelle Americhe, tanto del Nord quanto in America Latina e nei Caraibi, così come nel continente europeo, destinazioni che hanno registrato la crescita maggiore nel corso del 2022 rispetto ai tre anni precedenti.
Il Rapporto indica anche la strada per attivare il potenziale suggerendo di intervenire su vari assi per la competitività delle imprese, come: supportare la servitizzazione (la fornitura di servizi aggiuntivi post-vendita); adottare comportamenti più sostenibili; favorire i trattati internazionali; stimolare l’innovazione.
CONFINDUSTRIA:
L’ASSEMBLEA PRIVATA RINNOVA IL CONSIGLIO GENERALE E APPROVA IL BILANCIO
Roma, 30
maggio 2023
- L’Assemblea privata di Confindustria ha eletto 20 rappresentanti generali
nel Consiglio Generale dell’Associazione per il biennio 2023-2025 e 15
Probiviri e 5 Revisori per il periodo 2023-2027.
Le candidature
pervenute dal sistema sono state verificate e validate dal Consiglio di indirizzo
etico e dei valori associativi e dal Collegio speciale dei Probiviri di
Confindustria relativamente al possesso dei requisiti previsti dalla normativa
confederale.
Per l'elezione
dei venti rappresentanti generali si è proceduto attraverso due diversi collegi
elettorali: grandi imprese, imprese multinazionali estere ed imprese a rete
aderenti al sistema confederale con convenzione nazionale (15 seggi) e medie
imprese (5 seggi).
Gli eletti sono:
Antonioli Pierpaolo; Bertin Walter; Boschi Umberto; Bossi Stefano; Bracco
Diana; Carbonato Gianfranco; Ferraris Luigi; Folgiero Pierroberto;
Franceschetti Maria Chiara; Guindani Pietro; Manoukian Aram; Mona Claudia
Francesca; Nieri Gina; Ottolenghi Guido; Peretti Aldo; Tripi Alberto;
Tronchetti Provera Marco; Vietti Giovanni; Zanetti Matteo; Zelcher Renato
Stefano.
La votazione è
stata effettuata a scrutinio segreto, necessariamente in presenza fisica ma con
modalità elettronica attraverso il supporto della piattaforma Eligo.
L’assemblea
privata di Confindustria ha approvato inoltre all’unanimità il Bilancio
2022: si rileva un avanzo della gestione operativa e finanziaria di 2,6
milioni di euro, in miglioramento sia rispetto a quanto previsto nel Budget di
periodo che al Bilancio 2021. Nel corso dell’esercizio l’Organizzazione ha
continuato a porre in essere importanti azioni di razionalizzazione dei
principali costi gestionali, che hanno portato a ottenere un risultato di
bilancio che si concretizza in un Totale Oneri di 35,4 milioni di euro, con una
riduzione rispetto al 2004, primo anno in esame, del 24%.
MEDEF-CONFINDUSTRIA:
POLITICA INDUSTRIALE E COMPETIVITA’ IMPRESE SIANO AL CENTRO DELL’AZIONE EUROPEA
Bonomi:
Italia e Francia insieme possono assumere un ruolo decisivo in Europa
Roux de
Bézieux: le imprese francesi e italiane sono sempre state unite
CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL E UIL – INSIEME PER LA SOLIDARIETÀ PER L’EMILIA ROMAGNA. AL VIA FONDO COMUNE
SCUOLA,
CONFINDUSTRIA: DA ITS OCCUPAZIONE RECORD. DA FONDI PNRR 19 MLD, OPPORTUNITA’DA
NON PERDERE
Brugnoli agli
StaDi Generali dell’Orientamento: 3 milioni di Neet, politica ha perso di vista
i giovani
Roma, 17
maggio 2023 - Si sono svolti questa mattina allo stadio Benito Stirpe di Frosinone gli Stadi Generali dell'Orientamento organizzati da Confindustria. Quasi 4 mila gli studenti provenienti da tutta Italia che hanno ascoltato le testimonianze e i consigli per scegliere i percorsi di studio che offrono le maggiori opportunità di occupabilità e dunque più vicini al sistema industriale.
"In Italia ci sono tre milioni di Neet, ragazzi che non studiano e non lavorano, un abbandono scolastico stabilmente a doppia cifra, con picchi drammatici al Sud, un tasso di disoccupazione giovanile tra i peggiori a livello internazionale. Significa che in Italia un problema c'è: governi e politica, in questi anni, hanno perso di vista i giovani. E la scuola è sempre al centro dei programmi elettorali per poi essere dimenticata", ha detto Giovanni Brugnoli, Vicepresidente per il Capitale Umano di Confindustria. "Ma il nostro Paese, che è la seconda potenza manifatturiera d'Europa, non può permettersi un simile spreco di talenti. Eppure gli Its Academy sfiorano il 90% di placement. L'Italia deve quindi far decollare quella seconda gamba professionalizzante che ha fatto la fortuna di mezza Europa e puntare sulle materie scientifiche ad alto contenuto di innovazione. II Pnrr destina 19,44 miliardi di euro al potenziamento dell’istruzione. Una quantità di risorse senza precedenti che dobbiamo spendere e, soprattutto, farlo bene: sulla formazione, sull'edilizia scolastica, sui collegamenti con il mondo del lavoro. La scuola è il vero investimento sul futuro. Non sprechiamo questa opportunità".
Tra le testimonianze e i suggerimenti per intraprendere un percorso che porti a un'occupabilità di qualità e coerente con gli studi fatti, quelli di Giovanni Brugnoli, Vicepresidente di Confindustria per il capitale umano, e Francesca Mariotti, Direttore Generale Confindustria; di Marina Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del Merito, Cristina Grieco, Presidente Indire, Claudio Gagliardi, Vice Segretario generale Unioncamere, Giuseppe Biazzo, Vice Presidente Unindustria, Federico Visentin, Presidente Federmeccanica, e Riccardo Mastrangeli, Sindaco di Frosinone; oltre alle raccomandazioni e gli esempi raccolti dall'imprenditore Brunello Cucinelli, dallo scultore Jago, dal campione del Mondo 2006 e allenatore Frosinone Calcio Fabio Grosso e dal Presidente Settore Tecnico FIGC Demetrio Albertini, che ha presentato la Nazionale Italiana degli ITS ACADEMY stilata con il contributo di Indire
Durante la seconda parte della mattinata, nelle tribune dello stadio sono stati allestiti degli spazi di incontro e confronto con i ragazzi per fargli cogliere le opportunità di orientamento da molteplici punti di vista: con Brunello Cucinelli e Jago sui temi di creatività, bellezza, umanesimo tecnologico; con gli atleti dell'Associazione Sportiva Luiss per l'orientamento attraverso lo sport; con l'ITS Meccatronico del Lazio, ITS Lazio Digital Academy, Accademia delle Belle Arti di Frosinone e Università di Cassino e del Lazio Meridionale, in collaborazione con R-Store; con UMANA per le attività di gioco orientativo sulle soft skills e la mappa dell’orientamento; con il Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo per pensare al futuro con l'educazione finanziaria attraverso quiz ed esercitazioni interattive-digitali per imparare a gestire i propri budget; con la Fondazione Bracco per discutere di STEM e superamento degli stereotipi di genere; con Indire per parlare di Erasmus, delle competenze degli studenti negli ITS e le opportunità di internazionalizzazione. Una tribuna è stata poi dedicata all'esposizione e alla premiazione del progetto "Eureka! Funziona!" di Federmeccanica, dove 500 bambini della scuola primaria hanno presentato i giocattoli da loro realizzati.
Unindustria, Federmeccanica, Luiss, l'ITS meccatronico del Lazio e l'Accademia di Belle Arti di Frosinone sono Partner dell'iniziativa, realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Umana, in collaborazione con il Museo del Risparmio, con il contributo di Fondazione Bracco, Fondazione Mai, R-Store, l'Associazione Sportiva Luiss e l'Università di Cassino e del Lazio Meridionale, insieme a Cotral, associato Agens, in qualità di Mobility Partner.
La giornata degli Stadi Generali dell'Orientamento gode del Patrocinio di FGIC, Indire e Unioncamere.
CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA E TEAMSYSTEM ELABORANO RTT INDEX, IL NUOVO INDICATORE CHE ANALIZZA TEMPESTIVAMENTE L’ANDAMENTO DELLE IMPRESE
Real Time Turnover Index fornisce mensilmente la dinamica del fatturato del sistema produttivo italiano
Milano, 11 maggio 2023 – RTT Index è un nuovo indicatore in grado di fornire un quadro rappresentativo e tempestivo del sistema produttivo italiano, attraverso l’analisi della variazione percentuale del fatturato – in termini congiunturali – di tutti i macrosettori economici.
Elaborato dal Centro Studi Confindustria e TeamSystem, è stato presentato oggi in occasione dell’evento “Made in Italy: nuovi scenari per le imprese” organizzato insieme ai Giovani Imprenditori di Confindustria, in Assolombarda.
RTT Index sarà, ogni mese, il primo dato disponibile sull’economia reale rispetto agli indici esistenti oggi. Inoltre, offre un dettaglio per territori (quattro macroaree), settori economici (quattro macrosettori) e dimensioni delle imprese (microimprese, PMI e grandi imprese). E, per Istituzioni e aziende, è un ulteriore strumento per analizzare le dinamiche in atto.
Le stime preliminari elaborate dal CSC sul mese di aprile 2023, caratterizzato da inflazione ancora alta e da ulteriori aumenti dei tassi di interesse effettuati dalla BCE, attestano per l’RTT Index un valore di 96,4 (posto pari a 100 il valore di trend). L’indice raffigura un'economia che mostra segni di rallentamento per la prima volta dopo due mesi di crescita.
La frenata non è uniforme tra settori, aree geografiche e fasce dimensionali. Fanno meglio dell’aggregato le imprese del Mezzogiorno (117,7), quelle di medie dimensioni (98,7) e le attività industriali (98,5).
L’RTT Index è un’elaborazione realizzata dal Centro Studi Confindustria su un campione delle società di capitali esistenti in Italia – e rappresentativo dell’universo di imprese – costruito partendo dal patrimonio informativo di TeamSystem attraverso l’analisi aggregata di dati riferibili a persone giuridiche.
Roma, 5 maggio 2023 - Sono 15.631 le imprese a controllo estero attive in Italia e forniscono un contributo significativo all’economia nazionale, rappresentando dei partner strategici per la crescita della competitività del paese: impiegano l’8,8% degli addetti, realizzano il 19,0% del fatturato, il 16,5% del valore aggiunto e il 26,8% della spesa in ricerca e sviluppo, il 32,3% dell’export e il 50,3% dell’import di merci.
Sono i numeri del Terzo Rapporto realizzato dall’Osservatorio Imprese Estere di Confindustria e Luiss, in collaborazione con ISTAT, Scuola IMT Alti Studi Lucca e ICE-Agenzia, “Le imprese estere in Italia: tra segnali di ripresa e nuovi rischi globali”, presentato oggi a Roma presso The Dome – Campus Luiss in occasione del primo Annual Meeting dell’Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) di Confindustria, dal titolo “Le imprese globali e il mondo che verrà”. Il Rapporto, oltre ad aggiornare i dati sulle caratteristiche delle multinazionali nel contesto del sistema produttivo italiano, analizza il contributo di queste realtà all’export, alle filiere di riferimento e ai territori in cui operano, alla luce della “doppia crisi” generata da Covid-19 e all’effetto combinato dell’ondata inflazionistica e delle tensioni geo-politiche.
Dal Rapporto emerge che le imprese estere che hanno investito in Italia mostrano una minor propensione a disinvestire tra il 2019 e il 2022 rispetto a quanto succede negli altri mercati globali, preferendo restare nel Paese con un presidio per lo più a valle delle filiere internazionali. La riorganizzazione delle filiere intra-gruppo al di fuori dei confini nazionali mostra come sia stata avviata una tendenza alla semplificazione, con filiere relativamente più corte e maggiormente differenziate geograficamente e infatti alcune proiezioni segnalano che, nonostante l’Italia sia stata colpita in modo importante dalla pandemia, non ci sia l’intenzione di dismettere le affiliate in Italia da parte degli head quarters.
Inoltre, il Rapporto attesta che, rispetto al 2021, le imprese a controllo estero in Italia nel 2022 hanno registrato una crescita del 21% delle esportazioni verso i Paesi esteri, che corrisponde all’incremento più alto in rapporto a tutte le altre tipologie di imprese che operano nel Paese.
“Le imprese a capitale estero sono determinanti per la crescita del nostro paese e i lavori dell’Osservatorio consentono di individuarne con chiarezza le ragioni. La proposta che portiamo al Governo è di organizzare annualmente un incontro con i CEO globali, come avviene già in tanti altri paesi nostri competitor, per attrarre e pianificare gli investimenti strategici del prossimo futuro. Noi siamo disponibili da subito ad attivarci e collaborare all’organizzazione dell’iniziativa”, ha dichiarato la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria e presidente di ABIE, Barbara Beltrame Giacomello.
“Il Rapporto dell’Osservatorio sulle imprese estere in Italia ci offre un quadro davvero interessante del fenomeno confermando la sua vitale importanza per la crescita dell’economia nazionale. Ricercare, classificare, approfondire gli aspetti che più e meglio possono contribuire a creare connessioni e collaborazioni tra aziende e sistemi industriali è un compito sfidante per una Università come la Luiss sempre più impegnata ad affermare il suo ruolo strategico di hub di formazione euromediterranea”, ha detto il Presidente Luiss Vincenzo Boccia.
“I dati del Rapporto confermano che le imprese italiane a controllo estero svolgono un ruolo sempre più cruciale per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese. Per fornire una fotografia del comparto, nel 2020 le 15.631 imprese a controllo estero presenti in Italia hanno generato un fatturato di quasi 548 miliardi di euro e un valore aggiunto di circa 122 miliardi di euro. Nell’ultima edizione del rapporto abbiamo consolidato ulteriormente i risultati e analizzato le serie storiche che ci permettono di dire che le imprese a capitale estero, sempre più radicate sul territorio e interconnesse con le comunità locali su cui insistono, si distinguono per la loro maggiore propensione a investire e a innovare, ma anche per la capacità di portare nel Paese una nuova cultura aziendale, con benefici diffusi”, ha affermato Marco Travaglia, Coordinatore dell’Osservatorio ABIE e Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé in Italia.
L’Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) è il gruppo tecnico di Confindustria in cui siedono i vertici delle più importanti aziende internazionali con una sede in Italia e ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione del ruolo che le imprese a capitale estero svolgono per il nostro paese, ponendo l’accento sulla connessione esistente tra investitori esteri e mondo imprenditoriale italiano. L’ABIE, inoltre, svolge un ruolo di supporto dei policy maker e degli operatori delle strutture tecniche fornendo indicazioni sui fattori che possono contribuire alla promozione dell’Italia come primaria destinazione di business.