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CINA, CONFINDUSTRIA-CAMERA DI COMMERCIO: RIEQUILIBRARE LA BILANCIA COMMERCIALE E FAVORIRE LE COLLABORAZIONI INDUSTRIALI
Cimmino: “grande spazio da colmare per export, 2,4 mld per i beni di consumo e 2mld per quelli strumentali”
Riccardi: “stock di investimenti diretti esteri italiani in Cina ammontano a oltre 15 mld euro”
Pechino, 29 luglio 2024 – Sono 115 le aziende e associazioni imprenditoriali italiane ad aver partecipato oggi alla tavola rotonda “Italy investing in China: trends and perspective” organizzata a Pechino da Confindustria e Camera di Commercio italiana in Cina (CCIC) nell’ambito del VII Business Forum Italia Cina svoltosi in occasione della visita del Premier Meloni. L’appuntamento ha approfondito le dinamiche di mercato per aumentare l'interscambio, in particolare per potenziare l'export italiano così da riequilibrare la bilancia commerciale, e per favorire le collaborazioni industriali.
“Servono relazioni mutualmente vantaggiose all’insegna della reciprocità per garantire uguali condizioni di accesso ai mercati, inclusa una più marcata convergenza degli standard e delle regolamentazioni tecniche, il cui divario comporta sensibili costi aggiuntivi soprattutto alle pmi. È anche per questo che le grandi aziende presenti in Cina possono svolgere il ruolo di business ambassador e di traino all’interno delle filiere, condividendo esperienze e network, l’accreditamento presso le autorità locali e altri elementi fondamentali per la lettura del mercato”, ha detto Barbara Cimmino, Vice Presidente per l’Export e l’Attrazione degli investimenti di Confindustria. “Basti ricordare che secondo il Centro Studi Confindustria il potenziale export che possiamo ancora colmare nel mercato cinese è di 2,4 miliardi di euro soltanto per i beni di consumo e 2mld per quelli strumentali”.
“La Cina continua a confermarsi strategica per l'export italiano: Pechino si colloca tra le prime destinazioni delle esportazioni italiane a livello globale, essendo il principale mercato in Asia e il secondo tra i Paesi extra-europei, dopo gli Stati Uniti”, ha dichiarato Lorenzo Riccardi, Presidente della Camera di Commercio italiana in Cina. “Il numero ed il valore crescente delle missioni istituzionali nel Paese promuovono in modo significativo le relazioni economiche tra Italia e Cina che contano su uno stock di investimenti diretti esteri italiani in Cina di oltre 15 miliardi di euro in base ai dati ISTAT, di cui oltre 1300 investimenti manifatturieri che contraddistinguono la maggioranza delle aziende presenti con 130.000 addetti e un fatturato di 33 miliardi di euro”.
Presenti alla tavola, a fare da capofila alle aziende dei vari settori, ANFIA, ASSICA, Farmindustria, FEDERMACCHINE e Sistema Moda Italia che hanno presentato visioni e prospettive nei rapporti con le controparti cinesi.
Per ANFIA era presente il presidente Roberto Vavassori, che ha illustrato alle controparti cinesi le competenze di filiera presenti nel nostro paese e le ragioni che suggeriscono un riequilibrio tra gli investimenti diretti, sin qui effettuati da aziende italiane in Cina, rispetto a quelli di aziende cinesi in Italia con un gap, in accordo con i dati forniti da ICE-Agenzia, di circa 5 miliardi di euro da colmare. Un dato che – secondo Vavassori – lascia spazio alla presenza di almeno un costruttore di veicoli in Italia.
ASSICA ha sottolineato che, nonostante il mercato cinese sia chiuso all’importazione di prodotti a base di carne suina a causa della peste suina africana, crede fortemente nel paese in cui fino a 2 anni fa ha esportato 60milioni di euro. L’auspicio è che si possa presto riprendere la possibilità di esportare in base a protocolli sanitari condivisi tra Italia e Cina con l’impegno delle istituzioni dei due paesi.
Farmindustria ha poi evidenziato che la Cina è per l’Italia il secondo partner extra europeo dopo gli USA nella farmaceutica e sta spingendo moltissimo sugli investimenti nel settore, garantendo anche una maggiore tutela brevettuale. In Cina sono attive da diversi anni importanti aziende italiane, che possono ulteriormente crescere. Anche per questo ha un’importanza strategica la missione in corso del Presidente Meloni.
Per FEDERMACCHINE la Cina nel 2023 è risultata il quarto mercato di sbocco con quasi 2 miliardi di euro di acquisti di macchinari. Nonostante un lieve calo dell’export italiano del comparto verso la Cina e di alcune politiche che non facilitano gli scambi, l’Associazione ha evidenziato le grandi opportunità offerte da questo mercato e dalla collaborazione con le aziende cinesi.
Sistema Moda Italia, infine, si è detta favorevole al “free trade” nel commercio internazionale in quanto pilastro della competitività, ma ha sottolineato l’importanza per il tessile abbigliamento di relazioni commerciali eque e vantaggiose per i produttori italiani, nel rispetto del “level playing field” e delle regole di sicurezza, tracciabilità e qualità dei prodotti importati, specialmente quelli e-commerce, così come definite dagli standard europei.
PIANO STRATEGICO ZES UNICA, CONFINDUSTRIA: BENE STRUTTURA E CONTENUTI
Mazzuca: “Incentivare dinamismo economia meridionale. Lavoriamo insieme per aumentare risorse credito d’imposta”
Roma, 26 luglio 2024 - “Valutiamo positivamente la struttura e i contenuti del Piano strategico sulla ZES Unica presentato stamattina dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro per gli Affari Europei il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. Così il Vice Presidente di Confindustria per le Politiche Strategiche e lo Sviluppo del Mezzogiorno, Natale Mazzuca
“In particolare, condividiamo l’individuazione delle filiere da rafforzare - con i relativi settori prioritari - e delle tecnologie da promuovere. Tra le prime - ha spiegato - l’Agroindustria, il Turismo, l’Elettronica-ICT, l’Automotive, il Made in Italy di qualità, la Chimica e farmaceutica, la Navale e cantieristica e l’Aerospazio. Le tecnologie da promuovere richiamano invece in larga parte le indicazioni del Regolamento europeo STEP, includendo Digitale, Cleantech e Biotech".
“Su questo, nell’ambito del costruttivo confronto avviato col Governo, c’è un’ampia convergenza rispetto ai contributi che abbiamo fornito nei mesi scorsi alla Struttura di Missione - ha osservato il Vice Presidente - che sottolinea come sia “molto rilevante” anche il focus dedicato agli investimenti infrastrutturali. Senza entrare nel dettaglio dei progetti, il Piano fornisce un chiaro indirizzo sulle priorità di intervento dei prossimi anni a valere sulle risorse disponibili, PNRR e Fondi di coesione in primis, nella consapevolezza che il divario infrastrutturale rappresenta uno dei principali gap per l’economia e l’industria meridionali “ - ha fatto notare Mazzuca.
“La sfida ora è l’attuazione, cui la nostra rete territoriale, nel suo ruolo di “facilitatore”, può dare un impulso forte, a partire dalla messa a terra delle autorizzazioni uniche. L’obiettivo è di rendere più fluido il processo, recuperando una logica di prossimità che agevoli insediamenti e investimenti coerenti con le linee strategiche del Piano.
Confidiamo che questa collaborazione possa essere un tratto fondante del lavoro congiunto volto a sostenere sviluppo e occupazione al Sud. Ma si tratta di obiettivi ambiziosi che necessitano di una visione organica, composta anche da una dotazione finanziaria adeguata.
Ecco perché ribadiamo che il credito d’imposta è una componente essenziale dell’operazione ZES Unica. Il dato dei giorni scorsi sulle richieste di agevolazione ha fotografato la fase di grande dinamismo che sta vivendo il sistema produttivo meridionale, legata anche a una maggiore propensione agli investimenti. È importante quindi sostenere e implementare questo trend positivo, mentre il recente provvedimento di riparto delle risorse per questa misura sta generando forti preoccupazioni” - ha affermato il Vice Presidente di Confindustria.
“Per questo, con il Governo, dovremo lavorare nei prossimi mesi per individuare la reale necessità di risorse e impegnarci per incrementare quelle disponibili, adeguandole il più possibile alla domanda delle imprese e sfruttando ogni strumento utile a tal fine. Al tempo stesso - ha aggiunto Mazzuca - occorrerà assicurare al credito d’imposta un orizzonte pluriennale, favorendo così una pianificazione degli investimenti che, da un lato, eviti la corsa a prenotare i fondi disponibili in un’unica finestra temporale e, dall’altro, assicuri alle imprese un quadro di certezza del diritto funzionale alla loro competitività.
In tal senso, accogliamo con favore le rassicurazioni fornite dal Governo in questi giorni- ha detto, incitando ad “un’azione coraggiosa e radicale, senza ideologia e pregiudizi, in cui la stella polare sia una visione strategica di lungo periodo, che faccia perno sul Mezzogiorno come fattore determinante per la crescita del nostro paese.
In un Paese che ha ancora divari così profondi al suo interno, il vero scatto di reni deve partire dal riequilibrio sociale ed economico dei territori”.
CREDITO
IMPOSTA ZES UNICA, ORSINI: POSITIVO CHE LE IMPRESE MERIDIONALI ABBIANO RISPOSTO
IN MANERA COSI’ VIGOROSA
“Ora serve
lavorare insieme al Governo all’incremento dei fondi”
Roma, 24
luglio 2024
- "Il dato sulle richieste del credito d’imposta ZES Unica, che è di oltre
cinque volte superiore rispetto alla dotazione prevista, testimonia la risposta
straordinaria da parte delle imprese meridionali a questo strumento, che si
riflette sulla maggiore propensione agli investimenti. Riteniamo che il credito
d’imposta sia una componente essenziale dell’operazione ZES Unica, e lo
stanziamento di 1,8 miliardi di euro è certamente il più alto di sempre.
Tuttavia, chiediamo al Governo di mettere in campo il massimo sforzo per venire
incontro a questa forte domanda. Ora bisogna valutare insieme quale potrebbe
essere il fabbisogno reale per utilizzare al meglio questa straordinaria
occasione e supportare il dinamismo e le aspettative del sistema produttivo
meridionale", ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emanuele
Orsini.
ENERGIA, CONFINDUSTRIA: FIRMA DECRETO ENERGY RELEASE PASSAGGIO FONDAMENTALE
Regina: “E’ una risposta concreta per rendere competitivi i costi dell’energia. Ora dare attuazione al Gas Release per supportare le imprese nella transizione”
Roma, 23 luglio 2024 – “La firma del Decreto Energy Release è un passaggio fondamentale per il sistema produttivo italiano. Esprimiamo tutto il nostro apprezzamento al Ministro Pichetto Fratin per il lavoro svolto insieme al GSE, con cui ci siamo confrontati costruttivamente durante l’iter di approvazione del provvedimento”. Così Aurelio Regina, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia.
“Il meccanismo era atteso da tempo dalle imprese energivore perché rappresenta una risposta concreta alla necessità di rendere competitivi i costi dell’energia e potrà supportarle nella transizione energetica. In particolare, il provvedimento prevede la facoltà di richiedere al GSE per 3 anni una anticipazione del 50% dell’energia a prezzi competitivi, che verrà generata a seguito dei loro investimenti per un ammontare di circa 12 miliardi di euro in impianti di energia rinnovabile, per i quali è concessa anche una priorità sull’utilizzo di superfici pubbliche” – ha osservato Regina, sottolineando che in Italia “i settori energivori consumano circa 65 TWh l’anno e questa misura potrebbe fornirgli circa 1/3 di energia a prezzi competitivi per i prossimi tre anni. Questo provvedimento – ha aggiunto - può rappresentare l’inizio di una nuova fase di sviluppo dei mercati dell’energia in cui il consumatore industriale, attraverso una sua partecipazione attiva e responsabile, è posto al centro di un più ampio percorso di decarbonizzazione, che garantisce alle imprese di affrontare il processo di decarbonizzazione senza minare la loro competitività. Ora è importante proseguire il lavoro con il Ministero per l’attuazione della misura Gas Release” - ha concluso il Delegato di Confindustria all’Energia.
Roma,
10 luglio 2024 – Garantire la massima partecipazione delle imprese del sistema
industriale italiano a Expo 2025 Osaka. Questo il principale obiettivo del
Protocollo d’Intesa siglato oggi da Confindustria e Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, a Roma nella sede di Confindustria. L’accordo permetterà inoltre di promuovere turismo e territori, sostenere l’internazionalizzazione delle filiere produttive e attrarre investimenti, valorizzando le nostre tecnologie e il saper fare italiano.
L’accordo, firmato da Barbara Cimmino, Vice
Presidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli investimenti, e
da Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka,
in vista dell’Esposizione Universale, consolida la collaborazione tra le due
istituzioni nello sviluppo delle connessioni tra aziende italiane e nuovi
potenziali partner esteri per facilitare lo sviluppo di relazioni economiche e
accordi commerciali.
Presente
all’incontro anche Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE, per sottolineare
l’impegno dell’Agenzia nella promozione delle attività imprenditoriali sui
mercati esteri. Il supporto è fondamentale per valorizzare il Made in Italy e
contribuire all’internazionalizzazione delle aziende nell’area asiatica di cui
Expo 2025 Osaka sarà importante volano.
“Identificare
progetti da coinvolgere, in stretto raccordo con le Associazioni del Sistema,
privilegiando quelli più significativi in relazione all’Area Asia-Pacifico e ai
Paesi considerati strategici, creare momenti di incontro e condivisione con le
imprese associate, con gli enti, le istituzioni, le accademie con cui il
Commissariato ha instaurato accordi di collaborazione, promuovere, in
partnership con il sistema pubblico, l’organizzazione di missioni outgoing in
Giappone e incoming per avviare collaborazioni dirette con enti e operatori
dell’Area e favorire i contatti delle imprese italiane con le controparti di
interesse. Questi alcuni degli obiettivi del Protocollo d’Intesa firmato oggi
con il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Mario Vattani, che
ci vedrà impegnati per i prossimi mesi nel definire un piano condiviso di
attività per facilitare l’aggregazione di risorse e competenze nel mondo
imprenditoriale italiano, in cui le aziende saranno le vere protagoniste, in
relazione ai temi e ai progetti della partecipazione italiana a Expo 2025”, ha
detto la Vice Presidente di Confindustria, Barbara Cimmino.
“Per
un semestre il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka sarà uno strumento efficace
per promuovere le nostre eccellenze in Giappone e in Asia, regione
caratterizzata da mercati giovani e in forte crescita” ha commentato il Commissario
Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Amb. Mario Vattani. “Oltre a spazi
dedicati nei quali è possibile presentare progetti e organizzare eventi, le
imprese che verranno a Expo si troveranno supportate dai servizi offerti da una
rete di Istituzioni e Associazioni di categoria con le quali in questi mesi
abbiamo stretto accordi di collaborazione. La partnership con Confindustria è
un elemento importante di questo percorso di internazionalizzazione”.
Per
Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE: “L’Expo 2025 Osaka è un evento che
unisce promozione e sviluppo del Made in Italy, che rappresentano le principali
attività dell’Agenzia ICE. L’Esposizione Universale è infatti una vetrina unica
per le produzioni italiane e per la crescita delle esportazioni, non solo nel
mercato locale ma anche in Giappone e in tutto il Continente asiatico. Agenzia
ICE attraverso la sua rete di uffici potrebbe contribuire all’Expo di Osaka
organizzando l’incoming di operatori e buyer qualificati con l’obiettivo di
creare momenti di business matching e porre le basi per un ulteriore sviluppo
delle aziende italiane nell’area. In Giappone l’Export Made in Italy nel 2023
ha raggiunto gli 8 miliardi di euro composto da prodotti di eccellenza dal
punto di vista della qualità, dell’innovazione e della tecnologia con grandi
prospettive di crescita. Expo 2025 Osaka sarà quindi un’occasione da non perdere
per capitalizzare la capacità di attrazione del Made in Italy attraverso il
contributo che tutto il Sistema Paese, rappresentato da ICE, Sace, Simest e
Cdp, insieme al grande impegno del Governo, offrirà alle aziende e alle
associazioni che vi parteciperanno. Il migliore ambasciatore all’Expo delle
cose belle e ben fatte in Italia: il Made in Italy”.
Expo
2025 si terrà a Osaka dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 sotto il tema “Disegnare
la società del futuro per le nostre vite”. L’Italia si presenta con un Padiglione
disegnato dall’architetto Mario Cucinella che ha come slogan “L’Arte rigenera
la vita”. Sono previsti oltre 30 milioni di visitatori. Questa Esposizione
Universale sarà un’importante opportunità di promozione integrata per le
aziende italiane nell’area dell’Asia-Pacifico nel quale presentare “lo stato
dell’arte” del nostro Paese: dal design all’agroalimentare, dalla moda alla
tecnologia, dalle infrastrutture e dall’urbanistica all’energia, dalla scienza
all’industria con approfondimenti su aerospazio, robotica, scienze della vita e
alta tecnologia fino alla farmaceutica e al biomedicale.
Roma, 23
maggio 2024 - L’assemblea
privata dei delegati, riunita nell’Auditorium della Tecnica di Viale
dell’Astronomia, ha votato Emanuele Orsini quale 32mo Presidente di
Confindustria per il quadriennio 2024-2028.
L’assemblea ha
registrato una partecipazione record pari al 98% degli aventi diritto al voto e
un consenso dei votanti pari al 99,5%.
L’assemblea ha
contestualmente votato la squadra di Presidenza composta da dieci Vice
Presidenti elettivi - Lucia Aleotti (Centro Studi), Angelo Camilli (Credito,
Finanza e Fisco), Barbara Cimmino (Export e Attrazione degli investimenti),
Francesco De Santis (Ricerca e Sviluppo), Maurizio Marchesini (Lavoro e
Relazioni Industriali), Vincenzo Marinese (Organizzazione e Rapporti con i
Territori e le Categorie), Natale Mazzuca (Politiche Strategiche per lo
Sviluppo del Mezzogiorno), Marco Nocivelli (Politiche Industriali e Made in
Italy), Stefan Pan (Unione europea e Rapporto con le Confindustrie europee),
Lara Ponti (Transizione Ambientale e obiettivi ESG) – e tre Vice Presidenti di
diritto, Giovanni Baroni (Presidente Piccola Industria), Riccardo Di Stefano
(Presidente Giovani Imprenditori) e Annalisa Sassi (Presidente del Consiglio
delle Rappresentanze Regionali).
Ai cinque
Delegati del Presidente, già nominati in occasione della presentazione della
nuova squadra di vertice - Leopoldo Destro (Trasporti, Logistica e Industria
del Turismo), Riccardo Di Stefano (Education e Open Innovation), Giorgio
Marsiaj (Space Economy), Aurelio Regina (Energia), Mario Zanetti (Economia del
Mare) - si è aggiunto oggi Pietro Labriola che seguirà la Transizione Digitale.
Completano il
team di vertice i tre Special Advisor: Antonio Gozzi (Autonomia Strategica
Europea, Piano Mattei e Competitività), Gianfelice Rocca (Life Sciences) e
Alberto Tripi (Intelligenza Artificiale).
Maurizio Tarquini
assume da oggi l’incarico di Direttore Generale mentre Raffaele Langella, a cui
il Presidente Orsini ha rivolto un sentito ringraziamento per il suo lavoro,
rimarrà Consigliere Diplomatico.
Roma, 9 maggio 2024 - In relazione a quanto stamani annunciato dal ministro Giorgetti sulla parziale retroattività di spalmare in 10 anni i crediti fiscali maturati da Superbonus edilizio, Maurizio Marchesini, attuale Vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese e futuro Vicepresidente per il lavoro e le relazioni industriali, ha commentato: “Comprendiamo bene le difficoltà del Governo per impedire che la coda dei crediti da Superbonus metta a rischio il deficit programmatico di questo 2024, indicato dal DEF approvato dal Parlamento. Tuttavia, in nome della certezza del diritto non ne condividiamo l'eventuale retroattività: il governo può disporre lo spalma-crediti per decreto legge a vigenza immediata, ma allora lo si applichi solo per crediti maturati da spese sostenute successivamente a quella data. Migliaia di imprese e cittadini devono poter vivere in uno Stato in cui la certezza del diritto consenta ragionate scelte d'investimento pluriennali, non modificabili da interventi retroattivi, che mettono in seria difficoltà le famiglie e tutte le filiere dell'immobiliare. Non è più dilazionabile un tavolo di confronto: sia per affrontare per tempo ciò che si prospetta nei prossimi mesi, sia per disegnare il modello dei nuovi e diversi incentivi che saranno necessari per attuare la Direttiva UE sull'efficientamento energetico degli immobili".
Torino, 6 maggio 2024 – È stato presentato oggi a Torino, presso la fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il volume “Il segno dell’arte nelle imprese. Le collezioni corporate italiane per l’arte moderna e contemporanea”, edito da Marsilio Arte, su iniziativa di Confindustria, con il patrocinio del Ministero della Cultura.
La pubblicazione accoglie immagini e storie di 57 collezioni di arte moderna e contemporanea custodite dalle imprese: un racconto che testimonia la passione per l’arte di imprenditrici e imprenditori e il loro desiderio di sostenere la produzione artistica, italiana e internazionale, sia di artisti già conosciuti e affermati che di quelli emergenti.
Il progetto è nato su iniziativa di Katia Da Ros, Vice Presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura, e di Antonio Alunni, Presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, con l’obiettivo di promuovere un fenomeno poco conosciuto al grande pubblico e valorizzare un diverso modello di imprenditorialità ispirata alla Corporate Cultural Responsibility che vede le imprese come motore di crescita non solo economica, ma anche civile, sociale e culturale, della società e dei territori in cui hanno i propri insediamenti produttivi.
Da una ricerca condotta da Nomisma nel 2021 (commissionata dal Gruppo Apollo con il sostegno di Intesa Sanpaolo) emerge che il mercato dell’arte ha un potenziale economico rilevante: nel 2019, infatti, ha generato un giro di affari pari a 1,46 miliardi di euro, con un impatto complessivo pari a 3,78 miliardi di euro (effetto moltiplicatore pari a 2,60) ed un numero complessivo di lavoratori coinvolti pari a 36mila unità.
“Per cogliere questo potenziale, occorre promuovere gli investimenti delle imprese in arte e cultura, attraverso policy e strumenti regolatori adeguati ed efficaci. Invece, registriamo l’assenza di un framework soddisfacente, a partire dalla stessa definizione di collezioni d’arte d’impresa. L’obiettivo del progetto, quindi, è anche di richiamare l’attenzione degli interlocutori istituzionali su tali aspetti”, ha sottolineato Katia Da Ros, Vice Presidente di Confindustria per Ambiente, Sostenibilità e Cultura. “Più in generale, il volume è una testimonianza tangibile della stretta connessione tra arte e impresa e di quanto la cultura possa rappresentare una leva di crescita, poiché contribuisce a definire, o ridefinire, l’identità stessa dell’impresa, plasmando i modelli organizzativi e di business e facendoli evolvere, anche in chiave di sostenibilità”.
“Quando è nata l’idea di questo libro, sapevamo che avremmo potuto contare su storie di vicinanza delle imprese al mondo dell’arte, ma il risultato è andato oltre le aspettative. Le imprese hanno partecipato al progetto con entusiasmo, perché finalmente si è acceso un riflettore sul rapporto tra imprese e arte, fatto di relazioni articolate e consolidate nel tempo”. Così il Presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, Antonio Alunni. “Le tante collezioni corporate racchiuse nel volume raccontano valori radicati nell’industria italiana, tra cui quello della restituzione, dalle imprese verso l’arte e, attraverso di essa, verso le comunità territoriali e, viceversa, in un gioco di reciproche contaminazioni. Perché l’arte e gli artisti restituiscono alle imprese e all’imprenditore uno sguardo originale e ampio sul mondo e sui temi più attuali e, attraverso le emozioni, contribuiscono a generare idee innovative”.
L’iniziativa vede il coinvolgimento di personalità affermate nel mondo dell’arte contemporanea, anche a livello internazionale, come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Ilaria Bonacossa che, in veste di curatrice del progetto, è stata affiancata da un Advisory Board composto da esperti di settore come Costantino D’Orazio, Marianna Agliottone, Marilena Pirrelli, e da un’assistente curatrice, Cristina Masturzo.
Il volume è stato realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, la Main Partnership per la Cultura di Impresa di 4.Manager, in collaborazione con IWS, con il Knowledge Partner Deloitte Private e con il contributo di Fondazione Bracco e Christie’s Italy.
CONFINDUSTRIA: CONSIGLIO GENERALE APPROVA SQUADRA PRESIDENTE DESIGNATO ORSINI
Dieci vice presidenti elettivi, con tre conferme, cinque delegati, tre special advisor
Roma, 18 aprile 2024 – Il Consiglio Generale di Confindustria, su proposta del Presidente designato Emanuele Orsini, ha approvato oggi la squadra di presidenza per il quadriennio 2024-2028 con l’84% delle preferenze. Su 132 membri presenti, 110 hanno votato a favore, i contrari sono stati 9 e 13 le schede bianche.
Dieci i Vice Presidenti elettivi che affiancheranno Orsini, di cui tre confermati: Francesco De Santis, che continuerà il suo impegno su Ricerca e Sviluppo; Maurizio Marchesini che, dopo aver seguito le Filiere e le Medie Imprese, avrà la delega su Lavoro e Relazioni industriali e Stefan Pan, che proseguirà il lavoro svolto in Europa negli scorsi quattro anni in veste di Delegato del Presidente, con la vice presidenza per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee. Gli altri componenti elettivi della squadra di presidenza sono: Lucia Aleotti, a cui andrà la vice presidenza per il Centro Studi, snodo cruciale nella definizione delle strategie di politica economica; Angelo Camilli, a cui Orsini passerà il testimone su Credito, Finanza e Fisco; Barbara Cimmino che seguirà l’Export e l’Attrazione degli investimenti. A Vincenzo Marinese sarà affidata la responsabilità dell’Organizzazione e dei Rapporti con i territori e le categorie, mentre Natale Mazzuca avrà la delega alle Politiche Strategiche e allo Sviluppo del Mezzogiorno. A Marco Nocivelli verrà attribuita la nuova delega sulle Politiche industriali e Made in Italy, mentre Lara Ponti si occuperà di Transizione Ambientale e obiettivi ESG, temi centrali nell’agenda di Confindustria. Completeranno la squadra di Presidenza i tre Vice Presidenti di diritto, Giovanni Baroni, Presidente della Piccola Industria, Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori e Annalisa Sassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali.
Il Presidente designato manterrà per sé la responsabilità su alcuni grandi capitoli strategici: Transizione Digitale, Cultura d’Impresa e Certezza del diritto.
Il nuovo board di Confindustria sarà coadiuvato da cinque delegati del Presidente: Leopoldo Destro ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo e Riccardo Di Stefano, al quale sarà affidata la delega all’Education e Open Innovation. Giorgio Marsiaj si occuperà di Space Economy, ad Aurelio Regina andrà la delega all’Energia, mentre Mario Zanetti seguirà l’Economia del Mare.
Infine, la squadra 2024-2028, su richiesta del Presidente designato, si avvarrà anche del contributo di tre Special Advisor: Antonio Gozzi con delega all’Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività, Gianfelice Rocca per le Life Sciences e Alberto Tripi per l’Intelligenza Artificiale.
In chiusura del Consiglio il Presidente designato Orsini ha ringraziato l’Ambasciatore Langella per il lavoro svolto, annunciando che fino al suo prossimo incarico, sarà al fianco del Presidente designato come consigliere diplomatico. Il nuovo Direttore Generale sarà Maurizio Tarquini.
Roma, 4
Aprile 2024 - Il Consiglio Generale di Confindustria ha designato Presidente Emanuele Orsini con 147 preferenze. Hanno votato 173 dei 187 aventi diritto. Schede nulle 17 e schede bianche 9. Il risultato è stato validato dal Collegio Speciale formato da Sergio Arcioni, Domenico Barberio, Luca Businaro e Marta Spinelli.
La nomina dovrà avere il gradimento dell'Assemblea dei delegati, convocata il 23 maggio, che di fatto eleggerà il 32° presidente di Confindustria.
Il 18 aprile il Consiglio Generale dovrà esprimersi sul programma e sulla squadra dei Vicepresidenti scelta dal presidente designato.