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CREDITO
IMPOSTA ZES UNICA, ORSINI: POSITIVO CHE LE IMPRESE MERIDIONALI ABBIANO RISPOSTO
IN MANERA COSI’ VIGOROSA
“Ora serve
lavorare insieme al Governo all’incremento dei fondi”
Roma, 24
luglio 2024
- "Il dato sulle richieste del credito d’imposta ZES Unica, che è di oltre
cinque volte superiore rispetto alla dotazione prevista, testimonia la risposta
straordinaria da parte delle imprese meridionali a questo strumento, che si
riflette sulla maggiore propensione agli investimenti. Riteniamo che il credito
d’imposta sia una componente essenziale dell’operazione ZES Unica, e lo
stanziamento di 1,8 miliardi di euro è certamente il più alto di sempre.
Tuttavia, chiediamo al Governo di mettere in campo il massimo sforzo per venire
incontro a questa forte domanda. Ora bisogna valutare insieme quale potrebbe
essere il fabbisogno reale per utilizzare al meglio questa straordinaria
occasione e supportare il dinamismo e le aspettative del sistema produttivo
meridionale", ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emanuele
Orsini.
ENERGIA, CONFINDUSTRIA: FIRMA DECRETO ENERGY RELEASE PASSAGGIO FONDAMENTALE
Regina: “E’ una risposta concreta per rendere competitivi i costi dell’energia. Ora dare attuazione al Gas Release per supportare le imprese nella transizione”
Roma, 23 luglio 2024 – “La firma del Decreto Energy Release è un passaggio fondamentale per il sistema produttivo italiano. Esprimiamo tutto il nostro apprezzamento al Ministro Pichetto Fratin per il lavoro svolto insieme al GSE, con cui ci siamo confrontati costruttivamente durante l’iter di approvazione del provvedimento”. Così Aurelio Regina, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia.
“Il meccanismo era atteso da tempo dalle imprese energivore perché rappresenta una risposta concreta alla necessità di rendere competitivi i costi dell’energia e potrà supportarle nella transizione energetica. In particolare, il provvedimento prevede la facoltà di richiedere al GSE per 3 anni una anticipazione del 50% dell’energia a prezzi competitivi, che verrà generata a seguito dei loro investimenti per un ammontare di circa 12 miliardi di euro in impianti di energia rinnovabile, per i quali è concessa anche una priorità sull’utilizzo di superfici pubbliche” – ha osservato Regina, sottolineando che in Italia “i settori energivori consumano circa 65 TWh l’anno e questa misura potrebbe fornirgli circa 1/3 di energia a prezzi competitivi per i prossimi tre anni. Questo provvedimento – ha aggiunto - può rappresentare l’inizio di una nuova fase di sviluppo dei mercati dell’energia in cui il consumatore industriale, attraverso una sua partecipazione attiva e responsabile, è posto al centro di un più ampio percorso di decarbonizzazione, che garantisce alle imprese di affrontare il processo di decarbonizzazione senza minare la loro competitività. Ora è importante proseguire il lavoro con il Ministero per l’attuazione della misura Gas Release” - ha concluso il Delegato di Confindustria all’Energia.
Roma,
10 luglio 2024 – Garantire la massima partecipazione delle imprese del sistema
industriale italiano a Expo 2025 Osaka. Questo il principale obiettivo del
Protocollo d’Intesa siglato oggi da Confindustria e Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, a Roma nella sede di Confindustria. L’accordo permetterà inoltre di promuovere turismo e territori, sostenere l’internazionalizzazione delle filiere produttive e attrarre investimenti, valorizzando le nostre tecnologie e il saper fare italiano.
L’accordo, firmato da Barbara Cimmino, Vice
Presidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli investimenti, e
da Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka,
in vista dell’Esposizione Universale, consolida la collaborazione tra le due
istituzioni nello sviluppo delle connessioni tra aziende italiane e nuovi
potenziali partner esteri per facilitare lo sviluppo di relazioni economiche e
accordi commerciali.
Presente
all’incontro anche Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE, per sottolineare
l’impegno dell’Agenzia nella promozione delle attività imprenditoriali sui
mercati esteri. Il supporto è fondamentale per valorizzare il Made in Italy e
contribuire all’internazionalizzazione delle aziende nell’area asiatica di cui
Expo 2025 Osaka sarà importante volano.
“Identificare
progetti da coinvolgere, in stretto raccordo con le Associazioni del Sistema,
privilegiando quelli più significativi in relazione all’Area Asia-Pacifico e ai
Paesi considerati strategici, creare momenti di incontro e condivisione con le
imprese associate, con gli enti, le istituzioni, le accademie con cui il
Commissariato ha instaurato accordi di collaborazione, promuovere, in
partnership con il sistema pubblico, l’organizzazione di missioni outgoing in
Giappone e incoming per avviare collaborazioni dirette con enti e operatori
dell’Area e favorire i contatti delle imprese italiane con le controparti di
interesse. Questi alcuni degli obiettivi del Protocollo d’Intesa firmato oggi
con il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Mario Vattani, che
ci vedrà impegnati per i prossimi mesi nel definire un piano condiviso di
attività per facilitare l’aggregazione di risorse e competenze nel mondo
imprenditoriale italiano, in cui le aziende saranno le vere protagoniste, in
relazione ai temi e ai progetti della partecipazione italiana a Expo 2025”, ha
detto la Vice Presidente di Confindustria, Barbara Cimmino.
“Per
un semestre il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka sarà uno strumento efficace
per promuovere le nostre eccellenze in Giappone e in Asia, regione
caratterizzata da mercati giovani e in forte crescita” ha commentato il Commissario
Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Amb. Mario Vattani. “Oltre a spazi
dedicati nei quali è possibile presentare progetti e organizzare eventi, le
imprese che verranno a Expo si troveranno supportate dai servizi offerti da una
rete di Istituzioni e Associazioni di categoria con le quali in questi mesi
abbiamo stretto accordi di collaborazione. La partnership con Confindustria è
un elemento importante di questo percorso di internazionalizzazione”.
Per
Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE: “L’Expo 2025 Osaka è un evento che
unisce promozione e sviluppo del Made in Italy, che rappresentano le principali
attività dell’Agenzia ICE. L’Esposizione Universale è infatti una vetrina unica
per le produzioni italiane e per la crescita delle esportazioni, non solo nel
mercato locale ma anche in Giappone e in tutto il Continente asiatico. Agenzia
ICE attraverso la sua rete di uffici potrebbe contribuire all’Expo di Osaka
organizzando l’incoming di operatori e buyer qualificati con l’obiettivo di
creare momenti di business matching e porre le basi per un ulteriore sviluppo
delle aziende italiane nell’area. In Giappone l’Export Made in Italy nel 2023
ha raggiunto gli 8 miliardi di euro composto da prodotti di eccellenza dal
punto di vista della qualità, dell’innovazione e della tecnologia con grandi
prospettive di crescita. Expo 2025 Osaka sarà quindi un’occasione da non perdere
per capitalizzare la capacità di attrazione del Made in Italy attraverso il
contributo che tutto il Sistema Paese, rappresentato da ICE, Sace, Simest e
Cdp, insieme al grande impegno del Governo, offrirà alle aziende e alle
associazioni che vi parteciperanno. Il migliore ambasciatore all’Expo delle
cose belle e ben fatte in Italia: il Made in Italy”.
Expo
2025 si terrà a Osaka dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 sotto il tema “Disegnare
la società del futuro per le nostre vite”. L’Italia si presenta con un Padiglione
disegnato dall’architetto Mario Cucinella che ha come slogan “L’Arte rigenera
la vita”. Sono previsti oltre 30 milioni di visitatori. Questa Esposizione
Universale sarà un’importante opportunità di promozione integrata per le
aziende italiane nell’area dell’Asia-Pacifico nel quale presentare “lo stato
dell’arte” del nostro Paese: dal design all’agroalimentare, dalla moda alla
tecnologia, dalle infrastrutture e dall’urbanistica all’energia, dalla scienza
all’industria con approfondimenti su aerospazio, robotica, scienze della vita e
alta tecnologia fino alla farmaceutica e al biomedicale.
Roma, 23
maggio 2024 - L’assemblea
privata dei delegati, riunita nell’Auditorium della Tecnica di Viale
dell’Astronomia, ha votato Emanuele Orsini quale 32mo Presidente di
Confindustria per il quadriennio 2024-2028.
L’assemblea ha
registrato una partecipazione record pari al 98% degli aventi diritto al voto e
un consenso dei votanti pari al 99,5%.
L’assemblea ha
contestualmente votato la squadra di Presidenza composta da dieci Vice
Presidenti elettivi - Lucia Aleotti (Centro Studi), Angelo Camilli (Credito,
Finanza e Fisco), Barbara Cimmino (Export e Attrazione degli investimenti),
Francesco De Santis (Ricerca e Sviluppo), Maurizio Marchesini (Lavoro e
Relazioni Industriali), Vincenzo Marinese (Organizzazione e Rapporti con i
Territori e le Categorie), Natale Mazzuca (Politiche Strategiche per lo
Sviluppo del Mezzogiorno), Marco Nocivelli (Politiche Industriali e Made in
Italy), Stefan Pan (Unione europea e Rapporto con le Confindustrie europee),
Lara Ponti (Transizione Ambientale e obiettivi ESG) – e tre Vice Presidenti di
diritto, Giovanni Baroni (Presidente Piccola Industria), Riccardo Di Stefano
(Presidente Giovani Imprenditori) e Annalisa Sassi (Presidente del Consiglio
delle Rappresentanze Regionali).
Ai cinque
Delegati del Presidente, già nominati in occasione della presentazione della
nuova squadra di vertice - Leopoldo Destro (Trasporti, Logistica e Industria
del Turismo), Riccardo Di Stefano (Education e Open Innovation), Giorgio
Marsiaj (Space Economy), Aurelio Regina (Energia), Mario Zanetti (Economia del
Mare) - si è aggiunto oggi Pietro Labriola che seguirà la Transizione Digitale.
Completano il
team di vertice i tre Special Advisor: Antonio Gozzi (Autonomia Strategica
Europea, Piano Mattei e Competitività), Gianfelice Rocca (Life Sciences) e
Alberto Tripi (Intelligenza Artificiale).
Maurizio Tarquini
assume da oggi l’incarico di Direttore Generale mentre Raffaele Langella, a cui
il Presidente Orsini ha rivolto un sentito ringraziamento per il suo lavoro,
rimarrà Consigliere Diplomatico.
Roma, 9 maggio 2024 - In relazione a quanto stamani annunciato dal ministro Giorgetti sulla parziale retroattività di spalmare in 10 anni i crediti fiscali maturati da Superbonus edilizio, Maurizio Marchesini, attuale Vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese e futuro Vicepresidente per il lavoro e le relazioni industriali, ha commentato: “Comprendiamo bene le difficoltà del Governo per impedire che la coda dei crediti da Superbonus metta a rischio il deficit programmatico di questo 2024, indicato dal DEF approvato dal Parlamento. Tuttavia, in nome della certezza del diritto non ne condividiamo l'eventuale retroattività: il governo può disporre lo spalma-crediti per decreto legge a vigenza immediata, ma allora lo si applichi solo per crediti maturati da spese sostenute successivamente a quella data. Migliaia di imprese e cittadini devono poter vivere in uno Stato in cui la certezza del diritto consenta ragionate scelte d'investimento pluriennali, non modificabili da interventi retroattivi, che mettono in seria difficoltà le famiglie e tutte le filiere dell'immobiliare. Non è più dilazionabile un tavolo di confronto: sia per affrontare per tempo ciò che si prospetta nei prossimi mesi, sia per disegnare il modello dei nuovi e diversi incentivi che saranno necessari per attuare la Direttiva UE sull'efficientamento energetico degli immobili".
Torino, 6 maggio 2024 – È stato presentato oggi a Torino, presso la fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il volume “Il segno dell’arte nelle imprese. Le collezioni corporate italiane per l’arte moderna e contemporanea”, edito da Marsilio Arte, su iniziativa di Confindustria, con il patrocinio del Ministero della Cultura.
La pubblicazione accoglie immagini e storie di 57 collezioni di arte moderna e contemporanea custodite dalle imprese: un racconto che testimonia la passione per l’arte di imprenditrici e imprenditori e il loro desiderio di sostenere la produzione artistica, italiana e internazionale, sia di artisti già conosciuti e affermati che di quelli emergenti.
Il progetto è nato su iniziativa di Katia Da Ros, Vice Presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura, e di Antonio Alunni, Presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, con l’obiettivo di promuovere un fenomeno poco conosciuto al grande pubblico e valorizzare un diverso modello di imprenditorialità ispirata alla Corporate Cultural Responsibility che vede le imprese come motore di crescita non solo economica, ma anche civile, sociale e culturale, della società e dei territori in cui hanno i propri insediamenti produttivi.
Da una ricerca condotta da Nomisma nel 2021 (commissionata dal Gruppo Apollo con il sostegno di Intesa Sanpaolo) emerge che il mercato dell’arte ha un potenziale economico rilevante: nel 2019, infatti, ha generato un giro di affari pari a 1,46 miliardi di euro, con un impatto complessivo pari a 3,78 miliardi di euro (effetto moltiplicatore pari a 2,60) ed un numero complessivo di lavoratori coinvolti pari a 36mila unità.
“Per cogliere questo potenziale, occorre promuovere gli investimenti delle imprese in arte e cultura, attraverso policy e strumenti regolatori adeguati ed efficaci. Invece, registriamo l’assenza di un framework soddisfacente, a partire dalla stessa definizione di collezioni d’arte d’impresa. L’obiettivo del progetto, quindi, è anche di richiamare l’attenzione degli interlocutori istituzionali su tali aspetti”, ha sottolineato Katia Da Ros, Vice Presidente di Confindustria per Ambiente, Sostenibilità e Cultura. “Più in generale, il volume è una testimonianza tangibile della stretta connessione tra arte e impresa e di quanto la cultura possa rappresentare una leva di crescita, poiché contribuisce a definire, o ridefinire, l’identità stessa dell’impresa, plasmando i modelli organizzativi e di business e facendoli evolvere, anche in chiave di sostenibilità”.
“Quando è nata l’idea di questo libro, sapevamo che avremmo potuto contare su storie di vicinanza delle imprese al mondo dell’arte, ma il risultato è andato oltre le aspettative. Le imprese hanno partecipato al progetto con entusiasmo, perché finalmente si è acceso un riflettore sul rapporto tra imprese e arte, fatto di relazioni articolate e consolidate nel tempo”. Così il Presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, Antonio Alunni. “Le tante collezioni corporate racchiuse nel volume raccontano valori radicati nell’industria italiana, tra cui quello della restituzione, dalle imprese verso l’arte e, attraverso di essa, verso le comunità territoriali e, viceversa, in un gioco di reciproche contaminazioni. Perché l’arte e gli artisti restituiscono alle imprese e all’imprenditore uno sguardo originale e ampio sul mondo e sui temi più attuali e, attraverso le emozioni, contribuiscono a generare idee innovative”.
L’iniziativa vede il coinvolgimento di personalità affermate nel mondo dell’arte contemporanea, anche a livello internazionale, come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Ilaria Bonacossa che, in veste di curatrice del progetto, è stata affiancata da un Advisory Board composto da esperti di settore come Costantino D’Orazio, Marianna Agliottone, Marilena Pirrelli, e da un’assistente curatrice, Cristina Masturzo.
Il volume è stato realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, la Main Partnership per la Cultura di Impresa di 4.Manager, in collaborazione con IWS, con il Knowledge Partner Deloitte Private e con il contributo di Fondazione Bracco e Christie’s Italy.
CONFINDUSTRIA: CONSIGLIO GENERALE APPROVA SQUADRA PRESIDENTE DESIGNATO ORSINI
Dieci vice presidenti elettivi, con tre conferme, cinque delegati, tre special advisor
Roma, 18 aprile 2024 – Il Consiglio Generale di Confindustria, su proposta del Presidente designato Emanuele Orsini, ha approvato oggi la squadra di presidenza per il quadriennio 2024-2028 con l’84% delle preferenze. Su 132 membri presenti, 110 hanno votato a favore, i contrari sono stati 9 e 13 le schede bianche.
Dieci i Vice Presidenti elettivi che affiancheranno Orsini, di cui tre confermati: Francesco De Santis, che continuerà il suo impegno su Ricerca e Sviluppo; Maurizio Marchesini che, dopo aver seguito le Filiere e le Medie Imprese, avrà la delega su Lavoro e Relazioni industriali e Stefan Pan, che proseguirà il lavoro svolto in Europa negli scorsi quattro anni in veste di Delegato del Presidente, con la vice presidenza per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee. Gli altri componenti elettivi della squadra di presidenza sono: Lucia Aleotti, a cui andrà la vice presidenza per il Centro Studi, snodo cruciale nella definizione delle strategie di politica economica; Angelo Camilli, a cui Orsini passerà il testimone su Credito, Finanza e Fisco; Barbara Cimmino che seguirà l’Export e l’Attrazione degli investimenti. A Vincenzo Marinese sarà affidata la responsabilità dell’Organizzazione e dei Rapporti con i territori e le categorie, mentre Natale Mazzuca avrà la delega alle Politiche Strategiche e allo Sviluppo del Mezzogiorno. A Marco Nocivelli verrà attribuita la nuova delega sulle Politiche industriali e Made in Italy, mentre Lara Ponti si occuperà di Transizione Ambientale e obiettivi ESG, temi centrali nell’agenda di Confindustria. Completeranno la squadra di Presidenza i tre Vice Presidenti di diritto, Giovanni Baroni, Presidente della Piccola Industria, Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori e Annalisa Sassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali.
Il Presidente designato manterrà per sé la responsabilità su alcuni grandi capitoli strategici: Transizione Digitale, Cultura d’Impresa e Certezza del diritto.
Il nuovo board di Confindustria sarà coadiuvato da cinque delegati del Presidente: Leopoldo Destro ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo e Riccardo Di Stefano, al quale sarà affidata la delega all’Education e Open Innovation. Giorgio Marsiaj si occuperà di Space Economy, ad Aurelio Regina andrà la delega all’Energia, mentre Mario Zanetti seguirà l’Economia del Mare.
Infine, la squadra 2024-2028, su richiesta del Presidente designato, si avvarrà anche del contributo di tre Special Advisor: Antonio Gozzi con delega all’Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività, Gianfelice Rocca per le Life Sciences e Alberto Tripi per l’Intelligenza Artificiale.
In chiusura del Consiglio il Presidente designato Orsini ha ringraziato l’Ambasciatore Langella per il lavoro svolto, annunciando che fino al suo prossimo incarico, sarà al fianco del Presidente designato come consigliere diplomatico. Il nuovo Direttore Generale sarà Maurizio Tarquini.
Roma, 4
Aprile 2024 - Il Consiglio Generale di Confindustria ha designato Presidente Emanuele Orsini con 147 preferenze. Hanno votato 173 dei 187 aventi diritto. Schede nulle 17 e schede bianche 9. Il risultato è stato validato dal Collegio Speciale formato da Sergio Arcioni, Domenico Barberio, Luca Businaro e Marta Spinelli.
La nomina dovrà avere il gradimento dell'Assemblea dei delegati, convocata il 23 maggio, che di fatto eleggerà il 32° presidente di Confindustria.
Il 18 aprile il Consiglio Generale dovrà esprimersi sul programma e sulla squadra dei Vicepresidenti scelta dal presidente designato.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MERCATO IN LOMBARDIA RAGGIUNGE QUASI 192 MILIONI DI EURO NEL 2023, CON UNA CRESCITA PREVISTA FINO A 270 MILIONI NEL 2024.
A CASTELLANZA LA NONA TAPPA DEL ROADSHOW DI PICCOLA INDUSTRIA E
ANITEC-ASSINFORM
Nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Lombardia ha
superato i 120 milioni di euro, con una prospettiva di crescita fino a 270
milioni nel 2024. Il mercato digitale della regione ha superato i 19 miliardi
di euro nel 2022, con una crescita del 4% rispetto al 2021. La Lombardia
mantiene saldo il suo primato sul volume del mercato digitale tra le regioni
italiane.
La
percentuale di imprese lombarde con almeno un livello base di digitalizzazione
ha raggiunto il 68% nel 2023.
Ancora
poche le imprese italiane che utilizzano sistemi di intelligenza artificiale,
ma il mercato è in forte sviluppo: la percentuale delle piccole imprese
italiane si attesta nel 2023 al 4,4, contro il 24% delle grandi imprese, in
calo rispetto ai valori del 2021.
Castellanza (VA), 26 marzo 2024 – Nona tappa presso la LIUC di
Castellanza (VA), con Piccola Industria Confindustria Alto-Milanese, Confindustria Como e Confindustria Varese per il ciclo di incontri
“Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la media partnership de L’Imprenditore. Il roadshow - che fino a oggi ha visto la partecipazione di 900 imprese tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino, Cesenatico, Brescia e Genova - in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.
L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese
con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza
artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea (FIGURA 1). In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti) (FIGURA 2). Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo. Per quanto riguarda la Lombardia, le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 68%.
Secondo lo studio
del Digital Innovation Hub Lombardia, disponibile sul sito www.dihlombardia.com, il principale ostacolo alla
diffusione delle tecnologie basate su IA per efficientare i processi aziendali,
è dovuto alla ancora insufficiente disponibilità di dati strutturati e coerenti in formato digitale e al loro utilizzo che è rimasto di carattere personale: un passaggio fondamentale per abilitare l’utilizzo della IA sarà proprio quello di razionalizzare, condividere e rendere interpretabili tutti i dati che vengono generati nei processi produttivi.
Dalle analisi di Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2022 ha raggiunto un volume di circa 435 milioni di euro (+32,4%) ed è previsto che raggiunga i 1.200 milioni nel 2026, con un tasso di crescita medio annuo del 28,9% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2023” v.2). (FIGURA 3)
L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.
Se poi guardiamo ai
dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’IA, (FIGURA 4) le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze
adeguate. È quindi fondamentale approfondire la conoscenza degli strumenti a disposizione e comprendere meglio quale siano le ragioni alla base di uno scarso utilizzo di queste tecnologie.
Analizzando i dati
regionali si evidenzia come nel 2022 il mercato dell’Intelligenza
Artificiale in Lombardia abbia superato i 120 milioni di euro, con una prospettiva di crescita del 40% medio nel biennio 2022-2024, anno in cui arriverà a toccare circa i 270 milioni di euro (stime in rialzo rispetto al Rapporto Il Digitale in Italia 2023 vol 1), crescita dovuta a una sempre maggiore disponibilità di piattaforme software di AI con funzionalità e capacità più performanti. Se guardiamo al mercato digitale nel suo complesso
nel 2022 la Lombardia supera i 19 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del 4% rispetto al 2021 (Fonte: Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). (FIGURA 5).
“Siamo
estremamente soddisfatti di come sta procedendo questo percorso sui territori
che abbiamo avviato oltre un anno fa insieme ai colleghi di Anitec-Assinform e
a quelli delle associazioni locali coinvolte a ogni tappa. La partecipazione
delle imprese agli incontri è in continua crescita. È un ulteriore segno della
vitalità del nostro tessuto imprenditoriale, della velocità con cui le nostre
imprese si muovono e della prontezza con la quale sono disposte a cogliere le
opportunità di crescita. Ed è anche un ottimo esempio di quanto il Sistema
Confindustria possa supportare gli imprenditori attraverso momenti di
condivisione delle esperienze di ciascuno a servizio degli altri, di confronto
sulle difficoltà, ma anche sulle soluzioni e sui benefici di uno strumento di
innovazione straordinaria come le tecnologie digitali avanzate di cui parliamo.
Momenti tanto più importanti per le PMI e assolutamente cruciali proprio perché
parliamo di tecnologie trasversali a ogni settore industriale, che toccano
tutti i soggetti raccolti nelle diverse filiere e capaci di incidere e dare
benefici sull’intera gamma delle attività dell’azienda. Da questi incontri si
esce con rinnovata fiducia nelle nostre imprese e con l’impegno di lavorare
ancor più con tutti gli stakeholder, a partire dal decisore politico, per
creare le migliori condizioni affinché possano crescere, a partire da un quadro
regolatorio stabile e chiaro per favore gli investimenti”, ha sottolineato Giovanni
Baroni, Presidente di Piccola Industria Confindustria.
“Como, Varese e Alto Milanese si distinguono per le loro eccellenze in filiere specializzate, come tessile, chimica e manifattura. L'intelligenza artificiale trasforma questi settori con applicazioni che vanno dalla manutenzione predittiva, alla gestione automatizzata dei magazzini, fino al supporto al design. Inoltre, non possiamo trascurare il ruolo cruciale che l'intelligenza artificiale svolge nella prototipazione e modellazione dei capi. Questo significa processi di progettazione più efficienti, riduzione dei tempi di sviluppo e maggiore precisione nella realizzazione dei prodotti. È sempre più forte il desiderio degli imprenditori di avvicinarsi a questa tecnologia e il successo dell’evento di oggi lo dimostra. Servono, però, politiche che tengano conto delle specificità delle PMI, come Anitec-Assinform ha sottolineato nel il suo "AI manifesto”: accompagniamo le aziende nell'adozione dell'IA, in modo da consentire loro di crescere e acquisire scala, competere e prosperare nell’economia globale, ha affermato Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform.
“Abbiamo interpellato la nostra base associativa e ci siamo resi conto che solamente il 16% delle imprese rispondenti ad un nostro sondaggio ha intenzione di investire in Intelligenza artificiale nel 2024. Questi i dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Varese nell’ultima indagine sugli investimenti realizzati delle imprese locali, che restituiscono la fotografia di un sistema industriale che ha bisogno di strumenti per essere accompagnato alla scoperta di un tema così al centro dello scenario mondiale del digitale, ma ancora troppo poco presidiato dalle Pmi. È, dunque, evidente come la priorità per il nostro Sistema Confindustria debba essere oggi quella di impegnarsi nella costruzione di una maggiore consapevolezza delle aziende su questa nuova frontiera dell’innovazione”, ha aggiunto Andrea Bonfanti, Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Varese.
“Esistono
varie definizioni di Intelligenza artificiale, ma quella che preferisco è la
capacità di percepire, comprendere, prevedere e quindi agire al fine di
ottenere il proprio scopo nel modo migliore. Questa è anche la vision del fare
impresa ed è per questo che l’Intelligenza artificiale riuscirà, sempre
maggiormente, ad aiutare le piccole industrie a realizzare le idee, spesso
geniali e innovative, degli imprenditori”, ha dichiarato Walter Pozzi, Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Como.
“L’Intelligenza
artificiale è una rivoluzione tecnologica che può aprire un mondo di
possibilità alle piccole aziende. Le Pmi dell’Alto Milanese, per loro natura
resilienti e innovatrici, non tarderanno molto a sperimentare questa tecnologia
al loro interno. Come Gruppo, grazie anche al Digital Innovation Hub Lombardia,
stiamo già provvedendo alla divulgazione delle migliori tecnologie digitali per
spingere sul loro utilizzo”, ha concluso Paola Guffanti, Presidente reggente della Piccola Impresa di Confindustria Alto Milanese.
RETI D’IMPRESA: +7,4% NEL 2023, 9 MILA CONTRATTI DI RETE PER OLTRE 47 MILA IMPRESE
Con le reti le PMI sono più resilienti e beneficiano dei vantaggi della grande impresa senza perdere identità, autonomia e flessibilità
Padova, 20 marzo 2024 - Crescono le reti d’impresa in Italia nel 2023: oltre 47 mila imprese distribuite su tutto il territorio nazionale (+4,8% rispetto all’anno precedente) per quasi 9 mila contratti di rete (+7,4% rispetto al 2022) in numerosi settori e filiere, con prevalenza dell’agroalimentare, delle costruzioni e del commercio. È quanto emerge dal V Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle Reti d’Impresa, a cura di InfoCamere, RetImpresa e Dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari Venezia, presentato oggi presso la storica sede dell’Università di Padova a Palazzo del Bo.
Dall’indagine il contratto di rete si conferma strumento particolarmente utile alle aziende di piccole dimensioni (il 75% delle imprese in rete ha meno di 10 dipendenti) per aumentare il potere contrattuale (35%), condividere spese per acquisti/forniture/tecnologie (24%) e partecipare a bandi e appalti (24%). Uno dei principali vantaggi competitivi del contratto di rete è la possibilità, per le aziende aderenti, di beneficiare dei vantaggi della grande impresa pur non perdendo l’identità, l’autonomia e la flessibilità tipica delle PMI. Il Rapporto 2023, analizza l’universo dei contratti di rete in Italia attraverso i dati del Registro Imprese delle Camere di Commercio, e i dati della survey condotta dall’Osservatorio su un campione rappresentativo di reti attive.
Rispetto al 2022, si rafforzano le micro-reti, composte da 2-3 imprese (oltre il 52% del totale) e, in generale, le reti partecipate da meno di 10 imprese (quasi l’87%). Nel tempo, i contratti di rete - oltre a coinvolgere più imprese, anche di ambiti emergenti come quello delle società benefit - sono diventati più coesi e radicati territorialmente, contribuendo alla sostenibilità delle filiere strategiche. L’Osservatorio 2023 ne analizza anche la resilienza, misurando la capacità di prevedere, gestire e reagire alle crisi. La natura mista della rete e il numero di imprese coinvolte favoriscono una ripresa più rapida dopo una crisi aziendale: nel 66,1% dei casi avviene entro un anno.
Infine, l’Osservatorio mette in luce lo stato dell’arte e le prospettive di utilizzo degli strumenti per l’organizzazione del lavoro, tra cui la codatorialità, e della leva fiscale e finanziaria nelle reti d’impresa a supporto del progetto comune.
“La rapida scomposizione e ricomposizione degli scenari economici locali e globali richiede strumenti di conoscenza sempre più puntuali e affidabili per cogliere le dinamiche del tessuto imprenditoriale ed interpretarne per tempo le esigenze” ha detto il Direttore Generale di InfoCamere, Paolo Ghezzi. “Il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, gestito da InfoCamere, si conferma uno strumento fondamentale da cui partire per delineare le traiettorie di fenomeni come quello delle reti d’impresa, studiati da vicino attraverso le caratteristiche delle imprese che ne fanno parte. Un approccio che rende il lavoro dell’Osservatorio Nazionale sempre più utile a beneficio di azioni di policy a misura delle imprese e dei territori”.
“In questi cinque anni il ruolo dell’Osservatorio si è consolidato nell’elaborazione di analisi e policy sul fenomeno reti d’impresa, sapendo coniugare metodo scientifico e conoscenza esperienziale, come dimostrano le testimonianze del Convegno di oggi – ha dichiarato Fabrizio Landi, Presidente RetImpresa. Il Rapporto 2023 evidenzia l’interesse a sperimentare in rete strumenti innovativi, come la codatorialità e i basket bond, che possono dare slancio all’organizzazione del lavoro e all’evoluzione finanziaria nelle piccole imprese. In questa direzione, RetImpresa sta puntando sull’open innovation e le tecnologie digitali e nei mesi scorsi abbiamo lanciato ROCK – Registry Open contest for knotworking, il concorso per l’open collaboration che mette in gioco 20 reti e aziende capofiliera alla ricerca di PMI e startup con cui collaborare su Registry, la nostra piattaforma in blockchain.”
"L'edizione 2023 dell'Osservatorio offre una fotografia aggiornata sull'evoluzione dei contratti di rete, sulle imprese in rete e le loro caratteristiche, in particolare grazie alla nuova survey condotta tra settembre e novembre 2023 - afferma Anna Cabigiosu, Professoressa di Gestione delle Imprese e direttrice scientifica dell'Osservatorio presso il Dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari Venezia. "Il nuovo rapporto conferma la crescita delle reti e una sempre più vasta diffusione di aggregazioni tra imprese dello stesso settore, in particolare nell'agroalimentare, e presenta il fenomeno emergente delle società benefit in rete. I principali obiettivi che perseguono le reti sono l'aumento del potere contrattuale, la condivisione degli acquisti e la partecipazione a bandi e appalti e le loro performance sono in miglioramento e positivamente correlate alla complementarità delle risorse della rete. Inoltre l'Osservatorio 2023 ha analizzato il tema della resilienza delle reti che hanno sofferto negli ultimi anni uno shock, ad esempio causato dall'ambiente generale esterno. Queste reti dichiarano in oltre il 65% dei casi di aver recuperato la loro normale operatività entro l'anno e di aver subito una riduzione del fatturato contenuta entro il 10%. L'Osservatorio Nazionale sulle Reti d'Impresa, scaricabile gratuitamente dal sito di Edizioni Ca' Foscari e di RetImpresa, si conferma così un punto di riferimento per lo studio e la promozione di questo modello di collaborazione, che rappresenta una leva importante per la crescita e la competitività del sistema economico italiano."