COMUNICATI STAMPA


ACCORDO CONFINDUSTRIA-CONFIMPRESE: PROPOSTE COMUNI PER LA CRESCITA DEL PAESE


Roma, 13 giugno 2019 - Confindustria e Confimprese siglano un accordo di collaborazione che prevede, attraverso i rispettivi organi di vertice, ogni efficace e utile azione congiunta sui principali temi che riguardano la crescita e lo sviluppo, nonché il benessere sociale e il progresso civile e culturale del Paese.

Le due associazioni, accomunate da temi di comune interesse, condividono i valori dell’iniziativa privata, del mercato, della libera concorrenza e della cultura industriale e commerciale e contrastano i protezionismi da qualsiasi parte provengano. Decisivo per entrambe il ruolo dell’Europa per il nostro Paese nel confronto economico globale.

“È compito dei corpi intermedi – spiega il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia – impegnarsi per la tenuta e la crescita del tessuto sociale ed economico del Paese mostrando di aver compiuto il salto di qualità che li porta a guardare agli interessi nazionali prim’ancora che a quelli di parte”.

Riteniamo – dichiara Mario Resca, presidente Confimprese – che nella difficile congiuntura economica che l’Italia sta attraversando sia decisivo valorizzare il contributo delle filiere, dalla produzione alla distribuzione, dalla crescita economica alla libertà di scelta del consumatore.

Confindustria e Confimprese si confronteranno, in particolare, su alcuni specifici ambiti di particolare e comune interesse – dotazione infrastrutturale, riduzione del cuneo fiscale per imprese e lavoratori, semplificazioni amministrative, regolazione dei tempi e delle aperture delle attività commerciali, con l'obiettivo di elaborare posizioni comuni e proposte convergenti, anche verso gli interlocutori esterni.



Italia-Ucraina: oggi il Business Forum con oltre 100 imprese 


Roma, 13 giugno 2019 - Presentare le opportunità di collaborazione nei settori dell’agroindustria, infrastrutture ed energia e approfondire le linee di finanziamento che le banche di sviluppo europee mettono a disposizione per operare in Ucraina. Questi i temi al centro del Business Forum Italia-Ucraina che si svolge oggi presso la sede di Confindustria e organizzato insieme alla rappresentanza internazionale di Confindustria nel paese (Confindustria Ucraina), all’ULIE - la principale associazione industriale ucraina – e all’Agenzia ICE sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Partecipano oltre 110 imprese italiane e 20 ucraine, che hanno in programma circa 140 incontri b2b. Intervengono al Forum la vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Licia Mattioli, il Vice Primo Ministro e Ministro dello Sviluppo Economico e del Commercio dell’Ucraina Stepan Kubiv, il Presidente dell’ULIE Anatoliy Kinah, il Sottosegretario agli Affari Esteri Manlio Di Stefano e il direttore generale dell’Agenzia Ice Roberto Luongo. 

“L’Ucraina rappresenta un punto di riferimento per l’internazionalizzazione delle imprese italiane nell’est Europa, dove abbiamo raggiunto il 7° posto come paese fornitore per un interscambio commerciale di 4,2 miliardi di euro”, afferma la vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Licia Mattioli. “Questo anche grazie all’entrata in vigore dell’Accordo commerciale fra Ue e Ucraina, uno dei più ambiziosi sottoscritti finora da Bruxelles, che ha fatto crescere l’export dell’Italia in Ucraina di quasi il 50%, passando da poco più di 1 miliardo di euro nel 2016 ad oltre 1,6 lo scorso anno. Nessun altro paese europeo ha fatto meglio, prova evidente che quando le imprese italiane sono messe in condizione di dispiegare appieno il proprio potenziale, ottengono risultati migliori dei loro competitor. Un altro elemento positivo di questo Accordo è stato poi il miglioramento del business climate che sta generando in Ucraina. Siamo fiduciosi che il neo Presidente Zelenskiy proseguirà con determinazione su un sentiero di riforme ambiziose, così come siamo certi dell’irreversibilità della direzione europeista che l’Ucraina ha intrapreso ormai dal 2014". 

“Tra Italia e Ucraina vi è un rapporto sempre più strategico. La crescita dell’interscambio commerciale e la partecipazione di così tante imprese a questo forum, malgrado un contesto complesso, ne sono dimostrazione”, dice il Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri Manlio Di Stefano. “Il superamento del conflitto potrà essere un volano per maggiori investimenti da parte italiana. In 3 settori in particolare, le necessità ucraine possono sposarsi con l’expertise italiana: le energie rinnovabili, le infrastrutture, l’agroindustria”.

“L’Ice è in Ucraina al fianco delle imprese italiane che vogliono internazionalizzarsi nel Paese con le partecipazioni fieristiche in settori tradizionali come moda e calzature che registrano sempre molto entusiasmo”, afferma il direttore generale dell’Agenzia Ice Roberto Luongo.  “Ma vi è grande attenzione anche a settori in sviluppo come l’industria della trasformazione alimentare e le macchine per l’agricoltura. Per questo inviteremo delegazioni ucraine ad eventi in Italia come Cibus Tec e EIMA e abbiamo in progetto di collaborare anche in settori in crescita come ICT, aerospazio ma anche nel restauro per far incontrare le esigenze di conservazione del grande patrimonio artistico ucraino con il know how e le tecnologie italiane”.



BE THE CHANGE: L’11 LUGLIO A MILANO LA QUARTA EDIZIONE DI FED - FORUM DELL'ECONOMIA DIGITALE

Facebook Italia, in collaborazione con Giovani Imprenditori Confindustria, promuove un dibattito aperto sulle trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche di domani, in occasione della quarta edizione dell’iniziativa

 

Roma, 13 giugno 2019 – Dopo il successo delle prime tre edizioni, torna l’appuntamento annuale con FED, il Forum dell’Economia Digitale, ideato e realizzato da Facebook Italia e Giovani Imprenditori Confindustria, in calendario giovedì 11 luglio, al Mico di Milano. Per partecipare all’evento è possibile registrarsi compilando il form sul sito www.forumeconomiadigitale.it .

L’evento, dedicato al presente e al futuro dell’economia digitale, quest’anno affronterà il tema “Be the Change”, ovvero la trasformazione sociale, economica e tecnologica di domani, che impone a tutti noi un cambiamento per essere cittadini, lavoratori e persone consapevoli dei tempi che verranno.

FED 2019 sarà, infatti, un momento di dialogo e confronto che vedrà alternarsi sul palco esponenti del mondo delle imprese e della società civile, protagonisti delle tavole rotonde e dei talk show moderati da Vittoria Cabello e Nicolò De Devitiis. L’evento racconterà le trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche di domani attraverso le testimonianze e i suggerimenti di persone e imprese che hanno cambiato la nostra quotidianità, anticipando il nostro presente.  E’ prevista, inoltre, la presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. 

Tanti gli ospiti in programma tra cui: Roberto Burioni, medico, accademico e divulgatore scientifico; Brunello Cucinelli, Presidente e AD di Brunello Cuccinelli; Enrico Mentana, Direttore TG La7; Paolo Genovese, scrittore e regista; Paolo De Nadai, Fondatore Scuolazoo & Weroad;  Marco Siracusano, Amministratore Delegato Poste-Pay; Roberto Cingolani, Direttore Scientifico IIT; Rita Cucchiara, Direttrice Lab Cini; Valeria Cagnina & Francesco Baldassarre, Co-Founder & Mentor di Passion; Martina Cusano ed Elisa Tattoni, Fondatrici di Mukako; Oscar Di Montigny, Sustainability & Value Strategy Officer di Banca Mediolanum; Federica Fumagalli & Eleonora Ingannamorte, digital storyteller; Filippo Perini, Head Of Design Italdesign Giugiaro; Simone Puksic, Presidente Assinter.

Consapevoli che l’innovazione e il cambiamento delle abitudini quotidiane avvengono anche tramite gli oggetti tecnologici della vita di tutti i giorni che dialogano con la domotica, l'intelligenza artificiale e il digitale, gli organizzatori di FED si propongono di fornire al pubblico spunti di riflessione dimostrando, con esempi concreti, che spesso le rivoluzioni e l’innovazione nascono da ambizioni, paure e obiettivi sfidanti da raggiungere.

L’edizione 2019 si avvale, inoltre, della rinnovata partnership con RAI che seguirà in modalità crossmediale i lavori del FED: con RaiNews24 e Radio1 nello specifico ruolo di media partner e con spazi dedicati su reti, testate, piattaforme e social.

 

“Forte del successo degli anni precedenti, FED 2019 si propone di essere una piattaforma di dibattito tra aziende, organizzazioni e istituzioni sui temi del cambiamento e della trasformazione. Durante la quarta edizione del Forum, racconteremo, infatti, storie di trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche attraverso le testimonianze di persone e imprese che sono riuscite a portare il nuovo nella nostra quotidianità. – commenta Luca Colombo, Country Director Facebook ItalyI protagonisti che condivideranno le loro esperienze incarnano in pieno uno dei valori chiave di Facebook, “Be bold”. In un mondo che sta cambiando così in fretta, crediamo che per conquistare nuovi traguardi e raggiungere dei cambiamenti concreti sia necessario correre dei rischi e porsi degli obiettivi ambiziosi, anche se talvolta possono sembrare irraggiungibili.”

 

"Ancora una volta il FED si conferma come uno degli appuntamenti più importanti del panorama italiano sull'evoluzione del digitale e sull'impatto che questo porta nella vita delle nostre imprese. Quest'anno però - continua Alessio Rossi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria - il focus sarà anche sull'impatto nella quotidianità di ognuno di noi, come imprenditori ma anche come cittadini. Be the change è da sempre un monito per i Giovani Imprenditori e una perfetta sintesi di quello che il Movimento rappresenta ed è per questo che ne abbiamo fatto il titolo di questo quarto appuntamento".


L’edizione 2018 di FED ha visto il coinvolgimento di 40 speaker, un pubblico di oltre 1.800 persone e ha raggiunto più di 500 mila visualizzazioni in diretta Facebook.

Ulteriori informazioni sull'evento disponibili sul sito www.forumeconomiadigitale.it e sul sito Giovani Imprenditori Confindustria www.giovanimprenditori.org.

 

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www.giovanimprenditori.org

www.confindustria.it



PROCEDURA UE, BOCCIA:  EVITARE LO SCONTRO E APRIRE DIALOGO SU PIANO SERIO DI MEDIO TERMINE


Roma, 5 giugno 2019 - La proposta della Commissione europea di aprire la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per debito eccessivo non è inattesa. Semmai, conferma quanto Confindustria afferma da tempo e cioè che i provvedimenti vanno valutati per gli effetti che hanno sull’economia reale e sulla capacità di far scendere il rapporto tra debito e PIL. Bisogna prendere atto che alcune misure intraprese hanno impattato negativamente sui conti e le prospettive del Paese”. Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nel commentare il Rapporto che arriva da Bruxelles.

“L’importante, adesso, è aprire un dialogo con l’Unione Europea e predisporre un serio e credibile piano di medio termine che conduca il Paese verso una crescita più sostenuta e verso una traiettoria di riduzione di deficit e debito – continua Boccia -. Come abbiamo più volte ricordato, il debito pubblico è una questione tutta italiana e lo scontro con l’Europa non è nell’interesse nazionale per cui dobbiamo compiere tutti gli sforzi possibili per evitarlo”.

“La decisione dell’Europa ci consiglia inoltre di porre la massima attenzione sul nodo risorse in vista della prossima legge di bilancio”, prosegue il presidente di Confindustria, sottolineando che “scontri e incomprensioni fanno aumentare l’incertezza e la sfiducia nel Paese con la conseguenza, tra l’altro, di spingere verso l’alto lo spread, innalzare il costo dell’indebitamento per imprese e famiglie, rendendo più difficoltoso il percorso di riduzione del debito”.

Al di là della necessità di fronteggiare la richiesta d’infrazione – conclude Boccia - ribadiamo che le partite da giocare in Europa sono più di una, e che fondamentale importanza riveste la capacità di incidere nella scelta del presidente della Commissione, del commissario per l’Italia, del prossimo numero uno della Bce”.




CONFINDUSTRIA, GEMME: END OF WASTE, DECISIONE RILANCIA LE ATTIVITÀ DELL'ECONOMIA CIRCOLARE

Roma, 5 giugno 2019 - "Esprimiamo grande apprezzamento per questa decisione che fa ripartire le attività di riciclo e recupero dei flussi di materiali tradizionali, che minacciavano di paralizzarsi in attesa di un chiarimento normativo da parte dello Stato". Così Claudio Andrea Gemme, presidente del gruppo tecnico Industria e Ambiente di Confindustria, commentando il via libera del Senato alla norma sull'end of waste contenuta negli emendamenti al decreto Sblocca cantieri.

"Sono state così sbloccate - spiega Gemme - le attività degli impianti già operanti e di quelli di nuova realizzazione per il recupero di materiali fondamentali come plastica, carta, vetro, metalli, ceramiche, inerti, laterizi, tessuti e molti altri, grazie ai quali, da oltre vent’anni, il nostro Paese è leader nell’economia circolare".

"Auspichiamo - conclude il presidente Gemme - l'apertura di un tavolo di lavoro per il recepimento, previsto entro luglio 2020, anche dei nuovi criteri per il recupero e riciclo dettati dall’Unione europea. Adeguamenti che potranno sbloccare gli investimenti per impianti riguardanti i flussi di materiali derivanti dall’applicazione di nuove tecnologie, necessari per rendere la nostra economia sempre più all’avanguardia nell’economia circolare".




SBLOCCA CANTIERI: CONFINDUSTRIA, CANCELLARE EMENDAMENTO SU “COLPA GRAVE” DEI FUNZIONARI PUBBLICI

Una norma irragionevole che modificherebbe i contratti in essere tra Stato e concessionari

 

Roma, 4 giugno 2019 - Confindustria esprime preoccupazione riguardo all’emendamento, presentato nell’ambito dell’iter di conversione del decreto legge sblocca-cantieri in discussione al Senato, che mira a eliminare la colpa grave, e quindi la conseguente responsabilità erariale a carico dei funzionari pubblici che firmino la revoca dei contratti di concessione autostradale. Si tratta di una norma irragionevole che modificherebbe, nei fatti, i contratti in essere tra lo Stato e le società concessionarie con l’effetto di aumentare fortemente la percezione di inaffidabilità del nostro Paese per investitori e imprenditori generando conseguenze gravi per l’intero sistema produttivo. Per queste ragioni Confindustria confida che l’emendamento sia al più presto cancellato e che si abbandoni ogni ipotesi analoga.



CONFINDUSTRIA: NASCE ASSOEVENTI, LA NUOVA ASSOCIAZIONE CHE RAPPRESENTA LE IMPRESE DEL SETTORE DEGLI EVENTI


Michele Boccardi è stato eletto presidente



Roma, 24 maggio 2019 - Nasce Assoeventi, la nuova associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che operano nel settore degli eventi, un comparto in forte espansione di business e fatturato, trainato dalla crescente domanda internazionale.

Alla presidenza è stato eletto Michele Boccardi, titolare di una importante realtà di wedding che opera a Bari, affiancato da una squadra di vice presidenti espressione delle aree che stanno imprimendo grande impulso in questa fase di start-up.

La nuova Associazione si propone di dare voce e rappresentanza alle aziende che hanno necessità di operare in un quadro normativo snello ed efficace per poter massimizzare le enormi potenzialità che offre il nostro Paese.

Una nuova sfida per Confindustria che, inserendo nel suo grande perimetro associativo una nuova componente trasversale, avrà il compito di facilitare l’interazione con tutte le Associazioni rappresentative dei settori che concorrono alla realizzazione di un evento. Assoeventi parte sulla base dell’esperienza già maturata in alcuni territori, da Milano a Firenze, da Napoli a Bari, da Cuneo a Catania e Siracusa e si propone, nei prossimi due anni, di aggregare molte altre realtà d’eccellenza nel settore.




Accordo Cnr-Confindustria: sessanta borse di dottorato industriale co-finanziate dal Cnr e da altrettante imprese

Primo bilancio dell’accordo Cnr-Confindustria per i dottorati


Roma, 28 maggio 2019  Si è da poco conclusa la valutazione delle 40 borse di dottorato industriale che il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), insieme alle imprese direttamente coinvolte da Confindustria, cofinanzieranno al 50% nell’ambito dei dottorati del prossimo ciclo, il XXXV, sulla base dell’accordo Cnr-Confindustria del maggio 2018. Le borse finanziate andranno a 60 giovani ricercatori selezionati dalle università con concorso a evidenza pubblica, coinvolgendo nel percorso di dottorato 15 ricercatrici e 25 ricercatori del Cnr e le imprese, con un investimento di quasi 3 milioni di euro.

È un altro passo concreto dopo il primo anno di attività finalizzata all’attuazione dell’accordo. Nel 2018 sono state già finanziate 20 borse di dottorato (19 cofinanziate da imprese e 1 da una Federazione di settore di Confindustria), con un investimento pari a circa 1,4 milioni di euro, per un totale quindi di 60 borse di dottorato industriale e di un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro sostenuto da Cnr e dalle imprese coinvolte da Confindustria.

Il dottorato industriale rappresenta uno snodo importante in cui formazione, ricerca e innovazione si incontrano, favorendo l’alta formazione dei giovani e l’innovazione del sistema produttivo. Il Presidente del Cnr Massimo Inguscio, esprimendo piena soddisfazione per questo risultato, afferma: “Il Cnr con la sua multidisciplinarietà, la sua eccellenza scientifica e la diffusione dei suoi laboratori e centri di ricerca su tutto il territorio nazionale, rappresenta un protagonista fondamentale nel favorire il rapporto tra atenei e imprese, valorizzando i giovani che risulteranno vincitori di queste borse. La presenza capillare delle sedi del Cnr sul territorio nazionale ha permesso di rispondere al bisogno di innovazione manifestato dalle imprese, con le competenze dei ricercatori del Cnr. Sono convinto che il potenziamento dei dottorati industriali, favorendo la piena sinergia tra formazione, ricerca e trasferimento tecnologico permetta ai nostri migliori cervelli di contribuire alla crescita della competitività del paese”.

Il Cnr, assieme alle imprese cofinanziatrici e ai vari atenei che condivideranno i progetti di dottorato, contribuirà ad accompagnare i dottorandi nel percorso formativo e di ricerca. Le imprese, dal canto loro, avranno un ruolo non solo nel finanziare gli studenti, ma anche nella definizione del progetto formativo, affinché le esigenze, i bisogni dell’impresa siano veramente alla base di questi progetti di dottorato. 

“Da tempo Confindustria si sta occupando del dottorato di ricerca industriale poiché si tratta di uno degli strumenti più utili a migliorare, sia a livello quantitativo che qualitativo, l’interazione tra imprese, università e centri di ricerca” commenta il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. “Inoltre è uno strumento funzionale ai giovani dottorandi sia per orientarli verso una scelta professionale consapevole, che per scoprire il valore aggiunto della ricerca industriale. L’iniziativa sta creando vantaggi per tutti: ricercatori eccellenti per le imprese, efficace placement delle università e, soprattutto, più opportunità di lavoro per i dottori di ricerca italiani. Le imprese hanno fiducia nei giovani e nella loro capacità di fare innovazione – conclude il presidente Boccia -  ci auguriamo che questa nostra iniziativa sia l’inizio di una nuova storia per l’Italia e per i suoi ricercatori”.



Roma 13 Maggio 2019 - Le principali Associazioni di rappresentanza delle imprese e l’ABI hanno definito una guida sulle nuove regole europee in materia di definizione di default che le banche potranno iniziare ad applicare a partire dal prossimo mese di giugno e comunque entro il termine del 1 gennaio 2021.

Fino a oggi era previsto che la banca dovesse classificare in default l’impresa che, per oltre 90 giorni consecutivi, è in arretrato di pagamento “rilevante” sulle scadenze di pagamento previste nel finanziamento bancario.

Le nuove regole europee quantificano il concetto di “rilevanza”, fissando la soglia oltre la quale l’impresa debba essere obbligatoriamente classificata in default. La banca sarà tenuta a determinare l’inadempienza dell’impresa se la stessa è in arretrato di pagamento, per oltre 90 giorni, su importi di ammontare superiore a 500 euro (complessivamente riferiti a uno o più finanziamenti) e che rappresentino più dell’1% del totale delle esposizioni di un’impresa verso la banca.

Per le persone fisiche e le piccole e medie imprese, esposte nei confronti di una banca per finanziamenti inferiori a 1 milione di euro, l’importo dei 500 euro è ridotto a 100 euro.

Inoltre, diversamente dal passato, non potranno essere utilizzati margini attivi dell’impresa disponibili su altre linee di credito per compensare gli arretrati in essere ed evitare di classificare l’impresa come inadempiente.

È dunque fondamentale che le imprese conoscano le nuove regole, al fine di evitare di essere classificate in default anche per rate non pagate di piccolo importo. A tale scopo le Associazioni pubblicheranno la guida sui propri siti a partire dal prossimo 13 maggio.

L’iniziativa della guida sulla definizione di default nasce nell’ambito dei lavori del Tavolo di Condivisione Interassociativo sulle Iniziative Regolamentari Internazionali (Tavolo CIRI), costituito dalle stesse Associazioni secondo quanto previsto dall’Accordo per il Credito 2019 con l’obiettivo di condividere posizioni e iniziative e comuni su regolamentazioni europee e internazionali che possono impattare sull’accesso al credito delle imprese.



Italia – Tunisia: missione imprenditoriale in occasione del Vertice governativo

Roma, 29 aprile 2019 – In occasione del Vertice intergovernativo italo-tunisino in programma il 30 aprile,  prende il via oggi una missione imprenditoriale in Tunisia, organizzata da Confindustria, Agenzia ICE, ABI e gli altri partner della Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed il Ministero dello Sviluppo Economico.

La missione imprenditoriale, nel cui quadro verrà organizzato un Business Forum bilaterale, sarà guidata dal Ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio e rappresenterà un’importante occasione di rafforzamento e di approfondimento delle opportunità commerciali e di partenariato industriale che la Tunisia offre alle imprese italiane.

La Tunisia è uno dei mercati più attraenti della sponda sud del Mediterraneo per una serie di fattori quali la vicinanza geografica, la rete di accordi commerciali con l’Unione europea, la nuova normativa in materia di attrazione degli investimenti esteri e le specializzazioni produttive manifatturiere locali soprattutto nei settori ad alto valore aggiunto. È il secondo partner commerciale dell’Italia, dopo la Turchia, nell’area del Mediterraneo con un export nel 2018 pari a 3.469 milioni di euro e un incremento rispetto al 2017 dell’8,7%.

La missione ha come obiettivo l’approfondimento delle opportunità di business, soprattutto nei futuri progetti messi a punto dal governo tunisino nei seguenti settori industriali chiave: agricoltura, meccanica agricola e tecnologie per la trasformazione alimentare, Infrastrutture e costruzioni ed energie rinnovabili e vedrà la partecipazione di 48 aziende, 5 associazioni imprenditoriali e 4 banche per un totale di 114 delegati imprenditoriali e istituzionali.

Il programma dei lavori avrà inizio a Tunisi nel tardo pomeriggio di oggi 29 aprile e proseguirà nella mattina di domani presso la sede della federazione nazionale dell’imprenditoria tunisina UTICA, dove saranno organizzati seminari di approfondimento settoriale e, a seguire, il Business Forum Italia-Tunisia, dedicato alle relazioni politico-economiche tra i due paesi ed alle opportunità di collaborazione e di investimento. Subito prima del Forum Federpesca siglerà con UTAP – Union Tunisienne de l’Agriculture et de la Peche un Protocollo d’Intesa volto al rafforzamento dei rapporti di collaborazione e amicizia tra le due organizzazioni nell’interesse di gestione e valorizzazione degli stock ittici e dei prodotti della pesca dei due paesi.

Al Business Forum, oltre al Ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio, prenderanno parte fra gli altri il Presidente dell’Agenzia ICE Carlo Ferro, la Vicepresidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione Licia Mattioli e il Presidente del Comitato Tecnico ABI per l’internazionalizzazione Guido Rosa. A chiusura dei lavori è previsto un breve indirizzo di saluto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Capo di Governo tunisino Youssef Chahed (in attesa di conferma).


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