COMUNICATI STAMPA


IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA CARLO BONOMI INCONTRA IL PRESIDENTE DI ASSAEROPORTI CARLO BORGOMEO 
Al centro del confronto il ruolo del sistema aeroportuale nello sviluppo del Paese 


Roma, 14 ottobre 2021 – Il ruolo fondamentale del trasporto aereo e in particolare degli aeroporti nello sviluppo economico e sociale del Paese e l’impegno dell’intero comparto sui temi della transizione green e digitale sono stati al centro del confronto tra il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo, svoltosi nel pomeriggio di ieri.


Nel corso dell’incontro il presidente Borgomeo ha evidenziato che negli ultimi mesi si intravedono primi segnali di ripresa del traffico aereo, in particolare per il segmento nazionale, ma che il settore è ancora lontano dai volumi del 2019. Il Presidente ha inoltre ribadito come il sistema aeroportuale sia da tempo in prima linea a livello europeo sui temi della decarbonizzazione e della digitalizzazione: il comparto è ora particolarmente impegnato ad accelerare tale processo con importanti programmi di investimento. Nell’attuale scenario è quindi più che mai necessario che il settore aeroportuale resti unito per portare avanti con maggiore forza le istanze comuni.


Il Presidente Bonomi ha ribadito la strategicità del trasporto aereo per l’economia del Paese ed ha auspicato che le politiche pubbliche possano sostenere adeguatamente l’impegno a realizzare maggiori e più qualificati investimenti nel settore.


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B20 ITALY 2021 FINAL SUMMIT  “RESHAPE THE FUTURE: INCLUDE, SHARE, ACT”
EMMA MARCEGAGLIA CONSEGNA AL PREMIER MARIO DRAGHI LE PROPOSTE DEL B20, IN VISTA DEL G20 DEL 30 E 31 OTTOBRE

Tra i relatori della due giorni a Roma, oltre ai Ministri Bonetti, Cingolani, Colao, Di Maio, Franco, il Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, la Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, Jeff Bezos, Fondatore e Presidente di Amazon.com, John Elkann, Co-Chair B20 International Advocacy Caucus e Joko Widodo, Capo di Stato e di Governo dell’Indonesia. 

Roma, 8 ottobre 2021 - Si chiude oggi a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria, il summit finale del B20, uno dei più autorevoli engagement group del G20, che rappresenta oltre 6,5 milioni di imprese a livello globale. La Chair del B20 Emma Marcegaglia ha consegnato a Mario Draghi, in qualità di Presidente del G20, le raccomandazioni sviluppate in un anno di lavoro dal settore privato e dalle confederazioni industriali dei paesi G20 sulle priorità strategiche per la crescita globale: dalla transizione energetica alla trasformazione digitale, dal commercio e gli investimenti alla salute, dal lavoro e formazione alla sostenibilità e al women empowerment, dalla finanza sostenibile agli investimenti nella rigenerazione urbana. 

Nell’indicare il percorso per sostenere il G20 e trasformare le criticità in nuove opportunità attraverso politiche e misure concrete e misurabili, la Dichiarazione Finale del B20 indica tra le principali priorità: interrompere la spirale protezionistica e rigenerare l'Organizzazione Mondiale del Commercio; accelerare la decarbonizzazione dell'economia globale e la transizione verso modelli energetici sostenibili; allineare e migliorare il monitoraggio dei rischi, la previsione delle crisi e la trasparenza dei piani di preparazione alle crisi globali; sostenere la trasformazione digitale per favorire l’inclusione e la creazione di nuove competenze; promuovere la rigenerazione urbana e gli investimenti ad impatto sociale; sostenere gli investimenti nella salute e nelle scienze della vita come risorse strategiche; colmare il divario di genere; promuovere una governance sostenibile pubblica e privata basata sull'impegno per la legalità e la lotta alla corruzione; modernizzare le politiche per l’impiego e i sistemi educativi. 

Per raggiungere questi obiettivi, Emma Marcegaglia ha sottolineato che “è necessaria una cooperazione economica più coesa e una governance multilaterale al passo con i tempi, perseguendo politiche di bilancio ambiziose e coordinate, che fungano da corollario alle politiche monetarie nel sostenere la fiducia e gli investimenti. Constatiamo segnali incoraggianti: la cooperazione e la collaborazione vengono considerate adesso chiaramente come l’unico modo per contrastare e affrontare le minacce comuni”.  
Nel 2021 il PIL globale potrebbe aumentare del 6% e del 5% circa nel 2022, mentre il volume globale del commercio potrebbe raggiungere quest’anno un’espansione del 10% e del 7% nel 2022.
Il Summit finale del B20, organizzato da Confindustria, ha visto la partecipazione, tra gli altri – oltre che del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, della Presidente del B20, Emma Marcegaglia e dei presidenti delle 9 task force – di: Daniele Franco, Ministro dell’Economia e Finanze; Elena Bonetti, Ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia; Vittorio Colao, Ministro dell’Innovazione Tecnologica; Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica; Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Janet Yellen, Segretario al Tesoro USA; Christine Lagarde, Presidente BCE; Ngozi Okonjo-Iweala, Direttore Generale WTO; Mathias Cormann, Segretario Generale OCSE; Qu Dongyu, Direttore Generale FAO; Jeff Bezos, Fondatore e Presidente di Amazon.com e John Elkann Chairman e CEO EXOR N.V., Chairman and Executive Director Stellantis Group, Co-Chair B20 International Advocacy Caucus, Joko Widodo, Capo di Stato e di Governo dell’Indonesia, prossimo presidente di turno del G20.
Le 9 task force del B20, con oltre 1000 delegati e 2000 partecipanti totali hanno elaborato ciascuna un Policy Paper con l’indicazione di specifici KPI per poter misurare l’azione dei governi. I lavori sono stati guidati da: Barbara Beltrame Giacomello per la task force Commercio & Investimenti; Carlo Messina per la task force Finanza & Infrastrutture; Francesco Starace per la task force Energia & Efficienza delle Risorse; Gianpietro Benedetti per la task force Impiego & Formazione; Diana Bracco per l’Iniziativa Speciale sull’Empowerment Femminile; Claudio Descalzi per l’Action Council su Sostenibilità & Emergenze Globali; Sergio Dompé per Salute & Scienze della Vita; Maria Patrizia Grieco per la task force Integrità & Conformità; Maximo Ibarra per la task force Trasformazione Digitale.

LE PROPOSTE DEL B20 ITALY 2021 IN SINTESI: 
· rendere la governance commerciale multilaterale capace di abbattere i muri eretti dal protezionismo, a partire dalla prossima XII Conferenza Ministeriale dell’OMC;
· ottenere impegni concreti nella prossima COP26 per accelerare la decarbonizzazione dell'economia globale e la transizione verso modelli energetici sostenibili e per invertire il degrado ambientale e la perdita di biodiversità. 
· allineare e migliorare il monitoraggio dei rischi, la previsione delle crisi, la prevedibilità e la trasparenza dei piani di preparazione alle emergenze per minimizzare i rischi sistemici delle minacce sanitarie, digitali e naturali;
· accompagnare la trasformazione digitale per includere le persone e soddisfare il bisogno di maggiori competenze, promuovendo maggiori investimenti in connettività;
· promuovere la finanza sostenibile e supportare la finanza d’impatto anche armonizzando a livello globale le tassonomie, gli standard globali di rendicontazione ESG e le metriche di impatto; 
· favorire, anche attraverso la collaborazione tra pubblico e privato, gli investimenti in infrastrutture sostenibili e gli interventi di rigenerazione urbana;
· sostenere gli investimenti nella salute e nelle scienze della vita come risorsa strategica nei partenariati pubblico-privato, per contrastare la pandemia, garantire un'equa distribuzione dei vaccini, migliorare la resilienza e il benessere mondiale;
· colmare il divario di genere eliminando le barriere economiche, sociali e culturali che impediscono alle donne di partecipare equamente all'economia e porre le basi verso un futuro professionale attraverso le discipline STEM;
· promuovere partnership pubblico-privato e governance sostenibile delle imprese per favorire la legalità e la lotta alla corruzione, con processi di compliance aziendale che siano in grado di tenere insieme la remunerazione degli azionisti con la creazione di valore per gli stakeholder;
· rendere più efficaci le misure per l’impiego e i sistemi educativi per favorire l’accesso alle nuove competenze.

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Il B20 è uno dei più autorevoli “Engagement Groups” istituiti dal G20. Espressione del settore privato e delle confederazioni industriali dei paesi G20, nel 2021 è presieduto dall’Italia. Il B20 Italy, sotto il claim “Reshape the Future: Include, Share, Act”, è organizzato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia. Lo scopo del B20 è supportare il G20 con linee di indirizzo strategico sui settori chiave per l’economia globale, promuovendo il dialogo fra settore pubblico e privato e con le organizzazioni e istituzioni internazionali per stabilire percorsi condivisi e concreti per rispondere alle principali sfide globali.



A questo link è possibile scaricare alcune foto https://we.tl/t-SbRBP1YzUn 



G20 GIOVANI IMPRENDITORI: APPELLO AI LEADER. AGIRE SUBITO SU CRESCITA, INNOVAZIONE, PARI OPPORTUNITA’, ECONOMIA VERDE
Di Stefano: La pandemia ha esacerbato le disuguaglianze, ora impegno per una globalizzazione più equa, sostenibile e inclusiva

 

Milano, 6 ottobre 2021 – Centinaia di giovani imprenditori del G20 Young Entrepreneurs' Alliance provenienti da Francia, Germania, Turchia, Arabia Saudita, Messico e Canada, e oltre 500 collegati da Cina, India, Giappone, Argentina, Regno Unito e Sud Africa si sono dati appuntamento a Milano il 5 e 6 ottobre per mettere a punto importanti proposte che verranno consegnate ai leader del G20 e ai loro governi.
L’obiettivo dei giovani industriali è condividere un percorso di sostenibilità, inclusione, digitalizzazione, commercio e investimenti per uscire da una pandemia che ha lasciato profonde cicatrici.
La due giorni si è conclusa con la firma del Final Communiqué dove i Giovani imprenditori chiedono ai governi un necessario cambio di passo. Il documento di posizionamento finale racchiude le proposte dei giovani imprenditori per un nuovo rinascimento globale che passa da 4 pilastri:


1. Rimuovere gli ostacoli alla crescita - migliorando l’accesso ai capitali e le competenze digitali, facilitando la circolazione dei talenti, rimuovendo le barriere fiscali e riducendo la burocrazia.


2. Promuovere l'innovazione e l'upscaling – creando politiche in favore di Startup e Scaleup, e attraverso partnership pubblico-private tra scuola e impresa, implementando una maggiore partecipazione delle PMI al mercato globale.


3. Garantire pari opportunità – eliminando la disparità di genere e le differenze tra zone urbane e rurali, a favore di una maggiore partecipazione di giovani e donne in ruoli di leadership.


4. Sviluppare un'economia verde inclusiva – facilitando una transizione verde che non abbia effetti negativi sulle filiere industriali e sul lavoro.


Molti i relatori del governo, dell’industria e della società civile, a partire dai Ministri Luigi Di Maio e Elena Bonetti, la B20 Chair Emma Marcegaglia, la Vice Presidente di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello, il Presidente dell’ICE Carlo Ferro e il Console Generale degli USA a Milano Robert Needham, ospiti dei Giovani Imprenditori di Confindustria guidati dal Presidente Riccardo Di Stefano che ha detto: “I giovani imprenditori hanno affrontato tempi senza precedenti. Ci è stato chiesto di adeguarci in fretta: rispondere, digitalizzare, reinventarci, chiudere e riaprire le nostre attività. La pandemia ha esacerbato le disuguaglianze già in atto e dobbiamo tutti impegnarci per una globalizzazione più equa, sostenibile e inclusiva. Superare il digital divide, implementare le competenze e le infrastrutture digitali, promuovere l'educazione finanziaria e facilitare l'accesso agli strumenti finanziari: questa è la base di partenza per un mercato globale più aperto e inclusivo”.
 
Il G20 Young Entrepreneurs’ Alliance è l’alleanza globale che riunisce i giovani imprenditori dei paesi più industrializzati al mondo. Global Renaissance è il titolo della undicesima edizione del Summit che per la prima volta si è tenuto in Italia, ospitato dai Giovani Imprenditori di Confindustria a Milano, moderato dalla giornalista internazionale Seyda Canepa.




Il 7 e 8 ottobre a Roma si chiudono 12 mesi intensi per la community del B20, che rappresenta oltre 6,5 milioni di imprese. La B20 Chair Emma Marcegaglia presenterà la dichiarazione finale  che contiene le proposte per i Governi del G20

Roma, 5 ottobre 2021 – 10 mesi di lavoro, una community di oltre 6,5 milioni di imprese, oltre 1000 delegati e 2000 partecipanti totali suddivisi in 9 task force che hanno elaborato, ciascuna, un Policy Paper. I lavori sono stati guidati da Barbara Beltrame Giacomello per la task force Commercio & Investimenti; Carlo Messina per la task force Finanza & Infrastrutture; Francesco Starace per la task force Energia & Efficienza delle Risorse; Gianpietro Benedetti per la task force Impiego & Formazione; Diana Bracco per l’Iniziativa Speciale sull’Empowerment Femminile; Claudio Descalzi per l’Action Council su Sostenibilità & Emergenze Globali; Sergio Dompé per Salute & Scienze della Vita; Maria Patrizia Grieco per la task force Integrità & Conformità; Maximo Ibarra per la task force Trasformazione Digitale.

Complessivamente, i Policy Paper del B20 contengono 32 policy recommendation, 93 call to action e 37 KPI per misurare l’attuazione e l’impatto delle proposte dell’industria. Sono questi alcuni dei numeri del B20, l’engagement group istituito dal G20 dedicato alle imprese e alle confederazioni industriali dei paesi membri che il 7 e 8 ottobre si conclude a Roma con il G20 Business Summit, due giorni che portano in città il gotha dell’imprenditoria mondiale e autorevoli leader politici nazionali ed internazionali.  

Il B20 è organizzato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia. La sua finalità è supportare i governi del G20 nell’affrontare le principali sfide globali promuovendo il dialogo pubblico-privato e la collaborazione fra mondo del business, governi, organizzazioni e istituzioni internazionali.

I Paesi del G20 rappresentano l’85% del Pil, il 75% del commercio e il 60% della popolazione mondiali. Una tale ampia base di rappresentanza ed un approccio inclusivo, hanno permesso di realizzare 13 incontri di alto livello con i Ministri italiani ed alcuni omologhi G20, e 10 “dialoghi” con le principali Confindustrie dei G20, i loro Ministri, Viceministri e Sherpa G20. Il B20 ha coinvolto attivamente importanti organizzazioni internazionali come OCSE, WTO e FAO.  

Al G20 Business Summit del 7 e 8 ottobre parteciperanno, tra gli altri, il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, la Presidente del B20, Emma Marcegaglia e i presidenti delle task force; Daniele Franco, Ministro dell’Economia e Finanze; Elena Bonetti, Ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia; Vittorio Colao, Ministro dell’Innovazione Tecnologica; Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica; Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Janet Yellen, Segretario al Tesoro USA; Christine Lagarde, Presidente BCE; Ngozi Okonjo-Iweala, Direttore Generale WTO; Mathias Cormann, Segretario Generale OCSE; Qu Dongyu, Direttore Generale FAO; Jeff Bezos, Fondatore e Presidente di Amazon.com e John Elkann Chairman e CEO EXOR N.V., Chairman and Executive Director Stellantis Group, Co-Chair B20 International Advocacy Caucus.

 

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Il B20 è uno dei più autorevoli “Engagement Groups” istituiti dal G20. Espressione del settore privato e delle confederazioni industriali dei paesi G20, nel 2021 è presieduto dall’Italia. Il B20 Italy, sotto il claim “Reshape the Future: Include, Share, Act”, è organizzato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia. Lo scopo del B20 è supportare il G20 con linee di indirizzo strategico sui settori chiave per l’economia globale, promuovendo il dialogo fra settore pubblico e privato e con le organizzazioni e istituzioni internazionali per indicare percorsi concreti e permettere ai governi di rispondere alle principali sfide globali.


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78° MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA

 

Confindustria, per la prima volta, a Venezia con il film “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso”

 

Il cortometraggio di Luca Lucini con Alessio Boni, Cristiana Capotondi, Giorgio Colangeli, Adriano Occulto sul coraggio delle imprese di guardare avanti e sull’impresa di fare cinema

 

 

Venezia, 10 settembre 2021 Si è tenuta quest’oggi, all’interno della sezione “Venice Production Brigde” della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicata ai professionisti dell’industria cinematografica, l’anteprima del cortometraggio d’autore “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso”, ideato e promosso da Confindustria.

 

La presentazione si è tenuta all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia - storico protagonista del Festival del Cinema - alla presenza del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, del Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, del Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, del regista Luca Lucini e di alcuni degli attori protagonisti come Cristiana Capotondi, Giorgio Colangeli, Adriano Occulto.

 

Il titolo “Centoundici” arriva “spontaneo” e piace subito a tutti. È un omaggio alle centoundici persone, che hanno lavorato alla realizzazione del film: regista, sceneggiatore, attori, assistenti di produzione, montatori, scenografo, costumisti, microfonisti, macchinisti, attrezzisti, operatori, elettricisti, sarte, truccatrici, parrucchieri… Artisti e professionisti in rappresentanza di tutte le maestranze impegnate, quotidianamente, dietro le quinte e indispensabili alla realizzazione di un film, di uno spettacolo, di un concerto, di un festival. Persone e famiglie travolte da quasi due anni di pandemia e per le quali il lavoro si è completamente fermato.

 

Secondo l’Enpals, solo guardando la prima ondata Covid in primavera, circa 380mila addetti dello spettacolo e della cultura si sono trovati senza lavoro nel nostro Paese. Mentre le industrie culturali e creative hanno perso nel 2020 oltre il 30% del loro volume di affari (“Rebuilding Europe: the cultural and creative economy before and after COVID-19 - Ernst & Young”). A loro, Confindustria ha voluto dedicare la fine del cortometraggio con le interviste e le immagini di backstage sulle note del brano “Vivere”, nella versione swing arrangiata da Andrea Guerra. Un auspicio di ritorno alla vita, che è lavoro, è passione, è incontro tra persone, è scambio di idee, è fare progetti.

 

Da qui la scelta di Confindustria di essere presente, per la prima volta e su iniziativa del suo Presidente Carlo Bonomi, proprio alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un palcoscenico unico al mondo per evidenziare il valore delle industrie culturali e creative del cinema, dell’audiovisivo, della musica, dello spettacolo, degli eventi, che sono cultura ma anche impresa. Fondamentali per la loro funzione sociale e per la loro portata economica e occupazionale. Secondo le stime del Centro Studi Confindustria su dati Istat, pre-pandemia l’industria dei contenuti nel 2018 ha creato, sia direttamente sia attraverso la domanda di beni e servizi attivata a monte delle filiere, un valore aggiunto di circa 35 miliardi di euro (2,2% del PIL), e circa 690mila posti di lavoro (2,9% del totale nazionale). I dati riferiti alla sola industria dell’audiovisivo, musica e broadcasting sono rispettivamente 16 miliardi di euro (1,0% del PIL) e 214 mila occupati (0,8% del totale). Circa un terzo sia del valore aggiunto sia degli occupati generati dall’industria della cultura è impiegato in attività direttamente collegate alla cultura, mentre i restanti due terzi appartengono a settori a monte della filiera (come i servizi di consulenza, quelli operativi, di trasporto, le produzioni manifatturiere, immobiliari, etc). La domanda di attività culturali genera un importante effetto moltiplicatore sull’economia italiana, proprio in virtù di questi forti legami di filiera. Per ogni euro aggiuntivo speso per acquistare prodotti culturali in Italia si attiva un valore della produzione nel Paese di circa 1,9 euro. Questo perché quando cresce la domanda finale di prodotti culturali, a beneficiarne non è solo la produzione di contenuti culturali a cui la maggiore domanda è rivolta direttamente ma anche tutti quei settori che riforniscono le imprese culturali e senza le quali non esisterebbe il prodotto culturale.

 

Ma “Centoundici” sono anche gli anni di Confindustria. Anni di grandi trasformazioni, di creatività italiana, di umanità che hanno cambiato il volto dell’Italia da paese agricolo a industriale. Anni di grandi sogni nei quali le imprese sono state motore di rinascita e dove il contributo di migliaia di lavoratori, uomini e donne, è stato determinante per la ricostruzione del Paese. Come fu nel Secondo Dopoguerra, quando tutto era stato devastato e spazzato via ma non la speranza e la voglia di ricostruire un nuovo futuro di prosperità sociale ed economica. Per il Paese, per i figli, per tutti. È questo che racconta “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso” con il linguaggio “vivo” del cinema. Una scelta che è una riconferma da parte del Presidente Bonomi che si era già affidato alla narrazione cinematografica, sempre con la regia di Lucini, per riflettere sui grandi temi della contemporaneità in occasione delle sue ultime Assemblee annuali con i corti “Il coraggio del futuro” (Assemblea Confindustria, 2020) e “L’impresa di servire l’Italia” (Assemblea Assolombarda, 2019).

 

Il cortometraggio, prodotto da Maremosso e realizzato in collaborazione con Adverteam e Next Group, presenta al pubblico uno spaccato di vita vera dei nostri giorni, alternati da “riavvolgimenti” riferiti al passato. Chiara (interpretata nel film dall’attrice Cristiana Capotondi) è una giovane professoressa di storia, insegna alle superiori ed è innamorata del suo lavoro. La pandemia ha significato per Chiara doversi confrontare con un modo completamente nuovo di fare il proprio lavoro: la didattica a distanza. Gli manca l’aula, il rapporto con i colleghi, il contatto con gli studenti perché - sottolinea nel film - “una persona insegna anche guardando i ragazzi negli occhi”. Chiara è il simbolo dell’umanità di questa pandemia. E rappresenta molto bene il tema delle donne con il riferimento a Teresa Mattei, la più giovane madre della Costituente, nelle sue battaglie per l’uguaglianza dei diritti e, in particolare, dei diritti delle donne.

 

Alberto (Giorgio Colangeli) è un pacato signore di ragguardevole età. L’incontro con Chiara avviene in un centro vaccinale ospitato da una grande azienda. È un’azienda italiana che ha saputo resistere nel tempo, rinnovandosi. Sono cambiati i processi produttivi e le tecnologie sono 4.0. E oggi in azienda c’è perfino un museo.

 

Il dialogo tra Chiara e Alberto fa emergere assonanze e coincidenze: la capacità delle imprese di essere motore di ripartenza, oggi con la campagna vaccinale così come nel Dopoguerra, la loro vocazione a innovare, la capacità di fare quello c’è da fare “perché le cose si possono cambiare se si vuole e se si lavora tutti insieme”. Alberto l’ha imparato, da giovanissimo, in fabbrica. E così ricorda quel suo primo giorno di lavoro “bellissimo”, quando dalla campagna è arrivato in città, proprio in quella stessa azienda che oggi ospita il centro vaccinale. La guarda con l’orgoglio di chi ne ha fatto parte, riconoscendo l’utilità del progresso e scommettendo che guardando avanti, senza rimanere ancorati a metodi e processi appartenenti al passato, si può vincere. Era il 1955, l’ultimo anno di Luigi Einaudi Presidente della Repubblica Italiana.

 

Un flashback accompagna il pubblico indietro nel tempo: qui vediamo un giovane Alberto (interpretato da Adriano Occulto), intento a fare delle consegne in azienda e a un tratto fermarsi dietro alla porta del Direttore Rota (nel film, Alessio Boni). Il capoazienda è impegnato con due collaboratori. La discussione è animata. C’è un problema di materie prime. Il rame è fermo alla frontiera e la produzione non si può fermare. “Ma - tuona Rota nel film - neanche le bombe ci hanno mai fermato”. È un riferimento alla responsabilità, al coraggio, alla tenacia dell’imprenditore di “fare quello che c’è da fare” e di non fermarsi di fronte agli ostacoli, di guardare alla risoluzione dei problemi, di investire sulle nuove generazioni. In questo contesto risuona nel film il discorso di Einaudi: “Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi”.

 

Così la memoria va a uno dei momenti più difficili della recente storia d’Italia, la seconda metà degli anni Quaranta, quando, di fronte a un paese distrutto dalla guerra, furono proprio gli attori sociali, la Confindustria e i sindacati a concordare un impegno comune: la ripresa delle attività e del lavoro. Va alle donne che, quando tutti gli uomini erano al fronte, hanno portato avanti le fabbriche negli uffici ma anche al tornio, alla catena di montaggio. Va al piano Marshall e all’analogia con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza oggi. E va a quello straordinario fermento di idee e alla voglia dilagante di cambiare per costruire insieme un futuro migliore, di sicurezza, di benessere e di pace.

 

Alberto è dunque il simbolo dell’Italia che ha risposto al disastro della guerra mondiale con il lavoro. Lavoro che è attaccamento all’azienda, che è l’emozione di entrare in fabbrica, che è il desiderio di far parte di un mondo nuovo. La speranza di un sogno grandioso per il futuro - quello dei giovani di ieri e della nostra generazione Covid - che ritroviamo nel volto entusiasta e trasognato di Adriano Occulto. Un’immagine iconica che diventa, per questo, la locandina del film.

 

Il filo rosso tra il passato e il presente di Alberto permette di guardare oltre la pandemia con fiducia come si fa con un nuovo inizio che fa eco a quello che tutti noi stiamo vivendo. Perché le grandi crisi portano con sé anche grandi opportunità: è l’insegnamento della storia. Bisogna però farsi trovare pronti per restituire fiducia ai giovani e costruire un futuro migliore.

 

Non avere sogni grandiosi è l’unica cosa che ci può fermare”.



In allegato la dichiarazione del Presidente Carlo Bonomi


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INDUSTRIA: ALL’UNDICESIMO FORUM CONFINDUSTRIA – BDI SIGLATA UNA DICHIARAZIONE CONGIUNTA PER UN’EUROPA PIU’ FORTE 

Al centro del documento il rafforzamento del mercato unico e la transizione ambientale e digitale 


Roma, 7 settembre 2021 –  Transizione ambientale e digitale come fattori di competitività per le imprese europee e mercato unico come strategia industriale per l’Unione europea. Questi i principali capitoli della dichiarazione congiunta siglata oggi dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi e il presidente BDI, Siegfried Russwurm in occasione dell’11° Business Forum tra la gli industriali italiani e tedeschi. Una serie di proposte concrete, che oggi saranno presentate al Presidente del Consiglio Draghi, per un’Europa più forte e incisiva con l’industria protagonista. 

Confindustria e BDI sostengono il Green Deal europeo e sono impegnate nella transizione verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico. Il sistema imprenditoriale sta sostenendo un grande sforzo per rendere i propri processi produttivi più efficienti e sostenibili, anche in considerazione delle proposte contenute nel pacchetto Fit-for-55, che rafforzano il contributo delle imprese al raggiungimento degli obiettivi climatici Ue, imponendo nel breve periodo un cruciale cambio di ritmo. Secondo gli industriali italo tedeschi, quindi, è necessario un chiaro orientamento della politica industriale per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, evitando, come è accaduto nell’ultimo decennio, che la produzione di tecnologie per la transizione energetica venga prodotta fuori dell’Europa. 

Obiettivi climatici davvero ambiziosi possono essere raggiunti solo tramite un investimento pubblico e privato che vada ben oltre 300 miliardi di euro all’anno previsti dall’Ue. Mentre i prezzi del carbonio svolgeranno un ruolo importante nella creazione di maggiori incentivi per gli investimenti privati, sarà necessario un sostanziale e permanente incremento di investimento pubblico in nuove infrastrutture, edifici e trasporti. Inoltre, il sostegno fiscale per gli investimenti privati dovrà inizialmente essere ampio, per incentivare complesse trasformazioni in molti settori, in cui un processo graduale e guidato dal mercato sarebbe troppo lento. Di conseguenza, con questa Dichiarazione congiunta Confindustria e BDI esortano le istituzioni Ue a fornire nuove regole sugli aiuti di Stato per il Green Deal, che consentano un sostegno pubblico più ampio sia a livello Ue sia nazionale. È assolutamente necessario l’avvio in tempi brevi di un serio dibattito sul finanziamento della trasformazione oltre le attuali quote nei programmi di spesa dell’Unione, che in quelli del NextGeneration o in quelli di finanziamento della BEI, in seno ai parlamenti nazionali e a livello europeo.


Gli industriali di Italia e Germania accolgono con favore la rinnovata strategia industriale della Commissione, volta a promuovere crescita, resilienza e sovranità, poiché è necessario un approccio più forte che comprenda obiettivi chiari, strumenti adeguati e un monitoraggio rigoroso della politica. Così come è importante ridurre le principali dipendenze strategiche industriali e tecnologiche dell’economia dell’Ue sulla base della strategia della Commissione. Le istituzioni europee dovrebbero presto fissare chiari traguardi di politica industriale, stabilire piani d’azione sui temi più cruciali ed applicare gli strumenti politici derivanti dal finanziamento nei programmi dell’Ue, inserendoli in un contesto normativo favorevole e all’interno di strutture adeguate alle reti ed alla governance.

La crisi dovuta al Covid-19 ha mostrato quanto l’economia e la società siano sempre più dipendenti dalle tecnologie digitali e necessitino di nuovi modelli imprenditoriali. Ora più che mai, la trasformazione digitale delle nostre imprese, l’adozione di tecnologie digitali (quali IA, Quantum e il calcolo HP, Blockchain) l’accesso competitivo e l’uso dei dati hanno dunque un potenziale e un ruolo ancora più elevati da svolgere nell’aumento della produttività industriale, riducendo i costi e fornendo prodotti e servizi innovativi. BDI e Confindustria, quindi, condividono le iniziative dell’Ue per favorire la trasformazione digitale poiché un’intelligente politica in materia di dati associata alla certezza del diritto per l’uso e lo scambio di dati da parte delle imprese è parte integrante del successo di un’economia di dati innovativa.

Confindustria e BDI ritengono inoltre necessario preservare il Mercato Unico quale risorsa strategica dell’Ue e invitano la Commissione a contrastare ogni tentativo di frammentazione e ad assicurare una reale parità di condizioni per le imprese europee aumentando i controlli e le sanzioni nei confronti degli Stati membri che non rispettino le norme Ue. 

Nella Dichiarazione congiunta i due Presidenti delle principali economie manifatturiere europee sottolineano la contrarietà a qualsiasi forma di protezionismo e chiedono all’Ue di continuare ad impegnarsi con i suoi partner commerciali al fine di rinnovare il sistema commerciale multilaterale, stabilendo un regolamento moderno che consenta all’OMC di svolgere efficacemente il proprio ruolo. La dodicesima Conferenza dei Ministri (MC12) che prenderà l’avvio il 29 novembre 2021 a Ginevra, rappresenta un’opportunità unica per affrontare sia questi temi che ulteriori questioni urgenti, come la stretta interconnessione di scambi e investimenti con l’azione climatica e la sostenibilità. Bonomi e  Russwurm si sono inoltre dichiarati a favore della riforma e della modernizzazione dell’Accordo sulle sovvenzioni e sulle misure compensative, e dello sviluppo di accordi multilaterali e plurilaterali ambiziosi in ambiti quali l’e-commerce.

“Oggi più che mai è necessario rimanere uniti, per rafforzare la ripresa in atto e vincere le sfide che abbiamo davanti: quella sanitaria e quella economica, che vede l’Europa competere con le altre grandi economie globali: solo uniti potremo raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, anche in campo sociale ed ambientale. Credo che la collaborazione tra Confindustria e BDI possa essere portata come esempio: le prime due economie manifatturiere d’Europa stanno facendo la loro parte: questo é il messaggio che emerge dalla nostra collaborazione ormai più che decennale e che abbiamo voluto ribadire anche in questi giorni” – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi. 

Il Presidente Russwurm ha affermato: “Il settore manifatturiero in Germania e in Italia è nel mezzo di una doppia transizione. Le nostre imprese devono compiere ingenti investimenti privati nell’ambito di tecnologie verdi e digitali per finanziare nuovi prodotti, tecnologie di produzione e servizi per i loro clienti. Abbiamo bisogno pertanto di un contesto politico eccellente, per finanziare questi investimenti dopo la più grande recessione del dopo-guerra europeo. Parallelamente, i nostri governi e l’Unione Europea stanno prendendo importanti decisioni, sia per quanto riguarda i nuovi pacchetti di politiche climatiche, a supporto dell’obiettivo di neutralità climatica stabilito dell’Unione, che riguardo alla sovranità strategica dell’Europa. Anche qui, le nostre imprese necessitano di eccellenti politiche industriali per fare di queste sfide dei successi imprenditoriali a livello nazionale, assicurando un export competitivo che supporti i nostri standard di vita. Il prezzo del carbonio, l’innovazione e le politiche industriali a supporto della doppia transizione, devono andare di pari passo, sia a livello nazionale che europeo. Ci resta ancora molto lavoro da fare a livello di politiche.”




CONFINDUSTRIA: CONNEXT 2021, OGGI IN LUISS LA SECONDA TAPPA DEL ROADSHOW SUL TERRITORIO

Focus sulle migliori startup, la call è aperta fino al 20 settembre



Roma, 6 settembre 2021 – La call di Confindustria con il “Percorso Startup” entra nel vivo in occasione della seconda tappa, che si è svolta oggi in Luiss, del roadshow sul territorio verso Connext 2021, in programma al MiCo di Milano il 2 e 3 dicembre.  “Percorso Startup” è frutto della collaborazione con RetImpresa e Luiss, attraverso la partnership con LVenture Group e il suo acceleratore di startup Luiss EnLabs, e Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative.

L’iniziativa di oggi mette le startup al centro del disegno di sviluppo innovativo e sostenibile del sistema imprenditoriale nazionale, valorizzando le tante azioni messe in campo da Confindustria in tutte le sue articolazioni.

La call sarà attiva fino al 20 settembre sul sito connext.confindustria.it e ha l’obiettivo di selezionare le 20 migliori startup che presenteranno progetti innovativi nei 4 settori strategici corrispondenti ai driver di Connext 2021: Fabbrica Intelligente; Città del futuro; Pianeta sostenibile; Persone, Scienze della vita e Progresso.

Le realtà vincitrici avranno diritto all’iscrizione gratuita al Marketplace sulla Piattaforma digitale fino a dicembre 2021, all’accesso all’evento di Milano come visitatori e ad uno stand personalizzato nell’area della manifestazione “Expo 3D”. Avranno anche la possibilità di organizzare incontri B2B, partecipare ai laboratori/eventi digitali ed effettuare speedpitch nell’evento di chiusura.

Inoltre, attraverso l’iscrizione gratuita sulla piattaforma di open innovation con tecnologia blockchain RetImpresa Registry tutte le startup candidate avranno l’occasione di implementare la visibilità della propria idea imprenditoriale e di attivare collaborazioni con altre imprese, PMI e startup anche dopo la scadenza della Call, sia con quelle presenti fisicamente a Milano che con quelle che non lo saranno.

 

Infatti, dopo il successo dell’edizione 2019, che aveva registrato 7000 presenze e 2500 B2B, e l’edizione del 2020 annullata a causa della pandemia, Connext 2021 torna con una la nuova veste phygital. La grande Piazza Virtuale è già online con un sito dedicato da cui è possibile accedere a B2B, laboratori innovativi ed eventi tematici.

 

I 4 driver scelti per questa nuova edizione di Connext coprono le aree dove si giocherà la competizione futura. Infatti, al centro del driver “Pianeta Sostenibile” sono state inserite la Resilienza e la Business Continuity, temi cari alla Piccola Industria – ha detto Carlo Robiglio, Presidente Piccola Industria Confindustria. Connext e la contaminazione che genera può rappresentare un volano importante per creare soluzioni a supporto della resilienza delle tante PMI che compongono il nostro sistema industriale, aumentandone la capacità di anticipare gli eventi e di riprendersi con rapidità, rafforzandone anche la competitività. Interventi che devono riguardare anche i territori e le comunità in cui le imprese operano. La finalità è la messa in sicurezza del Paese facilitandone la trasformazione in un sistema sostenibile e resiliente”.

 

Contaminazione e innovazione sono le parole chiave che contraddistinguono questa iniziativa che con i Giovani Imprenditori siamo felici di promuovere per favorire la crescita delle startup in ottica di open innovation – così Riccardo Di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria. Nonostante il momento storico-economico complesso, al termine del 2° trimestre 2021 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese supera le 13.500 unità secondo il report del MISE, in aumento del +8,1% rispetto al trimestre precedente. Dobbiamo quindi considerare queste giovani imprese come un volano per la trasformazione innovativa e tecnologica italiana, e costruire per loro sempre maggiori occasioni di crescita e sviluppo” ha concluso Di Stefano.

 

Oggi le startup hanno bisogno di fare rete, ricercare opportunità e creare connessioni con il mondo manifatturiero e dei servizi, per questo Percorso Startup è la strada giusta da percorrere – ha commentato Fabrizio Landi, Presidente di RetImpresa. Anche attraverso l’utilizzo della nostra piattaforma di Open Innovation “Registry” le startup candidate potranno affacciarsi al mercato in un ecosistema digitale che valorizzi la loro capacità innovativa favorendo la collaborazione con PMI, grandi imprese e imprese estere”.

 

La seconda tappa di “Percorso Startup verso Connext 2021” è stata introdotta da Massimo Angelini, Direttore External Affairs, Corporate Communication & Partnership della Luiss. “La strategia di Open Innovation dell’Ateneo promosso da Confindustria è fortemente caratterizzata da iniziative e progetti sul mondo delle start-up e del digitale. Sono oltre 120, infatti, le imprese innovative accelerate dal 2013 da Luiss EnLabs e con la recente call nell’Education Technology, lanciata dall’Ateneo in partnership con LVenture Group, abbiamo raggiunto un grande numero di imprenditori digitali italiani e internazionali. E ancora penso a 42 Roma Luiss, la rivoluzionaria scuola di coding che forma fuoriclasse del digitale per contribuire alla trasformazione delle imprese e della PA. La call di Confindustria di “Percorso Startup” - ha concluso Angelini - si inserisce dunque perfettamente nel nostro ecosistema, un hub che ha le condizioni ideali per trasformare i progetti in realtà imprenditoriali. È importante dunque per la nostra Università sostenerla attivamente”.

 



CONFINDUSTRIA SELEZIONA 20 STARTUP PER CONNEXT 2021
Candidature aperte fino al 20 settembre 2021 per le startup operanti nei 4 driver tematici


Roma, 28 luglio 2021 - È stata lanciata oggi la nuova edizione della CallPercorso Startup verso Connext 2021”, organizzata da Confindustria con il supporto di RetImpresa – l’Agenzia confederale per le aggregazioni e le reti d’impresa - e Luiss, attraverso la partnership con LVenture Group e il suo acceleratore di startup Luiss EnLabs, e Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative.

Confindustria seleziona 20 startup capaci di proporre progetti innovativi, sostenibili e scalabili in settori strategici da presentare a Connext 2021, l’incontro nazionale di partenariato industriale che si terrà i prossimi 2 e 3 dicembre al Mi.Co. di Milano.
Le startup, che sono al centro della vision di Connext 2021 e del disegno di sviluppo innovativo e sostenibile che caratterizzerà l’evoluzione del sistema produttivo italiano nei prossimi anni, otterranno visibilità della propria idea imprenditoriale in un contesto di contaminazione unico e potranno attivare occasioni di networking e di business con Pmi innovative, grandi imprese manifatturiere, operatori internazionali, soggetti pubblici e investitori.

Il Percorso Startup è articolato in 4 call tematiche corrispondenti ai 4 driver di Connext: Fabbrica Intelligente; Città del futuro; Pianeta sostenibile; Persone, Scienze della vita e Progresso. E per ognuna verranno selezionate le startup ammesse alla fase di valutazione finale, che in vista dell’evento a Milano, parteciperanno ai Driver Lab con gli esperti delle Associazioni del Sistema Confindustria, delle Grandi Imprese e degli altri stakeholder presenti a Connext.

Le 20 startup vincitrici otterranno l’iscrizione al Marketplace digitale di Connext fino a dicembre 2021, uno stand nell’Expo 3D, la possibilità di organizzare incontri B2B e di partecipare agli eventi digitali durante la manifestazione. Potranno, inoltre, effettuare uno speedpitch per presentare il progetto a operatori economici, investitori istituzionali e potenziali investitori esteri.

Il regolamento del concorso, pubblicato sul sito https://connext.confindustria.it/2021/startup, consente la candidatura alle startup operanti in Italia, costituite in forma societaria da non più di quattro anni, mediante l’iscrizione sulla piattaforma di open innovation RetImpresa Registry e caricando la propria business idea entro la data del 20 settembre 2021.

Appuntamento il 6 settembre alle ore 15:00 a Roma nella tappa del roadshow di Connext 2021 dedicata ad approfondire Percorso Startup con il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Riccardo Di Stefano, il Vice Presidente per le Filiere e le Medie Imprese di Confindustria Maurizio Marchesini, il Presidente di RetImpresa Fabrizio Landi e Massimo Angelini, Direttore External Affairs, Corporate Communication & Partnership della Luiss.


 

Focus dell’accordo su Transizione 4.0: automazione, simulazione, digital twin, cloud computing, industrial edge, data analytics e intelligenza artificiale 

300 aziende e oltre 500 partecipanti: questi i risultati della collaborazione tra Siemens e Confindustria che, iniziata nel 2018, continuerà a promuovere la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere

Il Digital Enterprise Experience Center (DEX) di Siemens a Piacenza sarà ancora la sede delle attività di formazione, sia in presenza che online, insieme alla rete dei Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria

 

Siemens Digital Industries Italia e Confindustria hanno rinnovato oggi l’accordo “Smart Factory Siemens - 100 Giornate Evolution”: nuova linfa ad una collaborazione iniziata nel 2018 che ha al centro la trasformazione digitale delle imprese e che durerà fino a tutto il 2022.

 

L’intesa è stata siglata da Siemens Digital Industries Italia e Confindustria, presso il Digital Enterprise Experience Center (DEX) di Piacenza alla presenza di Giuliano Busetto, Head of Digital Industries di Siemens Spa, il Direttore Generale di Confindustria Francesca Mariotti, il Vice Presidente di Confindustria per le Filiere e Medie Imprese Maurizio Marchesini e il Responsabile del Coordinamento Nazionale dei DIH di Confindustria Gianluigi Viscardi.

 

Il nuovo accordo punta sulla condivisione di casi concreti di applicazione delle tecnologie digitali per l’industria manifatturiera e percorsi di formazione personalizzati in grado di rispondere alle esigenze specifiche delle aziende, con focus su automazione, simulazione, digital twin, cloud e edge computing, data analytics, intelligenza artificiale e altre tecnologie abilitanti alla trasformazione digitale delle imprese.

In particolare, Siemens offrirà alle imprese di Confindustria e ai DIH la possibilità di organizzare 100 giornate dedicate alla conoscenza dei vantaggi della digitalizzazione per le imprese manifatturiere interessate ad approfondire e investire nelle tecnologie abilitanti l’Industria 4.0. A seguito di assessment sulla loro maturità digitale - coordinati e svolti nei DIH di Confindustria dislocati sul tutto il territorio Italiano - le imprese verranno poi indirizzate e accreditate presso il DEX, centro di eccellenza e modello di Smart Factory, dove avranno l’opportunità di aggiornarsi rispetto alle innovazioni tecnologiche, di acquisire il background tecnico culturale indispensabile per attuare il proprio rinnovamento e soprattutto dove potranno testare e conoscere le tecnologie di controllo, di progettazione e di simulazione digitale applicate alle macchine automatiche, macchine utensili, stazioni con robot e isole industrial software, oggetto del Piano Transizione  4.0. 

Per rispondere adeguatamente alla situazione emergenziale causata dal Covid-19 i servizi di formazione saranno erogati sia in presenza sia online e l’accesso ai contenuti tecnologici, aggiornati e sviluppati nel corso degli ultimi due anni, sarà possibile anche a distanza attraverso webinar e livemeeting.

 

“Sono state quasi 300 le aziende e oltre 500 i partecipanti che abbiamo raggiunto a seguito della firma del primo accordo, nel luglio 2018.

La rinnovata collaborazione conferma il nostro ruolo di pionieri e partner nella trasformazione digitale delle imprese italiane, oltre che il nostro impegno e dedizione nella formazione e nell’aggiornamento delle necessarie competenze a disposizione delle imprese che decidono di affrontare questo percorso innovativo.

L’accordo inoltre rappresenta un ulteriore riconoscimento per il nostro rinnovato DEX, una Smart Factory che mostra con applicazioni e tecnologie operanti, il percorso verso la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere italiane. Attraverso la digitalizzazione le imprese diventano più competitive, con la riduzione del time to market, con un aumento della flessibilità produttiva, efficienza e soprattutto sostenibilità, garantita dall’uso sistematico di tecnologie digitali come motore dello sviluppo e della crescita” ha affermato Giuliano Busetto, Head of Digital Industries di Siemens Spa a margine della firma dell’accordo.

 

“Credo che visitare luoghi come il DEX e vedere come le tecnologie digitali possano essere integrate nei processi produttivi sia il meccanismo più veloce ed efficace per contaminare le imprese e indurre un ‘effetto emulazione’ soprattutto nelle tante PMI che ancora non hanno considerato investimenti 4.0 – ha commentato Maurizio Marchesini, Vice Presidente Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese. “Da questo punto di vista c’è ancora molto lavoro da fare e abbiamo l’opportunità di accompagnare i processi di trasformazione digitale con le misure del Piano Transizione 4.0. Sono misure senz’altro valide, ma che possono essere ulteriormente migliorate per superare i problemi di tante PMI. Proprio in questo senso abbiamo proposto di introdurre la possibilità della cessione del credito d’imposta sui beni strumentali 4.0. Questa idea, accettata dal Governo, è stata bloccata prima dalla ragioneria dello Stato e poi da Eurostat. Noi manteniamo la convinzione della bontà ed urgenza del provvedimento e continueremo ad approfondire e cercare soluzioni che permettano in particolare alle PMI della filiera di accedere ai fondi.”

 

“Il rinnovo di questo accordo oggi è molto importante per i DIH della rete Confindustria - ha sottolineato Gianluigi Viscardi, Coordinatore nazionale DIH Confindustria. “Insieme a Siemens vogliamo proseguire il lavoro avviato negli anni scorsi e affrontare la fase più difficile, cioè passare dalla sensibilizzazione delle imprese alla realizzazione dei progetti di trasformazione 4.0. I DIH sono pronti ad affrontare questa sfida. Negli ultimi mesi, nonostante le difficoltà, i DIH hanno proseguito la loro attività di sensibilizzazione delle imprese: parliamo di oltre 25.000 imprese raggiunte in questi anni con workshop, incontri one to one e visite studio nei centri tecnologici più avanzati, tra cui il DEX. Il nostro obiettivo adesso è concretizzare i loro progetti.”


Background Information

La legge di bilancio per il 2021 ha prorogato il Piano Transizione 4.0, estendendo l’operatività delle misure a supporto degli investimenti, della R&I e della creazione di competenze fino al 2022.

In questa cornice i Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria hanno proseguito e intensificato la loro attività di sensibilizzazione sulle opportunità offerte dalle tecnologie digitali e di orientamento delle imprese verso gli attori dell’ecosistema dell’innovazione. I DIH hanno, inoltre, supportato le imprese nella valutazione della maturità digitale utilizzando lo strumento di assessment definito dal Politecnico di Milano e, avvalendosi di questo strumento, hanno realizzato anche progetti con grandi partner industriali e i loro fornitori più rilevanti volti a rilevare il livello di digitalizzazione della filiera. 

Con l’obiettivo di facilitare la comprensione delle tecnologie e dei paradigmi alla base del processo evolutivo di trasformazione digitale, a dieci anni dalla nascita il Technology Application Center (TAC) di Siemens a Piacenza si è rinnovato trasformandosi nel Digital Enterprise Experience Center (DEX), un centro dove sperimentare - grazie all’ingresso di nuove macchine come una linea di produzione completamente virtualizzata e nuove applicazioni di Realtà aumentata, Edge computing e Intelligenza artificiale - le tecnologie più innovative nell’ambito dell'industria manifatturiera. Si è così rafforzata ulteriormente la missione chiave del DEX: far comprendere i vantaggi di innovazione e digitalizzazione portati all’industria manifatturiera, interagendo con macchine e applicazioni reali, e sviluppare soluzioni su misura per PMI come per grandi aziende.

 


CONFINDUSTRIA: OGGI A FIRENZE LA PRIMA TAPPA DEL ROADSHOW DI CONNEXT 2021

Prende il via oggi da Firenze il ciclo dei roadshow sul territorio in vista della seconda edizione di Connext 2021 che si terrà il 2 e 3 dicembre al Mico di Milano. Una serie di incontri da Nord a Sud Italia dedicati agli imprenditori in cui la squadra di Presidenza di Confindustria illustrerà la nuova articolazione del progetto. Una grande occasione di confronto tra tutti gli attori del mondo economico, che mette al centro la forza del network per supportare in modo concreto le imprese a gestire e guidare il cambiamento, implementando la loro competitività sui mercati globali attraverso percorsi ad alto valore aggiunto e nuove partnership. Una piattaforma di relazioni basata su dinamiche di integrazione orizzontale e verticale, di crescita delle Filiere, di contaminazione con il mondo delle Startup e di dialogo con la Pubblica Amministrazione.

Dopo il successo dell’edizione 2019, che aveva registrato 7000 presenze e 2500 B2B, e l’edizione del 2020 annullata a causa della Pandemia, il secondo appuntamento torna con una nuova veste: organizzata in modalità phygital, la grande Piazza Virtuale è già online con un sito dedicato (connext.confindustria.it), da cui è possibile accedere alla piattaforma del progetto, dove si attiveranno le connessioni che daranno vita a B2B, laboratori innovativi ed eventi tematici.

Anche questa edizione prevede un calendario ricco di iniziative, articolate su 4 Driver: Fabbrica Intelligente, Città del Futuro, Pianeta Sostenibile, Persone Scienze della Vita e Progresso. Attraverso la piattaforma, infatti, è possibile consultare in tempo reale i profili aziendali dei partecipanti, pianificare i B2B e partecipare a webinar ed eventi in presenza. Una profilazione mirata consente, tramite l’intelligenza artificiale, di individuare il partner adatto alle proprie esigenze, proporre competenze, prodotti/servizi alle imprese interessate e ricevere proposte sul laboratorio più in linea con il proprio profilo.
Un tool di messaggistica istantanea moltiplica i contatti tra imprese, facilitando le occasioni di business dall’iscrizione fino a dicembre 2021. Inoltre, nuove opportunità di matching a distanza consentono di incontrare virtualmente anche le imprese non fisicamente presenti a Milano. La connessione con la piattaforma di open innovation con tecnologia blockchain RetImpresa Registry dà alle imprese partecipanti a Connext la possibilità di lanciare call to action e iniziative di partenariato finalizzate a creare filiere e reti digitali per l’innovazione e la sostenibilità, interagendo con startup e altri attori del sistema economico.

 

“Nella fase complessa che attraversiamo, bisogna ripartire dal ruolo che l'Italia riveste e potrà rivestire nell'economia, dal grande valore aggiunto della nostra manifattura e dalla nuova globalizzazione che va nella direzione di accorciare le filiere – ha affermato Maurizio Marchesini, Vice Presidente per le Filiere e le Medie Imprese. Nella crisi è emersa con forza la rischiosità di gestire rapporti di business con paesi lontani: sempre più si tenderà a cercare forniture nei paesi più controllati e vicini. Il 4.0 consente di accelerare il processo e le filiere saranno una parte essenziale del nuovo modo di competere sui mercati: sono sinonimo di flessibilità, resilienza, capacità di adattarsi alle nuove esigenze dell’utente finale, di produrre beni e servizi personalizzati. Proprio secondo la logica delle filiere – ha proseguito - Connext punta su progetti flagship efficaci e integrati in grado di cogliere l’occasione offerta dal PNRR e sulla valorizzazione dei progetti di ricerca sulle value chain strategiche della Commissione europea”.

 

“Consapevoli della valenza del networking abbiamo progettato un percorso inedito e innovativo. Tuttavia, a causa del fragile e complesso scenario attuale la dimensione fisica sarà affiancata da una importante dimensione virtuale che consentirà interazioni 4.0 a tutti i livelli grazie a piattaforme altamente performanti. Nel nuovo format due mondi, fisico e virtuale, si incontrano per integrare le opportunità  sfruttando il volano dell’Expo 3D: le visite al padiglione e le interazioni Digital, possibili in tempo reale, moltiplicheranno le opportunità per le imprese” così Alberto Marenghi, Vice Presidente per l’Organizzazione, lo Sviluppo e il Marketing.

 

“Lo scenario emergenziale in questi mesi ha mostrato in modo nitido la valenza strategica delle alleanze e collaborazioni, cuore del nostro progetto. Che ha l’obiettivo di costruire il futuro con azioni concrete che possano dare nuovo slancio all’economia e permettere a tutte le imprese di crescere, creare valore e occupazione. Siamo in una fase di accelerazione della ripresa, nonostante i crescenti timori che la “variante Delta” possa frenare i progressi ottenuti nella lotta alla diffusione del Covid – ha commentato Francesca Mariotti, Direttore Generale di Confindustria. Produzione industriale, export e investimenti sono sopra i livelli pre-pandemia, la spesa delle famiglie è in recupero e le prospettive sono di rafforzamento della risalita. In questo contesto, la nostra sfida è chiara: accompagnare le imprese, con il loro contributo di innovazione e competenze, nella partecipazione attiva ai grandi progetti di trasformazione del Paese, fondamentali per innalzare il potenziale di crescita”.

 

“Considero Connext un evento della ripartenza, perché può essere la sintesi di tutto quello che la crisi ci ha insegnato – ha sottolineato  Maurizio Bigazzi, Presidente di Confindustria Firenze. Mi riferisco alla necessità: di fare rete; di innovare il nostro modo di produrre e di stare sul mercato; di fare partenariati e sinergie che rafforzino le nostre filiere e le nostre catene del valore. Nella  ‘nuova normalità’ che abbiamo di fronte – e nella quale siamo chiamati a competere – i quattro pilastri di Connext, cioè la Fabbrica intelligente, la Rigenerazione urbana, la Sostenibilità e le Scienze della Vita diventano altrettanti elementi-chiave della ripartenza. Elementi che, peraltro, sono anche l’ossatura progettuale del PNRR”.

 

La ripartenza economica sta creando spazi di opportunità straordinarie per le imprese fiorentine e italiane – ha spiegato Alessandro Sordi, Vice Presidente di Confindustria Firenze. Una occasione che non deve essere sprecata e che può valorizzare ulteriormente il loro indiscusso saper fare, contribuendo così a rafforzare il posizionamento dell'Italia nel mondo e la valorizzazione delle nostre eccellenti competenze. Devono però essere capaci di investire in trasformazione digitale e in tecnologia; devono scommettere e credere nelle capacità dei giovani e nelle startup. Connext è una grande occasione di confronto e network, anche per che le imprese fiorentine”.


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