COMUNICATI STAMPA


G20: DOMANI L’ITALIA ASSUME LA PRESIDENZA

“Confindustria alla guida del G20 Business Summit, Emma Marcegaglia Chair”



Roma, 30 novembre 2020 - Il 1° dicembre l’Italia assumerà per la prima volta nella storia la presidenza del G20, il più importante foro di collaborazione internazionale fra economie industrializzate e paesi emergenti.


In parallelo, Confindustria in qualità di principale organizzazione di rappresentanza delle imprese italiane, sarà chiamata a organizzare il G20 Business Summit (B20), il più autorevole fra gli Engagement Groups ufficiali istituiti dal G20: www.b20italy2021.org


Riservato alle imprese e alle loro organizzazioni di rappresentanza, il B20 annovera ogni anno oltre 1.000 delegati dei paesi G20 per circa 3.000 partecipanti, in rappresentanza di una comunità d’affari di oltre 6,5 milioni di imprese fra cui tutte le principali corporate mondiali.


Obiettivo principale del B20 è formulare raccomandazioni di policy alla Presidenza G20 di turno su un ampio novero di settori di interesse per il sistema industriale globale. Con la crisi che ha colpito l’economia mondiale a seguito della pandemia da Covid-19, l’edizione 2021 del B20 assume un’importanza particolare e costituisce l’occasione per porre il Paese e l’industria italiana al centro del dibattito sulle traiettorie da intraprendere per dare nuovo impulso alla crescita dell’economia mondiale.

Il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha affidato ad Emma Marcegaglia (Presidente e CEO di Marcegaglia Holding, Past President di Confindustria, Businesseurope ed Eni) la guida dell’intero processo in qualità di B20 Chair.


Un selezionato numero di CEO, rispettivamente italiani ed internazionali, la assisteranno nell’indirizzo generale e nell’azione di advocacy attraverso un Advisory Board ed un International Advocacy Caucus. Dell’Advisory Board faranno parte: Nerio Alessandri (Technogym), Marco Alverà (Snam), Marco Bizzarri (Gucci), Alberto Bombassei (Brembo), Sonia Bonfiglioli (Bonfiglioli Riduttori), Diana Bracco (Bracco), Silvia Candiani (Microsoft Italia), Giuseppina Di Foggia (Nokia Italia), Antonio Donnarumma (Terna), John Elkann (Exor), Gabriele Galateri di Genola (Assicurazioni Generali), Francesco Giordano (Unicredit), Marco Hannappel (Philip Morris Italia), Sergio Marullo di Condojanni (Angelini Holding), Fabrizio Palermo (Cassa Depositi e Prestiti), Pietro Salini (Webuild), Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Ermenegildo Zegna (Zegna). I membri dell’International Advocacy Caucus saranno ufficializzati nelle prossime settimane.


I lavori del B20 Italy si articoleranno attraverso Task Forces focalizzate sulle principali priorità che la business community globale ha consolidato negli anni. Alla guida  di queste TF tematiche sono stati nominati i seguenti CEO italiani: Barbara Beltrame Giacomello, Vice Presidente Confindustria: Trade & Investment; Patrizia Grieco, Presidente MPS: Integrity & Compliance; Maximo Ibarra, CEO Sky Italia: Digital Transformation; Francesco Starace, CEO Enel: Energy & Resource Efficiency; Carlo Messina, CEO Intesa San Paolo: Finance & Infrastructure; Giampietro Benedetti, Presidente Danieli: Employment & Education; Sergio Dompè, Presidente Dompè: Health & Life Science; Claudio Descalzi, CEO ENI: Action Council Sustainability & Global Emergencies.


La selezioni dei membri di ciascuna Task Force (max 100, di cui almeno il 75% internazionali) avverrà nelle prossime settimane sulla base di criteri di provenienza geografica, settoriale, dimensionale e di genere volti a garantire una equilibrata rappresentanza della business community globale.

Nella gestione dell’intero processo, Confindustria si avvarrà del supporto tecnico delle più importanti società di consulenza strategica globale (“Knowledge Partners”), della collaborazione di prestigiosi ed autorevoli Enti, Organismi ed Associazioni internazionali di rappresentanza delle imprese (“Network Partners”), e, per la prima volta nella storia del B20, di rinomate Università italiane in qualità di “Scientific Partners”.

 

La presidenza italiana del B20 prenderà il via ufficialmente il 21-22 gennaio 2021 con l’Inception Event, da svolgersi in formato prevalentemente virtuale. Fra febbraio e luglio ciascuna Task Force si riunirà a cadenza mensile in teleconferenza per definire i contenuti del proprio policy paper e le raccomandazioni da inviare al G20. Il 7-8 ottobre, a circa 3 settimane dal vertice dei Capi di Stato e di Governo, si terrà il Final Summit B20 che vedrà la consegna della “Dichiarazione Finale” al Presidente del Consiglio italiano nella sua qualità di Presidente di turno del G20. In parallelo, durante l’intero anno di presidenza, il B20 assicurerà la propria presenza ai principali fora economici internazionali ed a numerosi eventi che si terranno sotto l’egida del G20, in Italia e all’estero.



Roma, 30 novembre 2020 - Valorizzare e rafforzare la cultura della sicurezza, della sostenibilità e della legalità. Questo è l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato questa mattina presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri dal Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. Giovanni Nistri.

Tra le aree in cui si articolerà la collaborazione è stata individuata l’organizzazione di conferenze, convegni e seminari presso le sedi delle rappresentanze regionali di Confindustria. Questi appuntamenti saranno occasioni di approfondimento in materia di security awareness, con particolare riferimento alla tutela del patrimonio informativo aziendale oggetto di trattamento con strumenti informatici; economia circolare e gestione dei rifiuti, con l’obiettivo di prevenire illeciti nel settore del ciclo dei rifiuti; analisi dei rischi e delle misure per la prevenzione di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale. Inoltre, Confindustria e Arma dei Carabinieri lavoreranno in sinergia all’elaborazione di studi e ricerche sulle tematiche di interesse comune per l’approfondimento dei profili tecnici e funzionali.

Confindustria e l’Arma dei Carabinieri garantiranno la partecipazione dei propri rappresentanti alle iniziative di formazione e informazione, organizzate dall’Associazione, condividendo la volontà di promuovere fondamentali sinergie per migliorare l’efficacia complessiva delle misure previste dall’accordo nei rispettivi settori.



PMI DAY 2020: SOSTENIAMO IL PONTE SCUOLA-IMPRESE

La manifestazione delle piccole e medie imprese confermata in modalità on-line per l’emergenza Covid-19. Focus su resilienza e contraffazione


Roma, 20 novembre 2020 – Si è tenuta oggi l’undicesima edizione della Giornata Nazionale delle Pmi, organizzata da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le associazioni del Sistema. Un’edizione diversa ma ugualmente coinvolgente, poiché quest’anno tutte le iniziative si sono svolte on-line nel rispetto delle regole imposte dall’emergenza Covid-19. Numerose le associazioni e le imprese che, nonostante la situazione, hanno voluto esserci e tanti i ragazzi delle scuole che si sono collegati da casa. Sono stati quasi 30mila i protagonisti degli eventi virtuali dedicati a studenti e insegnanti delle scuole medie superiori e ITS.

Le piccole e medie imprese di Confindustria dal 2010, anno di nascita della manifestazione, hanno aperto le loro porte a circa 380mila ragazzi per farli entrare nelle loro realtà, sviluppate con fatica, impegno, ingegno e idee, proprio le caratteristiche che hanno reso il made in Italy famoso nel mondo.

 

Resilienza e contraffazione sono stati i focus degli eventi del PMI DAY 2020. Le piccole e medie imprese hanno voluto spiegare ai ragazzi che la chiave per realizzarsi e resistere alle avversità è saper affrontare e reagire al cambiamento. Un processo in cui le Pmi italiane sono da sempre campioni, con la loro capacità di evolversi e adattarsi ad un mondo in continua e veloce evoluzione. Una sfida che va molto oltre l’emergenza Covid-19 e da cui dipende la sopravvivenza del nostro sistema produttivo.

Hanno partecipato alla manifestazione l’80% delle associazioni del Sistema che hanno messo in campo una serie di iniziative digitali, invece delle tradizionali visite in azienda, con testimonianze video, visite virtuali, racconti per trasmettere agli studenti il vero senso del fare impresa. Una prova tangibile che gli imprenditori sono parte attiva della comunità, pronti a sostenerla e a restituire al territorio tutte le opportunità che hanno ricevuto.

 

Il presidente di Piccola Industria Carlo Robiglio, insieme al sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella, ha voluto essere al fianco delle Associazioni partecipando a sei appuntamenti tra i molti eventi realizzati da Nord a Sud. Una maratona iniziata con il PMI DAY organizzato da Confindustria Venezia, dedicato al tema della contraffazione, che ha visto protagonista la Novarex Spa di Martellago, azienda che produce etichette e sistemi antitaccheggio. Poi è stata la volta dell’iniziativa organizzata dal Comitato Piccola Industria di Bari e BAT che ha puntato sull’innovazione e il digitale attraverso gli ologrammi dell’azienda Hevolus Innovation di Molfetta, specializzata in soluzioni di realtà virtuale che rendono il processo di acquisto del consumatore un'esperienza coinvolgente. E’ proprio grazie a queste soluzioni di “mixed reality” che negli ultimi mesi, diverse attività economiche industriali, hanno potuto superare i limiti operativi imposti dall’emergenza sanitaria. Robiglio e Manzella, insieme al vice presidente di Confindustria per il Capitale Umano Giovanni Brugnoli, sono stati presenti anche all’evento realizzato dall’Unione Industriali di Napoli dedicato ai temi della resilienza e dell’istruzione tecnica, che ha aperto le porte, oltre agli studenti degli istituti superiori, anche a quelli di alcune delle nove Fondazioni ITS del territorio campano. Confindustria Bergamo, invece, ha trasformato l’evento in un vero format televisivo, in onda sulla tv locale Seilatv e sul canale Facebook dell’associazione, e ha scelto di concentrarsi non solo sulla resilienza ma anche sulla sostenibilità ambientale e sull’importanza delle materie STEM. Hanno chiuso la mattinata il PMI DAY di Confindustria Romagna, in cui 22 imprese hanno voluto raccontarsi e aprire in modo innovativo le loro porte a studenti e docenti, e Confindustria Basilicata, dove l’attenzione si è concentrata sulle strategie per gestire e affrontare l’emergenza economica in atto. In questa regione, gli studenti degli istituti superiori delle province di Potenza e Matera hanno potuto visitare virtualmente due stabilimenti: Hydros e Lucano 1894.

 

L’edizione PMI 2020, confermando il suo respiro internazionale, è arrivata anche negli Stati Uniti dove per il quinto anno consecutivo la Miami Scientific Italian Community (MSIC) ha organizzato una serie di eventi in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Washington, ABROADTO the Community of Italian Companies MAYAC, ODLI (The Organization for the Development of Italian Studies), ORGOGLIO Brescia e, per la prima volta anche con la Texas Scientific Italian Community. Il presidente di Piccola Industria Carlo Robiglio e il sottosegretario Gian Paolo Manzella hanno partecipato alla tappa di Miami presso la G. W. Carver Middle School e a quella di  Dallas presso la Southern Methodist University. Un’importante opportunità per gli studenti americani di conoscere le imprese italiane che operano negli Stati Uniti e sostengono con orgoglio l’industria del nostro Paese. Il patrocinio del Maeci, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, confermato per il terzo anno consecutivo, ha caratterizzato ancora di più l’impronta internazionale della manifestazione. Quest’anno, inoltre , il PMI DAY 2020 ha registrato una novità di rilievo con  l’adesione di Confindustria Moda, la Federazione che riunisce le imprese e le associazioni del settore tessile moda e dell’accessorio, le grandi eccellenze della manifattura italiana. Riconfermate le partnership con 4.MANAGER e Confagricoltura che nei territori di Bergamo, Brescia, Alessandria, Biella, Novara,Torino, Vercelli, Lecce, Taranto e Nuoro hanno raccontato la realtà dell’impresa in campo agricolo.

 

“Le nostre Pmi hanno voluto inviare un messaggio importante al Paese – ha sottolineato Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria. “Siamo in prima linea al fianco di territori e comunità per reagire insieme alla pandemia e riaffermare il ruolo sociale delle imprese. Il cuore del PMI DAY 2020 è proprio la volontà di dimostrare che il ponte scuola-imprese va sostenuto e deve rimanere saldo soprattutto durante l’emergenza. I ragazzi non sono potuti venire, come ogni anno, nelle nostre aziende ma noi abbiamo voluto comunque portarli dentro le nostre imprese utilizzando la tecnologia e l’innovazione. Formazione, digitalizzazione e resilienza devono essere il faro per guidare le nuove generazioni nell’affrontare le sfide del domani. Perché senza lavoro e imprese non esiste il futuro, per questo è importante che i giovani ne comprendano il valore. Insieme a loro e per loro dobbiamo impegnarci per creare le opportunità di sviluppo e costruire una nuova Italia capace di trasformare le energie dei giovani in progetti, azioni e visioni”.

 

"Il PMI DAY è una iniziativa di Confindustria molto importante – ha spiegato il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella. “Una giornata in cui decine di migliaia di giovani entrano negli stabilimenti delle nostre imprese e toccano con mano cos’è la produzione, cosa è 'fare impresa'. Quest'anno, come molto altro, anche il PMI DAY sarà virtuale, ma sono sicuro che saprà stimolare l’interesse e la curiosità per il mondo delle PMI, saprà aprire ai nostri ragazzi nuove prospettive, saprà piantare i semi del cambiamento. È una iniziativa che porta l'attenzione su un tema centrale - il rapporto dei più giovani con il mondo economico che li circonda - e che deve spingerci sempre più a continuare su alcuni punti chiari della azione di governo; lavorare sul nostro sistema educativo per portare i valori dell'imprenditorialità e del lavoro nelle nostre scuole, rafforzare gli ITS, realizzare un sistema di orientamento che orienti, nel senso pieno del termine: dia una direzione. Proprio in un passaggio così difficile della nostra economia, dobbiamo piantare il nostro domani. Anche così, con visite di ragazze e ragazzi ‘dentro' alla nostra industria".

 

L’iniziativa, curata da Stefano Zapponini, coordinatore nazionale del Pmi Day Piccola Industria, e con il supporto di un gruppo di lavoro dedicato, è inserita nella XIX Settimana della Cultura d’impresa, organizzata da Confindustria e nella Settimana Europea delle Pmi promossa dalla Commissione Europea. “Mai come quest’anno è fondamentale tenere vivo il legame con le scuole – ha evidenziato Zapponini – facendo sentire ai ragazzi e alle ragazze, così come alle loro famiglie, che le imprese sono vicine e non rinunciano a un momento di incontro prezioso per la comunità e i territori. Un’undicesima edizione sì virtuale, ma carica di significato”.



LAVORO: CONFINDUSTRIA, DA GOVERNO OK A NESSUN COSTO PER IMPRESE PER CIG COVID  
“Il Presidente Conte assicura che sarà così”



Roma, 30 ottobre 2020 – “Il Presidente del Consiglio Conte, nell’interlocuzione che abbiamo avuto oggi, ci ha illustrato l’intenzione del Governo di confermare fino a marzo il doppio regime di estensione della cassa COVID e del blocco dei licenziamenti. Gli abbiamo confermato quanto avevamo già detto ieri in occasione dell’incontro con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Secondo Confindustria, la proroga del blocco dei licenziamenti per ragioni di emergenza è giustificata se l’accesso alla cassa COVID non prevede alcuna contribuzione per le imprese che la utilizzano e il Premier ha convenuto che sarà così”.




LAVORO: CONFINDUSTRIA, PER ACCESSO CASSA COVID NO AD AGGRAVI PER IMPRESE SE PROROGA BLOCCO LICENZIAMENTI
“Aprire confronto su nuovi ammortizzatori e politiche attive per uscire prima e meglio dalle misure di emergenza”


Roma, 29 ottobre 2020 - “Nel corso dell’incontro con i tre ministri Gualtieri, Patuanelli e Catalfo, Confindustria ha potuto illustrare la sua posizione in materia di mercato del lavoro. Per noi vanno distinti ma affrontati finalmente insieme due livelli.
C’è innanzitutto la perdurante emergenza-COVID. Sin dall’inizio abbiamo rispettato il binomio cassa integrazione e blocco dei licenziamenti solamente al fine di proteggere l’occupazione anche se nessun grande Paese ha adottato tale soluzione. Ma questo binomio avevo un senso solo a patto che alle imprese non fossero addossati costi aggiuntivi per tale scelta. Al contrario, alle imprese oltre al versamento dei contributi previsti per la CIG ordinaria, si chiedono anche contributi aggiuntivi per la cassa COVID. Non è accettabile. Se il governo intende mantenere nell’emergenza il blocco dei licenziamenti, l’accesso alla Cassa COVID non deve prevedere aggravi per le imprese. Occorre lavorare per il dopo.
Per questo fin da maggio abbiamo chiesto, e chiediamo, di affiancare all’emergenza riforme strutturali. Abbiamo proposto, inoltre, a luglio una riforma energica degli ammortizzatori sociali, su cui confrontarci con governo e sindacati e di attuazione graduale, che consenta però da subito la distinzione tra crisi da ristrutturazione aziendali da quelle invece di strutturale insostenibilità, e garantisca l’estensione di strumenti distinti di protezione sociale finalizzati alla rioccupabilità.
Ed è in questa logica che abbiamo ribadito al governo la contestuale necessità di affiancare a tale riforma quella di nuove politiche attive del lavoro, che per la loro efficacia necessitano di metriche e competenze completamente diverse dal sistema che gestisce l’attuale Reddito di Cittadinanza.
Prima si aprirà un confronto su nuovi ammortizzatori e politiche attive in un’ottica di rilancio complessivo del Paese, prima e meglio usciremo dalle misure di emergenza”.




CONFINDUSTRIA E CNR: IL RICERCATORE INDUSTRIALE, UN INVESTIMENTO PER IMPRESE, MONDO ACCADEMICO E DELLA RICERCA 
Dal 2018 oltre 425 le aziende interessate ad attivare dottorati triennali


Roma, 13 ottobre 2020 – Promuovere e attivare i dottorati di ricerca industriale per favorire il match tra la domanda di innovazione delle imprese e l’offerta di conoscenza del mondo accademico e della ricerca. Questo il tema al centro del convegno che si è svolto oggi in modalità on line “Il dottorato industriale: un’opportunità per la ricerca e le imprese”. Organizzato da Confindustria e CNR, ha registrato la partecipazione, tra gli altri, del Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, dei vice presidenti di Confindustria per la Ricerca e lo Sviluppo, Francesco De Santis, e per il Capitale Umano Giovanni Brugnoli, del presidente del CNR, Massimo Inguscio, di Diana Bracco, Presidente delle Fondazione Mai di Confindustria oltre a quella di imprenditori, professori universitari, ricercatori e dottorandi.

Dal 2018 ad oggi Confindustria ha raccolto oltre 425 domande di aziende (associate e non), interessate ad attivare dottorati di ricerca triennali. Sono già state cofinanziate dal CNR - e da altrettante imprese - 77 borse di dottorato industriale in tutte le regioni (e almeno altre 35 saranno attivate in questo terzo ciclo), per altrettanti giovani ricercatori selezionati dalle Università mendiate concorso pubblico. Tutti gli ambiti disciplinari sono interessati, con una prevedibile prevalenza delle aree tematiche legate all’ingegneria, all’ICT e alla fisica.  

Analizzando i dati sulle tre annualità del progetto CNR-Confindustria, in collaborazione con la Fondazione Mai di Confindustria, emerge un’evoluzione positiva nel numero delle borse effettivamente finanziate. Questo incremento è dovuto sia al perfezionamento della procedura di candidatura e di selezione di progetti da finanziare, sia a un sempre migliore coinvolgimento delle imprese nel processo di costruzione dei progetti formativi dei dottorati industriali. Da sottolineare l’interesse crescente da parte delle università coinvolte, disponibili ad accogliere i requisiti che questi finanziamenti richiedono agli atenei. 

Per quanto riguarda la dimensione delle imprese, che insieme al CNR hanno finanziato i dottorati industriali, continuano a prevalere le grandi realtà anche se, come auspicato e incentivato, le aziende micro, piccole e medie sono state ampiamente coinvolte nel processo. Da segnalare anche l’attivazione di dottorati industriali di filiera, da parte dei cluster tecnologici nazionali e delle stesse associazioni di Confindustria. I dottorati sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e 23 finanzieranno progetti di dottorato inter-regionali (cioè dove la sede dell’azienda è in una regione diversa da quella in cui è presente l’Istituto del CNR).


 “Il dottorato industriale rappresenta una delle linee d’intervento previste nel Recovery Fund, sia per innalzare il livello di competenze dei nostri giovani sia per rispondere alla sfida di spostare il sistema della produzione italiana in una dimensione tecnologica superiore. Basti pensare a campi come l’intelligenza artificiale, la robotica, la biomedicina, l’energia, ma anche al mondo dei servizi e delle scienze umani e sociali. Serve un partenariato pubblico-privato che si basi su obiettivi realmente condivisi, rendendo l’attività di ricerca più facilmente trasferibile alle imprese e, allo stesso tempo, ampliando le opportunità lavorative di chi ha completato il proprio percorso formativo. In questo modo verrà anche azzerata quella diaspora di giovani ricercatori che ha sempre rappresentato una grande criticità per il nostro Paese”. Così il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi. 


Secondo Francesco De Santis, vice presidente di Confindustria per la Ricerca e lo Sviluppo “Il dottorato industriale si inserisce nell’azione più ampia avviata da Confindustria per rafforzare la collaborazione tra sistema della ricerca pubblica e impresa. Solo alimentando la competitività industriale attraverso la R&S sarà possibile rendere l’Italia protagonista delle sfide tecnologiche, economiche e sociali e dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Per questo riteniamo che R&S&I debbano essere al centro della strategia di medio -lungo periodo finalizzata allo sviluppo del Paese, di cui il Programma Nazionale della Ricerca 2021-2027 rappresenta il perno e che vedrà nel Next Generation Italia la possibilità di un’accelerazione. Un progetto che deve puntare a rafforzare l’ecosistema della Ricerca e Innovazione, a potenziare e rendere strutturali gli strumenti fiscali a supporto della R&I (il credito d'imposta in R&S&I e il patent box) semplificando quelli a selezione e attivare grandi progetti Paese in partenariato pubblico/privato su tematiche prioritarie". 


“I percorsi di dottorato industriale, co-finanziati dalle imprese e dal CNR, ci dicono che il mondo imprenditoriale, della ricerca e dell’università sono sempre più attenti alle più alte competenze che l’Italia ha da offrire. Soprattutto – fa notare Giovanni Brugnoli, vice presidente Confindustria con delega al Capitale Umano - dimostrano che chi sceglie un PHD non ha come sola alternativa la carriera accademica ma può mettere a frutto tutti i suoi studi e il suo talento all’interno dell’impresa, anche in modo creativo. La Convenzione CNR-Confindustria ha contribuito ad avvicinare molte imprese italiane, anche PMI, per la prima volta alla ricerca e al mondo dell’Università. È fondamentale continuare nel solco di questa nuova strada, per cogliere tutte le opportunità che offre la connessione tra i vari attori della conoscenza. È un tema sempre più strategico e il mio auspicio è che su questo fronte si possa intervenire anche attraverso il Next Generation EU”.


“Con il decollo dell'innovativa formula dei dottorati industriali raggiungiamo due obiettivi, entrambi strategici, per il Paese. Primo - sottolinea Massimo Inguscio, fisico quantistico, dal 2016 presidente Cnr - avviciniamo, finalmente, università e mondo della ricerca pubblica alle aziende, contaminando così le due sfere, il sapere e il lavoro. Secondo: inseriamo in azienda giovani con competenze specialistiche di elevato livello, in grado di portare innovazione e competitività. La convenzione siglata nel 2018 con Confindustria ha fatto da apripista: oggi, anche grazie all'aiuto del ministero dell'Università e della Ricerca (Mur), e del ministro Gaetano Manfredi, i dottorati industriali hanno superato le 100 unità, sono sparsi in tutt'Italia, e interessano un po' tutte le realtà industriali, Pmi comprese, che in questo modo possono crescere, creare occupazione di qualità, toccare con mano il valore aggiunto di una eccellente ricerca industriale”.


“La Fondazione Giuseppina MAI – spiega la presidente Diana Bracco in un videomessaggio - è molto impegnata, nell’ambito dell’attività di Confindustria a supporto della R&I, per rafforzare il dialogo tra industria, mondo della ricerca scientifica e istituzioni; abbiamo lavorato per attrarre e formare i giovani nel settore della ricerca e sviluppo e per inserirli nelle aziende con lo strumento dei dottorati. Bisogna assicurare anzitutto un piano di investimenti importante e una visione della ricerca che svincoli la carriera degli scienziati da una dimensione puramente accademica. Per questo auspichiamo da sempre un dialogo e una collaborazione più stretti tra i due mondi”.


La realizzazione di questi dottorati è il frutto di una convenzione Confindustria e CNR sottoscritta - a maggio 2018 e rinnovata a febbraio 2020 basata sulla necessità di fare un salto culturale a livello Paese e porre la R&I al centro della politica economica. 



CONVENZIONE CNR - CONFINDUSTRIA

La Convenzione tra CNR e Confindustria, sottoscritta a maggio 2018 e rinnovata a febbraio di quest’anno, ha la finalità strategica di promuovere e attivare i dottorati di ricerca industriali, cofinanziati al 50% da imprese e CNR, sia per lo svolgimento di programmi di formazione dei dipendenti di azienda già impegnati in attività di elevata qualificazione, sia per costruire percorsi di studio specifici per l’orientamento e la crescita professionale dei giovani. Con la Convenzione operativa le Parti si sono impegnate a collaborare per sviluppare percorsi, di durata triennale, di Dottorati industriali di altissimo profilo scientifico e con particolari requisiti di qualità, di innovazione tecnologica, di internazionalizzazione, presso imprese singole o associate che svolgono attività industriali dirette alla produzione di beni o servizi, con la finalità di contribuire all’alta formazione dei giovani mediante la ricerca, favorire la creazione dei “nuovi e migliori posti di lavoro” auspicati dalla Strategia di Lisbona e aumentare il potenziale innovativo delle imprese direttamente coinvolte nel progetto.




DA PICCOLA INDUSTRIA CONFINDUSTRIA, INTESA SANPAOLO E MONITOR DELOITTE: INNOVAZIONE, SOLIDITÀ PATRIMONIALE E INTERNAZIONALIZZAZIONE LE DIRETTRICI DELLE PMI ITALIANE PER LA RIPARTENZA

 

 

La ricerca congiunta “I bisogni delle PMI post-Covid”:

  • Il 90% delle aziende nazionali riconosce la necessità di rafforzare le proprie dimensioni per sostenere la competitività
  • Il 60% delle imprese è propensa ad investire in innovazione
  • Una azienda su 2 punterà sull’espansione geografica per consolidare il processo di rilancio e diversificazione nei mercati internazionali
  • Più del 50% delle PMI intervistate vede nella propria banca un partner in grado di fornire un supporto oltre il credito

 


Torino, Milano, Roma 7 ottobre 2020 – Intesa Sanpaolo in collaborazione con Piccola Industria Confindustria, Monitor Deloitte e Deloitte Private, pubblica i risultati dell’indagine “I bisogni delle PMI post-Covid”, condotta su un campione di oltre 6.000 PMI italiane, che identifica nella capacità di innovazione, espansione geografica e crescita dimensionale le principali direttrici per la ripresa delle aziende nazionali a seguito dell’emergenza sanitaria.

 

Dallo studio emerge come il segmento delle PMI mostri un’elevata propensione al cambiamento pur essendo stato il segmento più colpito dalla pandemia con il 90% delle aziende intervistate che dichiarava di aver subito rallentamenti o sospensioni delle attività produttive al termine della fase 1 e il 70% delle imprese che si trovava in difficoltà finanziarie:

  • 6 aziende su 10 dichiarano di dover rimodulare la propria offerta sul mercato e adeguare il proprio modello operativo;
  • 1 azienda su 2 intende puntare sull’internazionalizzazione per ampliare la copertura geografica e avviare percorsi di ingresso nei mercati esteri di maggiore interesse;
  • Più di 9 aziende su 10 riconoscono la necessità di rafforzare la componente patrimoniale, ribilanciando la propria esposizione verso terzi ma anche attraverso operazioni di finanza straordinaria;
  • 1 azienda su 4 ha già avviato la riconversione delle proprie linee di produzione per prodotti oggi considerati strategici (dispositivi di protezione individuale).

 

La ricerca prosegue mettendo in luce come, in un contesto di profonda trasformazione, le PMI abbiano bisogno di pianificazione strutturata e partner consolidati che siano in grado di integrare il gap di competenze specifiche nella gestione del new-normal.

 

“La nostra attività come Piccola Industria Confindustria si concentra nel supportare le PMI in preparazione all’incertezza. Da imprenditori sappiamo che non siamo nella Fortezza Bastiani di Buzzati, che l’evento ostile arriva e a volte può decidere il destino di un’impresa, specie se piccola. Oggi siamo convinti che digitale, green, resilienza e business continuity siano le principali sfide che abbiamo davanti. A questo si accompagna il rafforzamento patrimoniale dell’impresa, elementi capaci di portare a una crescita sostenibile e strutturata. Per farlo occorre passare dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione, oltre che comprendere che il digitale è ormai una condizione per esistere” – ha dichiarato Carlo Robiglio, presidente di Piccola Industria Confindustria.

 

Come le precedenti crisi insegnano, per affrontare con successo una situazione emergenziale e di forte volatilità serve una chiara visione strategica combinata ad un piano di medio-lungo termine definito valutando le alternative strategiche perseguibili. In un contesto di incertezza, pianificare ed analizzare i possibili scenari che si prospettano consente di determinare dove giocare (“where to play”) e come vincere (“how to win”) nel mercato, gestendo la “paura dell’ignoto” ed evitando il rischio di immobilismo che darebbe origine ad un “circolo vizioso” da cui difficilmente si potrebbe uscire. Dalla nostra ricerca, che riconferma evidenze emerse da altri studi sviluppati dal nostro settore Deloitte Private dedicato alle PMI, emerge tuttavia nel segmento PMI ancora un gap: solo 3 aziende su 10 si stanno attrezzando in tal senso, preparandosi ad affrontare la ripresa con piani di rilancio strutturati” – ha commentato Manuel Pincetti, partner Monitor Deloitte responsabile per i servizi di Strategic Transformation & Growth di Deloitte in Italia.

 

Si rafforza, quindi, la necessità per le PMI di trovare i giusti partner con cui avviare il percorso di trasformazione: più di 1 azienda su 2 richiederebbe un supporto diretto alle istituzioni bancarie su ambiti non solo finanziari ma anche operativi.  In questo quadro si inserisce e prosegue lo storico impegno di Intesa Sanpaolo a sostegno delle piccole e medie imprese, affiancandole nei percorsi di crescita e internazionalizzazione anche attraverso la sua rete estera capillare in circa 40 paesi costituita da filiali, uffici di rappresentanza e banche controllate.

 

“L’emergenza sanitaria e le sue conseguenze sulle attività produttive hanno imposto al sistema delle PMI di rimodulare i propri modelli di business in un contesto di incertezza. Ciò nonostante nel primo semestre di quest’anno, con grande impegno e vicinanza a circa un milione di imprese e microimprese nostre clienti, di cui circa 250mila PMI, abbiamo riportato in bonis circa 4.300 aziende italiane. L’iniziativa presentata oggi è un passo ulteriore verso le imprese che fanno rete per fornire loro gli strumenti utili, anche oltre il credito, per favorire la ripresa e la crescita su nuovi mercati. Come Gruppo, siamo fortemente impegnati ad accelerare la transizione verso la sostenibilità e l’internazionalizzazione, stimolando una nuova cultura d’impresa attraverso webinar e anche investimenti favoriti dal meccanismo del nuovo credito d’imposta” – ha dichiarato Anna Roscio, responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo.

 

 


UE: CONFINDUSTRIA RAPPRESENTA L’ITALIA AL PREMIO EUROPEO PER LA PROMOZIONE D’IMPRESA EEPA 2020

Il Mise seleziona i progetti di Piccola Industria Confindustria e dell’Unione Industriale di Torino

 

 

Roma, 16 settembre 2020 – Il Programma Gestione Emergenze (PGE) di Piccola Industria Confindustria, insieme con il progetto “Pit-Stop Early Warning Europe” dell’Unione Industriale di Torino, sono stati selezionati dal Ministero per lo Sviluppo Economico per rappresentare l’Italia alla 14° edizione degli European Enterprise Promotion Awards (EEPA2020), il Premio europeo per la promozione d’impresa. I due progetti, entrambi targati Confindustria, sono stati scelti tra tutti come i più efficaci per la promozione dell’imprenditorialità in Italia e per l’importante servizio che offrono alle imprese.

Gli EEPA sono un’iniziativa della Commissione Europea volta a promuovere l'imprenditorialità e le PMI a livello nazionale, regionale e locale in Europa. L’obiettivo del premio è mostrare e condividere le best practice, promuovere un’azione di sensibilizzazione sul valore aggiunto dell’imprenditorialità responsabile e creare una maggiore consapevolezza del ruolo che gli imprenditori svolgono nella società. Possono partecipare alla competizione i progetti di tutti i paesi dell'UE, nonché di Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia settentrionale, Serbia, Turchia, Armenia, Moldavia, Ucraina, Islanda e Regno Unito. Dal 2006, oltre 4.000 progetti hanno partecipato ai premi e insieme hanno sostenuto la creazione di oltre 10.000 nuove aziende.

La Commissione europea e la Giuria del premio dovranno ora selezionare la short list dei vincitori in vista della Cerimonia di premiazione che si terrà in occasione della SME Assembly 2020 in programma a Berlino il prossimo 16 e 17 novembre 2020, all’interno della Settimana Europea delle PMI.

Il PGE è il programma nazionale di Confindustria - sotto la guida di Piccola Industria - responsabile della pianificazione, del coordinamento e del controllo delle attività di supporto alle imprese e alla popolazione in caso di emergenza, assistenza post emergenza, promozione della prevenzione e della resilienza. È stato in prima linea in occasione dell’emergenza Covid-19, del terremoto del Centro Italia nel 2016 e di quello in Emilia nel 2012. L’attività, che può contare su un team di circa 140 referenti, del territorio e di categoria, sempre in rete, viene svolta in stretto rapporto con le associazioni di Confindustria, anche all’estero, e con il Dipartimento della Protezione Civile - con il quale nel 2016 è stato stipulato uno specifico protocollo d’intesa.

Il Programma Gestione Emergenze è stato scelto dal MISE proprio per il suo carattere innovativo dato dalla sinergia con il Dipartimento della Protezione Civile e dal coordinamento strutturato e capillare tra aziende e istituzioni nazionali e locali con cui interviene con efficacia nei suoi diversi ambiti di azione.

 

“Si tratta di un risultato che riempie di orgoglio e rappresenta un riconoscimento per tutti coloro che, con passione e dedizione, hanno collaborato e collaborano alla riuscita del PGE, un modello di eccellenza nella partnership pubblico-privato che auspichiamo possa arrivare a Berlino tra i vincitori” ha commentato il Presidente Piccola Industria Confindustria, Carlo Robiglio.

 

Il “Pit-Stop Early Warning Europe”, presentato dall’Unione Industriale di Torino, è stato selezionato dal MISE poiché riconosciuto come iniziativa di alto valore aggiunto non solo per le PMI del territorio di riferimento, ma anche facilmente replicabile in altre aree. L’associazione è, infatti, l’unico partner italiano di un’ambiziosa iniziativa europea, co-finanziata dal programma COSME, che si prefigge di incrementare la competitività e consolidare la ripresa delle PMI piemontesi del settore della manifattura e dei servizi. Il Piemonte è la sola regione italiana di sperimentazione di un approccio e una metodologia a sostegno delle PMI vulnerabili che da anni all’estero sta riscuotendo molto successo: è ad esempio il caso della Danimarca, del Belgio e della Germania. Sono state oltre 700 le PMI piemontesi coinvolte nel progetto, anche non associate a Confindustria, e 160 gli uomini d’azienda, tecnici, professionisti che si sono resi disponibili ad aiutare l’imprenditore a trovare i migliori percorsi di crescita.

 

“Sono lieto del brillante risultato conseguito dalla nostra Associazione che conferma nuovamente il nostro ruolo di guida e punto di riferimento per le imprese e la capacità dell’Unione Industriale di Torino e di tutta Confindustria di supportare le aziende nell’individuazione di nuovi percorsi e modelli di crescita” ha dichiarato il Presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj.



PREMIO SICUREZZA CONFINDUSTRIA-INAIL: AL VIA LA VII EDIZIONE
Aperto a tutte le imprese il bando scade il prossimo 30 ottobre. Alle aziende finaliste anche la possibilità di riduzione del tasso di premio Inail



Roma 16 settembre 2020 - Confindustria e Inail lanciano oggi la VII edizione del Premio Imprese per la Sicurezza, con la collaborazione tecnica dell’Associazione Premio Qualità Italia (APQI) e di Accredia, ente italiano di accreditamento.

L’iniziativa ha lo scopo di diffondere la cultura della prevenzione premiando le aziende che si distinguono per l'impegno concreto e per i risultati gestionali conseguiti in materia di salute e sicurezza.
Il Premio, rivolto a tutte le imprese, anche non aderenti al sistema Confindustria, è assegnato per tipologia di rischio (alto o medio-basso) e per dimensione aziendale.
Le imprese che intendono aderire all'iniziativa possono farlo attraverso il sito di Confindustria, cliccando sul banner del Premio al seguente link
https://bit.ly/3iEntEe , e sul sito dell’Inail https://bit.ly/32Bg1Us .
Il termine ultimo per l'invio dei questionari on line è il 30 ottobre 2020 alle ore 14.00.
Le aziende che risulteranno finaliste potranno chiedere una riduzione del tasso di premio INAIL, secondo le modalità disponibili sul sito www.inail.it





 

Roma, 2 settembre 2020 - “Siamo perfettamente d’accordo con quanto ha detto Anna Maria Furlan sulla necessita di riprendere il confronto dal Patto per la Fabbrica.  Così il Vice Presidente di Confindustria per il lavoro e le relazioni industriali Maurizio Stirpe ha commentato le parole del segretario della Cisl intervenuta a radio anch’io - Spero che il 7 settembre si possa sgomberare il campo dalle polemiche strumentali e dalle rivendicazioni ideologiche e si possa, finalmente, ripartire con un dialogo franco e costruttivo su temi concreti. Confindustria non mai pensato di bloccare i rinnovi dei contratti né, tantomeno, ha intenzione di smantellare il contratto nazionale. Al contrario. Vogliamo dargli più forza, applicando correttamente le regole che abbiamo condiviso nel Patto per la Fabbrica. Occorre, però mettere al centro, almeno delle relazioni sindacali, la produttività e la crescita. Dobbiamo cominciare a farlo noi perché è un nostro dovere. Come ha sottolineato il Presidente, Carlo Bonomi, questo deve essere il nostro contributo per costruire un futuro migliore. Non sarà un percorso facile – conclude Stirpe - ma siamo convinti che, lavorando seriamente, ce la faremo”.


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