COMUNICATI STAMPA


                                                                

Roma, 28 gennaio 2021 – Il Gruppo Buffetti S.p.A. dona un sanificatore per ambienti al Policlinico Militare di Roma “Celio”. La consegna del dispositivo medico è avvenuta oggi a Roma presso il nosocomio militare, nel corso di una cerimonia alla presenza del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, di Rinaldo Ocleppo, Presidente del Gruppo Buffetti S.p.A. e del Direttore Generale di Confindustria Francesca Mariotti. Ad accoglierli il Comandante Logistico dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, e il Direttore del “Celio”, Tenente Generale Giacomo Mammana.

Rinaldo Ocleppo commenta: “Per noi di Buffetti è importante porre grande attenzione all’impatto che generiamo sulla comunità. Questo nostro contributo vuole essere un piccolo supporto e un ringraziamento per la preziosa e indispensabile attività che il nostro Esercito svolge quotidianamente.”

Il Generale Figliuolo, nel ringraziare Confindustria e il Gruppo Buffetti per la sensibilità dimostrata con questa iniziativa, ha evidenziato come “questa donazione sia una testimonianza tangibile di vicinanza e sostegno al Policlinico Militare, e all’Esercito, impegnato senza sosta dall’inizio di questa emergenza sanitaria a fornire il proprio contributo allo sforzo complessivo del sistema Paese”.



ENERGIA: CONFINDUSTRIA-ENEA FIRMANO IL PATTO PER L’IDROGENO

Collaborazione tra industria e ricerca per sviluppare una filiera nazionale

 

 

 

Roma, 28 gennaio 2021 - Individuare le potenzialità di sviluppo di filiere industriali dell’idrogeno nel nostro Paese, le soluzioni innovative e gli scenari operativi possibili, attraverso una rafforzata collaborazione ricerca e industria in questo campo. Nasce con questi obiettivi l’alleanza strategica, un vero e proprio “patto per l’idrogeno” firmato da Confindustria ed ENEA, nell’ambito delle iniziative per ridurre i costi di approvvigionamento energetico del sistema industriale, promuoverne la sostenibilità e sviluppare tecnologie di frontiera.

 

“Confindustria considera la Strategia Nazionale sull’Idrogeno un potenziale game changer delle politiche di sostenibilità” - ha dichiarato Aurelio Regina, delegato del Presidente di Confindustria per l’energia. ”E’ per noi un progetto prioritario per raggiungere uno sviluppo industriale sostenibile in linea con gli obiettivi Europei di neutralità climatica. L’accordo con Enea, eccellenza della ricerca italiana, ci consentirà di valorizzare al meglio la leadeship tecnologica dell’industria italiana all’interno di un progetto sistemico per il paese”

 

“Quest’intesa con Confindustria ci consente mettere al servizio delle imprese il know how, le competenze e le infrastrutture che abbiamo sviluppato e consolidato nel campo dell’idrogeno. Siamo convinti – ha sottolineato il Presidente dell’ENEA Federico Testa- dell’importanza di accrescere gli sforzi nella ricerca e nel trasferimento tecnologico per supportare la creazione di una forte filiera industriale che consenta al nostro Paese di assumere un ruolo strategico e competitivo a livello europeo: proprio in questi giorni la presidente della Commissione Europea Ursula von der   Leyen ha sottolineato che l’idrogeno sarà una priorità in Next Generation Eu”.

 

L’accordo di collaborazione prevede la mappatura delle tecnologie, del know-how, dei settori hard to abate,dell’evoluzione tecnologica e dei processi industriali che utilizzano idrogeno e dei potenziali in termini di consumo e di capacità produttiva nel breve, medio e lungo termine. Inoltre, è prevista un’analisi approfondita della domanda e dell’offerta anche rispetto alle potenzialità di produzione e utilizzo in Italia di idrogeno clean e degli investimenti necessari per lo sviluppo di una filiera dedicata.

 

Più in generale l’alleanza fra Confindustria ed ENEA si propone di promuovere un rapporto più stretto e continuativo tra ricerca e sistema industriale per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, progetti e studi, nella più ampia prospettiva di un cambio di paradigma dei processi energetici, anche attraverso nuovi modelli progettuali, la reingegnerizzazione dei prodotti e degli impianti produttivi.

 



 

 

Roma, 25 gennaio 2021 – Confindustria, prima ancora di entrare nel merito del PNRR, in questo primo incontro con il Governo, ha posto quattro questioni prioritarie inerenti il metodo. A ispirarle è esclusivamente l’interesse nazionale affinché il PNRR, un’occasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia.

 

La prima osservazione riguarda la mancata conformità con le linee guida indicate dalla UE e aggiornate venerdì scorso a seguito della consultazione tra Commissione, Governi e Parlamento Europeo. Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale, che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate. Questo perché la Commissione stessa possa verificarne l’attuazione, sia nell’arco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando così il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione. Le riforme strutturali, infatti, devono essere quelle indicate da anni nelle raccomandazioni periodiche all’Italia, quindi prima di tutto quelle del mercato del lavoro, della PA e della giustizia e ogni intervento va progettato seguendo questa metodologia. Inoltre, la linea d’azione deve essere plausibile, alla luce dei risultati ottenuti dall’Italia negli anni precedenti con interventi nello stesso settore, e congruo rispetto ai principali effetti di sostenibilità sociale, ambientale e al quadro generale di finanza pubblica. Poiché, allo stato attuale, nel PNRR trasmesso al Parlamento non abbiamo riscontrato questa corrispondenza, Confindustria ha chiesto al Governo di procedere ad un affinamento del Piano per comprenderne gli effettivi impatti sul PIL.

 

La seconda osservazione è un effetto della prima poiché, in assenza di un quadro generale di priorità, compatibilità e obiettivi, ogni valutazione rischia di ridursi ad una mera somma di richieste, in nome dei diversi interessi economici e sociali.

Senza una stima chiara degli obiettivi sull’aumento dei tassi di occupazione - a partire da giovani e donne sulla diminuzione dei NEET, sull’aumento dei laureati, sulla diminuzione dei gap territoriali e di genere - non è possibile esprimere un parere sull’allocazione complessiva di risorse destinate agli obiettivi di sostenibilità sociale e di crescita della produttività.

 

La terza osservazione riguarda i temi che hanno un grande impatto sulla vita delle imprese.

Lo scorso luglio Confindustria ha trasmesso al Governo una proposta dettagliata che coniuga, in un unico obiettivo, la riforma degli ammortizzatori sociali e quella delle politiche attive del lavoro, aprendo al coinvolgimento delle Agenzie private. L’obiettivo della proposta è la valorizzazione del capitale umano e l’aumento dell’occupabilità, attraverso il potenziamento dell’assegno di ricollocazione e il contratto di espansione.

La scelta che riscontriamo nel Piano invece, non solo sembra essere quella di basarsi ancora essenzialmente sui Centri Pubblici per l’Impiego, ma, soprattutto, non viene indicata la direzione che il Governo intende intraprendere sulla riforma degli ammortizzatori sociali.

Altro capitolo essenziale è quello delle Infrastrutture. Prima di esprimersi sull’allocazione delle risorse, occorre chiarire il gap delle 35 misure attuative non ancora emanate e dei ripetuti interventi su tale materia fino al Decreto-legge Semplificazioni. Specie in questo ambito, infatti, l’efficacia dell’assetto organizzativo e la profonda revisione delle procedure della PA, al momento non declinate, risulta determinante.

 

La quarta osservazione è di ordine trasversale e riguarda la governance necessaria per una puntuale ed efficiente realizzazione del Piano, ad oggi non ancora delineata, che a nostro avviso dovrebbe prevedere modalità di confronto strutturato e continuativo con le parti sociali e un loro coinvolgimento lungo tutto il processo di esecuzione dei progetti.


Confindustria ha manifestato la piena disponibilità a continuare su questa metodologia di confronto al fine di rendere efficace e credibile il PNRR nell’interesse del Paese.




G20 BUSINESS SUMMIT: CONFINDUSTRIA, AL VIA IL B20 TARGATO ITALIA 
Giovedì l’Inception meeting. Tra gli invitati John Kerry, inviato speciale del Presidente Usa per il Clima



Roma, 19 gennaio 2021 – Il d-day è fissato per giovedì 21 gennaio con l’Inception Meeting. E’ in questa giornata che prenderanno ufficialmente avvio i lavori del B20, il più autorevole fra gli Engagement Group istituiti dal G20. Riservato alle imprese e alle loro associazioni di rappresentanza, quest’anno il B20 si svolgerà con la regia di Confindustria, in prima linea per supportare la Presidenza italiana. Sarà la Chair Emma Marcegaglia, nominata dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi alla guida del B20, a coordinare i lavori e ad elaborare le proposte del mondo economico ai leader politici. Un’edizione particolarmente importante questa del 2021, che cade mentre le economie mondiali sono impegnate a fronteggiare gli effetti della crisi pandemica e, contestualmente, sono attesi importanti cambiamenti sullo scacchiere internazionale, che potrebbero allentare le tensioni geopolitiche. Con l’arrivo del vaccino e l’auspicio che la diffusione avvenga su larga scala e in tempi serrati, per il team del B20 le sfide da cogliere quest’anno sono molto ambiziose: da quella del cambiamento climatico, alla diffusione dell’innovazione, passando per la promozione della sostenibilità, fino alla riduzione delle disuguaglianze. Obiettivi a cui si ispira il claim scelto per questa edizione: “ridisegnare il futuro: includere, condividere, agire”. Infatti, secondo il mondo del business, il 2021 dovrà essere l’anno dell’avvio di una rigenerazione sociale, economica e ambientale a livello mondiale, un processo che imprimerà un forte impulso alla crescita economica.
 
“Questo G20 non sarà una passerella, dobbiamo incidere e ci sono le condizioni perché questo avvenga. Quando si è dovuto confrontare con le crisi, il G20 ha portato ai risultati e alle proposte più efficaci. Oggi tocca a noi individuare le vie d’uscite dall’emergenza”, ha detto Emma Marcegaglia. 
 
Al tavolo del B20, nato per formulare raccomandazioni di policy indirizzate alla Presidenza di turno in diversi settori strategici, sono presenti 1000 delegati titolari dei Paesi G20, vertici delle multinazionali e 3000 partecipanti complessivi per una comunità d’affari che conta oltre 6,5 milioni di imprese. L’intero processo opererà attraverso 8 Task Force composte da circa 100 delegati ciascuna, coordinate dalla Chair Emma Marcegaglia e guidate dai CEO delle più importanti aziende nazionali: Trade & Investment (Barbara Beltrame); Energy & Resource Efficiency (Francesco Starace); Integrity & Compliance (Patrizia Grieco); Employment & Education (Gianpietro Benedetti); Digital Transformation (Maximo Ibarra); Finance & Infrastructures (Carlo Messina); Health & Life Sciences (Sergio Dompé); Sustainability & Global Emergencies (Claudio Descalzi).

La roadmap prevede che tra febbraio e luglio ciascuna Task Force si riunisca con cadenza mensile in teleconferenza per definire i contenuti del proprio policy paper e le raccomandazioni da inviare al G20. Il 7-8 ottobre, a circa 3 settimane dal vertice dei Capi di Stato e di Governo, si terrà il Final Summit B20 che vedrà la consegna della “Dichiarazione Finale” al Premier italiano, in qualità di Presidente di turno del G20. In parallelo, durante l’intero anno di presidenza, il B20 assicurerà la propria presenza nei principali appuntamenti economici internazionali e ai numerosi eventi che si terranno sotto l’egida del G20, in Italia e all’estero.

Un selezionato numero di CEO, rispettivamente italiani ed internazionali, assisteranno inoltre la Presidente Marcegaglia, nell’indirizzo generale e nell’azione di advocacy attraverso un Advisory Board, di cui fanno parte: Nerio Alessandri (Technogym), Marco Alverà (Snam), Marco Bizzarri (Gucci), Alberto Bombassei (Brembo), Sonia Bonfiglioli (Bonfiglioli Riduttori), Diana Bracco (Bracco), Silvia Candiani (Microsoft Italia), Enrico Cereda (IBM Italia), Giuseppina Di Foggia (Nokia Italia), Stefano Antonio Donnarumma (Terna), John Elkann (Exor), Gabriele Galateri di Genola (Assicurazioni Generali), Francesco Giordano (Unicredit), Carlo Giorgi (Amazon Web Services Italia), Marco Hannappel (Philip Morris Italia), Sergio Marullo di Condojanni (Angelini Holding), Fabrizio Palermo (Cassa Depositi e Prestiti), Alessandro Profumo (Leonardo), Pietro Salini (Webuild), Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Ermenegildo Zegna (Zegna).
 
A completare la governance del B20 l’“International Advocacy Caucus”, un organismo composto da amministratori delegati e leader aziendali dei paesi del G20, nominati dalla presidenza B20. I membri agiranno come "ambasciatori del B20", implementandone la visibilità attraverso le loro reti e portandone avanti le istanze, anche nei confronti dei relativi governi nazionali.

Il programma dell’Inception Meeting prevede due momenti diversi e separati. Nella prima giornata, il 21 gennaio, si svolgerà l’evento pubblico in formato virtuale. Aprirà i lavori il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi insieme alla Chair del B20 Emma Marcegaglia. Parterre de rois per l’evento inaugurale che vedrà tra gli ospiti, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, l’inviato speciale del Presidente Usa per il Clima John Kerry, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il Commissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni e il vicepresidente della BEI Dario Scannapieco. Seguiranno due sessioni di approfondimento, a cui prenderanno parte rappresentanti di spicco del mondo della politica e delle Istituzioni e amministratori delegati delle più grandi realtà aziendali, come Larry Fink, CEO di BlackRock e Michael R. Bloomberg, fondatore di Bloomberg.

 
La seconda giornata, a porte chiuse, i lavori delle task force entreranno nel vivo. Sarà anche l’occasione per presentare il progetto “B20 Women Empowerment Ambassador”, un’iniziativa sulla valorizzazione del ruolo della donna, in continuità con l’organizzazione saudita del 2020 che l’aveva posta come priorità. I componenti saranno individuati da ciascuna delle 8 task force che indicherà al proprio interno 10 membri delegati a farne parte. Sarà Diana Bracco a guidare questo team con una struttura dedicata che,  lavorando parallelamente alle task force, al termine del Business Summit presenterà il proprio policy paper.



 

Roma, 16 dicembre 2020 - “Confindustria esprime totale condanna e assoluta solidarietà al segretario generale della Fiom Toscana Massimo Braccini per il grave atto intimidatorio di cui è stato vittima. Non c’è, e non ci sarà mai, spazio per violenze e intimidazioni nelle relazioni industriali del nostro Paese”. Così Confindustria in merito alla busta contenente un proiettile che ieri è stata recapitata presso l’abitazione dell’esponente toscano della Fiom. “Confidiamo nell’operato della Magistratura e delle Forze dell’ordine perché al più presto venga fatta chiarezza sulla vicenda” conclude l’Associazione industriale.



CONFINDUSTRIA CONFERISCE IL “PREMIO IXI” A 12 IMPRESE TOP IN R&I
De Santis, rafforzare le filiere industriali anche attraverso PNRR


Roma, 11 Dicembre 2020 - Confindustria assegna oggi il “Premio Imprese per Innovazione” a 12 aziende che hanno investito con successo in R&I. Le vincitrici di questa XI edizione sono: per la categoria AWARD: Fontana Pietro Spa e Item Oxygen Srl; per la categoria PRIZE: Acea Spa, Oropan Spa, Protom Group Spa; per la categoria FINALISTE: Dedagroup; Flash Battery Srl; Pattern SPA; Sergio Fontana SRL; Sultan SRL; System House SRL; Westpole SPA.

“L’innovazione e la ricerca sono i veri pilastri su cui costruire lo sviluppo delle imprese e del Paese. L’Italia è piena di imprese innovative in grado di partecipare da protagoniste alle catene del valore internazionali. Un messaggio importante soprattutto per i giovani” ha commentato Francesco De Santis, Vicepresidente di Confindustria per Ricerca e Sviluppo, “Lo sviluppo e il rafforzamento delle filiere industriali deve essere uno degli obiettivi centrali della strategia nazionale di crescita da accelerare anche attraverso il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Il Premio, promosso da Confindustria e realizzato in collaborazione con la Fondazione Giuseppina Mai, Confindustria Bergamo, con il sostegno di BNL Gruppo BNP Paribas e Warrant Hub e con il supporto tecnico dell’Associazione Premio Qualità Italia (APQI), è il primo in Europa ad aver adottato i parametri dell’European Foundation for Quality Management (EFQM).

Il Premio “Imprese per Innovazione” partecipa, per la categoria Industria e Servizi, al Premio dei Premi, riconoscimento istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri su mandato del Presidente della Repubblica e la cui cerimonia si è tenuta oggi in modalità virtuale.


 

COMUNICATO CONGIUNTO CONFINDUSTRIA, CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME, ANCE E LUISS.

INDAGINE SU INFRASTRUTTURE E CONTRATTI PUBBLICI: CODICE APPALTI RALLENTA INVESTIMENTI. SERVE SEMPLIFICAZIONE

 

Roma, 9 dicembre 2020 - 5104 stazioni appaltanti e 217 operatori economici - rispondendo ad un’indagine realizzata da Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Confindustria, Ance e Luiss - hanno fornito una vera e propria radiografia delle difficoltà del sistema dei contratti pubblici nel nostro Paese.

Emerge un giudizio critico sul Codice dei contratti pubblici del 2016 che risulta di difficile applicazione, che ha rallentato la realizzazione degli investimenti pubblici e che ha aggravato gli adempimenti burocratici. Anche il decreto sblocca cantieri non sembra aver risolto le principali criticità normative preesistenti (lo pensa l’81% dei Responsabili unici del procedimento, Rup, più giovani e le percentuali scendono al salire dell’età, fino a un comunque robusto 62% nella fascia dei più anziani).  Perplessità anche sulla normativa anticorruzione: solo il 13 % dei Rup che hanno un ruolo di direttore/dirigente apicale la ritiene utile e rispondente ad esigenze di trasparenza Rispetto al grado di criticità delle varie fasi del ciclo dei contratti pubblici l’attenzione dei Rup si concentra su gara e aggiudicazione.

Tra le misure che potrebbero far funzionare meglio il sistema gli oltre 5000 Rup consultati indicano una razionalizzazione del numero delle stazioni appaltanti e secondo le 217 imprese è fondamentale un percorso di qualificazione e professionalizzazione delle stazioni appaltanti.

Sono questi solo alcuni dei dati della ricerca che è stata illustrata nel corso dell’evento on line “PERCHE’ IN ITALIA LE OPERE PUBBLICHE SONO FERME?” da Bernardo Giorgio Mattarella (Professore Ordinario di Diritto Amministrativo presso la LUISS “G. Carli”).

In apertura dei lavori il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, ha ricordato che “Oggi – attraverso i dati di questa ricerca - più di 5000 Responsabili Unici del Procedimento (RUP) ed oltre 200 imprese di diverse dimensioni inviano al mondo delle istituzioni un messaggio univoco: ‘semplificate davvero e fate presto!’ ”.

I lavori sono poi proseguiti con una tavola rotonda, moderata da Giorgio Santilli (Il Sole 24 ore), a cui hanno partecipato Giuseppe Busia (Presidente ANAC), Fulvio Bonavitacola (Coordinatore della Commissione Infrastrutture, mobilità e governo del territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), Giulio Veltri (Consigliere di Stato), Stefan Pan (Delegato del Presidente di Confindustria) e Edoardo Bianchi (Vicepresidente ANCE). L’intervento di Paola De Micheli (Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha concluso i lavori.

Prendendo spunto proprio dai dati presentati oggi, Fulvio Bonavitacola (Commissione infrastrutture Conferenza delle Regioni) si è soffermato su alcuni tabù che insieme Stato e Regioni hanno il dovere di sfatare. Il primo è che appesantimenti burocratici e complessità delle procedure possano rappresentare un antidoto alla corruzione. Il secondo è che il processo di responsabilizzazione del dirigente pubblico coincida con un aggravio normativo che invece, al contrario, ha generato il fenomeno diffuso della “paura della firma” ed una fuga dalla responsabilità. Infine il tema delle “procedure di gara e delle aggiudicazioni” che ha bisogno di un serio tagliando. Temi su cui come Conferenza delle Regioni abbiamo fatto diverse proposte concrete per semplificare i procedimenti e rendere più celere il processo che porta alla realizzazione delle opere pubbliche.  Siamo stati finora inascoltati, ora ci auguriamo che l’atteggiamento dell’esecutivo cambi”.

Per Stefan Pan (Confindustria) “l’uscita dalla crisi economica provocata dalla pandemia non può prescindere da un effettivo rilancio della politica infrastrutturale e dal miglioramento dell’efficienza programmatica e realizzativa degli investimenti in opere pubbliche. Giocano un ruolo determinante l’efficienza dei processi decisionali, l’adeguamento professionale e tecnologico della pubblica amministrazione, una migliore qualità progettuale e un’efficace regolazione del mercato dei contratti pubblici. Per il buon funzionamento complessivo della politica infrastrutturale non si può ricorrere continuamente a correttivi o a deroghe, ma serve un sistema normativo e regolatorio il più possibile semplice, chiaro, flessibile e ragionevolmente stabile nel tempo”.

Infine, Edoardo Bianchi (Vicepresidente Ance) ha rimarcato “Da oltre venti anni il mercato dei lavori pubblici è afflitto da una schizoide ipertrofia normativa e da una progressiva carenza di risorse perché destinate prioritariamente a favore della spesa corrente. In tutto il settore vige una presunzione di colpevolezza che ha definitivamente bloccato ogni cosa. Serve chiarezza sulla centralità, per ora solo a parole, delle infrastrutture per rilanciare il Paese.”


UE: LETTERA CONGIUNTA DELLE ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI DI FRANCIA, GERMANIA, ITALIA, POLONIA E SPAGNA AI PRESIDENTI DELLE ISTITUZIONI EUROPEE

“Il Recovery Plan diventi operativo senza ulteriori ritardi”


Roma, 8 dicembre 2020 - “L'Europa ha urgentemente bisogno di un Piano per la ripresa e la crescita; gli strumenti chiave del Recovery Plan europeo, il QFP e NGEU, sono oggi più importanti che mai e devono diventare operativi senza ulteriori ritardi”. 

È questo il passaggio chiave della lettera congiunta firmata dai Presidenti di BDI (Germania), MEDEF (Francia), CONFINDUSTRIA (Italia), CEOE (Spagna) e LEWIATAN (Polonia) inviata ai Presidenti delle tre principali Istituzioni europee. Alla vigilia del Vertice dei Capi di Stato e di Governo in programma a Bruxelles il 10 e 11 dicembre, le Associazioni industriali esortano i leader politici Ue a superare lo stallo negoziale che tiene in ostaggio il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE (QFP) e il Next Generation UE (NGEU), evitando così l’esercizio provvisorio e sbloccando in tempo i fondi destinati a famiglie ed imprese europee.

Le 5 “Confindustrie”, che rappresentano le imprese dei Paesi a cui saranno destinati circa i due terzi delle sovvenzioni della Recovery and Resilience Facility (RRF) - il principale strumento di Next Generation EU - esortano le Istituzioni europee e gli Stati membri a coinvolgere le parti sociali sia nell’elaborazione che nell’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza e a definire regole semplici e chiare per assicurarne un’effettiva operatività.

Secondo le prospettive economiche dell’autunno elaborate Business Europe, l'economia europea subirà un crollo pari al 7,3% del PIL nel 2020 a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia.  Nel corso delle ultime settimane, per effetto della seconda ondata di diffusione del virus e delle nuove chiusure delle attività economiche, la situazione è ulteriormente peggiorata. Sebbene i dati ufficiali mostrino solo lievi aumenti della disoccupazione in realtà, secondo le stime, la diminuzione delle ore lavorate sarà equivalente a 18 milioni di posti di lavoro a tempo pieno nel terzo trimestre del 2020.  Il percorso per tornare ai livelli di produzione pre-COVID, secondo gli industriali europei, sarà lungo e caratterizzato da un elevato grado di incertezza. 

“Pertanto, è imperativo che i responsabili politici facciano quanto è in loro potere per sostenere i nostri sistemi economici. I cittadini e le imprese europee aspettano con ansia il via libera al Piano per la ripresa” sottolineano le Associazioni dei cinque Paesi Ue nella missiva ed esortano i leader Ue a “unire le forze e dispiegare tutte le energie per guardare in avanti e iniziare a ricostruire il nostro futuro”. 

Inoltre, nel riconoscere la straordinaria opportunità rappresentata dalla RRF, i cinque Presidenti, pongono l’accento sull’esigenza di un quadro coerente e flessibile sugli aiuti di Stato con l’obiettivo di finanziare la ripresa a livello nazionale, basato su regole adattate e processi di notifica più brevi e agevoli per le misure che richiederanno un’autorizzazione preventiva da parte della Commissione europea.

Infine, le cinque Associazioni industriali sottolineano la necessità che le riforme e gli investimenti facciano perno su priorità chiare, per poter rispondere adeguatamente agli ambiziosi obiettivi UE in materia di protezione ambientale e innovazione digitale. 

“Ciò sarà possibile – si legge nella lettera - solo consentendo nuove forme di cooperazione pubblico-privato, finalizzate non solo a dare continuità alle riforme attuate, ma anche a generare investimenti produttivi. Sarà ugualmente fondamentale garantire sostegno adeguato a progetti ampi e integrati, per coprire l’intero ciclo dell'innovazione”.



RECOVERY FUND: CONFINDUSTRIA, GOVERNO INDIETRO SU PROGETTI E GOVERNANCE È FATTO OGGETTIVO E INNEGABILE

 

Roma, 3 dicembre 2020 - “Abbiamo passato 6 mesi tra Stati Generali, precise richieste su priorità per l’uso del Recovery Fund e interventi strutturali e riforme in coerenza con le linee guida della Commissione UE e lezioni apprese in 25 anni di bassa crescita. Al Ministro Patuanelli riconosciamo sensibilità e collaborazione su temi come Industria4.0. Ma che sul Recovery il governo sia indietrissimo su progetti e governance è e resta un fatto oggettivo e innegabile. Se lo diciamo è per cambiare marcia, nell’interesse del Paese, ascoltando noi e le forze sociali. Non per calcoli politici che non ci appartengono”.



ENERGIA: RESTITUIRE ALLE IMPRESE 3,4 MLD DI ADDIZIONALI SULLE ACCISE ELETTRICHE IMPROPRIAMENTE VERSATE

Appello congiunto al Ministro Gualtieri di Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Utilitalia
 
Roma, 2 dicembre 2020 “E’ necessario l’avvio di un confronto sulle iniziative da adottare per consentire il recupero di 3,4 miliardi di addizionali illegittimamente versate per le annualità 2010 e 2011”. Le Associazioni datoriali - Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Utilitalia - chiedono al Ministro Gualtieri un incontro urgente sul tema delle addizionali provinciali sulle accise sull’energia elettrica, dichiarate in contrasto con la disciplina europea.
“Pur consapevoli della rilevante portata finanziaria dei rimborsi in questione - continuano le imprese - si tratta anche di una importante questione di principio, che vede la tutela dell’affidamento e la certezza del diritto al centro del rapporto tra Amministrazione finanziaria e contribuente. Specie in un periodo storico e complesso come quello attuale, in cui il tessuto produttivo del Paese è messo a dura prova, è quantomai urgente trovare una soluzione tempestiva per l’individuazione di un percorso che porti al riconoscimento dei rimborsi di quanto indebitamente versato” concludono le Associazioni datoriali.


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