COMUNICATI STAMPA


DEF: CONFINDUSTRIA, BENE LA PROROGA MORATORIA PMI
Orsini: “Indispensabile anche misura per allungare i tempi di rientro dal debito”


Roma, 15 aprile 2021 – “L’estensione della moratoria per le PMI va esattamente nella direzione indicata da Confindustria ed è indispensabile che sia automatica. Bene anche la proroga delle garanzie.

A livello europeo resta comunque essenziale un ripensamento complessivo delle regole per assicurare continuità alle moratorie per tutto il tempo che sarà necessario.  

E’ necessario, inoltre, consentire a tutte le imprese di allungare i tempi di restituzione dei finanziamenti garantiti dagli attuali 6 anni fino a 15 anni. L’impatto di questo intervento sugli investimenti sarebbe estremamente positivo, con un effetto sul Pil 2021 pari ad almeno lo 0,3%. Per questo serve trovare una soluzione in Europa”. Così Emanuele Orsini, Vicepresidente di Confindustria per il credito, la finanza e il fisco in merito alla proroga della moratoria e delle misure di garanzia indicata nel documento di Economia e Finanza.



VACCINI, CONFINDUSTRIA: ACCORDO SU PROTOCOLLI IMPORTANTE PASSO AVANTI. LE IMPRESE POTRANNO CONTRIBUIRE IN MODO CONCRETO ALLA CAMPAGNA

Aziende potranno diventare sia hub sia attivare piani di vaccinazione per i dipendenti

 

Roma, 7 aprile 2021 - “Un passo avanti importante che consentirà alle imprese di poter contribuire in modo concreto e in sicurezza alla campagna di vaccinazione”. Questo il commento di Confindustria in merito all’accordo siglato stanotte con le parti sociali, alla presenza del Ministro del lavoro e del Ministro della salute, in cui è stato definito sia il Protocollo per le vaccinazioni in azienda che l’aggiornamento di quello relativo alle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus siglato l’anno scorso. “Sono state definite linee di indirizzo unitario a livello nazionale, che delineano un quadro regolatorio univoco, in cui le imprese potranno collaborare attivamente alla realizzazione del piano vaccinale. E potranno farlo non solo attraverso la messa a disposizione di propri spazi aziendali hub vaccinali per l’intera popolazione, ma se lo vorranno, anche attuando  piani vaccinali per i dipendenti, rispettando regole e procedure definite nel Protocollo e nei documenti che questo richiama. Inoltre, per le aziende che non ritenessero di assumere direttamente l’onere organizzativo della procedura vaccinale, sarà anche possibile fare ricorso a forme convenzionali con strutture sanitarie private”. Il protocollo tuttavia precisa sia la recente norma che esclude la responsabilità per l’uso dei vaccini sia il fatto che la vaccinazione negli ambienti di lavoro, anche se affidata al medico competente o ad altri sanitari convenzionati con il datore di lavoro, resta una iniziativa di sanità pubblica e non interferisce, quindi, con la disciplina della sicurezza nei luoghi di lavoro. 

 

“Ora quindi – aggiunge Confindustria - non appena la disponibilità dei vaccini lo consentirà sarà possibile dare un forte impulso alla campagna vaccinale. Le quasi 7500 imprese che si sono rese disponili potranno mettersi al fianco delle comunità per contribuire attivamente a questo grande sforzo che coinvolge l’intero Paese. Con spirito di coesione e senso di responsabilità Confindustria supporterà questa sfida”.

 

“Quanto al secondo Protocollo sono state inserite le novità intervenute in questo anno, mantenendo inalterato l’impianto di quelli del 14 marzo e 24 aprile 2020 che, come dimostrano anche i dati forniti da INAIL sono stati molto efficaci nel contenimento e nel contrasto alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro. 

Esprimiamo, infine, soddisfazione per il fatto che abbia trovato conferma e condivisione il principio fondamentale secondo cui la pandemia ha natura di rischio biologico generico ed esogeno all’impresa. In questo senso, il contrasto al virus viene valutato dalle autorità pubbliche e viene attuato attraverso i provvedimenti ed i protocolli, escludendo, quindi, la necessità per le aziende di effettuare la valutazione dei rischi e l’aggiornamento del relativo documento di valutazione”. 


UE: I VERTICI DI CONFINDUSTRIA INCONTRANO I DEPUTATI ITALIANI AL PARLAMENTO EUROPEO

Bonomi: “Le scelte dell’Europa sulla sostenibilità saranno determinanti per il destino delle imprese italiane”
 
 

Roma, 25 marzo 2021 - Le priorità dell’industria italiana sui principali dossier europei. Dalla transizione ecologica, al piano vaccinale, fino all’aumento dei prezzi delle materie prime, che sta registrando un’impennata fortissima. Questi i temi al centro dell’incontro, che si è tenuto oggi in videoconferenza, tra il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il Delegato di Confindustria per l’Europa Stefan Pan, con i deputati italiani al Parlamento europeo. L’appuntamento si è svolto sulla scia del dialogo consolidato tra Confindustria e i rappresentanti delle Istituzioni europee per promuovere le istanze del mondo industriale italiano.

“Le scelte che verranno prese nei prossimi mesi, in particolare sul tema della sostenibilità, saranno determinanti per il destino di molte imprese italiane” – ha affermato il Presidente Carlo Bonomi aprendo i lavori. “Mi riferisco alle decisioni sulle politiche ambientali e, più nello specifico, sull’economia circolare. Si tratta di temi che Confindustria condivide ma c’è la sensazione che a livello europeo non ci sia la consapevolezza degli impatti che alcune decisioni potranno avere sull’industria manifatturiera italiana” – ha fatto notare Bonomi, spiegando che “se l’obiettivo è quello di interpretare le nuove normative con un’idea di crescita economica e di rilancio della competitività, Confindustria è la prima a sostenerle. Invece, rileviamo come alcune componenti in Ue abbiano un approccio ideologico anti-industriale su queste tematiche” – ha osservato il leader degli imprenditori, ricordando l’impegno dell’industria italiana nei processi di transizione ecologica. “Per il terzo anno consecutivo, l’Italia è prima in Europa nel riciclo dei rifiuti urbani e speciali e seconda nel tasso di utilizzo circolare di materia. Siamo molto avanti rispetto ai nostri competitors manifatturieri, per questo scongiuriamo l’adozione di provvedimenti lineari che penalizzerebbero la competitività e i modelli di business del tessuto industriale europeo, che invece sta investendo proprio in questo settore. “Il level playing field è la bussola per tutte le strategie UE che hanno un impatto diretto sul mondo della manifattura” – ha indicato il Presidente Bonomi.  

 

Secondo il numero uno di Confindustria questo approccio dovrà essere scongiurato anche sui dossier relativi al clima e all’energia, che fanno riferimento al Green new deal e alla plastica monouso, che impattano su filiere molto importanti del nostro paese. “Se parliamo di sostenibilità sociale e ambientale, che Confindustria sostiene con convinzione, dobbiamo tenere conto che possiamo farlo solo se c’è la sostenibilità economica – ha fatto notare Bonomi – perché, se non generiamo le risorse non avremo la capacità di dare risposte a queste tematiche. Quindi occorre prima di tutto parlare di transizione  normativa, in modo da elaborare norme che non impattino sul tessuto produttivo producendo effetti deleteri sulle filiere industriali”- ha sottolineato Carlo Bonomi, che ha dedicato l’ultimo passaggio del suo intervento al piano vaccinale europeo e agli effetti distorsivi che sta generando sul sistema produttivo. 

“A breve si parlerà del green digital pass europeo, un tema importantissimo perché ormai è sotto gli occhi di tutti che stiamo uscendo in maniera asimmetrica dalla crisi economica. Alcune economie stanno accelerando e la disponibilità dei vaccini sta diventando un tema geopolitico” – ha osservato Bonomi, rilevando come questo stia determinando alcuni impatti speculativi sulle materie prime, causando effetti molto pesanti specie per un Paese trasformatore come l’Italia. “Nel secondo trimestre abbiamo registrato aumenti impensabili sulle materie prime e ne sta venendo meno anche la disponibilità”.



VACCINI: CONFINDUSTRIA CHIUDE LA MAPPATURA CON OLTRE 7.000 ADESIONI

Ora sarà il Commissario a valutare i siti. Definire con urgenza un protocollo nazionale per le vaccinazioni sui luoghi di lavoro



Roma, 19 marzo 2021 – Sono oltre 7.000 le imprese che in soli nove giorni hanno aderito su base volontaria alla mappatura promossa da Confindustria. Una risposta che conferma lo spirito di servizio del mondo produttivo verso il Paese. Dopo aver condiviso il progetto con il Commissario Straordinario all’emergenza, Generale Figliuolo, Confindustria si è attivata immediatamente per individuare le imprese disponibili a integrare la campagna vaccinale con i loro siti. L’adesione ha investito tutto lo stivale: il 75% delle imprese sono dislocate nel nord del Paese, il 13% al centro e il 12% tra il sud e le isole. Inoltre, nell’85% dei casi, si tratta di imprese del Sistema Confindustria, ma si sono candidate anche realtà al di fuori dal perimetro associativo.

Hanno risposto all’appello tutti i settori, mettendo a disposizione dai capannoni agli uffici, dai terminal aeroportuali ai porti, dalle stazioni ferroviarie agli alberghi, fino agli ippodromi e alle palestre. Si tratta di oltre 10mila locali offerti anche per periodi superiori a 3 mesi. 

Auspichiamo quindi che, non appena la fornitura di vaccini sarà adeguata, venga attivata rapidamente la rete capillare di imprese che ha offerto la propria disponibilità. Migliaia di comunità di lavoratrici e lavoratori potrebbero così essere vaccinate simultaneamente, rafforzando la rete nazionale e accelerando in maniera decisiva la corsa verso l’immunità diffusa. 

Confindustria invierà tutte le informazioni raccolte al Commissario straordinario che provvederà a individuare le realtà da coinvolgere in via prioritaria, in attesa che venga definito un protocollo nazionale per le vaccinazioni in fabbrica, così da essere pronti quando la fornitura di vaccini andrà finalmente a regime.

Le imprese sono, ancora una volta, al servizio del Paese, consapevoli che per sconfiggere la pandemia serve uno sforzo comune. 




 

 

Roma, 10 marzo 2021 – Confindustria, in attesa delle determinazioni e dei protocolli specifici che la gestione commissariale straordinaria ha annunciato alle parti sociali, ha intanto avviato una ricognizione sull’intero sistema associativo. Le Associazioni di tutto il territorio nazionale hanno ricevuto un questionario volto a identificare le imprese concretamente disponibili alla funzione di "fabbriche di comunità", quindi idonee per essere configurate come siti vaccinali e moltiplicare così quelli già attivi nel nostro Paese. Secondo Confindustria è assolutamente prioritario procedere alla copertura più ampia possibile della popolazione nella maniera più rapida ed efficiente. Solo così l’Italia potrà sconfiggere la pandemia, ridurre drasticamente il tragico bilancio di vittime e consentire la più veloce e solida ripresa delle attività economiche, del lavoro e del reddito di tutti gli italiani.    



VACCINI: CONFINDUSTRIA, OBIETTIVO DEVE ESSERE TRACCIARE LA STRADA PER IL RITORNO ALLA NORMALITÀ
Imprese pronte a essere parte attiva della campagna vaccinale pubblica


Roma, 4 marzo 2021 - Nel corso dell’incontro di oggi convocato dal Ministro Orlando, Confindustria, rappresentata dal Direttore Generale Francesca Mariotti, ha ribadito la disponibilità delle imprese a collaborare in modo attivo alla campagna pubblica di vaccinazione. L’obiettivo è supportare le Istituzioni e favorire un graduale ritorno alla normalità. Le imprese mettono a disposizione della “macchina” organizzativa pubblica i luoghi di lavoro che le Autorità sanitarie riterranno adeguati.

La delicatezza del tema affrontato, le gravi ma necessarie scelte di salute pubblica e i loro effetti sull’economia impongono decisioni tempestive e trasparenti, nel quadro di una regia unica nazionale. 

Con circa 5,5 milioni di dipendenti delle imprese associate a Confindustria è possibile raggiungere un bacino di circa 12 milioni di persone, considerando i nuclei famigliari, garantendo un supporto fondamentale allo sforzo del Paese. 

L’obiettivo delle imprese è avere tempi e condizioni certi per un graduale ritorno alla normalità. Per questa ragione Confindustria ha da tempo presentato a Governo e sindacati una proposta operativa che individua tempi e strumenti per affrontare gli effetti, diretti e indiretti, della pandemia sul mercato del lavoro. Non è più sufficiente limitarsi a preservare l’esistente e gestire l’emergenza, occorre imboccare la strada della ripresa.


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CONFINDUSTRIA, ENEL X E 4.MANAGER PREMIANO I BEST PERFORMER DELL’ECONOMIA CIRCOLARE

Oggi la cerimonia finale della seconda edizione del concorso. Nove le aziende scelte dal Comitato Tecnico Scientifico del progetto


Roma, 2 marzo 2021 - Calabra Maceri e Servizi, Daikin, Dal Maso Group, Gruppo Società Gas Rimini, Maire Tecnimont, Mapei, Rete Horeca Group, Sisifo e TM Italia. Sono queste le nove realtà aziendali vincitrici, ciascuna per la propria categoria di riferimento, del concorso “Best performer dell’Economia Circolare”. Giunta alla sua seconda edizione e ideata da Confindustria (Sistemi Formativi Confindustria) ed Enel X, con la collaborazione di 4.Manager, la manifestazione si è conclusa questa mattina, con la cerimonia di premiazione online avvenuta nel corso di un webinar. Con 210 aziende partecipanti, quest’anno la manifestazione ha registrato un netto incremento rispetto all’edizione precedente, che aveva visto l’iscrizione di 160 realtà. 

L’obiettivo del concorso è quello di far emergere e valorizzare le imprese che più hanno saputo cogliere lo spirito e le opportunità di business offerte dal modello economico circolare nelle diverse fasi del ciclo produttivo (approvvigionamento, design, produzione, distribuzione, consumo, recupero, riciclo). Una testimonianza che conferma come anche per realtà imprenditoriali operanti in settori produttivi diversi tra loro, l’economia circolare sia una sfida per conseguire un vantaggio competitivo che genera un impatto positivo anche in termini ambientali, energetici ed economici.

Infatti, i best performer sono quelle imprese che, nell’arco temporale degli ultimi tre anni 2018-2020, hanno intrapreso azioni finalizzate allo sviluppo di un modello di business o all’attivazione/aggiornamento del processo produttivo, in un’ottica di transizione elaborata nella “logica circolare”. Al termine del percorso di valutazione, coordinato dal Comitato Tecnico Scientifico del progetto di cui fanno parte esperti di provenienza accademica, imprenditoriale ed istituzionale, sono stati individuati e premiati i “Best performer dell’economia circolare”.

Le aziende premiate riceveranno il Circular Economy Report, sviluppato da Enel X e certificato da enti indipendenti. Il report ha come obiettivo di analizzare lo stato di maturità circolare del business nell’ambito dei processi produttivi, logistici e amministrativi e individuare i gap e le opportunità. Infatti, l’analisi di circolarità non rappresenta il punto di arrivo, ma uno strumento di lavoro per individuare ulteriori soluzioni, misurabili e concrete che, una volta implementate, permetteranno alle imprese di ottenere un vantaggio competitivo proprio grazie alle numerose opportunità offerte dall'economia circolare. L’obiettivo è condividere il know how circolare che Enel X ha sviluppato negli anni e fornire un contributo utile all’esigenza condivisa di stimolare e valorizzare l’impegno delle aziende verso un livello di sostenibilità sempre maggiore.

La collaborazione tra Confindustria, Enel X e 4.Manager è nata grazie all’impegno che ormai da tempo queste realtà hanno dimostrato sul tema dell’Economia circolare, per individuare le aree di miglioramento e supportare le imprese negli investimenti nel campo della sostenibilità ambientale.

Sono ancora in corso le candidature per la terza edizione del concorso, relativa al 2020-2021. Le iscrizioni avranno termine il 31 marzo e tutti i dettagli sono online su http://economiacircolare.confindustria.it/.



IL COMMISSARIO UE PER L’ENERGIA INCONTRA CONFINDUSTRIA
Al centro del dibattito gli obiettivi del Green New deal, il mercato europeo del gas, rinnovabili ed efficienza, l’approvvigionamento e la sicurezza.


1 marzo 2021 - Oggi la Commissaria Ue per l’Energia Kadri Simson ha incontrato per la prima volta dal suo insediamento il Gruppo tecnico Energia di Confindustria, presenti il Presidente Aurelio Regina e Il Direttore Generale Francesca Mariotti. Durante l’incontro in videocollegamento con i rappresentati delle maggiori industrie manifatturiere e dell’energia in Italia si è discusso delle principali tematiche riguardanti il programma europeo per l’energia. Al centro dell’incontro lo sviluppo del mercato interno. I settori del manifatturiero hanno sottolineato l'importanza di superare gli ostacoli normativi che ancora impediscono un mercato del gas europeo integrato, interconnesso e adeguatamente funzionante. E sono stati presentati al Commissario i risultati dell'impegno dell'industria italiana nei settori delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, sul quale serve però raggiungere un quadro normativo sicuro e stabile nel tempo.
 
“Il vostro Paese è centrale per la realizzazione del Green Deal e per il successo di una ripresa sostenibile in Europa e nel Mediterraneo- ha commentato il Commissario Europeo per l’Energia Kadri Simson. La Commissione è pronta a collaborare con l'Italia per sviluppare il suo forte potenziale, per accelerare l'adozione di energie rinnovabili e di nuove tecnologie come l'idrogeno, garantendo al tempo stesso parità di condizioni in tutto il mercato unico e a livello globale. L'industria italiana è leader nell'efficienza energetica e in molte tecnologie energetiche. Per questo – ha concluso il Commissario - pensiamo possa uscire vittoriosa dal processo di transizione verso l'energia pulita.
 
“Siamo molto soddisfatti di aver ospitato il Commissario per poter discutere di queste tematiche cruciali per lo sviluppo dell’industria e del paese. Sull’ Energia c’è sicuramente bisogno di più Europa - ha sottolineato Il presidente del gruppo tecnico Energia Aurelio Regina nel corso dell’incontro. E’ necessario definire quanto prima i nuovi obiettivi del Green Deal europeo nel settore energetico e supportare gli Stati membri verso i loro obiettivi, in particolare con i Piani nazionali per l'energia e il clima.  L'Italia -ha proseguito Regina- ha una grande rilevanza geopolitica per l'Europa per soddisfare la sicurezza dell'approvvigionamento sia per quanto riguarda il mercato del gas, sia per gli obiettivi di interconnessione elettrica dell'UE e di cooperazione trasfontaliera. Infatti diversificare le fonti di approvvigionamento è un obiettivo da perseguire perché significa prezzi più bassi dell’energia per tutti i cittadini dell'UE . Per quanto riguarda i settori manifatturieri energy intensive a rischio delocalizzazione -ha concluso Regina- sono  cruciali la garanzia di misure di tutela quali il Carbon Leakage il Cross Borde Adjustement e una corretta revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici.”
 
Nel corso dell’incontro – ha affermato il Direttore Generale Francesca Mariotti - abbiamo sottolineato al Commissario l’importanza che anche la revisione della Fiscalità Energetica sia integrata in modo organico alle altre politiche e strumenti ambientali quali il meccanismo ETS per evitare distorsioni che potrebbero penalizzare il sistema industriale”.



 
 
Roma, 17 febbraio 2021 - “Esprimiamo grande soddisfazione per la chiara visione internazionale ed europeista espressa dal Presidente del Consiglio Draghi: l’irreversibilità dell’euro, la necessità di essere protagonisti in una Europa sempre più integrata, l’alleanza atlantica, il multilateralismo nei rapporti commerciali”. Così il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi in merito all’intervento del Presidente Mario Draghi in Senato.
 
“Ci auguriamo che i partiti condividano e sostengano il forte appello all’unità che ha lanciato il Presidente del Consiglio Draghi, ribadendo il dovere di cittadinanza. Un dovere anteposto alle appartenenze politiche, la svolta che serve per affrontare la pandemia e per rilanciare un Paese che non cresce da molti anni e che oggi affronta nuove immense difficoltà.  
 
In materia di finanza pubblica - continua Bonomi - condividiamo il forte richiamo ad evitare, con nuovo cattivo debito, un ulteriore e grave furto alle generazioni future. Così come condividiamo la ferma volontà di lavorare a una riforma fiscale finalmente organica e non più ‘una tassa alla volta’, scritta da esperti e che coniughi progressività con incentivi, senza invece ostacolare la crescita del Paese. Condivisibile anche il richiamo alla necessità di tornare a realizzare interventi di legge necessari per estendere la concorrenza alle troppe aree della vita economica del Paese in cui non viene applicata. Senza, l’apporto positivo della produttività ad opera della sola industria e manifattura non bastano alla crescita italiana” - osserva il Presidente Bonomi.

 
“Apprezziamo molto l’esplicito richiamo a coinvolgere nel piano vaccinale tutte le risorse e le disponibilità del settore privato al fine di implementare rapidamente la maggior copertura possibile della popolazione e, al contempo, a mutuare l’esperienza dei Paesi che si sono mossi con maggiore efficienza ed efficacia su questo fronte. Nel recente passato, queste due nostre richieste sono state ignorate” – fa notare il leader degli industriali.
 
“Prendiamo atto che il Governo si riserva di rivedere il PNRR – alla cui presentazione mancano solo 8 settimane – solo dopo che il Parlamento si sarà espresso sulla bozza del governo precedente. Rivolgiamo infine un appello al Presidente del Consiglio Draghi: non vorremmo di nuovo, tra poche settimane, assistere a una nuova protrazione del blocco generale dei licenziamenti al fine di prendere ancora tempo. Sarebbe l’invito alle imprese a rinviare ulteriormente riorganizzazioni, investimenti e assunzioni: un segnale decisamente sbagliato” – sottolinea Carlo Bonomi. “Abbiamo chiesto da 8 mesi di confrontarci su due riforme che vanno avviate subito: la prima relativa agli ammortizzatori sociali che tenga conto della complessità del settore produttivo, e la seconda inerente alle politiche attive del lavoro con il pieno coinvolgimento dei privati. Entrambe sono volte alla formazione e alla rioccupabilità dei lavoratori, cosa che invece non avviene con le CIG e i Centri Pubblici per l’Impiego. Ora – conclude il Presidente di Confindustria - è il momento di agire, per rendere davvero concreto l’impegno a non lasciare indietro nessuno”.




EX ILVA: CONFINDUSTRIA, EVITARE SPEGNIMENTO DELL’AREA A CALDO
“Materia strategica, serve azione sinergica delle Istituzioni”
 
 
Roma, 15 febbraio 2021 - “Evitare lo spegnimento del ciclo integrale a caldo dell’ex ILVA”. Questo è l’appello che Confindustria rivolge al Governo e a tutte le Istituzioni coinvolte, a seguito della pronuncia del TAR di Lecce. “In attesa delle decisioni del Consiglio di Stato, vogliamo e dobbiamo sottolineare quattro aspetti essenziali di interesse nazionale. Primo: interrompere la produzione e la fornitura dell’acciaio prodotto a Taranto mette in seria difficoltà le intere le filiere della manifattura italiana che ne hanno necessità. Secondo: si avrebbe un sicuro e rilevante aggravio della bilancia commerciale nazionale, poiché occorrerebbe importare l’acciaio dall’estero in una già difficile congiuntura per la siderurgia a livello mondiale. Terzo: la chiusura nell’immediato vanificherebbe tutti gli sforzi compiuti per limitare il numero di esuberi, mettendo a serio rischio migliaia di lavoratori e famiglie. Quarto: sarebbe vanificato in maniera traumatica e definitiva il processo di investimenti INTRAPRESO per la messa in sicurezza degli impianti e per la sostenibilità ambientale della produzione che, da oltre 8 anni, è al centro degli sforzi pubblici e privati per l’ex ILVA. Confidiamo pertanto in un’azione sinergica di tutte le Istituzioni, affinché ascoltino la voce delle imprese in una materia di tale rilevanza” – conclude Confindustria.


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