COMUNICATI STAMPA


CONFINDUSTRIA, ENEL X, ENI E 4.MANAGER PREMIANO I BEST PERFORMER DELL’ECONOMIA CIRCOLARE

Oggi a Connext la cerimonia finale della terza edizione del concorso. Sei le aziende scelte dal Comitato Tecnico Scientifico del progetto



Roma, 3 dicembre 2021 – Mewa OHG, Nestlè Italiana s.p.a., Officine Mario Dorin s.p.a, Plart Design s.r.l.,
TIALPI s.r.l. e Too Good To Go Italy s.r.l. Sono queste le sei realtà aziendali vincitrici, ciascuna per la propria categoria di riferimento, del concorso “Best performer dell’Economia Circolare 2020/2021”. Giunta alla sua terza edizione e ideata da Confindustria (Sistemi Formativi Confindustria) con il supporto di 4.Manager ed in collaborazione con Enel X ed Eni, la manifestazione si è conclusa questa mattina con la cerimonia di premiazione nella cornice di Connext 2021 al MiCo di Milano. Novanta i progetti candidati. L’obiettivo del concorso è quello di far emergere e valorizzare le imprese che più hanno saputo cogliere lo spirito e le opportunità di business offerte dal modello economico circolare nelle diverse fasi del ciclo produttivo (approvvigionamento, design, produzione, distribuzione, consumo, recupero, riciclo). Una testimonianza che conferma come anche per realtà imprenditoriali operanti in settori produttivi diversi tra loro, l’economia circolare sia una sfida per conseguire un vantaggio competitivo che genera un impatto positivo anche in termini ambientali, energetici ed economici.

Infatti, i best performer sono quelle imprese che, nell’arco temporale degli ultimi tre anni 2019-2021, hanno intrapreso azioni finalizzate allo sviluppo di un modello di business o all’attivazione e aggiornamento del processo produttivo, in un’ottica di transizione elaborata nella “logica circolare”. Al termine del percorso di valutazione, coordinato dal Comitato Tecnico Scientifico del progetto di cui fanno parte esperti di provenienza accademica, imprenditoriale ed istituzionale, sono stati individuati e premiati i “Best performer dell’economia circolare”.
Le aziende premiate riceveranno il Circular Economy Report, sviluppato da Enel X. Il report ha l’obiettivo di misurare la circolarità dell’azienda e la circolarità energetica di un sito specifico attraverso una metodologia riconosciuta sul mercato, oltre a definire una roadmap di soluzioni innovative volte a incrementare la circolarità riducendo i consumi energetici, le emissioni di CO2 e i costi. Inoltre, parteciperanno anche al Circular Bootcamp di Eni che raccoglierà le aziende vincitrici in 3 giorni di formazione e confronto per mettere a fattor comune iniziative e idee nell’ambito dell’economia circolare.
La collaborazione tra Confindustria, Enel X, Eni e 4.Manager è nata grazie all’impegno che ormai da tempo queste realtà hanno dimostrato sul tema dell’Economia Circolare, per individuare le aree di miglioramento e supportare le imprese negli investimenti nel campo della sostenibilità ambientale.
In occasione della premiazione è stata lanciata la nuova edizione 2022 del concorso. Modalità di partecipazione e tutti i dettagli sono online su http://economiacircolare.confindustria.it/.



CONFINDUSTRIA: DOMANI AL MICO DI MILANO AL VIA CONNEXT 2021
“Attesi 6000 tra imprenditori e manager, 600 espositori e 2000 B2B”


Roma 1° dicembre 2021 - Al via domani al MiCo di Milano la due giorni di Connext 2021. Il grande evento nazionale di partenariato industriale di Confindustria torna con un’edizione completamente rinnovata e con una nuova dimensione digital. Oltre 6000 tra imprenditori e manager, e 600 espositori, hanno già confermato la loro presenza, mentre sono circa 2000 gli incontri B2B programmati. Sono oltre 200 le startup attese, e 20 le vincitrici della Call Percorso Startup. Solida anche la rappresentanza di imprese estere, con oltre 100 realtà presenti.

Con Connext Confindustria punta sulla forza propulsiva delle alleanze come motore della ripartenza in un contesto ancora molto incerto a causa della pandemia.


La grande novità di questa edizione è la dimensione virtuale, che affianca l’evento in presenza. Il risultato è un vero e proprio Expo digitale, in cui sarà possibile visitare da remoto gli stand interattivi riprodotti in 3D. Gli eventi in programma sono oltre 80 e rientrano nei quattro driver tematici scelti per questa edizione: Fabbrica Intelligente, Città del Futuro, Pianeta Sostenibile, Persone Scienze della Vita e Progresso.

A Connext imprese di piccole e grandi dimensioni, anche non iscritte a Confindustria, dialogheranno con realtà internazionali, Università, Centri di ricerca, la rete dei Digital Innovation Hub e dei Competence Center e con i principali attori del mondo economico e istituzionale.


Tra i Main Partner: 4.Manager, Assolombarda, FASI, Intesa Sanpaolo, ICE Agenzia e Umana. Tra i Partner: Audi, Enel, Eni, Fondimpresa, Fondirigenti, Luiss e Retimpresa.  Sponsor: Prima Sole Components; Sponsor tecnico Chiarini. Vettore Ufficiale Trenitalia; il Gruppo Sole 24 Ore Media Partner.

Tra i partecipanti, Aizoon, Assidai, il Campus Biomedico di Roma, Feralpi, INAIL, Unioncamere con Dintec, Promos e Infocamere, Mastercard, Sogin, il Silver Economy Network di Assolombarda.

All’iniziativa partecipano 40 Associazioni del Sistema Confindustria, mentre partner istituzionali come ICE Agenzia, insieme a realtà associative come BusinessMed, E4Impact, Confindustria Assafrica e Mediterraneo e le Rappresentanze estere Confindustria Est Europa e Confindustria Russia, hanno contribuito a garantire l’importante presenza internazionale.
 
La manifestazione si svolge sotto il Patrocinio di Comune di Milano, Regione Lombardia e Conferenza delle Regioni.



Roma, 30 novembre 2021Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria dell’Emilia-Romagna e delegato per Energia sostenibile ed Economia circolare nella Piccola Industria nazionale, è stato eletto oggi dal Consiglio Centrale Piccola Industria di Confindustria nuovo presidente per il biennio 2021-2023. Come tale, entra di diritto nella squadra del Presidente Carlo Bonomi come vicepresidente di Confindustria.


Il neo presidente, 48 anni, nato a  Parma, laureato in Ingegneria Civile, coniugato con due figli, è fondatore e amministratore delegato di X3Energy Spa e ricopre ruoli in diverse partecipate appartenenti al gruppo. Nata nel 2010 e attiva nel settore energetico, in particolare in impianti e servizi per l’efficientamento energetico, X3Energy Spa opera anche nella realizzazione e gestione di impianti per la distribuzione stradale di metano e biometano compresso in Italia e negli Stati Uniti.


Attualmente è membro del Consiglio Generale di Confindustria, del Comitato Tecnico Energia di Confindustria e delegato nazionale per Energia Sostenibile ed Economia circolare nella Piccola Industria.
Dal 2017 ad oggi è stato presidente del Comitato Piccola Industria dell’Emilia–Romagna. Dal 2014 al 2018 è stato presidente del Comitato Piccola Industria dell’Unione Parmense degli Industriali.



FISCO: CONFINDUSTRIA, FORTE PERPLESSITA’ SU SCELTE MAGGIORANZA. RISCHIAMO DI DISPERDERE RISORSE

“Governo convochi le parti sociali”


 
Roma, 25 novembre 2021 - Se la bozza d’intesa tra partiti di maggioranza in materia fiscale dovesse essere confermata, saremmo in presenza di scelte che suscitano forte perplessità perché senza visione per il futuro dell’economia del nostro Paese.

 
L’intervento in legge di bilancio dovrebbe concentrarsi sulle vere priorità capaci di generare aumenti stabili del Pil, gli unici in grado di garantire la sostenibilità del nostro debito pubblico ed evitare futuri prelievi sui contribuenti ben più onerosi dei benefici che oggi si concedono.

 
La sforbiciata alle aliquote IRPEF disperde risorse limitate a soli 8 miliardi, con effetti impercettibili sui redditi netti delle famiglie italiane, soprattutto qualora il taglio fosse finanziato anche da una copiosa eliminazione delle agevolazioni IRPEF.

La soluzione raggiunta non dà certezze che tali benefici potranno essere mantenuti nelle annualità future, non dà alcuna risposta a poveri e incapienti, limita l’intervento sull’IRAP alle persone fisiche senza migliorare la competitività delle imprese, non interviene in alcun modo a favore di giovani e donne che hanno più di altri pagato questa crisi.

 
Se lo sommiamo agli errori sin qui compiuti sulla revoca di importanti agevolazioni, quali il Patent Box e la rivalutazione ed il riallineamento dei valori patrimoniali degli asset d’impresa, e al calo pluriennale degli incentivi Industria 4.0, significa inequivocabilmente non tenere in alcuna considerazione le imprese che garantiscono l’occupazione nel Paese e che stanno trainando la ripresa economica.

 
Vogliamo sperare che il MEF e il Governo tutto si renda conto di quanto sta accadendo e convochi al più presto congiuntamente le parti sociali, così come più volte richiesto.


UNA CORSA PER UN’AMICA. IL TOUR ROSA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE SI CONCLUDE IN CONFINDUSTRIA 
 
Un viaggio di 870 chilometri in bici nella Penisola, da Portogruaro e Roma, per ricordare le vittime di femminicidio. 
 
Roma, 23 novembre 2021 - “Una corsa per un’amica”, un viaggio di oltre 870 chilometripercorsi in bici dalla ciclista amatoriale Orietta Casolin per ricordare le vittime di femminicidio. Partita da Portogruaro (Ve) il 14 novembre la Casolin è arrivata oggi a Roma, diffondendo lungo il tragitto un messaggio forte contro la violenza di genere. Ad accoglierla nelle città di Ferrara, Ravenna, Cesena, Pesaro, L’Aquila e Roma, i rappresentanti delle istituzioni, dei centri di ascolto e i dirigenti del Sistema Confindustria. Particolare sostegno all’iniziativa è stato offerto da Confindustria Venezia Rovigo, che ha messo a disposizione della ciclista e del suo staff un camper come supporto logistico.
 
Il tragitto di Orietta Casolin ha previsto diverse tappe per ricordare le tante, troppe, donne che hanno pagato sulla propria pelle un prezzo altissimo. Tra queste ne sono state scelte alcune, per raccontare, però, la storia e la sofferenza di tutte: Victoria Osagie a Concordia Sagittaria (Ve), Rossella Placati a Bondeno (Fe), Ilenia Fabbri a Faenza (Ra), Perera Priyadarshawie DonashantiniLiyanage Badda e Lorenza Monica Vallejo Mejia a Roma. 
 
Il tour rosa si è concluso a Roma nella sede nazionale di Confindustria. Durante la sua permanenza nella Capitale, il 24 novembre, Casolin parteciperà all’udienza generale del Papa. Mentre giovedì 25 novembre parteciperà all’evento “No alla violenza. Il grido delle donne” che si terrà nell'aula del Senato

“Siamo onorati di avere accolto la tappa conclusiva di questo percorso così importante e carico di significato - ha commentato il direttore generale di Confindustria Francesca Mariotti. “Questi momenti di raccoglimento e di ricordo delle vittime - che hanno coinvolto così tante persone, istituzioni e associazioni - costituiscono un tributo necessario e un segnale forte di condanna nei confronti di tutti quei crimini di cui ogni giorno sono vittime le donne. Con i nostri valori e senso di responsabilità siamo vicino alle vittime e grati a chi, come Orietta Casolin, ha intrapreso un viaggio così significativo per denunciare queste macchie dell’umanità, segni di una mancata evoluzione culturale e sociale che non possono lasciarci indifferenti. Questa iniziativa è un’ulteriore testimonianza di responsabilità sociale di impresa; Confindustria ribadisce il suo impegno a essere parte attiva nel percorso di formazione e informazione del sistema imprenditoriale: la conoscenza di questi temi, infatti, è uno degli strumenti più decisivi per combattere la violenza di genere”. 

 
“Questa iniziativa è nata passando, in sella a una bicicletta, per i Comuni che portano i simboli della lotta contro la violenza di genere. La mia impresa sportiva vuole essere un messaggio di vicinanza alle donne che tutti i giorni subiscono soprusi, sia psicologici che fisici. Intende incoraggiare queste persone e quanti siano a conoscenza di situazioni di maltrattamento a rivolgersi alle Forze dell’Ordine e ai centri appositi. E’ stata una missione impegnativa, che ho scelto di affrontare perché voglio fare la mia parte. Ho, quindi, deciso di passare all’azione per lasciare un segno. Il mio vuole essere il messaggio di una persona comune, rivolto ad altre persone comuni. Se saremo in tanti, riusciremo a cambiare le cose” ha dichiarato Orietta Casolin.


PMI DAY 2021: GIOVANI E IMPRESE PER UN PAESE SOSTENIBILE
 
Robiglio: con questa edizione chiudo i quattro anni alla guida di Piccola Industria. La manifestazione simbolo dei temi e dei valori da sempre al centro del mio mandato: cultura d’impresa, responsabilità sociale e sostenibilità.


 
Roma, 19 novembre 2021 – Si è tenuta oggi la dodicesima edizione della Giornata Nazionale delle Pmi, organizzata da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le associazioni del Sistema. Un’edizione che, per rispetto delle normative legate all’emergenza Covid ancora in vigore, mantiene una doppia modalità di svolgimento: in presenza e virtuale con visite ed incontri organizzati sulle varie piattaforme on line. Numerose le associazioni e più di 400 le imprese che, nonostante le difficoltà organizzative, hanno voluto essere protagoniste di questo appuntamento annuale. Sono stati quasi 45mila i protagonisti degli eventi fisici e virtuali dedicati a studenti e insegnanti delle oltre 500 scuole medie e superiori coinvolte. Quest’anno, per la prima volta, hanno partecipato anche molte aziende associate ad Acimit, Federchimica e Federmeccanica, e per il secondo anno diverse imprese di Confindustria Moda.

Le Pmi di Confindustria dal 2010, anno di nascita della manifestazione, hanno aperto le loro porte a circa 425mila ragazzi che hanno avuto la possibilità di guardare da vicino e toccare con mano le nostre imprese, create con impegno, fatica e quell’ingegno che ha reso il made in Italy famoso nel mondo. Hanno partecipato alla manifestazione il 90% delle associazioni del Sistema che hanno messo in campo non solo visite tradizionali in azienda ma anche una serie di iniziative digitali. Testimonianze video e incontri virtuali per raccontare ancora una volta agli studenti cosa significa fare impresa. Momenti di confronto in cui gli imprenditori hanno spiegato ai ragazzi il loro ruolo nei territori e nelle comunità e la grande responsabilità che ne deriva. In cui hanno ribadito l’impegno sociale quotidiano legato a doppio filo con il loro essere capitani d’azienda.

 
Il focus degli eventi del PMI DAY 2021 è stato la sostenibilità. Questo tema è stato individuato per la sua rilevanza e attualità. E’, infatti, al centro del Pnrr e delle riflessioni emerse dal G20 e dalla Cop26. Le imprese sono tanto consapevoli della sua importanza che si fanno esse stesse promotrici di una sensibilizzazione sull’argomento nei confronti dei giovani. Questo affinché si possa discutere di sostenibilità in modo non ideologico e affinché i ragazzi ne possano comprendere tutti gli ambiti d’azione ovvero ambientale, economica e sociale. Questi aspetti, infatti, non devono essere visti e trattati come entità a sé stanti ma come elementi di un disegno più grande in cui ogni parte deve interagire e collaborare per arrivare a quello sviluppo sostenibile che è fondamentale per il corretto funzionamento di ogni comunità e di ogni azienda.
 
Il presidente di Piccola Industria Carlo Robiglio, insieme al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e al vice presidente per il Capitale Umano Confindustria Giovanni Brugnoli, ha voluto essere presente all’evento organizzato da Confindustria Bergamo, anche per sottolineare la vicinanza ad un territorio che seppur profondamente colpito dall’emergenza Covid ha saputo, come sempre, reagire e ripartire con convinzione.
 
Il PMI DAY 2021 ha registrato, inoltre, una novità di rilievo con la concessione del patrocinio del Ministero dell’Istruzione e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Un segnale dell’importanza cruciale non solo di informare i giovani ma anche di formarli, aggiornare il corpo docente, con particolare riguardo a quello delle scuole medie, per far conoscere le molte nuove professioni che meritano attenzione nell’orientamento scolastico e successivamente professionale dei ragazzi. E per favorire un più ampio coinvolgimento delle istituzioni regionali sul progetto, la cui unicità risiede nel fatto che si svolge in contemporanea in tutte le regioni. Sono state riconfermate anche la partnership con Confagricoltura - che nei territori di Alessandria, Bergamo, Brescia, Lecce, Novara, Torino e Vercelli ha raccontato la realtà dell’impresa in campo agricolo - e a livello nazionale con Confartigianato, per dare ai giovani una conoscenza del sistema artigianale italiano.
 
Il patrocinio del Maeci, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, confermato per il quarto anno consecutivo, ha caratterizzato in modo chiaro l’impronta internazionale della manifestazione. L’edizione PMI 2021, ribadendo il suo respiro internazionale, è arrivata, infatti, anche in Serbia in collaborazione con Confindustria Serbia e negli Stati Uniti. Qui, per il sesto anno consecutivo, la Miami Scientific Italian Community (MSIC) ha organizzato una serie di eventi in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Washington, ABROADTO the Community of Italian Companies MAYAC, ODLI (The Organization for the Development of Italian Studies), ORGOGLIO Brescia e con la Texas Scientific Italian Community. Grazie a loro gli studenti americani sono potuti entrare nuovamente in contatto con le imprese italiane che operano negli Stati Uniti e sostengono con orgoglio l’industria del nostro Paese.

“L’edizione 2021 del PMI DAY mi è particolarmente cara perché con questa iniziativa chiudo i miei quattro anni alla guida di Piccola Industria – ha sottolineato Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria. “Questa manifestazione incarna perfettamente molti dei temi e dei valori che ho messo al centro del mio mandato: cultura d’impresa, responsabilità sociale e sostenibilità. Il tutto nell’incontro e nel dialogo con i ragazzi. Momenti come questo ci aiutano a riflettere sul fatto che i giovani non sono il futuro ma il presente. Un presente da curare e salvaguardare oggi perché il Paese possa avere un futuro domani. Abbiamo una grande responsabilità verso le nuove generazioni e dobbiamo aiutarle a comprendere il mondo in cui vivono oggi e a costruire quello in cui saranno adulte domani. E le imprese giocano un ruolo centrale in questa partita: sono le realtà in cui i ragazzi potranno realizzare i propri sogni e ambizioni, in cui potranno crescere, creare e dare sbocco alle proprie attitudini e al loro talento”.

 
L’iniziativa, curata da Claudia Sartirani, coordinatore nazionale del Pmi Day Piccola Industria, e con il supporto di un gruppo di lavoro dedicato, è inserita nella XX Settimana della Cultura d’impresa, organizzata da Confindustria e nella Settimana Europea delle Pmi promossa dalla Commissione Europea. “Il periodo dal quale veniamo ha messo tutti a dura prova, ci siamo riscoperti fragili ed abbiamo capito quanto diventa importante spostare l’attenzione dall’io a noi – ha commentato Claudia Sartirani. “Un impegno al quale siamo chiamati tutti. Imprese, istituzioni, in forma collettiva e individuale. Con il PMI DAY decliniamo questo impegno cercando di fornire ai giovani qualche ‘attrezzo’ in più per affrontare il futuro e scegliere con maggiore consapevolezza, non senza ascoltare le proprie inclinazioni, il percorso di studi più adatto per entrare nel mondo lavorativo”.


 


PIU’ RICERCA E INNOVAZIONE PER L’EUROPA DEL FUTURO
L’appello del mondo della Ricerca & Innovazione italiana ed europea.
Tra i primi firmatari APRE, Confindustria, CNR, CRUI, ENEA, FAST e Unioncamere


Roma, 17 novembre 2021 -Invitiamo la Conferenza sul futuro dell'Europa a discutere e approfondire nei prossimi mesi le tematiche di ricerca e innovazione, in modo da porre la R&I al centro del dibattito sulle future sfide e priorità dell'Unione europea”.


È questo il messaggio principale dell’Appello-Manifesto Research and Innovation for the Future of Europe, lanciato da venti organizzazioni del mondo della ricerca e innovazione italiana ed europea, da oggi aperto alla sottoscrizione pubblica sul sito researchforeurope.eu.


Tra i primi firmatari, sono presenti organizzazioni rappresentative dell’intera comunità europea di R&I, dalle università agli enti di ricerca, alle associazioni di categoria del mondo industriale e della piccola e media impresa. Tra gli aderenti iniziali figurano anche APRE, Confindustria, CNR, CRUI, ENEA, FAST e Unioncamere.


La Conferenza sul futuro dell'Europa, che ha preso il via la scorsa primavera ed entra ora nella sua fase decisiva, è stata presentata – si legge nel Manifesto – come un'opportunità unica per i cittadini europei di riflettere e dibattere sulle sfide e le priorità dell’Unione. Nonostante il ruolo centrale che rivestono per il futuro del Vecchio continente, la ricerca e l’innovazione – fanno notare le organizzazioni firmatarie – non sono state incluse tra gli argomenti prioritari selezionati inizialmente dalla Conferenza.


Non c'è dubbio però – proseguono i promotori - che il futuro dell'Europa e dei suoi cittadini sarà in gran parte legato ai risultati nel campo della scienza e della tecnologia. Nei prossimi anni, la ricerca e l’innovazione saranno fondamentali per guidare la ripresa europea post-Covid, accelerare la transizione ecologica e la trasformazione digitale, e sostenere le aspirazioni di autonomia strategica dell'Unione.


Per far questo, ad esempio, l'Unione europea dovrebbe accrescere le proprie ambizioni sul rilancio dello Spazio europeo della ricerca, disegnare politiche per l‘innovazione più incisive per il nuovo decennio e concepire un approccio rafforzato e più europeo per i finanziamenti pubblici e privati in R&S.


La pandemia ha portato inoltre la scienza e la tecnologia al centro del discorso pubblico. Mai come oggi – si legge ancora nel Manifesto - è fondamentale promuovere un dialogo aperto tra scienza, tecnologia e società e un impegno diretto dei cittadini nelle attività di ricerca e innovazione, in modo che gli Europei possano continuare a riconoscere il contributo della scienza e della tecnologia al progresso e alla propria vita quotidiana.


Il Manifesto Research and Innovation for the Future of Europe è pubblico sul sito researchforeurope.eu ed è possibile aderirvi sia come organizzazione che a titolo individuale.




TRASPORTI, CONFINDUSTRIA E FEDERCHIMICA: NUOVA POLICY E INFRASTRUTTURE FERROVIARIE DEDICATE AL TRASFERIMENTO MERCI PERICOLOSE
Oggi il webinar “Merci pericolose: La digitalizzazione di una rete di hub interconnessi dedicati al trasporto intermodale”
 
 
Roma, 16 novembre 2021 – Riaffermare l’importanza strategica del trasporto ferroviario e intermodale per il trasferimento di merci pericolose e rivederne complessivamente la policy.  Obiettivi che possono essere raggiunti attraverso una dotazione infrastrutturale dedicata (in particolare terminal e aree di sosta) e la concentrazione dei traffici in hub interconnessi e digitalizzati. Inoltre, serve allineare la regolamentazione tecnica italiana agli standard europei e prevedere misure e strumenti volti a promuovere e incentivare domanda e offerta di questa tipologia di trasporto. Questi i temi al centro del confronto nell’ambito del webinar ‘Merci pericolose: La digitalizzazione di una rete di hub interconnessi dedicati al trasporto intermodale’, organizzato oggi da Confindustria e Federchimica.

 
“Questo webinar, organizzato nell’ambito dell’Anno Europeo delle Ferrovie, sottolinea l’importanza del trasporto ferroviario e dell’intermodalità per la crescita e lo sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda la movimentazione delle merci pericolose”, così Natale Mazzuca, Vicepresidente di Confindustria per l’Economia del Mare, nel suo intervento introduttivo. “Il primo ostacolo da superare è quello dell’accessibilità infrastrutturale, dalle grandi reti alle piccole infrastrutture dell’ultimo e penultimo miglio, per rispondere alle esigenze della logistica e della produzione industriale, in un contesto di effettiva sostenibilità. Investire è determinante - ha proseguito Mazzuca - e noi dobbiamo sfruttare al meglio tutte le risorse del PNRR e del PNIC per potenziare e razionalizzare la catena del trasporto e favorire l’evoluzione tecnologica e l’efficienza dei processi e dei modelli organizzativi dei flussi di traffico in hub ferroviari interconnessi. Anche nel sostegno allo shift modale verso la ferrovia, per lo sviluppo della decarbonizzazione del trasporto vanno rivisti i meccanismi di incentivazione, concentrandone l’intervento sulla domanda di trasporto ferroviario, capovolgendo la logica finora seguita. Abbiamo bisogno di maggiore attenzione alle esigenze della domanda industriale di mobilità delle merci e situazioni critiche, per tutto il Paese, come quelle venutesi a creare sui trasporti eccezionali vanno rapidamente risolte”.  
 
 
"La promozione dell’intermodalità è cruciale per ridurre le emissioni del settore del 90% entro il 2050. Tuttavia, il trasporto ferroviario e intermodale strada-ferrovia, soprattutto delle merci pericolose, ha incontrato moltissime criticità che ne hanno scoraggiato l’utilizzo. Insieme a Confindustria abbiamo promosso  un nuovo modello di trasporto basato su terminal specializzati nella movimentazione e gestione di merci pericolose, nei quali si possano aggregare importanti volumi di traffico e svolgere tutti i servizi necessari al trasporto, compreso il rilancio del traffico a carro singolo di merci pericolose, con il supporto della digitalizzazione", ha dichiarato Bernardo Sestini, Vice Presidente di Federchimica con delega alla Sicurezza Impianti, Salute e Logistica.
 
 
Secondo Guido Ottolenghi, Presidente del Gruppo Tecnico Logistica e Trasporti di Confindustria “il trasporto delle merci su ferrovia non è solo un importante tassello di una politica attenta all’ambiente, ma è anche uno strumento decisivo per rafforzare l’intera catena logistica al servizio della produzione industriale italiana. Contare su treni che partono regolarmente verso le principali destinazioni industriali europee significa migliorare la competitività delle industrie, rafforzare i porti e attrarre nuovi traffici per il Paese. È quindi importante favorire la concentrazione dei traffici su stazioni specializzate e aggregare per destinazione le merci consentendo, con le dovute cautele, alle merci pericolose che ora viaggiano su strada, di muoversi con treni misti. Per fare questo occorrono sforzi regolamentari, rispetto ai quali il sistema di Confindustria ha fatto in questi anni proposte a costo zero che ora auspichiamo vengano prese in considerazione e attuate”.



CONFINDUSTRIA LANCIA "WOMEN IN STEM", IL PROGETTO PER VALORIZZARE IL RUOLO DELLE DONNE NELLE MATERIE SCIENTIFICHE
Bonomi: In Italia c’è un divario di genere. Superare i pregiudizi culturali; è un tema di competitività.


Fondazione Giuseppina Mai, in collaborazione con Fondazione Bracco, crea 10 borse di studio del valore di tremila euro destinate a studentesse delle discipline STEM. Saranno attivati anche percorsi di mentorship all’interno delle Associazioni e delle imprese del Sistema Confindustria

   
Roma, 15 novembre 2021 – Fondazione Giuseppina Mai di Confindustria, in collaborazione con la Fondazione Bracco, lancia una call nazionale per promuovere la presenza femminile negli studi sulle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). L’obiettivo del progetto “Women in Stem” è quello di aiutare le studentesse a realizzare i propri progetti di carriera nel campo dell'innovazione e della tecnologia, riducendo il tasso di abbandono precoce e favorendo il completamento del percorso di studi.
 
La Fondazione Mai assegnerà 10 borse di studio del valore di 3mila euro ciascuna alle studentesse più meritevoli iscritte al primo anno del Corso di Laurea Magistrale nelle discipline Stem per l’Anno Accademico 2021/2022. Saranno inoltre attivati percorsi di mentorship con le Associazioni e le imprese del Sistema Confindustria per accompagnare le studentesse nel mondo del lavoro.
 
“La differenza di genere sulle materie scientifiche in Italia è ancora molto rilevante: le giovani laureate Stem sono il 16,2% del totale, a fronte del 36,8% di laureati uomini. È un gap che dobbiamo tutti impegnarci a colmare. Diversi studi confermano, infatti, che le donne che intraprendono un percorso scientifico sono tra le più preparate e rappresentano per l'impresa una risorsa strategica a vantaggio della competitività aziendale”, ha commentato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “Vanno superati alcuni stereotipi di genere e culturali attraverso un’azione strutturata di orientamento e di sensibilizzazione, che deve essere condotta attraverso la partecipazione attiva delle imprese. Questo progetto va nella giusta direzione e rappresenta un segnale importante su un tema prioritario per il futuro del nostro paese, in cui Confindustria crede fermamente. Oggi che viviamo il paradosso di avere da un lato giovani e donne ai margini del processo produttivo e, dall’altro, aziende che non riescono a trovare i profili scientifici e tecnici di cui hanno bisogno, abbiamo il dovere di liberare e sviluppare questo grande potenziale inespresso”, ha concluso il leader degli industriali.
 
L’innovazione tecnologica sta cambiando i parametri del lavoro, determinando un incremento nella ricerca di profili STEM. Purtroppo, però, la partecipazione femminile al mondo della scienza e delle professioni tecniche, soprattutto in Italia, è ancora pesantemente ostacolata da bias e stereotipi di genere, e il tasso d’abbandono degli studi scientifici è più alto tra le donne. Per questo la nostra Fondazione è felice di lanciare questo progetto” ha affermato Diana Bracco, Presidente di Fondazione Mai e B20 Ambassador Women Empowerment.
 
 
Il progetto Women in Stem, realizzato con il supporto del Governo del Québec, entrando più in dettaglio, promuove le borse di studio dando priorità ai corsi di laurea con minore presenza femminile; favorisce percorsi di mentoring attraverso il coinvolgimento di scienziate, ingegneri, imprenditrici che condividono con le studentesse la propria esperienza professionale e di vita, come role models, per diventare fonte d’ispirazione; crea una connessione tra le associazioni e le imprese del Sistema Confindustria che “adottano” una laureanda con borse di studio, percorsi di tutoring e stage.


Scarica allegato

CONFINDUSTRIA, MEDEF, BDI: FRONTE COMUNE PER GOVERNARE LA DOPPIA TRANSIZIONE
Firmata oggi la Dichiarazione Congiunta



Parigi, 10 Novembre 2021 – Promuovere i valori e il modello sociale europeo e contribuire al corretto processo di transizione ecologica e digitale. Questi gli obiettivi delle organizzazioni imprenditoriali dei tre più grandi paesi manifatturieri d’Europa, Confindustria, la tedesca BDI e la francese Medef, riunite a Parigi il 9 e il 10 novembre in occasione del Forum Economico. Un impegno comune degli industriali testimoniato da questa iniziativa, giunta quest’anno alla sua terza edizione. Alla vigilia della Presidenza francese dell'Ue, nel corso del confronto con i rappresentanti dei rispettivi governi, gli imprenditori presenti al Forum hanno tracciato la direzione da seguire per consentire alle imprese europee di realizzare la grande trasformazione sociale legata alla doppia transizione.
 
In una dichiarazione congiunta, Confindustria, BDI e Medef hanno presentato una serie di proposte per conseguire l’obiettivo di una crescita priva di emissioni di carbonio, favorendo la decarbonizzazione dell'economia senza pregiudicare la competitività delle imprese europee. A questo proposito, gli industriali hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di definire una regolamentazione finanziaria adeguata a sostenere la doppia transizione verde e digitale. Le tre organizzazioni, inoltre, hanno indicato le azioni volte a promuovere la sovranità digitale dell'Unione, a partire dalla centralità di iniziative come Gaia-X e l'IPCEI sul cloud, a cui dovrebbero accompagnarsi la definizione un corretto quadro giuridico per l'IA e la promozione delle competenze di produzione e progettazione nei semiconduttori. Infine, alla luce dell’incertezza del contesto internazionale, Confindustria, BDI e Medef, hanno evidenziato la necessità che l'Unione europea tuteli i propri interessi strategici, garantendo contestualmente nuove opportunità di sviluppo attraverso la promozione di accordi bilaterali e multinazionali.
 
Le tre organizzazioni continueranno a rafforzare la cooperazione trilaterale, anche in seno a BusinessEurope e si impegnano a lavorare insieme per il successo dell'Europa e per quello dei rispettivi Paesi.
 
Siegfried Russwurm, Presidente di BDI: "Le istituzioni dell'UE e gli Stati membri devono continuare a rafforzare le loro ambizioni di digitalizzare tutte le dimensioni delle nostre società e l'ecosistema digitale europeo. La regolamentazione non dovrebbe mai essere fine a se stessa, e i colegislatori dovrebbero creare un quadro normativo in grado di stimolare l'innovazione e gli investimenti nelle tecnologie digitali e in altre tecnologie future. Esortiamo il governo francese a cogliere l’occasione della prossima Presidenza semestrale dell’UE da gennaio 2022 per finalizzare il lavoro legislativo sull'IA, la sicurezza informatica e l'economia delle piattaforme. Alla luce dell'attuale carenza di semiconduttori e della crescente domanda futura, poi, l'Europa ha bisogno di una strategia olistica e a lungo termine per i semiconduttori. Il secondo IPCEI sulla microelettronica sarà un tassello decisivo verso la sovranità digitale dell'Europa”.
 
Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria:L'Ue necessita di un quadro normativo chiaro, nonché di politiche industriali e fiscali adeguate, per trasformare il titanico processo di decarbonizzazione in un'opportunità di rinnovamento industriale. Serve assicurare la leadership competitiva dell'Europa a livello globale attraverso la promozione del progresso tecnologico, garantendo al contempo la creazione di nuovi posti di lavoro. Senza misure e azioni realistiche e ragionevoli, il rischio di creare ulteriori pericolose distorsioni competitive e di causare desertificazione industriale e depressione economica in interi territori dell'Unione è estremamente concreto. Le scelte dei co-legislatori europei e delle autorità nazionali nel prossimo futuro determineranno il successo o il fallimento non solo del progetto europeo di trasformazione verde, ma anche del processo di integrazione europea”.
 
Geoffroy Roux de Bézieux, Presidente di MEDEF: Al fine di garantire gli investimenti necessari per sostenere la doppia transizione, l'Europa deve mobilitare 330 miliardi di euro l’anno per la transizione ecologica e 125 miliardi di euro l’anno per il digitale. Insieme agli sforzi dei bilanci nazionali ed europei, sarà decisivo il ruolo del settore privato. La sfida è consentire all'Unione di sviluppare la propria autonomia con regolamenti che tengano conto del modello di finanziamento della nostra economia e che garantiscano condizioni di parità nei confronti dei nostri concorrenti mondiali. Non vi sarà sovranità europea senza sovranità finanziaria".



Dove siamo
Complementary Content
${loading}