Di Stefano al Sole 24 Ore: l'Europa resta la casa comune. Più aiuti alle nuove imprese

23 giugno 2022 | Vice Presidente,Giovani Imprenditori

“In questo periodo abbiamo avuto la prova che il sistema su cui si fondavano la globalizzazione e la comunità internazionale aveva limiti evidenti. La dipendenza energetica è un esempio, il tema della sicurezza nazionale è stato sottovalutato da noi e da tutta l’Europa. Ma anche la mancanza di materie prime, la carenza di microchip che ha fermato le industrie”. All’approfondimento di questi temi determinanti per la crescita, Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha scelto di dedicare il convegno di Rapallo che si apre domani dal titolo “PaesEuropa. Tempo di nuova globalizzazione”.


“La Ue – ha detto Di Stefano in una intervista al Sole24Ore– resta la nostra casa comune. Il nostro benessere, la nostra crescita sono legati alle sorti delle Ue che si deve rafforzare: occorre una maggiore identità europea, nel contesto di una difesa e anzi di un rafforzamento delle relazioni multilaterali. Un impegno dell’Europa, quindi, con l’Italia che deve giocare un ruolo da protagonista. Occorre una nuova globalizzazione, fatta di catene del valore più solide ad alto valore aggiunto, strutturate in modo tale da considerare prioritaria la sicurezza degli approvvigionamenti rispetto alla convenienza economica. Nel rispetto della democrazia e delle regole del libero mercato”.

 

“In questa fase il confronto con il governo va ulteriormente consolidato, in modo costruttivo” ha affermato Di Stefano annunciando la presenza dei segretari di partiti e ministri. “La situazione economica è molto difficile: una pandemia non ancora finita, il rialzo vertiginoso dei costi dell’energia e delle materie prime, l’inflazione che di conseguenza è cresciuta, il debito pubblico aumentato. Servono decisioni importanti ed è assolutamente necessario varare le riforme, legate all’attuazione del Pnrr e non solo. I partiti vanno richiamati sulle urgenze dell’economia, a prendere decisioni. Occorre pensare al futuro del paese senza farsi dettare l’agenda dalle scadenze elettorali. Purtroppo i segnali di rallentamento della spinta riformatrice già ci sono, li stiamo vedendo. Nel 2023 avremo le politiche in Italia, nel 2024 si rinnoverà il Parlamento europeo. Sono due scadenze determinanti, per noi e per l’Europa. Dopo questa fase avremo un governo politico: ai politici quindi ci rivolgiamo per presentare istanze su energia, lavoro e legge elettorale, per far presente ciò che occorre alle imprese per crescere, competere e creare occupazione. Bisogna tenere presente che è l’industria il motore dello sviluppo. Si è visto con molta chiarezza nella pandemia: se il paese ha tenuto è stato grazie alla sua manifattura”.

 

Il Vice Presidente di Confindustria rilancia alcune delle azioni prioritarie: “La più urgente, che chiediamo noi Giovani in piena sintonia con Confindustria nazionale, è il taglio del cuneo fiscale. E’ costoso, sì, abbiamo valutato 16 miliardi. Ma si tratterebbe di una misura con effetti sia congiunturali che strutturali, con la nostra proposta i lavoratori si troverebbero in tasca ogni anno una mensilità in più e questo spingerebbe i consumi. Una scelta ben diversa rispetto a quella dei bonus una tantum i cui effetti in realtà non si vedono. E anche alla riforma dell’Irpef varata con la passata legge di bilancio, un taglio blando di scarsa efficacia”. E in tema di energia “Mettere un tetto al prezzo del gas, la Spagna l’ha fatto, occorre spingere in Europa. Una decisione più efficace rispetto a tassare gli extra profitti delle imprese”. Infine, per stimolare la nuova imprenditoria, secondo Di Stefano “Serve creare un ecosistema con politiche in favore di Start up e Scale up, attraverso partnership pubblico-private tra scuola, ricerca e impresa e uno snellimento delle procedure di avviamento di nuove imprese che sono spesso troppo complesse e un freno alle nuove idee. E rilanceremo a Rapallo la proposta già presentata a Capri: una “quota giovani” riservata agli under 40 nei consigli di amministrazione. Per la parità di genere a favore delle donne ha funzionato, facciamola anche per i giovani”.


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