Nestlé

02 dicembre 2019 |

Quali sono le multinazionali in Italia e che ruolo svolgono nel nostro paese?

La rubrica “Investitori Esteri” nasce per raccontare la storia delle 28 multinazionali che fanno parte dell’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria che rappresen­tano, nel loro insieme, 41,8 miliardi di euro di fatturato, circa 83mila dipendenti e 9,9 miliardi di euro di valore aggiunto.

Conoscere queste storie aiuta a chiarire che queste non sono altro che imprese italiane a capitale estero, che impiegano manodopera italiana e fanno crescere i nostri territori. In alcuni casi hanno valorizzato nel tempo marchi storici del Made in Italy, facendogli trovare la via dei mercati del mondo grazie alla forza e alla capacità di innovazione garantite dall’essere parte di grandi gruppi globali. Ma ci raccontano pur sempre la nostra storia, una storia italiana.


Nestlé e i brand italiani sui mercati globali

Il Gruppo Nestlé nasce in Svizzera nel 1867, ed è presente in Italia dal 1875. Nel 1988 Nestlé acquista il Gruppo Buitoni, di cui faceva parte anche Perugina. Nel 1998 anche Sanpellegrino entra nel Gruppo. Brand storici della tradizione alimentare italiana entrano così a far parte di Nestlé, che ne inizia la commercializzazione in tutto il mondo, come simbolo del gusto e dell’arte culinaria del nostro Paese.

La vocazione di Nestlé in Italia è valorizzare le eccellenze e le tradizioni nazionali, innovando i brand per renderli competitivi in mercati sempre più aperti e sfidanti.

Eclatante il caso dell’acqua S.Pellegrino, che Nestlé ha trasformato nel sinonimo del fine dining italiano, con oltre un miliardo di bottiglie vendute all’estero in oltre 150 Paesi. Anche i Baci Perugina, prodotti esclusivamente nello stabilimento di San Sisto (Perugia), sono esportati in 55 mercati.

 

Qual è il valore strategico di Nestlé per l’Italia?

Vanno pertanto in questa direzione gli oltre 200 milioni di euro investiti nel triennio 2016-2018 per rendere gli stabilimenti di Nestlé in Italia hub produttivi di eccellenza.

Nestlé, con un investimento di 90 milioni di euro, punta a trasformare il sito produttivo di Ruspino, che dal 1900 imbottiglia l’acqua S. Pellegrino, in uno stabilimento di design, tecnologicamente avanzato e ancora più performante.

Il Gruppo Nestlé ha anche presentato nel marzo 2016 il piano di sviluppo per Perugina da oltre 60 milioni di euro in tre anni con l’obiettivo di confermare lo stabilimento di San Sisto come polo produttivo internazionale di eccellenza del cioccolato e fare di Perugina un simbolo del “Made in Italy”. E così, già nel 2019, il 44% della produzione dello stabilimento è cioccolato premium a marchio Nestlé destinato alle consociate estere del Gruppo.

Un ulteriore investimento di circa 50 milioni di euro ha trasformato lo stabilimento Buitoni di Benevento nell’hub internazionale della pizza surgelata, con l’obiettivo di portare questa eccellenza italiana sui mercati internazionali.



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