Il contesto storico

Nel secondo decennio degli anni ‘20, dominato dalla figura di Giovanni Giolitti, l'adozione del contratto collettivo di lavoro e il riconoscimento delle Commissioni interne operaie coincise con una svolta politico-sociale in senso liberale e riformatore.

L'equazione fra industrialismo e modernizzazione venne condivisa, sia pur con accenti diversi, dai principali leader sindacali - Rinaldo Rigola, Ludovico D'Aragona, Bruno Buozzi – e da alcuni imprenditori affermatisi proprio allora quali Giovanni Agnelli, Camillo Olivetti, i fratelli Perrone, Guido Donegani, Cesare Pesenti, Giorgio Enrico Falck, Ettore Conti, Giovanni Battista Pirelli, Gaetano Marzotto, Ernesto Breda e Giuseppe Orlando.

Fu questa nuova generazione di industriali a rendere l'associazionismo imprenditoriale del primo Novecento uno strumento robusto per la tutela degli interessi specifici del mondo industriale, fucina di nuove soluzioni nell'organizzazione del lavoro.

Il contributo di Gino Olivetti - primo segretario della Lega industriale di Torino e successivamente della Confindustria - si rivelò, a questo riguardo, fondamentale per la razionalizzazione del sistema produttivo, a cominciare dall'industria meccanica, adottando gli stessi criteri elaborati negli Stati Uniti da Frederick Taylor: parole chiave furono la specializzazione delle maestranze, la standardizzazione dei materiali e la produzione in serie.

Lo storico divario tra Nord e Sud del Paese rimase perfettamente tangibile e, d'altra parte, il risparmio continuava ad affluire per lo più verso i titoli pubblici. Solo grazie all'ingresso di alcune banche nel capitale azionario dell'industria elettrica e di altri settori di base fu possibile far fronte alla scarsità di capitali di rischio.

L’Italia era uscita vittoriosa dalla Grande Guerra, anche grazie all'eccezionale sforzo compiuto dal sistema industriale per soddisfare le esigenze della macchina bellica. Intanto, però, la rivoluzione comunista in Russia alimentava nelle masse operaie l’aspettativa di un radicale rivolgimento politico e sociale.

Confindustria, dopo l’incarico di Ferdinando Bocca, con le presidenze di Dante Ferraris (divenuto nel 1919 Ministro dell'Industria nel Governo Nitti), Giovanni Battista Pirelli, Giovanni Silvestri ed Ettore Conti, cercò di contenere una lunga serie di scioperi e agitazioni mediante varie misure (riduzione dell'orario di lavoro, indennità di licenziamento, assicurazione di invalidità e vecchiaia) senza, tuttavia, riuscire a venirne a capo.

Finché, nel settembre del 1920, le maestranze dei principali stabilimenti di tutta Italia, procedettero all'occupazione delle fabbriche. Queste occupazioni si prolungarono per un mese e suscitarono l'impressione che si fosse alla vigilia di un moto insurrezionale.

Presidenti, Direttori

1911 | 1922

I Presidenti

Carlo Bonomi  (2020-oggi)
Vincenzo Boccia  (2016-2020)
Giorgio Squinzi  (2012-2016)
Emma Marcegaglia  (2008-2012)
Luca Cordero di Montezemolo  (2004-2008)
Antonio D'Amato  (2000-2004)
Giorgio Fossa  (1996-2000)
Luigi Abete  (1992-1996)
Sergio Pininfarina  (1988-1992)
Luigi Lucchini  (1984-1988)
Vittorio Merloni  (1980-1984)
Guido Carli  (1976-1980)
Giovanni Agnelli  (1974-1976)
Renato Lombardi  (1970-1974)
Angelo Costa  (1966-1970)
Furio Cicogna  (1961-1966)
Alighiero De Micheli  (1955-1961)
Angelo Costa  (1945-1955)
Fabio Friggeri  (1944-1945)
Giuseppe Mazzini  (1943-1943)
Giovanni Balella  (1943-1943)
Giuseppe Volpi di Misurata  (1934-1943)
Alberto Pirelli  (1934-1934)
Antonio Stefano Benni  (1923-1934)
Raimondo Targetti  (1922-1923)
Ettore Conti  (1920-1921)
Giovanni Silvestri  (1919-1920)
Giovanni Battista Pirelli  (1919-1919)
Dante Ferraris  (1919-1919)
Ferdinando Bocca  (1914-1918)
Luigi Bonnefon  (1910-1913)

I Direttori

Raffaele Langella (2023-oggi)
Francesca Mariotti (2020-2023)
Marcella Panucci  (2012-2020)
Giampaolo Galli  (2009-2012)
Maurizio Beretta  (2004-2009)
Stefano Parisi  (2000-2004)
Innocenzo Cipolletta  (1990-2000)
Paolo Annibaldi  (1984-1990)
Alfredo Solustri  (1980-1984)
Paolo Savona  (1976-1980)
Franco Mattei  (1970-1976)
Mario Morelli  (1946-1970)
Giovanni Balella  (1936-1943)
Gino Olivetti  (1910-1934)
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