Il contesto storico

Per quasi mezzo secolo dalla data dell'unificazione nazionale, l'Italia era rimasta in bilico fra arretratezza e sviluppo a causa della scarsità di materie prime e risorse energetiche, degli elevati livelli di analfabetismo e dell'esistenza di vaste sacche di miseria endemica, non soltanto nel Sud della penisola.

In questo scenario, la formazione della prima base industriale - avvenuta tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento - fu un processo tutt’altro che agevole, accompagnato da un lento mutamento d’opinione della classe politica dell'epoca, dall’idea che la ricchezza dell'Italia stesse unicamente, o quasi, nell'agricoltura.

Infatti, nel 1887 il Parlamento aveva varato un regime protezionistico a favore della nascente industria siderurgica e del settore tessile, in concomitanza con un provvedimento analogo a sostegno della produzione cerealicola.

In quella circostanza, avevano fatto la loro comparsa alcune leghe imprenditoriali per sostenere le rivendicazioni di diversi comparti industriali, senza tuttavia riuscire a farsi strada in un contesto economico dominato dagli interessi della grande proprietà fondiaria e dell'alta finanza.

Soltanto all'inizio del Novecento, quando anche l’Italia cominciò a partecipare alla congiuntura espansiva a livello internazionale, la causa dell'industrialismo guadagnò terreno.

Tra il 1902 e il 1906 nacquero i primi sodalizi a carattere territoriale, da quello di Monza a quello di Torino, accanto alle associazioni di categoria (la prima era stata quella laniera) che si erano costituite negli anni precedenti in alcuni centri come Biella, Milano, Genova, Schio e Terni.

Nascita della Confindustria

Da questi primi nuclei di associazionismo imprenditoriale sorti in ordine sparso nacque, il 5 maggio 1910, la “Confederazione italiana dell'industria”, con il fine di coordinare a livello nazionale le iniziative degli imprenditori sia nei rapporti con il Governo e le amministrazioni locali, sia nei riguardi delle Organizzazioni sindacali.

Primo Presidente della Confederazione fu Luigi Bonnefon, un industriale della seta trasferitosi da Lione in Piemonte, vanto di quell’industria manifatturiera pioneristica che, tra le poche di quel periodo, riusciva ad esportare.

Luigi Einaudi definì la nascita della nuova Confederazione il simbolo de “l’Italia che lavora e che produce”.

Prima con sede a Torino – e successivamente dal 1919 a Roma – Confindustria si sarebbe occupata, insieme alla neonata Confederazione Generale del Lavoro nel 1906, di gestire le vertenze tra capitale e lavoro, come nei più moderni sistemi di relazioni industriali già vigenti in Gran Bretagna, Francia e Germania.

Presidenti, Direttori

1886 | 1910

I Presidenti

Carlo Bonomi  (2020-oggi)
Vincenzo Boccia  (2016-2020)
Giorgio Squinzi  (2012-2016)
Emma Marcegaglia  (2008-2012)
Luca Cordero di Montezemolo  (2004-2008)
Antonio D'Amato  (2000-2004)
Giorgio Fossa  (1996-2000)
Luigi Abete  (1992-1996)
Sergio Pininfarina  (1988-1992)
Luigi Lucchini  (1984-1988)
Vittorio Merloni  (1980-1984)
Guido Carli  (1976-1980)
Giovanni Agnelli  (1974-1976)
Renato Lombardi  (1970-1974)
Angelo Costa  (1966-1970)
Furio Cicogna  (1961-1966)
Alighiero De Micheli  (1955-1961)
Angelo Costa  (1945-1955)
Fabio Friggeri  (1944-1945)
Giuseppe Mazzini  (1943-1943)
Giovanni Balella  (1943-1943)
Giuseppe Volpi di Misurata  (1934-1943)
Alberto Pirelli  (1934-1934)
Antonio Stefano Benni  (1923-1934)
Raimondo Targetti  (1922-1923)
Ettore Conti  (1920-1921)
Giovanni Silvestri  (1919-1920)
Giovanni Battista Pirelli  (1919-1919)
Dante Ferraris  (1919-1919)
Ferdinando Bocca  (1914-1918)
Luigi Bonnefon  (1910-1913)

I Direttori

Raffaele Langella (2023-oggi)
Francesca Mariotti (2020-2023)
Marcella Panucci  (2012-2020)
Giampaolo Galli  (2009-2012)
Maurizio Beretta  (2004-2009)
Stefano Parisi  (2000-2004)
Innocenzo Cipolletta  (1990-2000)
Paolo Annibaldi  (1984-1990)
Alfredo Solustri  (1980-1984)
Paolo Savona  (1976-1980)
Franco Mattei  (1970-1976)
Mario Morelli  (1946-1970)
Giovanni Balella  (1936-1943)
Gino Olivetti  (1910-1934)
Dove siamo
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