L’economia mondiale a rischio “stagnazione secolare”. Un mix di politiche per accelerare la crescita

Note dal CSC

Matteo Pignatti


Le prospettive della crescita mondiale sono insoddisfacenti. Le previsioni di aumento del PIL globale sono state continuamente riviste al ribasso negli ultimi quattro anni: da un +4,8% medio annuo atteso nel 2011 per i cinque anni successivi a un +3,9% previsto nel 2015 (FMI). Per quest’anno nell’arco di 12 mesi le stime sono state abbassate dal 4,0% al 3,3%.

Il rallentamento è generalizzato, ma maggiore nelle economie emergenti strutturalmente più dinamiche: dall’inizio della crisi le prospettive di crescita sono diminuite di mezzo punto percentuale nei paesi avanzati (da +2,6% medio annuo nel 2008 a +2,1% nel 2015) e di quasi due punti in quelli emergenti (da +7,0% a +5,1%).

Nelle stime CSC, l’aumento del PIL mondiale è deludente: nel 2015 +3,2% e nel 2016 +3,6%. Rispetto al +5,1% osservato nel periodo pre-crisi (media annua nel 2002-2007). Aumentano, inoltre, i rischi al ribasso, derivanti da un rallentamento più brusco della Cina e degli altri maggiori
emergenti.

Appare via via più evidente che gli effetti della crisi economica sugli investimenti, del rallentamento demografico e del minore impatto stimato delle nuove tecnologie sulla produttività sono molto persistenti. Ciò abbassa il sentiero di crescita dell’output potenziale, verso cui il PIL tende nel lungo periodo.Tanto che alcuni economisti parlano di “stagnazione secolare”.

Tuttavia, soprattutto nei paesi avanzati, un esito effettivo è possibile, ma dipende molto dal mix di interventi pubblici che verranno adottati per rilanciare la crescita e innalzare il tasso di sviluppo potenziale dell’economia. È fondamentale sostenere la domanda, soprattutto di investimenti; stimolare l’attività di ricerca e sviluppo; procedere con le riforme strutturali; adottare una vera politica industriale coerente con la riscoperta del ruolo centrale del manifatturiero.

In allegato il documento completo.

Riferimenti

  Pignatti Matteo
  065903609
  [email protected]
  CSC - Centro Studi


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