2017 anno di svolta per l'europa, pesa rischio protezionismo. in Italia bene export ma crescita lenta

Congiuntura Flash

La ripresa globale continua a prendere slancio e il 2017 potrebbe essere l'anno della svolta per l'Eurozona, ma l'ltalia inizia la primavera intrappolata tra due estremi. Da un lato l’export marcia più dei mercati di riferimento. Dall’altro, la crescita rimane al lumicino e il credito bancario scarseggia.

Secondo le ultime analisi del Centro Studi Confindustria, il 2017 si candida a diventare il primo anno dal 2011 in cui le previsioni saranno non solo confermate ma addirittura ritoccate all’insù. Nell'Eurozona gli investimenti sono attesi in aumento sulla base dell’indicatore anticipatore CSC (top da 8,5 anni) e il grado di utilizzo degli impianti ha toccato l’83% nel trimestre in corso, il massimo storico.

In Italia convivono gli estremi: l'export cresce dello 0,2% su dicembre, con un aumento del 2,3% rispetto alla media del 4° trimestre 2016, mentre il PIL continua ad arrancare, anche a causa dell’andamento negativo della produzione industriale, che in gennaio è calata più dell’atteso (-2,3% contro -1,2%).

Sul fronte del credito, prosegue la caduta dei prestiti alle imprese italiane: -0,5% a gennaio, dopo il -0,2% in media al mese nel 2016. A gennaio scendono i crediti in sofferenza (141 miliardi, da 143 a dicembre), sebbene sia ormai dall’autunno 2015 che lo stock oscilla su questi valori elevati. Ciò tiene alta l’avversione al rischio delle banche, contribuendo a frenare i prestiti.

Su questo quadro sostanzialmente positivo, e che fa ben sperare, pesa però anche l'ombra lunga del rischio protezionismo, ribadito dall’esito del G20, e di altre misure di stampo populistico, adottate anche da governi che non si presentano come tali.

Per approfondire, scarica il documento integrale.

Dove siamo
Complementary Content
${loading}