Sustainable Economy Forum: sostenibilità parola chiave del futuro per un’economia forte e inclusiva

08 aprile 2022 | Vice Presidente, Presidente, Sostenibilità


Sono sta­ti ol­tre 500 i par­te­ci­pan­ti a se­gui­re la quar­ta edi­zio­ne del Su­stai­na­ble Eco­no­my Fo­rum, pro­mos­so da San Pa­tri­gna­no e Con­fin­du­stria con In­te­sa San­pao­lo qua­le part­ner isti­tu­zio­na­le, Eni e Grup­po 24 Ore top part­ner. Al cen­tro dei lavori della giornata, organizzata all’interno della Comunità riminese, sono stati approfonditi i temi del­la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca ed eco­lo­gi­ca, pi­la­stri del Pnrr, e le po­li­ti­che per uno svi­lup­po fu­tu­ro equo e in­clu­si­vo e una so­cie­tà a im­pat­to am­bien­ta­le pari a zero.


“La sfida della transizione sostenibile è già da tempo al centro delle priorità delle imprese e di Confindustria. In particolare, le imprese italiane sono in prima linea nell’investimento in tecnologie, dedicate al controllo delle emissioni di CO2 per ridurre i consumi energetici e favorire l’economia circolare”. Ha affermato il Presidente Carlo Bonomi, aprendo il lavori del Forum. “Ma, proprio alla luce della estrema complessità che stiamo attraversando, è importante sottolineare la necessità di un approccio graduale per accompagnare la transizione, che tenga conto della tenuta economica e sociale del sistema e della stabilità finanziaria. È necessario, inoltre, che la transizione sia supportata anche da un’adeguata copertura finanziaria e da investimenti pubblici e incentivi. In questo contesto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può e deve rappresentare una leva determinante”.


“Allo stesso tempo – ha proseguito Bonomi - non possiamo però non tenere conto degli effetti del conflitto russo-ucraino. Su tutti, le enormi difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e l’esplosione dei costi dell’energia, che ci hanno già indotto a un taglio drastico delle previsioni sul PIL di quest’anno. Questo pone un tema di fattibilità del PNRR, legato ai prezzi alla scarsità dei materiali che potrebbero rendere difficile realizzare gli investimenti nei tempi previsti. Ma non solo, dobbiamo anche chiederci se, a queste condizioni, gli impegni presi con l’Europa sono ancora coerenti rispetto alle nuove priorità”.


“Serve, dunque, una forte presa di coscienza comune: senza un approccio concreto, di lungo periodo e non ideologico, che ci permetta di ridiscutere alcune linee del Piano e rimodulare alcune scadenze, vengono meno le condizioni che sono alla base del concetto stesso di sostenibilità. Che è appunto ambientale ma anche economica e sociale” ha concluso il numero uno di Confindustria.


In chiusura del Sustainable Economy Forum è intervenuto anche il Vi­ce­pre­si­den­te di Con­fin­du­stria Al­ber­to Ma­ren­ghi che ha sottolineato: “La tran­si­zio­ne ad un mo­del­lo di svi­lup­po so­ste­ni­bi­le rap­pre­sen­ta il dri­ver su cui sia­mo chia­ma­ti a la­vo­ra­re per af­fron­ta­re gli ef­fet­ti del­la cre­scen­te ten­sio­ne geo­po­li­ti­ca. Ser­ve un ap­proc­cio strut­tu­ra­le e di lun­go pe­rio­do, che ga­ran­ti­sca la te­nu­ta e la com­pe­ti­ti­vi­tà del­l’in­du­stria ita­lia­na e del­le fi­lie­re eu­ro­pee. Ol­tre alla ca­pa­ci­tà di “ri­met­te­re mano” al Pnrr lad­do­ve, la con­tin­gen­za, lo ren­da ne­ces­sa­rio, come lo è per la par­te ener­ge­ti­ca. Dob­bia­mo ca­li­bra­re i con­te­nu­ti del­le po­li­cy, a li­vel­lo na­zio­na­le ed eu­ro­peo, e ri­pen­sa­re ai tem­pi e ai modi per af­fron­ta­re con ef­fi­ca­cia la ne­ces­sa­ria tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca. Le scel­te po­li­ti­che de­vo­no es­se­re com­piu­te nel­l’ot­ti­ca di ga­ran­ti­re la so­ste­ni­bi­li­tà de­gli in­ve­sti­men­ti e del­le at­ti­vi­tà d’im­pre­sa nel lun­go pe­rio­do. La so­ste­ni­bi­li­tà è, in­fat­ti, un im­pe­ra­ti­vo col­let­ti­vo per co­strui­re una eco­no­mia for­te e una so­cie­tà più in­clu­si­va” ha concluso Marenghi.


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