Ci aspettiamo una politica economica chiara: l’intervista di Marcella Panucci all’Handelsblatt

22 agosto 2019 | Direttore Generale

Noi non partecipiamo al dibattito se sia opportuna o meno una verifica elettorale immediata o la scelta di soluzioni alternative, che comunque dovrebbero avere una strategia e fissare degli obiettivi valutabili nel merito.
Confindustria ha costruito la sua credibilità nei decenni mantenendo la propria autonomia dai partiti e dai governi e intende continuare a farlo anche oggi.

Per noi la questione non è “come” fare -elezioni o governo - o “con chi”, ma “cosa” fare.

Così il Direttore generale di Confindustria Marcella Panucci nella sua intervista di oggi all’Handelsblatt. 

Confindustria vuole un Paese unito, che affronti e superi le disuguaglianze, che protegga i suoi cittadini non chiudendosi in se stesso, ma creando opportunità, che non tema il futuro, alimentando paure, ma lo costruisca guardando ai prossimi 5, 10, 20 anni e non invece a quello che succederà nei prossimi giorni.

Per questo facciamo appello alla responsabilità e al realismo di tutte le forze politiche affinché rendano chiara la loro linea di politica economica indicando cosa intendono fare, con quali risorse e con che effetti sull’economia reale.

Nessuno può pensare di avere il consenso di Confindustria e degli imprenditori italiani attivando una roulette sui numeri per lo sviluppo, che avrebbe conseguenze disastrose per tutti i cittadini italiani.

Serve chiarezza sulle scelte di politica economica. Gli operatori sui mercati sanno fare di conto, perciò punirebbero proposte irrazionali prima ancora che le stesse abbiano prodotto effetti negativi. E soprattutto serve chiarezza rispetto all'appartenenza dell'Italia all’Euro e all’Unione Europea, che non va mai messa in discussione, neanche per gioco. È uno dei punti fermi rispetto al quale non accettiamo compromessi o improvvide battute.

Per quanto riguarda la manovra va messa subito in sicurezza e rispetto a questo obiettivo c’è una chiara determinazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Qualsiasi sia la soluzione che verrà individuata, il calendario previsto va rispettato e va evitato l’aumento dell’Iva. Anche qui però indicando chiaramente come. Cioè con quali risorse. È una questione di responsabilità verso tutti i cittadini italiani e i nostri partner europei.

La crescita zero ci preoccupa, le priorità per far ripartire sono il lavoro e gli investimenti pubblici e privati. Bisogna tagliare il cuneo fiscale per alzare i salari dei lavoratori e puntare su un piano ambizioso di inclusione dei giovani nel mondo del lavoro che preveda, da un lato, un taglio consistente del costo del lavoro e, dall’altro, investimenti sulle competenze. Scuola e università devono essere al centro delle politiche di qualsiasi governo che si formerà. 

Allo stesso tempo bisogna finanziare massicci investimenti in infrastrutture che colleghino persone e territori per includere e rafforzare la coesione sociale e sostenere gli investimenti privati in innovazione, tecnologie, formazione e sostenibilità, a partire da quella ambientale.


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