Il contesto produttivo del Canavese dimostra che la Olivetti ha lasciato sul territorio tecnici e quadri capaci che oggi, spesso come imprenditori, sono alla guida di parte delle imprese più radicate nel sistema e che mostrano buone possibilità di evoluzione positiva.
La disponibilità di un capitale umano situato nella peculiare dimensione dei saperi tecnici diffusi nel territorio e che ha vissuto esperienze importanti nella propria carriera professionale, si coniuga al mediamente alto valore attribuito alle competenze tecnologiche, il quale può considerarsi elemento costitutivo della cultura socio-tecnica del Canavese in genere e particolarmente dell'Eporediese.
Nel sistema produttivo territoriale vi sono imprese che incorporano al proprio interno risorse tecnologiche di livello medio-alto e la cui formula imprenditoriale si fonda sulla combinazione tra capacità innovative e di sviluppo tecnologico, incidenza significativa di manodopera ad alta qualificazione o fortemente specializzata, mantenimento di standard produttivi qualitativamente validi e capacità di apertura commerciale sui mercati internazionali.
Le eccellenze produttive dell’area attorno ad Ivrea (denominata Eporediese) appaiono concentrate principalmente intorno al sistema dell’informatica, dell’elettronica e della meccatronica;
Tuttavia, le ridotte dimensioni rappresentano sempre di più un tetto alla crescita sia sul fronte dello sviluppo internazionale e della capacità di competere sui mercati globalizzati, che, soprattutto, su quello della ricerca e dello sviluppo tecnologico, cioè della possibilità di restare all’avanguardia in tutte le evoluzioni della tecnologia, come il Canavese ha sempre saputo fare.
Per queste ragioni, Confindustria Canavese ed il suo Comitato Piccola Industria in particolare, stanno elaborando un Progetto per il “Centro CO-RESEARCH”, un Polo congiunto di ricerca che, unendo le forze di più aziende a partire dalle Piccole e Medie Imprese (soprattutto Innovative) e con il coinvolgimento dei soggetti pubblici che si occupano di ricerca, possa diventare un centro di eccellenza, di attrazione di talenti e di contaminazione di saperi.
Il Laboratorio potrebbe essere ubicato nella “Fabbrica Mattoni Rossi” sede di fondazione dell’Azienda Olivetti nel 1908, situata nella mitica Via Jervis e che attualmente ha necessità di riconversione.
L’idea si inserirebbe in modo armonico nel quadro del processo di Presentazione della Candidatura UNESCO “Ivrea Ivrea Città Industriale del XX Secolo”, entrato nella Tentative List nel 2012 ed il 25 gennaio scorso riconosciuto dalla Commissione Italiana UNESCO come proposta presentabile ufficialmente come Candidatura entro l’anno 2017.
La Candidatura UNESCO prevede la conservazione degli edifici di Architettura moderna realizzati dalla Olivetti, ma anche la loro valorizzazione in relazione all’attuale contesto economico sociale del territorio; ciò, con particolare attenzione ai progetti connessi alla responsabilità sociale, al rapporto con il territorio ed all’innovazione.
Il Progetto “Co-Research Mattoni Rossi” prevede la creazione di un Polo condiviso, con l’obiettivo di sviluppare nuovi progetti di ricerca e sviluppo congiunti o portati dalle Imprese partecipanti. L’attenzione del Polo dovrebbe essere concentrata principalmente sulle Tecnologie informatiche e delle comunicazioni (ICT), ma con una attenzione anche alle interazioni di questo comparto con l’elettronica e l’automazione industriale.
Al fine di generare un effetto di attrazione, ma anche di attenzione mediatica esterna, si intendono coinvolgere Grandi Imprese che operano nelle Tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni e nello sviluppo di nuovi Progetti tecnologici; sulla base dell’attuale presenza sul territorio e di contatti intercorsi, Imprese candidabili potrebbero essere Telecom, Google, H Farm.
Oltre a queste Aziende, nel Polo di Co-Research, troverebbe posto ricercatori e tecnici messi a disposizioni da parte delle PMI; in particolare le figure di interesse si individuano in:
· attuali ricercatori delle stesse imprese
· ricercatori universitari, con incarichi ricevuti da parte delle aziende
· apprendisti di alta formazione
Per il successo dell’iniziativa diventa fondamentale il coinvolgimento del mondo universitario e del Politecnico di Torino in particolare, con cui sono attive da parte di Confindustria Canavese diverse collaborazioni e che potrebbe collocare nel Polo propri ricercatori.
Lo stesso I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative dello stesso Politecnico potrebbe diventare un elemento attivo; questo con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di nuove Start up o la eventuale ricollocazione ad Ivrea di Start up nella fase di post-incubazione, soprattutto quando promosse da giovani provenienti dal territorio del Canavese.
Inoltre, nella logica di promuovere la collaborazione già avviata tra territori, il progetto potrà coinvolgere SellaLab, il polo d’innovazione e acceleratore d’impresa di Biella, e la Pépinière d'Entreprises valdostana, con le sue sedi di Aosta e Pont Saint Martin.
Inoltre non va dimenticato il Polo Regionale di Innovazione ICT, gestito da Torino Wireless e che attualmente ha presso Confindustria Canavese la sua sede territoriale di riferimento per il Canavese; sulla base della normativa regionale il Polo regionale ICT promuove proprio la ricerca congiunta, anche con il contributo finanziario della Regione Piemonte.
La stessa Regione ha fatto della Ricerca e dell’Innovazione uno degli obiettivi strategici del proprio POR FESR 2014-2020, destinando significative risorse; inoltre, il Piano di Agenda digitale, a livello nazionale e regionale, potrebbe aprire spazi di sperimentazione e di sviluppo di nuovi progetti.
L’area interessata al Progetto “Co-Research Mattoni rossi” non è attualmente utilizzata ed è di proprietà di un Fondo Immobiliare che peraltro ha già sviluppato dei contatti con la stessa H Farm.
L’attuale fase di sviluppo del Progetto prevede contatti preliminari con la proprietà e le grandi Aziende sopra citate, al fine di coinvolgerle in una fase di progettazione più approfondita.
Man mano, si raccoglieranno anche pareri, segnalazioni di interesse ed idee di ricerca da parte delle Piccole e Medie Imprese aderenti.
Si intende effettuare in modo preliminare anche una analisi sulle aree/laboratori di R&S delle PMI aderenti, valutandone la loro consistenza dimensionale ed economica, i progetti di ricerca, i finanziamenti comunitari e nazionali stanzaiati, i brevetti depositati, ecc.; sulla base di tutto ciò, potranno essere ipotizzati dei numeri su una possibile ricollocazione di alcuni di questi ricercatori nel nuovo Polo.
Poiché il Progetto “Co-Research Mattoni rossi vuole creare principalmente un luogo di contaminazione e scambio di esperienze e competenze, potrà essere importante il contatto e la collaborazione con altri progetti analoghi già esistenti od il contatto con altri Territori italiani e stranieri.
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