Il 19 giugno 2014 l'Assemblea straordinaria di Confindustria ha approvato il nuovo Statuto che rende operative da subito le linee guida della Riforma del sistema associativo contenute nel Documento di attuazione già approvato dalla Giunta lo scorso ottobre.

Dopo soli 15 mesi dall'insediamento della Commissione Pesenti e grazie al lavoro del Comitato di implementazione guidato dal Vice Presidente per l'Organizzazione Antonella Mansi che ha scritto il nuovo Statuto, quella del 2014 è la terza riforma in più di 100 anni di storia, dopo la Riforma Pirelli del 1970 e la Mazzoleni del 1991, e consegna al sistema una struttura più snella, più efficace, meno costosa. 

UN NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE

Tra le principali novità introdotte, il passaggio dagli attuali 3 livelli degli organi direttivi a 2:

  • il Consiglio di Presidenza (attuale Comitato di Presidenza) composto da 10 membri (incluso il presidente). Ne fanno parte di diritto il Presidente di Piccola Industria, il Presidente dei Giovani Imprenditori e il Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale, raccordo tra il centro e le istanze del territorio.
  • Il Consiglio Generale (che sostituisce la Giunta) sarà composto all'incirca di 160 membri, diminuendo di oltre il 30% rispetto all’attuale composizione. Può essere costituito, ad avviso del presidente, un Advisory Board, organo consultivo di elaborazione strategica per la presidenza di Confindustria.
  • Viene soppresso il Consiglio Direttivo.


Tutte le associazioni di sistema partecipano all’Assemblea dei Delegati (attuale Assemblea Generale).

VOCAZIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE

Sarà rafforzata la presenza in Europa, operativa da subito, anche in vista del semestre europeo: a Roma si aggiunge la sede di Bruxelles e una nuova struttura cui faranno capo tutte le iniziative di internazionalizzazione, secondo un approccio di valorizzazione delle opportunità internazionali del sistema imprenditoriale italiano nel suo complesso, di creazione di sinergie tra territori e filiere settoriali e di presidio diretto di aree geografiche di particolare interesse attraverso le Rappresentanze Internazionali.

VISION RINNOVATA, VALORI, ETICA, LEGALITÀ

È stata ridefinita la vision: “Confindustria partecipa al processo di sviluppo della società italiana contribuendo all’affermazione di un sistema imprenditoriale innovativo, internazionalizzato e sostenibile, capace di promuovere la crescita economica, sociale, civile e culturale dell’intera Nazione”.

L'Assemblea straordinaria ha anche approvato il nuovo Codice Etico di Confindustria  che aggiorna, integra e rafforza il sistema etico-valoriale codificato per la prima volta nel 1991 per riaffermare quanto il rigoroso rispetto della legalità sia patrimonio imprescindibile del sistema.

Il Codice è suddiviso in una Carta dei valori e dei principi valida per l’intero sistema associativo, una Carta degli impegni per orientare l’attività del sistema e lo sviluppo delle relazioni con gli stakeholder e infine un Codice di condotta che enuclea specifici impegni per gli imprenditori associati e le principali componenti del sistema.

Rimangono in vigore la direttiva del 1992 (che disciplina le sanzioni, decadenza e sospensione dalle cariche associative e da incarichi esterni, per gli imprenditori in ipotesi di reati contro la PA, l'ordine economico e di tipo malavitoso) e la direttiva del 2010, che ha introdotto una normativa indirizzata esclusivamente alle associazioni del Mezzogiorno (recepita volontariamente anche da associazioni del Centro-Nord) per sanzionare, con la sospensione e nei casi più gravi con l’espulsione, ogni tipo di comportamento legato a infiltrazioni malavitose di stampo mafioso.

La nuova normativa, che sostituisce interamente la precedente, adegua l’impianto etico-valoriale di Confindustria all’attuale contesto, estendendo la Carta dei valori e dei principi alla sostenibilità, all’innovazione e alla competitività e implementando gli orientamenti comportamentali per ogni associazione o individuo coinvolti nell’agire di Confindustria. 

I TRE ASSI DELLA MISSION: IDENTITÀ, RAPPRESENTANZA, SERVIZI

La mission di Confindustria viene focalizzata lungo 3 assi: solida identità, rappresentanza efficace, servizi efficienti, al fine di:

  • conferire a Confindustria nuove articolazioni e innovativi meccanismi di governance, per garantire efficacia nella rappresentanza e standard di eccellenza dei servizi offerti ai propri associati.
  • creare le condizioni affinché Confindustria continui a porsi come attore imprescindibile nell’elaborazione delle politiche economiche, sociali e industriali del Paese, ponte tra il sistema imprenditoriale e la società nel suo complesso, seguendo un percorso di innovazione, formazione e attrazione dei talenti, diffusione di una cultura d’impresa etica, globale e sostenibile.

ASSOCIAZIONI PIÙ FORTI, RAPPRESENTANZA PIÙ COMPATTA

Di fronte a una delle criticità più avvertite - ossia l’eccessiva dispersione di risorse, strutture e servizi identici che mortificano l’esigenza di sinergie a garanzia di servizi e rappresentanze eccellenti a costi inferiori - la Commissione ha evitato ogni forma impositiva dall’alto e ha creato un meccanismo di premialità per le iniziative aggregative. La capillarità e la vicinanza alle imprese non verranno meno, anzi, saranno valorizzate attraverso una nuova e ulteriore articolazione territoriale o settoriale all’interno dei nuovi soggetti “aggregati” che continueranno a svolgere un ruolo di rappresentanza prossima alle imprese e ai territori.

In tre anni, inoltre, si dimezzerà il numero delle associazioni (oggi 258), portando a compimento un percorso verso l’aggregazione e la razionalizzazione che è già partito con una vitalità superiore ad ogni più ottimistica previsione coinvolgendo ad oggi circa il 70% delle associazioni.

RIDURRE LE SOVRAPPOSIZIONI FUNZIONALI E STRUTTURALI

Il sistema Confindustria, per sua natura complesso, ha maturato negli ultimi anni fenomeni di eccessiva sovrapposizione tra livelli e componenti, sfociati in molti casi in forme di competizione impropria a danno dell’efficienza della gestione e dell’unitarietà della rappresentanza verso l’esterno.

La Commissione ha pertanto ridisegnato il modello confindustriale, mantenendo e valorizzando la ricchezza costituita dalla duplice natura del rapporto associativo (territoriale e settoriale), ma riconducendo i diversi livelli all’interno di un quadro ordinato di prerogative e competenze.

In particolare, a livello territoriale, è stato profondamente rivisto il rapporto tra le Associazioni di Territorio e le Rappresentanze Regionali, ricostituite come efficaci organismi per la gestione dei rapporti con le istituzioni regionali, più vicine alle esigenze delle associazioni che vi partecipano, alleggerite nella governance, ma rese più forti nella rappresentanza sia verso l’esterno che verso l’interno grazie all’istituzione di un Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione territoriale, composto dai Presidenti di tutte le Rappresentanze Regionali. Il suo Presidente (nominato d’intesa con il Presidente di Confindustria) diviene automaticamente Vicepresidente di Confindustria, garantendo così un più rapido trasferimento delle tematiche di interesse dei territori ai vertici confederali. La carica di Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione territoriale viene conferita con alternanza di mandato al Presidente di una Regione del Centro-Nord e di una del Sud.

All’interno di questo Consiglio viene istituito un apposito Comitato per le Politiche di Coesione Territoriale, intese come priorità di politica economica nazionale, cui aderiranno i Presidenti delle 8 Rappresentanze Regionali del Sud ed un Presidente ciascuno rappresentanza per quelle del Centro, del Nord-Est e del Nord-Ovest.

EFFICIENZA ECONOMICA

Il Progetto di Riforma permetterà di originare significative efficienze. Le risorse liberate consentiranno di incrementare ulteriormente la qualità e la gamma dei servizi offerti, attraverso processi innovativi, attrazione di talenti, nuove iniziative in ambito di internazionalizzazione o formazione di competenze specializzate. Tali risparmi potranno tradursi in una diminuzione o in un riequilibrio degli oneri contributivi a  carico degli associati.

CONTINUO RINNOVAMENTO

Nella consapevolezza della rapidità dei cambiamenti in atto nel contesto socio-economico nazionale e internazionale e delle sfide che attendono il sistema produttivo, la Commissione ha voluto conferire al Progetto di Riforma meccanismi che permettano una costante tensione al rinnovamento, considerando prioritario alimentare la capacità di Confindustria di generare al suo interno quello spirito innovativo che nessuna revisione di regole può sostituire.

Gli obiettivi di eccellenza, di formazione di competenze specializzate, di attrazione di talenti, di potenziamento valoriale, necessari affinché Confindustria possa rafforzare anche in futuro il suo ruolo di guida strategica del sistema produttivo, saranno possibili solo grazie a un intenso percorso di rinnovamento che certo non si esaurisce, ma al contrario inizia, con questo Progetto di Riforma.

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