COMUNICATI STAMPA

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MERCATO IN LOMBARDIA RAGGIUNGE QUASI 192 MILIONI DI EURO NEL 2023, CON UNA CRESCITA PREVISTA FINO A 270 MILIONI NEL 2024.


A CASTELLANZA LA NONA TAPPA DEL ROADSHOW DI PICCOLA INDUSTRIA E ANITEC-ASSINFORM


Nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Lombardia ha superato i 120 milioni di euro, con una prospettiva di crescita fino a 270 milioni nel 2024. Il mercato digitale della regione ha superato i 19 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del 4% rispetto al 2021. La Lombardia mantiene saldo il suo primato sul volume del mercato digitale tra le regioni italiane.
La percentuale di imprese lombarde con almeno un livello base di digitalizzazione ha raggiunto il 68% nel 2023.
Ancora poche le imprese italiane che utilizzano sistemi di intelligenza artificiale, ma il mercato è in forte sviluppo: la percentuale delle piccole imprese italiane si attesta nel 2023 al 4,4, contro il 24% delle grandi imprese, in calo rispetto ai valori del 2021.
 
Castellanza (VA), 26 marzo 2024Nona tappa presso la LIUC di Castellanza (VA), con Piccola Industria Confindustria Alto-Milanese, Confindustria Como e Confindustria Varese per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la media partnership de L’Imprenditore. Il roadshow - che fino a oggi ha visto la partecipazione di 900 imprese tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino, Cesenatico, Brescia e Genova - in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.  
 
L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea (FIGURA 1). In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti) (FIGURA 2). Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo. Per quanto riguarda la Lombardia, le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 68%.

Secondo lo studio del Digital Innovation Hub Lombardia, disponibile sul sito www.dihlombardia.com,  il principale ostacolo alla diffusione delle tecnologie basate su IA per efficientare i processi aziendali, è dovuto alla ancora insufficiente disponibilità di dati strutturati e coerenti in formato digitale e al loro utilizzo che è rimasto di carattere personale: un passaggio fondamentale per abilitare l’utilizzo della IA sarà proprio quello di razionalizzare, condividere e rendere interpretabili tutti i dati che vengono generati nei processi produttivi.

Dalle analisi di Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2022 ha raggiunto un volume di circa 435 milioni di euro (+32,4%) ed è previsto che raggiunga i 1.200 milioni nel 2026, con un tasso di crescita medio annuo del 28,9% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2023” v.2). (FIGURA 3)

L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.
Se poi guardiamo ai dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’IA, (FIGURA 4) le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze adeguate. È quindi fondamentale approfondire la conoscenza degli strumenti a disposizione e comprendere meglio quale siano le ragioni alla base di uno scarso utilizzo di queste tecnologie.
 
Analizzando i dati regionali si evidenzia come nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Lombardia abbia superato i 120 milioni di euro, con una prospettiva di crescita del 40% medio nel biennio 2022-2024, anno in cui arriverà a toccare circa i 270 milioni di euro (stime in rialzo rispetto al Rapporto Il Digitale in Italia 2023 vol 1), crescita dovuta a una sempre maggiore disponibilità di piattaforme software di AI con funzionalità e capacità più performanti. Se guardiamo al mercato digitale nel suo complesso nel 2022 la Lombardia supera i 19 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del 4% rispetto al 2021 (Fonte: Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). (FIGURA 5).
 
“Siamo estremamente soddisfatti di come sta procedendo questo percorso sui territori che abbiamo avviato oltre un anno fa insieme ai colleghi di Anitec-Assinform e a quelli delle associazioni locali coinvolte a ogni tappa. La partecipazione delle imprese agli incontri è in continua crescita. È un ulteriore segno della vitalità del nostro tessuto imprenditoriale, della velocità con cui le nostre imprese si muovono e della prontezza con la quale sono disposte a cogliere le opportunità di crescita. Ed è anche un ottimo esempio di quanto il Sistema Confindustria possa supportare gli imprenditori attraverso momenti di condivisione delle esperienze di ciascuno a servizio degli altri, di confronto sulle difficoltà, ma anche sulle soluzioni e sui benefici di uno strumento di innovazione straordinaria come le tecnologie digitali avanzate di cui parliamo. Momenti tanto più importanti per le PMI e assolutamente cruciali proprio perché parliamo di tecnologie trasversali a ogni settore industriale, che toccano tutti i soggetti raccolti nelle diverse filiere e capaci di incidere e dare benefici sull’intera gamma delle attività dell’azienda. Da questi incontri si esce con rinnovata fiducia nelle nostre imprese e con l’impegno di lavorare ancor più con tutti gli stakeholder, a partire dal decisore politico, per creare le migliori condizioni affinché possano crescere, a partire da un quadro regolatorio stabile e chiaro per favore gli investimenti”, ha sottolineato Giovanni Baroni, Presidente di Piccola Industria Confindustria.

“Como, Varese e Alto Milanese si distinguono per le loro eccellenze in filiere specializzate, come tessile, chimica e manifattura. L'intelligenza artificiale trasforma questi settori con applicazioni che vanno dalla manutenzione predittiva, alla gestione automatizzata dei magazzini, fino al supporto al design. Inoltre, non possiamo trascurare il ruolo cruciale che l'intelligenza artificiale svolge nella prototipazione e modellazione dei capi. Questo significa processi di progettazione più efficienti, riduzione dei tempi di sviluppo e maggiore precisione nella realizzazione dei prodotti. È sempre più forte il desiderio degli imprenditori di avvicinarsi a questa tecnologia e il successo dell’evento di oggi lo dimostra. Servono, però, politiche che tengano conto delle specificità delle PMI, come Anitec-Assinform ha sottolineato nel il suo "AI manifesto”: accompagniamo le aziende nell'adozione dell'IA, in modo da consentire loro di crescere e acquisire scala, competere e prosperare nell’economia globale, ha affermato Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform.

“Abbiamo interpellato la nostra base associativa e ci siamo resi conto che solamente il 16% delle imprese rispondenti ad un nostro sondaggio ha intenzione di investire in Intelligenza artificiale nel 2024. Questi i dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Varese nell’ultima indagine sugli investimenti realizzati delle imprese locali, che restituiscono la fotografia di un sistema industriale che ha bisogno di strumenti per essere accompagnato alla scoperta di un tema così al centro dello scenario mondiale del digitale, ma ancora troppo poco presidiato dalle Pmi. È, dunque, evidente come la priorità per il nostro Sistema Confindustria debba essere oggi quella di impegnarsi nella costruzione di una maggiore consapevolezza delle aziende su questa nuova frontiera dell’innovazione, ha aggiunto Andrea Bonfanti, Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Varese.

“Esistono varie definizioni di Intelligenza artificiale, ma quella che preferisco è la capacità di percepire, comprendere, prevedere e quindi agire al fine di ottenere il proprio scopo nel modo migliore. Questa è anche la vision del fare impresa ed è per questo che l’Intelligenza artificiale riuscirà, sempre maggiormente, ad aiutare le piccole industrie a realizzare le idee, spesso geniali e innovative, degli imprenditori”, ha dichiarato Walter Pozzi, Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Como.

“L’Intelligenza artificiale è una rivoluzione tecnologica che può aprire un mondo di possibilità alle piccole aziende. Le Pmi dell’Alto Milanese, per loro natura resilienti e innovatrici, non tarderanno molto a sperimentare questa tecnologia al loro interno. Come Gruppo, grazie anche al Digital Innovation Hub Lombardia, stiamo già provvedendo alla divulgazione delle migliori tecnologie digitali per spingere sul loro utilizzo”, ha concluso Paola Guffanti, Presidente reggente della Piccola Impresa di Confindustria Alto Milanese.


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RETI D’IMPRESA: +7,4% NEL 2023, 9 MILA CONTRATTI DI RETE PER OLTRE 47 MILA IMPRESE

Con le reti le PMI sono più resilienti e beneficiano dei vantaggi della grande impresa senza perdere identità, autonomia e flessibilità

Padova, 20 marzo 2024 - Crescono le reti d’impresa in Italia nel 2023: oltre 47 mila imprese distribuite su tutto il territorio nazionale (+4,8% rispetto all’anno precedente) per quasi 9 mila contratti di rete (+7,4% rispetto al 2022) in numerosi settori e filiere, con prevalenza dell’agroalimentare, delle costruzioni e del commercio. È quanto emerge dal V Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle Reti d’Impresa, a cura di InfoCamere, RetImpresa e Dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari Venezia, presentato oggi presso la storica sede dell’Università di Padova a Palazzo del Bo.

Dall’indagine il contratto di rete si conferma strumento particolarmente utile alle aziende di piccole dimensioni (il 75% delle imprese in rete ha meno di 10 dipendenti) per aumentare il potere contrattuale (35%), condividere spese per acquisti/forniture/tecnologie (24%) e partecipare a bandi e appalti (24%). Uno dei principali vantaggi competitivi del contratto di rete è la possibilità, per le aziende aderenti, di beneficiare dei vantaggi della grande impresa pur non perdendo l’identità, l’autonomia e la flessibilità tipica delle PMI. Il Rapporto 2023, analizza l’universo dei contratti di rete in Italia attraverso i dati del Registro Imprese delle Camere di Commercio, e i dati della survey condotta dall’Osservatorio su un campione rappresentativo di reti attive.

Rispetto al 2022, si rafforzano le micro-reti, composte da 2-3 imprese (oltre il 52% del totale) e, in generale, le reti partecipate da meno di 10 imprese (quasi l’87%). Nel tempo, i contratti di rete - oltre a coinvolgere più imprese, anche di ambiti emergenti come quello delle società benefit - sono diventati più coesi e radicati territorialmente, contribuendo alla sostenibilità delle filiere strategiche. L’Osservatorio 2023 ne analizza anche la resilienza, misurando la capacità di prevedere, gestire e reagire alle crisi. La natura mista della rete e il numero di imprese coinvolte favoriscono una ripresa più rapida dopo una crisi aziendale: nel 66,1% dei casi avviene entro un anno.

Infine, l’Osservatorio mette in luce lo stato dell’arte e le prospettive di utilizzo degli strumenti per l’organizzazione del lavoro, tra cui la codatorialità, e della leva fiscale e finanziaria nelle reti d’impresa a supporto del progetto comune.

“La rapida scomposizione e ricomposizione degli scenari economici locali e globali richiede strumenti di conoscenza sempre più puntuali e affidabili per cogliere le dinamiche del tessuto imprenditoriale ed interpretarne per tempo le esigenze” ha detto il Direttore Generale di InfoCamere, Paolo Ghezzi. “Il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, gestito da InfoCamere, si conferma uno strumento fondamentale da cui partire per delineare le traiettorie di fenomeni come quello delle reti d’impresa, studiati da vicino attraverso le caratteristiche delle imprese che ne fanno parte. Un approccio che rende il lavoro dell’Osservatorio Nazionale sempre più utile a beneficio di azioni di policy a misura delle imprese e dei territori”.

“In questi cinque anni il ruolo dell’Osservatorio si è consolidato nell’elaborazione di analisi e policy sul fenomeno reti d’impresa, sapendo coniugare metodo scientifico e conoscenza esperienziale, come dimostrano le testimonianze del Convegno di oggi – ha dichiarato Fabrizio Landi, Presidente RetImpresa. Il Rapporto 2023 evidenzia l’interesse a sperimentare in rete strumenti innovativi, come la codatorialità e i basket bond, che possono dare slancio all’organizzazione del lavoro e all’evoluzione finanziaria nelle piccole imprese. In questa direzione, RetImpresa sta puntando sull’open innovation e le tecnologie digitali e nei mesi scorsi abbiamo lanciato ROCK – Registry Open contest for knotworking, il concorso per l’open collaboration che mette in gioco 20 reti e aziende capofiliera alla ricerca di PMI e startup con cui collaborare su Registry, la nostra piattaforma in blockchain.”

"L'edizione 2023 dell'Osservatorio offre una fotografia aggiornata sull'evoluzione dei contratti di rete, sulle imprese in rete e le loro caratteristiche, in particolare grazie alla nuova survey condotta tra settembre e novembre 2023 - afferma Anna Cabigiosu, Professoressa di Gestione delle Imprese e direttrice scientifica dell'Osservatorio presso il Dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari Venezia. "Il nuovo rapporto conferma la crescita delle reti e una sempre più vasta diffusione di aggregazioni tra imprese dello stesso settore, in particolare nell'agroalimentare, e presenta il fenomeno emergente delle società benefit in rete. I principali obiettivi che perseguono le reti sono l'aumento del potere contrattuale, la condivisione degli acquisti e la partecipazione a bandi e appalti e le loro performance sono in miglioramento e positivamente correlate alla complementarità delle risorse della rete. Inoltre l'Osservatorio 2023 ha analizzato il tema della resilienza delle reti che hanno sofferto negli ultimi anni uno shock, ad esempio causato dall'ambiente generale esterno. Queste reti dichiarano in oltre il 65% dei casi di aver recuperato la loro normale operatività entro l'anno e di aver subito una riduzione del fatturato contenuta entro il 10%. L'Osservatorio Nazionale sulle Reti d'Impresa, scaricabile gratuitamente dal sito di Edizioni Ca' Foscari e di RetImpresa, si conferma così un punto di riferimento per lo studio e la promozione di questo modello di collaborazione, che rappresenta una leva importante per la crescita e la competitività del sistema economico italiano."


RICERCA E SVILUPPO, IMPRESE ESTERE PUNTANO SU INNOVAZIONE CON IL 33% DELLA SPESA PRIVATA

Confindustria e Luiss presentano il quinto rapporto dell’Osservatorio Imprese Estere

Roma, 20 marzo 2024 - Gli investimenti delle imprese a controllo estero in Italia, sia in beni materiali che immateriali, hanno registrato una crescita notevole nel periodo 2014-2022, contribuendo al processo di accumulazione di capitale del Paese. Nel 2022, le grandi imprese, sia estere sia italiane, hanno effettuato circa un decimo degli investimenti complessivi dell'industria e il 6% del settore dei servizi. Inoltre, queste imprese giocano un ruolo fondamentale nelle esportazioni italiane, rappresentando oltre il 34% del totale e contribuendo significativamente alla crescita dell'export nel periodo 2015-2021. Sono principalmente attive nei settori manifatturiero e automobilistico, esportando una varietà di prodotti e servizi. Le imprese estere dimostrano una forte propensione all'innovazione e all'adozione di tecnologie avanzate, con una significativa attività di ricerca e sviluppo, in cui nel 2021 hanno investito 5 miliardi, +23,4% rispetto all’anno precedente, e rappresentando quasi il 33% della spesa privata in R&S. Contribuiscono poi in modo rilevante alla domanda di brevetti in Italia, con oltre il 12% delle domande presentate.

È quanto emerge dal V Rapporto realizzato dall’Osservatorio Imprese Estere di Confindustria e Luiss, in collaborazione con ISTAT, Scuola IMT Alti Studi Lucca e ICE-Agenzia, “Le imprese a controllo estero in Italia. Qualità, innovazione, investimenti, sostenibilità, internazionalizzazione: un’agenda per il futuro”, presentato oggi a Roma presso The Dome – Campus Luiss in occasione del secondo Annual Meeting dell’Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) di Confindustria, dal titolo “Investire nel futuro navigando l’incertezza”. Il Rapporto analizza il ruolo delle imprese a capitale estero nell'economia italiana e il loro contributo alla crescita economica, all'innovazione, alle esportazioni e all’attenzione alla sostenibilità e al benessere dei lavoratori.

Le imprese estere attive in Italia sono 17.641. In crescita dell’11,8% rispetto al 2019, in particolare in settori strategici come farmaceutico, automobilistico, energetico, chimico, informatico e commerciale. La maggior parte di queste imprese ha sede nell'Unione Europea, Nord America e altri paesi europei, con Stati Uniti, Francia e Germania che contribuiscono per oltre la metà del valore aggiunto complessivo.

Le imprese a capitale estero sono principalmente concentrate nel settore dei servizi, sono 12.574 rappresentando il 71,3%, anche se hanno una presenza significativa nell'industria con il 28,7% (5.067 imprese). Inoltre, la loro presenza nei settori ad alta tecnologia dell’industria e in quelli ad alta intensità di conoscenza nei servizi è superiore a quella delle altre tipologie di impresa.

“Queste imprese si distinguono per la loro presenza nei settori ad alta tecnologia, la loro attenzione all'economia circolare, al monitoraggio dell'inquinamento e alla mobilità sostenibile. Investono in nuove tecnologie e nella formazione continua del personale”, ha sottolineato Barbara Beltrame Giacomello, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria e presidente dell’Advisory Board Investitori Esteri. “Tuttavia, le imprese italiane a capitale estero affrontano sfide importanti, tra cui la carenza di personale qualificato e gli oneri burocratici. Per affrontare queste sfide, l’unica via è collaborare tutti insieme per creare le condizioni perché continuino a credere nel nostro Paese e colgano nuove opportunità di investimento”.

“L’Osservatorio Imprese Estere ha un ruolo importante: attraverso il racconto delle aziende a capitale straniero, riporta al centro del dibattito la questione dello sviluppo industriale, fondamentale per l’Italia e l’Europa. Lo fa guardando a tutti quei fattori da coltivare per creare un ambiente favorevole agli investimenti e consentire alle multinazionali di tracciare ‘un’agenda per il futuro’, creando occupazione e innovazione nel nostro Paese. Accanto alla sfida economica, occorre infatti affrontare il tema chiave della formazione del capitale umano, valore essenziale per costruire, insieme a istituzioni e imprese, la nuova classe di leader globali di cui il sistema Paese ha bisogno”, ha detto Luigi Gubitosi, Presidente Luiss.

"Il V Rapporto dell’Osservatorio conferma, ancora una volta, il contributo e l’impatto positivo che le imprese estere sono in grado di generare in Italia. Sono imprese che si distinguono per una significativa propensione a investire e innovare, dando grande impulso a settori strategici, come la Ricerca e Sviluppo e l’Export, decisivi per affrontare le numerose sfide e cogliere nuove opportunità”, ha dichiarato Marco Travaglia, Presidente e AD del Gruppo Nestlé in Italia, Coordinatore dell’Osservatorio e componente dell’ABIE. “Le imprese a capitale estero si contraddistinguono anche per la capacità di saper investire su diversi aspetti chiave tra cui, ad esempio, le persone e la loro formazione: il capitale umano costituisce un asset imprescindibile e determinante per una crescita forte e competitiva non solo delle imprese stesse, ma di tutto il sistema produttivo nazionale”.

 


CONFINDUSTRIA: VIA LIBERA UFFICIALE DELLA COMMISSIONE DI DESIGNAZIONE A TUTTI E 4 I CANDIDATI
Dalla fine della prossima settimana al via le consultazioni della base associativa

Roma, 17 febbraio 2024 - La Commissione di designazione, d’intesa con il Consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi e con il Collegio speciale dei Probiviri confederali, dopo aver effettuato tutte le verifiche sulla documentazione prodotta, non ha rilevato elementi formalmente ostativi ed ha ammesso alle consultazioni tutti e quattro i candidati alla presidenza di Confindustria.
In ordine alfabetico, si sono candidati Edoardo Garrone, Antonio Gozzi, Alberto Marenghi ed Emanuele Orsini. Tutti hanno superato la soglia percentuale di appoggio da parte del 10% dei componenti del Consiglio Generale, richiesta dallo statuto confederale.
Il calendario delle audizioni sul Sistema associativo è stato aggiornato e le consultazioni prenderanno avvio alla fine della prossima settimana e si concluderanno nella prima decade di marzo.


DOLCE&GABBANA, CONFINDUSTRIA E FINARTE INSIEME PER SUPPORTARE IL PATRIMONIO DELLA VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA

All’asta dodici creazioni uniche di Dolce&Gabbana Alta Sartoria ispirate alle tavole del Codice Atlantico protagoniste della mostra “Imagining the future. Leonardo da Vinci: In the mind of an Italian genius” promossa da Confindustria

Milano, 15 febbraio 2024 - Moda e arte, impresa e genio tornano a intrecciarsi in una nuova iniziativa benefica promossa da Dolce&Gabbana in collaborazione con Confindustria, Ve neranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e Finarte. Dopo il successo della mostra “Imagining the future. Leonardo da Vinci: In the mind of an Italian genius”, organizzata da Confindustria, che in occasione dell’apertura della sede a Washington nell’estate 2023 ha portato per la prima volta dalla Biblioteca Ambrosiana agli Stati Uniti dodici preziose tavole del Codice Atlantico vinciano, e di cui Dolce&Gabbana è stata tra i partner d’eccellenza, la casa di moda rinnova il supporto al capitale artistico e culturale italiano: dodici speciali foulard di Alta Sartoria saranno oggetto di un’asta il cui intero ricavato verrà devoluto alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, a favore della tutela e della conservazione del suo patrimonio.

Ogni foulard di seta della collezione, esemplare unico di Dolce&Gabbana Alta Sartoria, è ispirato a una delle dodici tavole del Codice Atlantico oggetto della mostra, ora tornate alla Biblioteca Ambrosiana dove riposeranno al buio per i prossimi tre anni: una summa della genialità innovatrice di Leonardo e del suo istinto alla intrapresa che traspaiono dall’analisi dei suoi modelli avveniristici. Dagli studi sul moto perpetuo ai progetti di scavatrici e ali meccaniche, dall’idraulica all’architettura, i soggetti d’eccezione al centro di queste creazioni Dolce&Gabbana invitano a intraprendere un viaggio nella storia verso un moderno Rinascimento, in una grande celebrazione del genio della mente italiana.

L’asta benefica, resa possibile grazie al generoso supporto della casa d’asta italiana Finarte che non imporrà alcuna commissione sulla vendita, verrà battuta il 15 marzo 2024 e sarà accessibile da tutto il mondo online, tramite offerta scritta o telefonica a partire dal 16 febbraio. I foulard saranno inoltre disponibili per la visione su appuntamento presso la rinnovata sede di Finarte in via dei Bossi 2 a Milano.

Fortemente condivisa da Confindustria, l’iniziativa si inserisce nel solco del legame d’amicizia tra Dolce&Gabbana e Veneranda Biblioteca Ambrosiana, instauratosi nel 2019 in occasione dell’evento di presentazione della Collezione Alta Orologeria e rinsaldato nel 2021 con la donazione del maestoso orologio da torre Chiaravalle, ora entrato a far parte del patrimonio permanente dell’istituzione culturale. Nell’estate 2023, l’orologio è stato eccezionalmente trasferito insieme alle tavole del Codice Atlantico alla Public Library di Washington DC ed esposto all’interno del percorso della mostra “Imagining the future”. Un viaggio dall’Europa all’America raccontato anche dalle immagini del documentario Atlantico, promosso da Confindustria, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nell’ottobre 2023 e proiettato oggi in esclusiva alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.

Tutti i dettagli e le modalità di partecipazione all’asta dei foulard Dolce&Gabbana Alta Sartoria sono disponibili sul sito www.finarte.it

CONFINDUSTRIA: FONDAZIONE MAI PREMIA LE VINCITRICI DI “WOMEN IN STEM”, IL PROGETTO CHE HA L’OBIETTIVO DI AMPLIARE LA PRESENZA DELLE DONNE NELLE MATERIE SCIENTIFICHE

Assegnate 8 borse di studio del valore di 3mila euro ciascuna alle studentesse più meritevoli iscritte al primo anno del Corso di Laurea Magistrale nelle discipline STEM

Roma, 7 febbraio 2024 – Hanno risposto in 78, da tutta Italia e con profili di altissimo livello, alla seconda edizione del Progetto della Fondazione Giuseppina Mai “Women in STEM”, che nasce con l’obiettivo di supportare le studentesse iscritte alle discipline Stem a realizzare i propri percorsi di carriera favorendo allo stesso tempo l’aumento della presenza femminile nel tessuto produttivo del Paese e all’interno del mondo della ricerca e innovazione.

L’iniziativa, rivolta alle studentesse iscritte al primo anno del Corso di Laurea Magistrale nelle discipline Science, Technology, Engineering, Mathematics ha premiato le 8 più meritevoli, che hanno vinto le borse di studio del valore di 3mila euro messe a disposizione dalla Fondazione Giuseppina Mai di Confindustria, in collaborazione con Assolombarda nell’ambito del progetto STEAMiamoci, Fondazione Bracco e Space Work Srl.

Il progetto intende promuovere la presenza femminile nelle facoltà scientifiche in cui la percentuale di donne iscritte è minore e, accompagnando le studentesse verso percorsi professionali nel campo dell'innovazione e della tecnologia, contribuisce a ridurre il tasso di abbandono precoce degli studi universitari. L’Italia, infatti, sconta un divario rispetto agli altri paesi, nella diffusione dell’approccio scientifico. Per questo vanno supportate tutte le azioni necessarie per effettuare un grande salto culturale che coinvolga le famiglie e la società, anche attraverso un orientamento scolastico mirato che incoraggi le ragazze a scegliere dei percorsi di studio nelle lauree STEM.

“È importante aumentare la presenza delle donne nelle discipline STEM, che rappresentano le competenze del futuro e che sono sempre più richieste nel mondo del lavoro” – ha affermato Diana Bracco, Presidente Fondazione Mai di Confindustria. “Il progetto Women in STEM rappresenta un contributo concreto per valorizzare la componente femminile all’interno di un Sistema integrato di Ricerca, Sviluppo e Innovazione. Un sistema, basato sulla partnership pubblico – privato e sulla cogenerazione, che ha un ruolo essenziale per vincere sfide come digitale, green, energia e salute” ha aggiunto.

Secondo Giovanni Brugnoli, Vice Presidente di Confindustria per il Capitale Umano: “Confindustria è in prima linea nell'orientamento delle giovani donne verso le competenze Stem e premia coloro che scelgono questi percorsi affinché possano ispirare tante loro coetanee. Abbiamo bisogno di più competenze tecnico-scientifiche per l'industria e per il Paese e abbiamo il dovere di farle conoscere alle nuove generazioni ed in particolare alle ragazze che possono portare un contributo fondamentale di qualità e quantità al nostro capitale umano”.

“Promuovere l'istruzione femminile nelle STEM è un investimento per il futuro delle imprese e della società” – ha osservato il Presidente di Assolombarda, Alessandro Spada – “considerando quanto l’eliminazione del gap di genere possa garantire maggiore diversità e adattabilità alle sfide tecnologiche, opportunità di carriera e crescita personale per le giovani donne, un bilanciamento più maturo dell’asse vita-lavoro. Con Assolombarda crediamo sia cruciale mettere in campo azioni concrete per garantire condizioni abilitanti per l'empowerment femminile. Anche per questo abbiamo deciso, quest’anno, di aprire un asilo nido all’interno del nostro Palazzo, il primo dell’intero sistema confindustriale. L’obiettivo è rispondere all’urgenza di sostenere le lavoratrici e i lavoratori nel bilanciare vita professionale e familiare, che sappiamo essere uno degli aspetti chiave per supportare le donne nel partecipare alla vita economica del Paese”.

“La presenza femminile nelle lauree STEM è fondamentale per promuovere l'uguaglianza di genere e favorire l'innovazione, stimolando soluzioni più diverse e inclusive per le sfide del futuro” ha aggiunto infine Dorika Franchini, Presidente di Space Work.


SNAM LANCIA INSIEME A CONFINDUSTRIA UN MARKET TEST DEDICATO ALLA DOMANDA DI IDROGENO E UNA RACCOLTA DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER IL TRASPORTO E LO STOCCAGGIO DI CO2

Roma, 5 febbraio 2024 – Snam, con il supporto di Confindustria, lancerà ufficialmente a partire dal 7 febbraio un market test sulla domanda di idrogeno in Italia e, in collaborazione con Eni, una raccolta di manifestazioni di interesse non vincolanti per il trasporto e lo stoccaggio di CO2 presso il sito di Ravenna, nell’ambito del progetto di carbon capture and storage (CCS) lanciato nei mesi scorsi.

Le iniziative si inseriscono nel più ampio quadro di attività di Snam volte a supportare la transizione energetica del Paese. La sinergia con Confindustria consentirà di individuare e approfondire con le diverse realtà manifatturiere ed energivore associate due mercati strategici per il perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione italiani ed europei. Le informazioni raccolte saranno, pertanto, rese disponibili alle Istituzioni coinvolte nella definizione del quadro normativo e regolatorio di riferimento, e costituiranno un importante riferimento per pianificare lo sviluppo delle filiere dell’idrogeno e della CCS in Italia.

In uno scenario energetico come quello attuale, sicurezza e transizione energetica sono due lati di una stessa medaglia. Snam, oltre a garantire forniture continue di energia, è impegnata quotidianamente nello sviluppo di un sistema italiano ed europeo che traguardi il trasporto di molecole decarbonizzate”, ha commentato Piero Ercoli, Executive Director Decarbonization di Snam. “Con il lancio del market test dedicato all’idrogeno e della raccolta di manifestazioni di interesse per il progetto CCS di Ravenna, vogliamo confermare il ruolo centrale di Snam nel facilitare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese tenendo in considerazione le caratteristiche del nostro tessuto industriale”.

"Gli eventi straordinari che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno messo prepotentemente in risalto i temi dell’indipendenza strategica e della sicurezza energetica nazionale ed europea, rendendo indispensabile l’adozione di nuove soluzioni in grado di conciliare gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di politica industriale e di stabilità socioeconomica", ha aggiunto Raffaele Langella, Direttore Generale Confindustria. “La risposta a queste esigenze per il nostro Paese passa anche dalla costruzione di un mix energetico basato sulla complementarità di diverse soluzioni tecnologiche, compreso l’idrogeno rinnovabile e la CCS. Auspichiamo che questa iniziativa agevoli il percorso di transizione energetica facendo leva sugli investimenti in ricerca, per mettere a segno contemporaneamente tre diversi obiettivi: la decarbonizzazione, la competitività e la sicurezza degli approvvigionamenti”.

Per il raggiungimento dei target europei, la realizzazione di progetti di decarbonizzazione necessita di pragmatismo e sinergie fra gli operatori del comparto energetico, fondamentali per intercettare i bisogni reali del tessuto industriale, del trasporto e civile del territorio.

Entrambe le iniziative saranno presentate attraverso un webinar dedicato, che si svolgerà alle ore 11 del 7 febbraio e che si potrà seguire all’indirizzo https://snam-2024.ambientivirtuali.it/register.php.

Le attività termineranno il 5 aprile e i risultati verranno condivisi in forma aggregata entro il terzo trimestre del 2024.

In particolare, il market test dedicato all’idrogeno ha l’obiettivo di raccogliere dati e informazioni tecniche ed economiche per approfondire lo stato attuale e prospettico relativo al consumo e alla produzione, sia come vettore energetico che come materia prima. Tali informazioni serviranno a valutare inoltre il grado di allineamento del mercato con i target nazionali ed europei.

La raccolta di manifestazioni di interesse per il trasporto e lo stoccaggio di CO2 presso il sito di Ravenna è pensata con il fine di informare gli stakeholder circa il progetto Ravenna CCS sviluppato in joint venture paritetica da Eni, operatore, e Snam, raccogliendo alcuni dati di base sugli emettitori interessati e, in maniera non vincolante, il loro interesse per questa soluzione di decarbonizzazione. Sulla base dei dati raccolti, che si andranno ad aggiungere a quanto già disponibile, Eni e Snam potranno ottimizzare lo sviluppo del progetto, con particolare focus sulle modalità e soluzioni di trasporto della CO2.

Tutte le informazioni sull’iniziativa sono disponibili nella pagina dedicata del sito Snam https://www.snam.it/it/i-nostri-business/idrogeno/market-test-idrogeno-e-CCS.html, da cui è possibile accedere ai link relativi ai singoli questionari.



Il Consiglio generale di Confindustria ha individuato i saggi che costituiranno la commissione di designazione.  I nomi estratti sono Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi. È stato estratto un quarto nome di riserva in caso di indisponibilità di uno dei tre saggi: è Luciano Vescovi. La commissione avrà il compito di  valutare le candidature e consultare la base associativa.


CONSIP S.P.A. E CONFINDUSTRIA INSIEME PER UN’INTERAZIONE PIU’ EFFICACE TRA FABBISOGNI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED ESIGENZE DELLE IMPRESE

Oggi la firma del Protocollo di collaborazione alla presenza dell’Amministratore Delegato di Consip S.p.A., Marco Mizzau, e del Direttore Generale di Confindustria, Raffaele Langella

 

Roma, 19 dicembre 2023 - Consip S.p.A. e Confindustria hanno siglato un Protocollo di collaborazione con l’obiettivo di incrementare e rendere più efficace l’interazione tra i fabbisogni delle amministrazioni pubbliche e le esigenze delle imprese.

Il nostro sistema economico è chiamato a sostenere il Paese nelle grandi trasformazioni in atto: dal cambiamento climatico all'invecchiamento della popolazione, dalle grandi innovazioni tecnologiche e digitali alla riorganizzazione delle catene globali del valore. Il Protocollo firmato da Consip S.p.A. e Confindustria intende dare una spinta propulsiva alla gestione di queste sfide: il sistema nazionale degli acquisti pubblici può, infatti, rappresentare un importante strumento di politica industriale e di crescita economica per il Paese e agire da leva di riqualificazione di domanda pubblica e offerta privata.

Tra gli obiettivi dell’ accordo – siglato oggi a Roma tra Consip S.p.A., nella persona dell’Amministratore Delegato Marco Mizzau, e Confindustria, rappresentata dal Direttore Generale Raffaele Langella – vi sono:

•        il rafforzamento degli appalti pubblici come “acceleratore” di innovazione nel sistema pubblico-privato; un maggiore coinvolgimento delle imprese nella domanda pubblica; una conoscenza più approfondita del nuovo Codice dei contratti pubblici, anche in vista della digitalizzazione degli appalti;
•        l’analisi congiunta di dati e tendenze sull’andamento di domanda e offerta, per conoscere le esigenze delle amministrazioni; favorire la ricostruzione delle filiere, la possibilità per le imprese di offrire prodotti tecnologicamente più avanzati o alternativi rispetto agli attuali fabbisogni, anche in un’ottica di riqualificazione della spesa;
•        l’attivazione di iniziative di diffusione e promozione sul territorio, che coinvolgeranno imprese e associazioni aderenti a Confindustria.

Una comunione di intenti fra due realtà che, ciascuna nel proprio ruolo, sono centrali per il Sistema Paese. Da un lato, Consip S.p.A. che - in qualità di centrale di committenza nazionale - gestisce ogni anno circa 25 miliardi di euro, pari a oltre l’1,3% del PIL italiano, con più di 500mila contratti stipulati tra 140mila imprese e 13.500 amministrazioni. Dall’altro, Confindustria, la principale associazione di rappresentanza delle imprese manifatturiere e di servizi in Italia, a cui aderiscono volontariamente oltre 150mila imprese di dimensioni piccole, medie e grandi, per un totale di oltre 5,3 milioni di addetti e un contributo al PIL del Paese pari al 34%.


CULTURA: CONFINDUSTRIA, UNIVERSITÀ LA SAPIENZA, UNIVERSITÀ LIUC E UNINDUSTRIA PREMIANO GLI STUDENTI CHE HANNO PARTECIPATO AL CONCORSO AUDIOVISIVO “DALL’IMPRESA ALLO SCHERMO. VIDEORACCONTI E STORIE IN FORMA BREVE"

Il riconoscimento a “Una giacca rossa” del Gruppo Unicredit 3

 

Roma, 4 dicembre 2023 – Un viaggio nella cultura d’impresa attraverso il linguaggio dei filmati industriali e della narrazione audiovisiva. E’ il progetto “Dall’impresa allo schermo. Videoracconti e storie in forma breve”, ideato da Confindustria con il suo Archivio Storico – Biblioteca, dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza con la biblioteca di letteratura e cultura d’impresa BiblHuB, dalla Liuc con l’Archivio del Cinema Industriale e della Comunicazione d’Impresa e da Unindustria, che partecipa con il Premio Film Impresa.  Oggi a Roma, presso il Centro Congressi dell’Università La Sapienza, si è tenuta la cerimonia di premiazione, che ha ospitato anche la tavola rotonda “Dialoghi interdisciplinari sull’impresa”, con i rappresentanti del mondo dell’Università, delle imprese e della comunicazione.
 
L’edizione 2023 del concorso, che si è svolta nell’ambito di una Masterclass dedicata ai giovani studenti universitari del corso di laurea magistrale in Organizzazione e marketing per la comunicazione d’impresa, aveva l’obiettivo di avvicinare il mondo dell’associazionismo imprenditoriale a quello delle Università e del settore della comunicazione. È andata in questa stessa direzione la scelta di inserire la cerimonia nell’ambito del calendario di eventi nazionali della XXII Settimana della Cultura d’Impresa di Confindustria. Una manifestazione che, giunta alla ventiduesima edizione, celebra e diffonde i valori del patrimonio imprenditoriale italiano.
 
E proprio sulla storia dell’impresa raccontata dal corto e dalla sua capacità di trasmetterne i valori, la giuria d’onore, presieduta dal regista Luca Lucini, e composta da Raffaele Langella, Giampaolo Letta, Alberto Marinelli, Federico Visconti, Bianca Imbembo e Mario Sesti, ha assegnato il primo premio a “Una Giacca Rossa” del Gruppo UniCredit 3. La motivazione espressa dai giurati è stata la seguente: “Con la disinvoltura di un accorto narratore, individua un punto di vista inedito attraverso il quale mettere in luce, sottolineare e soprattutto comunicare, fini e peculiarità d'impresa con precisione ed economia di mezzi”.
 
Alla premiazione sono intervenute le aziende che hanno partecipato al progetto – Almaviva, Edison-Fondazione Eos, Ferrovie dello Stato Italiane, Umana, UniCredit – e gli esperti del settore della comunicazione e dell’audiovisivo come D-Hub Studios, Spencer & Lewis, Onstream Studio, Bendo, che hanno accompagnato il percorso ideativo e realizzativo degli studenti. Un’occasione importante per i ragazzi che, in questo modo, hanno avuto l’opportunità di approfondire tutte le fasi di lavorazione un corto ideato per le piattaforme social, dalla progettazione alla realizzazione, fino alla promozione.
 
Uno stage presso una delle aziende partner della Masterclass è il premio che si è aggiudicato ciascun componente del gruppo salito sul gradino più alto del podio.
Inoltre, il video vincitore entra di diritto tra quelli che concorrono al voto della giuria popolare del Premio Film Impresa edizione 2024, l’evento di Unindustria dedicato ai filmati industriali, presieduto da Giampaolo Letta e con la direzione artistica del critico cinematografico Mario Sesti.  La sua prima edizione si è svolta proprio quest’anno e porta la firma delle numerose aziende italiane che, attraverso video e documentari, hanno contribuito alla promozione degli strumenti dell’arte del cinema e dei valori della cultura d’impresa.


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